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Autore: GredandForge    06/04/2012    1 recensioni
Doncaster.
Un lavoretto estivo: fare la baby sitter.
Il bimbo al quale avrebbe dovuto badare per un mese, si rivelò essere il cugino di uno dei cantanti della sua band preferita: Louis Tomlinson.
E se quel lavoro si sarebbe tramutato nella più bella esperienza della sua vita?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2: COLLINS FAMILY

Robin Hood Airport.
Meglio conosciuto come l’aeroporto di Doncaster.
Quel posto era gigantesco!

Sapeva che la famiglia Collins l’attendeva in aeroporto, ma non immaginava che lo facesse sventolando un Tricolore italiano, con su scritto “A.A.A. WE WANT RACHELE”
Stava per scoppiare a ridere, ma si trattenne.
Già le stavano simpatici!

Erano in tre.
Il pargolo era un bimbo, e dagli occhi azzurri che aveva, capì che era un tipetto tutto pepe peggio di Simon.
Si avvicinò a loro, sfoderò il più bel sorriso che possedeva, e si presentò loro con un: “Ciao! I’m Rachele. And You are the Collins family, right?”
Le sorrisero, e l’abbracciarono.
Il signor Collins le prese l’unica valigia che aveva portato con se –oltre alla tracolla- e si diressero fuori dall’aeroporto.
Quella città era straordinaria!
Non aveva mai visto nulla di più bello.
Ma da come me ne parlavo, era una delle tante città inglesi.
Una delle tante.
Magari anche la sua città fosse stata bella in quel modo.
Mentre erano in auto e raggiungevano la loro casa, ne approfittarono per presentarsi.
“Allora Rachele, piacere di conoscerti. Siamo contenti di averti con noi” disse la signora Collins, quando tutti e quattro furono sistemati con le cinture in auto. “Casa nostra non dista molto. Io sono April, lui è Josh, e la piccola peste che ti siede affianco è Austin” ridacchiò.
Risero tutti.
Austin non capiva perché, e continuò a giocare con il suo Rubik’s Cube.
L’unica persona che l’italiana aveva visto risolvere quel gioco, era suo cugino Keru, nessun altro di sua conoscenza c’era mai riuscito.
E lei non aveva tanta pazienza e costanza per provarci.
Guardò il bimbo.
Aveva dei bellissimi occhi azzurri, e dei capelli lisci e castani. E a dirla tutta, somigliava in un modo impressionante a Louis da piccolo… Forse era l’aria di Doncaster.
Gli accarezzò i capelli. “Rachele, l’agenzia non ci ha detto molto su di te, loro trattano solo la parte che interessa il lavoro” continuò April. Si mise più composta, in modo da farle capire che l’ascoltava. Era un po’ tesa, ma cercò di non darlo a vedere. “Hai qualche intolleranza, cibo che non ti piace o non sopporti? Sai, vorrei metterti a tuo agio…”
“Rachele, senti, se hai dei problemi, non esitare a chiedere. Siamo molto disponibili” intervenne Josh.
La ragazza dai capelli rossi ebbe la sensazione che il signor Collins volle tagliare il discorso della moglie.
A volte anche suo padre lo faceva.
Si sentì un po’ a casa.
E con Austin che era un incrocio tra suo cugino e Louis, era in Paradiso.
Quasi, quasi sarebbe rimasta lì con loro per sempre.
“D’accordo signor Collins!” rispose, sempre con un sorriso.
“Chiamami pure Josh! Non sono così vecchio” ribatté lui. Sorrise divertita. “E dammi anche del tu” guardò la moglie. “Dacci del tu”
Si guardarono come due innamorati al loro primo appuntamento, quando l’amore tra loro era appena sbocciato, e credevano che niente e nessuno avrebbe potuto ostacolare i loro piani. Chissà da quanto tempo si conoscevano…
“Mamma, papà, abbiamo ospiti!” protestò Austin. A quanto pareva al piccolino non piaceva quando mamma e papà si scambiavano piccole e innocenti coccole.
Quanto lo capiva.
Si avvicinò al suo orecchio, e abbastanza silenziosamente da far sentire anche ai coniugi Collins, gli disse: “Anche io m’imbarazzo quando i miei genitori fanno i romantici tra loro” gli fece l’occhiolino.
I genitori di Austin ridacchiarono, guardando davanti a loro.
Il ragazzino invece la guardò sorridente, e con ammirazione rispose: “Io e te andremo molto d’accordo!” poi si rivolse alla madre. “Mamma quando arriva la zia?”
April le spiegò che quel giorno avevano organizzato una piccola cena di famiglia con sua sorella. Era la sua migliore amica, e voleva sapere che impressione le avrebbe fatto. Naturalmente non avrebbe preso in considerazione la sua opinione, anzi, quella cena era molto più per farla conoscere a lei e al suo compagno. A quanto pareva era divorziata.
Le disse che aveva cinque figli: un maschio, il maggiore; e altre quattro, tutte femmine.
Si prospettava una bella serata… Almeno ci sperava.

Casa Collins era una vera e propria villa. Simile a quelle che si vedevano nei film.
Entrarono con l’auto nel giardino.
Era davvero grande, come la casa.
Nel giardino vi era anche un’atra auto.
“C’è la zia! C’è la zia!” esultò Austin, che non appena il padre spense il motore, si slacciò la cintura di sicurezza e scese fuori dall’auto, correndo su per le scale, superando il portico, ed entrando dentro casa.
“Benvenuta in famiglia!” fece ironico Josh. “Ora capisci perché ti abbiamo chiamata”
La ragazza ridacchiò. “Mio cugino fa di peggio quando sa che sono a casa. E all’apparenza, credo lui sia più grande di Austin…”
Risero.
Josh prese la tracolla e la valigia della ragazza, intanto che lei ed April entravano in casa.
Voleva presentarla a tutti.
Dall’entrata si accedeva al salotto, dove vi era la famiglia della sorella.
“Ciao a tutti!” esordì April, che le teneva la mano per farla sentire a suo agio.
“Ciao zia!” Notò che chi aveva parlato aveva in braccio Austin.
Era il nipote di April.
Fece il suo ingresso nella camera.
Guardò meglio il ragazzo che reggeva tra le sue braccia Austin.
“Louis Tomlinson?!” esclamò esterrefatta.

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell'autrice:
Ed eccomi qui con il secondo capitolo! Yay! Spero vi piaccia anche questo.
Come promesso, ecco che ve l'ho postato di venerdì.
Purtroppo in questa settimana, (e non so se anche nell'altra) mi verrà difficile pubblicare il terzo.
I miei ( MIO PADRE ) mi hanno messo in punizione... Cercherò comunque di far qualcosa. Anche perché prendono lezioni danza, 
e il lunedì, il mercoledì e il venerdì sera sono sempre fuori per un'oretta e mezza, quindi penso di riuscier a pubblicarlo... Ammesso e non concesso che mia sorella mi dia il pc, e o faccia la spia...
Anyway... Cominciamo con i ringraziamenti:
in primis, marvi98 : grazie per la recensione, e per aver messo la storia tra le seguite.
E poi Rammy , che ha messo la storia tra le preferite.
E ancora grazie a tutte le persone che l'hanno letta.

Finito! Ci vediamo al prossimo capitolooo! :D xoxo
Andy_Pancake 

   
 
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