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Autore: allison742    06/04/2012    10 recensioni
Semplicemente grazie. Grazie per essermi sempre vicino, qualunque sia il mio stato d’animo, e so che non è così facile.
Grazie per capire sempre quando è il momento di farsi da parte, lasciando intendere che per qualunque cosa basta una telefonata. Grazie per il caffè tutte le mattine.
Grazie per aver aspettato che fossi io a parlarti di mia mamma, di non aver insistito; o quasi.
Grazie per aver rispettato i miei tempi dopo l’incidente. Grazie per Nikki Heat. Grazie per tutto questo, per Parigi. Grazie per essere così come sei.
Grazie perché nonostante tutto sei ancora qua.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Richard Castle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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Voglio una scusa più credibile della suoneria spenta!

Come ogni coppia che si rispetti, Kate e Rick dormivano abbracciati sotto le coperte.
Come ogni mattina che si rispetti, non poteva non essere interrotta dal suono di un telefono; di nuovo.
E, come ogni donna che si rispetti, non poteva essere che Kate a svegliarsi per prima, dal momento che Castle non si alzava neanche se fosse saltato in aria l’albergo.
«E adesso chi sarà?» sussurrò a se stessa.
Prese il telefono di Castle e vide il display scuro. Non era quello dello scrittore.
«Ma come diavolo…»
Poi si rese conto che a squillare, non era il telefono di Rick, bensì il suo.
Entrò nel salotto e vide una luce sul tavolino.
Le andò in contro e, una volta preso in mano il cellulare, fisso il display: Lanie.
«Pronto!» urlò Kate, felice di risentire la sua amica.
«Non esaltarti tanto signorina! Ti sembra questo il modo di comportarti con la tua migliore amica?! Sei sparita senza dire niente e nessuno e sono giorni che non so più nulla di te! Potresti essere in pericolo, potrebbero averti rapita, potresti anche essere morta! Qui siamo tutti preoccupati per te! Certo che almeno un bigliettino potevi lasciarlo!»
«Ehi, calmati Lanie… perché non hai provato a chiamarmi invece?»
«COSA?! PERCHE’ NON HAI PROVATO A CHIAMARMI?! Ma se sono giorni che cerco di chiamarti, di rintracciarti, e suonava sempre libero!»
Kate, perplessa, spostò il cellulare dall’orecchio e le vide: 27 chiamate perse!
«Ma come… CASTLE!» sussurrò senza farsi sentire da Lanie.
Era stato lui, non c’era dubbio, le aveva tolto la suoneria per non essere disturbati! E l’aveva rimessa ieri sera, prima di uscire a fare la spesa!
Ma allo scrittore avrebbe pensato dopo, ora c’era Lanie da affrontare, e l’idea non le piaceva per niente.
«Sì, mi dispiace… avevo il silenzioso…»
«Avevi il silenzioso?! E’ questa la tua scusa?! Come detective dovrai fare molto meglio per convincermi!»
«Scusa Lanie, io…»
«Tu niente! Ti perdonerò solo se in questo istante sei con Castle, in una lussuosa stanza d’albergo, e avete fatto sesso sfrenato tutta la notte. Se non è così… beh… VOGLIO UNA SCUSA PIU’ CREDIBILE DELLA SUONERIA SPENTA!» continuò Lanie, cercando il vero motivo per cui Kate non si era fatta più sentire; non sapeva però di aver fatto centro, o quasi.
«In tal caso credo di essere perdonata. Sono con Castle,e  in una lussuosa stanza d’albergo. Ma non abbiamo fatto sesso sfrenato tutta la notte; almeno non questa notte.»
 «Ho detto che voglio una scusa credibi… TU COSA?!»
«Non te lo ripeterò.» Disse Kate, ancora incredula di aver confessato tutto alla sua migliore amica.
Era stata una cosa impulsiva. Dettata dalla felicità, forse. Ma era contenta di averglielo detto. Si era tolta un grosso peso.
E poi confessarlo a qualcuno, non  rendeva forse la loro relazione una cosa seria? O quantomeno confermata?
«Come sarebbe a dire "almeno non questa notte". SEI ANDATA A LETTO CON LUI?» chiese  quando si riprese dallo shock.
«Sì.» Ora era ufficialmente diventata rossa.
«FINALMENTE!» esclamò.
«Questa è l’unica cosa che riesci a dire?! Non fai domante, non critichi…. Ma esulti?!»
«E cos’altro dovrei fare?! Tu hai la minima idea che ho appena vinto un patrimonio?! Potrei vivere di rendita per il resto della mia vita! E poi, mia cara, era ora! Sono quattro anni che vi correte dietro!»
«Scommettevi anche tu? La mia migliore amica scommetteva su me e Castle?!»
«Tesoro! Apri gli occhi! Quando la posta ha incominciato ad alzarsi sono entrata anche io! Ho pensato: "Chi meglio di me, la sua migliore amica, che la conosce e può condizionarla, potrebbe vincere tutte le scommesse?" Ed eccomi qua!»
Kate non era affatto arrabbiata, era…. stupita.
«Ma adesso racconta! Dove siete?»
«A Parigi.»
«A PARIGI?! Ti prego, dimmi tutte le notizie shoccanti in una volta sola.»
«Sei sicura, potrebbe venirti un infart…»
«ORA!»
«Ok. Sono a Parigi, con Castle, nell’hotel più lussuoso della città; siamo felicemente fidanzati e ci amiamo. Siamo rimasti in isolamento un paio di giorni. Nel frattempo sono stata in coma più o meno 10 ore, ma poi mi sono risvegliata. Lui sta preparando una misteriosa sorpresa per me, aiutato dalla migliore amica di sua madre; sorpresa che, tra l’altro, Josh sta cercando di rovinare. Da ieri non siamo più in isolamento. Stanotte abbiamo dormito e tu ci hai svegliati, o meglio, mi hai svegliata. Ti basta come riassunto?»
«Oh no… direi di no… io voglio i dettagli!»
 
«E così vi siete fidanzati, eh?»
«Già.»
«E cosa pensi di fare con Josh? E’ un bel problema…»
«Non lo so… vedremo quando si presenterà la minaccia.»
«Stai attenta però, mi raccomando. Ci sentiamo presto, ok?»
«Te ne vai già?»
«Scusa, ma devo andare a ritirare dei soldi che mi spettano… ti mando un bacio tesoro, a presto!»
«A presto.» disse Kate sorridendo.
Appoggiò il telefono e tornò sotto le coperte.
«Chi era?» chiese Castle spaventandola.
«Ehi, pensavo dormissi!»
«Facevo finta… non mi andava di alzarmi.»
«Sempre il solito… comunque era Lanie.»
«Lanie?! E cosa voleva?»
«Volava sapere come stavo, visto che mi avevano già data per rapita o morta.»
«Che esagerati!» commentò cambiando posizione.
«Non lo sarebbero stati se io avessi risposto alle loro telefonate!»
«E perché non lo hai fatto?»
Kate lo guardò storto e non commentò.
«Ok, scusa, mi dispiace… ma volevo che il mondo ci lasciasse in pace… solo io e te…» si avvicinò pericolosamente e lei «mi perdoni?» chiese in un soffio prima di baciarla.
«Può darsi…» rispose lei ancora sulle sue labbra.
Poi il bacio si fece più intenso, e si ritrovarono, senza sapere come, uno sopra l’altra.
Erano indescrivibili le sensazioni che provavano in quei momenti.
Era come se si eclissassero, se passassero in un universo parallelo, un universo solo per loro.
Era come se la passione tenuta a freno per quattro, interminabili anni uscisse allo scoperto in un momento solo.
Era come se si amassero da sempre, e finalmente era arrivato il momento di ritrovarsi, di completarsi a vicenda.
«Non hai idea di quanto mi senta bene con te.»
«Si, una vaga idea penso di averla. I nostri sentimenti sono forti Kate, così forti che riesco a sentire anche i tuoi.»
Lei lo baciò un’altra volta.
«Però non sai quanto mi sento in pace in questo momento, nonostante tutto; dopo quello che ho passato non sai cosa significhi.»
«No, non lo so. Ma posso immaginarlo.» Rispose con un sorriso sincero; il più bel sorriso del mondo.
«Mmm… che altro voleva sapere Lanie?»
«Sei consapevole che hai rovinato un momento… magico?»
«Scusa, ero troppo curioso…»
«Voleva sapere se avevamo fatto sesso.» Rispose lei tranquilla. Sembrava un’altra persona.
«E…»
«Le ho detto la verità. Tutta la verità.» Disse come fosse la cosa più ovvia del mondo.
«Kate, stai bene?»
«Certo! Perché?»
«Non sembri tu… ecco… la Kate che conosco sarebbe diventata rossa a parlare di cosa private, avrebbe avuto un minimo di imbarazzo, per lo meno avrebbe balbettato… invece niente! Però sono contento… vuol dire che non ti vergogni di me, di noi…»
«Dovrei?»
«No, certo che no! Solo che mi sembra strano da parte tua…»
«Ascoltami Rick, tu mi hai cambiata. In meglio. Non ho alcuna vergogna a far sapere al mondo quanto ti amo. Forse può sembrare strano da parte mia… ma è così. Io ti amo, e voglio che tutti ne siano a conoscenza.»
«Vieni qui…» disse lui avvicinandosi e stringendola tra le braccia.
Lei nascose il viso nell’incavo del suo collo e respirò a fondo il suo profumo.
Sì, era veramente cambiata.
Lui l’aveva cambiata.
Ad un tratto sentirono bussare alla porta.
Sbuffarono entrambi e non si mossero per alcuni secondi.
«Dai Rick… vai tu.»
«Non ci penso nemmeno. Nessuno di noi aprirà quella porta. Sono stufo che i camerieri continuino a interromperci.»
«Magari è importante…»
«Solo perché me lo chiedi tu…» disse, rassegnato, mentre si alzava dal letto.
Mentre si infilava la maglietta aggiunse: «Come minimo sarà quello stordito di Pierre che vorrà assicurarsi che abbiamo sentito della fine dell’isolamento.»
«Ahaha!! Dai scemo… trattalo bene…» disse Kate tra le risate; in fondo le dispiaceva per quel cameriere…
Castle si mise davanti alla porta e preparò un sorriso da cartellone pubblicitario.
Prese la maniglia e la aprì.
Il sorriso gli si spense in un istante.
A venti centimetri da lui c’era l’ultima persona che avrebbe voluto vedere.
Serrò i pugni e, a denti stretti disse: «E tu che ci fai qui?»
Come risposta questo alzò la pistola e, con il calcio, lo colpì in faccia.
Cadde a terra.
Svenne.
L’ultima cosa che riuscì a sentire era l’urlo disperato di Kate che chiamava il suo nome.
Poi il buio.
 
 
 
"Nel momento in cui proviamo della rabbia, abbiamo già smesso di lottare
per la verità e abbiamo iniziato a lottare soltanto per noi stessi."
[Shi Jin Mei]
 
 
 
ANGOLO DI ALLISON
Ciao a tutte!!
Che ne dite del capitolo?
Lo so… è un po’ corto e non dice un gran che, ma mi serviva un capitolo "di mezzo" diciamo, per sistemare alcune cose… infatti la parte finale è un momento cruciale…
Chi sarà questo tizio? Ma io credo che lo sappiate già… vero??
Ora lascio a voi la parola…
Ci sentiamo presto! (almeno spero!)
Ciao a tutte!!
Un bacio, Allison <3
 
Ps: Per il capitolo precedente… sono consapevole del fatto che ho cambiato  - e di molto -  il carattere di Josh.
L’ho fatto perché mi serviva per la storia… e un po’ perché mi stava sul… antipatico, diciamo! ;)
A presto!! :) 
   
 
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