Sbuffava e mescolava la sua irritazione in nuvole di alito caldo con la nebbia sporca della città. Aveva una sigaretta tra le labbra - la terza da quando aveva lasciato il bar di Kili - ma non riusciva a scaldarsi né a trovarlo piacevole.
Si mise con una certa energia le mani in tasca, cercando in quel modo di ripararsi dal freddo. Inutile, specialmente se si ostinava a tenere la giacca aperta sul busto e al di sotto di quella una semplice maglietta della tuta.
Guardava basso, rabbioso, verso il marciapiede: non aveva bisogno di vedere la gente per riuscire a scansarla oppure ad andarci addosso, tanto valeva evitare persino di impegnare lo sguardo su tutte quelle facce grigie, spente, innaturali.
Non che avesse qualcosa contro la grande città, solo trovava incredibile la somiglianza tra lei e la sua gente - e a guardarsi allo specchio, ogni mattina, non poteva che trovare tracce di questa triste verità persino nei proprio tratti, nel proprio sguardo privo di una vitalità ricca di colori.
[Raccolta su Badou e vari personaggi (L)]