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Autore: devilcancry    08/04/2012    3 recensioni
..." Figlio mio per quanto punirai quella famiglia? Per quanto cercherai vendetta su una donna morta da tempo? Per quanto ancora - aggiunse alzando la voce - torturerai una donna innocente, una fanciulla senza colpa, immettendole dentro una magia che sull'aboveground può solo che ucciderla?"...
...Ma Sarah lo aveva odiato e quando lui era tornato per salvarla lei aveva indicato la culla con una piccola infante " Ho già la mia vita ed il mio amore Re di Goblin! rifiutai allora e rifiuto oggi il tuo disgustoso invito! NON ti amo e mai mai lo faro! " " Ma mia preziosa... morirai se resti qui! " " Vattene Jareth! NON HAI ALCUN POTERE SU DI ME!!! "...
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un grazie di cuore a tulle quelle che mi seguono ehanno la compassione di lasciare un commento senza chiedermi l'indirizzo per venirmi a picchiare ^^ Giovanna grazie mille per il betaggio^^


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Winnon passò le successive ore in volo, sottoforma di aggraziato airone cinerino. Si posò al centro della reale di Witheruin, e si inchinò con grazia di fronte ai quattro reggenti del regno Fae. 

Tutti uguali, con occhi d'agnello e sorrisi di lupo i cortigiani attorno a loro. Tutti uguali i quattro regali volti, l'unica nota che li contraddistingueva era il colore degli occhi.
Un color ambra per la regina reggente delle terre a nord, azzurro ghiaccio per la regina reggente del sud, neri come carbone gli occhi dell'anziano re reggente dell'ovest, ed indaco quelli del reggente dell'est.

Parlarono all'unisono. " Winnon, figlia di Gurowin Elfa del nord e Herren guardiano della notte, guardiana delle rocce delle aquile, perché compari dinnanzi a noi, quando è tuo figlio il convocato? "

Parlavano tutti in sincrono, tanto fusi insieme nel loro compito da apparire come un'unica e simbiotica creatura. Perfino le regali vesti sembravano fondersi con quelle del re vicino.

Con parole attentamente calcolate, la regina madre rispose con voce di miele " Nobili signori, io vengo affinché mio figlio possa monitorare l'umana, poiché è per questo che è sotto accusa"
" Jareth, re di goblin, sfida la potenza e la pazienza della nostra corte! A quale scopo portare la figlia della campionessa qui? "
una fitta colpì al petto Winnon, sapevano chi era l'umana... ma chi aveva spifferato?

" Miei signori, mio figlio colto da bontà d'animo ha solo voluto salvare una vita innocente, la ragazza era.." fu interrotta bruscamente " SAPPIAMO che era malata, ma tanti sono gli umani che muoiono, perchè darsi pena per questa? Forse tuo figlio dimentica che devono essere gli umani a desiderare di esser qui? FORSE DIMENTICA LE LEGGI CHE DA SECOLI CI GOVERNANO E MANTENGONO LA PACE?" proruppero con voce tonante.

Winnon abbassò la testa, non avrebbero ascoltato ragioni. A meno che... Alzò il capo e mentalmente chiese scusa alla piccola Elizabeth " Miei re, come sapete mio figlio ha oramai passato i mille anni... Ed è ora che crei un erede per il labirinto... Un erede degno di tale nome sarebbe dovuto nascere dall'unione con la campionessa, ma..."  
Fece una pausa studiata e attese la risposta, sapeva che aveva giocato, politicamente parlando , un'ottima carta. La loro razza era al novanta per cento sterile nelle donne, e trovarne una in grado di procreare era raro come trovare una mosca bianca. Al contrario la maggior parte delle umane era fertile. Anche un erede mezzo umano avrebbe posto fine a questioni e problematiche ridicole, come quella del divieto di far vivere gli umani nell’Underground.

"Capiamo Winnon, madre del Re di Goblin, guardiana delle rocce delle aquile. Se tuo figlio darà un'erede al labirinto, all'umana sarà concesso diventare sua sposa, e nulla potrà nuocerle più. Ma se fallirà di nuovo, se anche la figlia della campionessa lo rifiuterà, ella verrà rispedita nel suo mondo, e più nulla la salverà dal morbo lunare. In quanto a tuo figlio, provvederemo noi poi a farlo convolare a giuste nozze"
Winnon si inchinò, sapeva che non poteva assolutamente contraddire o ribellarsi ai reggenti. A rimetterci sarebbe stato il suo unico figlio. Comunque andassero le cose, erano presi fra due fuochi, se anche Elizabeth, come sua madre prima di lei, lo avesse rifiutato, avrebbero perduto tutto.

Jareth vagando in solitaria per il castello, fermò lo sguardo sulla stanza delle scale di Escher, dove ben 27 anni prima era stato sconfitto. Ora  poteva vedere una figura di azzurro vestita, che si affacciava alla porta principale, e nel vederlo traeva indietro la snella figura. Pochi istanti dopo le fu accanto, piazzando i suoi  occhi da lupo in quelli da cerbiatta di lei. 

" Mi seguivate? " Lei scosse la testa " Cercavo vostra madre... La sera di solito giochiamo a scacchi assieme... " Jareth non riuscì a trattenere un sorriso " E ditemi, my precious, vi arrecherebbe disturbo giocare con me? " la guardò inclinando graziosamente il capo di lato, come fanno i rapaci intenti ad ascoltare la preda, prima di tuffarsi in picchiata e ghermirla con gli artigli.

Elizabeth lo fissò intensamente, e scelse con cura le parole, per evitare di offendere l'arrogante Re. " Non gradisco la vostra compagnia dopo oggi pomeriggio ma, d'altro canto, non ho nessuna voglia di passare una serata in totale solitudine come quando ero in ospedale." Jareth le porse la mano bianco guantata e attese, dopo un attimo di incertezza ed esitazione, Elizabeth poggiò delicatamente la mano su quella del re di Goblin, e lasciò che la conducesse via nella stanza della lettura.

  
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