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Autore: jammyjam    09/04/2012    1 recensioni
Tratto dal capitolo 1: "Quella notte Quinn, dormì per la prima volta serena, sapendo che niente e nessuno l’avrebbe trattenuta a Lima dopo il diploma, ignara che di lì a poco, l’amore avrebbe bussato alla sua porta, mettendo in discussione il suo sogno".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Quinn/Rachel
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera! Passata una buona Pasqua e Pasquetta? 
Eccoci qua con la prima parte dell'epilogo. 
E oggi ho avuto l'idea di una nuova storia Faberry, in settimana vedrò di svilupparla.
Vi ringrazio sempre tutti e buona lettura!
Jam
 

EPILOGO - PARTE 1

 

Andate fiduciosi nella direzione dei vostri sogni, 

vivete la vita che avete sempre immaginato.

-Henry David Thoureau-

 

5 anni dopo.

 

Quinn Fabray aveva realizzato il suo sogno. Era diventata giornalista, lavorava per un’importante rivista di moda e girava il mondo seguendo sfilate, servizi fotografici e quant’altro. 

Un giorno, mentre stava scrivendo un articolo riguardante il servizio fotografico di un’importante modella francese, il fotografo la notò e la convinse a provare nel mondo della moda. “Sei troppo bella per stare dietro una scrivania. Dovrei stare davanti all’obiettivo” le aveva detto. Quinn ha riso tantissimo a quella proposta insieme ai suoi colleghi e amici, ma qualche giorno dopo, forse per gioco o forse seriamente, andò all’agenzia di moda che il fotografo le aveva indicato e in pochissimo tempo era diventata una modella famosissima e molto apprezzata, sia dalla critica che dal pubblico. Era diventata la nuova testimonial di Burberry e Chanel e modella di punta della sua agenzia. Si era appena trasferita a New York, in una casa bellissima e stava bene.

Il suo primo giorno nella Grande Mela, durante un giro di perlustrazione, mentre camminava per le strade della città, si era ritrovata di fronte l’ultima cosa che desiderava vedere. Un gigantesco cartellone pubblicitario che raffigurava una ragazza, a lei molto familiare. 

Era la locandina di un film e tra i protagonisti spiccava il viso di Rachel Berry.

 

Non l’aveva mai dimenticata, l’aveva semplicemente chiusa in un angolino del suo cuore e provava a non pensarci. Aveva smesso di leggere le riviste di gossip, sia perchè si leggevano tante storie su di lei che non erano vere, sia perchè non voleva incorrere in Rachel, magari scoprire qualche gossip sulla sua vita privata o altro. Guardava pochissima televisione, al massimo si concedeva qualche film, non quelli di Rachel ovviamente. Quinn più volte aveva addirittura rifiutato di partecipare alle prime cinematografiche per paura di incontrarla, o anche solo di sentir parlare di lei. odiava il fatto di non essere stata al suo fianco in questi anni, periodo in cui Rachel Berry da star del Glee Club era diventata star a livello mondiale. Non si perdonava il fatto di aver perso tutta la sua crescita, artistica e personale. Spesso si chiedeva che tipo di donna fosse diventata, se le sue manie di grandezza erano sempre le solite, se si mordicchiava il labbro inferiore nei momenti di difficoltà, se indossava ancora i suoi completi, un po’ ridicoli ma che a lei piaceva così com’era.

 

E ora vedersela davanti, anche solo in fotografia (gigante tra l’altro), aveva riportato a galla tutti i vecchi ricordi. Il primo bacio, lo Stand dei Baci, la loro prima volta, le giornate insieme, le coccole, le parole che si sono dette e poi... e poi le tenebre. Ancora oggi a distanza di quattro anni quei ricordi le facevano male. 

 

Chiuse gli occhi e decise di andare in agenzia. 

L’agenzia era per i modelli come una seconda casa; spesso Quinn e i suoi amici tra un lavoro e l’altro, passavano le giornate in agenzia. Ognuno di loro aveva una stanza privata, in cui c’erano tutti i comfort di una casa: una piccola cucina, il frigobar, la televisione, lo stereo e le consolle. Stare lì era per Quinn un modo per non rimanere da sola. A casa sarebbe finita a pensare al passato, a Rachel, invece lì si sentiva protetta, lei e i suoi amici trovavano sempre qualcosa da fare. Spesso si chiedeva perchè avesse comprato una casa così grande se passava tutto il suo tempo, anche quello libero, sul posto di lavoro. 

 

Entrò nell’edificio e raggiunse e il settimo piano.

 

“Ehi ragazzi!”

 

“Quinn ciao! Finalmente sei arrivata! Ti aspettavamo una settimana fa!” 

 

“Sì scusa ma mi sono fermata un po’ da mio padre che per fortuna si sta riprendendo”

 

“Bene sono contenta! Hai da fare stasera?”

 

“No, liberissima. Cosa avete in mente?”

 

“Serata allo Sky, quel locale sulla Quarantaquattresima. Ci saranno tutti, è un posto esclusivo, si entra solo se si è qualcuno, ci sarà da divertirsi” Kora si vantava spesso dei privilegi che il loro lavoro comportava.

 

“E tu vieni con noi Quinn Fabray” Jake era, secondo Quinn, il ragazzo più bello e dolce del mondo e le ricordava moltissimo il suo vecchio amico Sam. Era un po’ il ‘nuovo Sam’ a dir la verità, dato che l’amico le mancava tantissimo, Jake in un certo senso l’avevo sostituito nel ruolo del migliore amico. Erano molto simili, entrambi sono stati catapultati in questo mondo e condividevano i piedi per terra, a differenza degli altri che erano altezzosi e si vantavano parecchio. Non a caso era stato il suo partner per moltissimi lavori. 

 

Kora invece era la sua ‘nuova Santana’. L’aveva conosciuta al suo primo servizio fotografico. Era una modella e grazie a lei aveva incontrato i suoi nuovi amici, tutti modelli, che lei prima conosceva solo di fama o magari li aveva intervistati qualche volta per il giornale. Erano un bel gruppo. La sera uscivano tutti insieme, andavano nei locali e si divertivano. Le piaceva quella vita. Ogni volta che usciva di casa tutti la riconoscevano e per le ragazzine era diventata un punto di riferimento, una specie di idolo. 

Non era nata per fare questo, era capitata in questo mondo, venendo da una piccola cittadina e la gente vedeva in lei quella semplicità che forse nei suoi amici mancava totalmente. Ma nonostante questa diversità, voleva molto bene a tutti loro. A loro modo l’avevano aiutata a farsi strada nel mondo della moda e in particolar modo Kora e Jake, che sapevano tutto della vita di Quinn. Kora una sera aveva ascoltato attentamente tutto il racconto di Quinn su Rachel e sapeva quanto ancora l’amica soffrisse, per questo l’aveva presentata ai suoi amici e ogni volta che poteva la coinvolgeva in serate, viaggi e feste. Piano piano Rachel era diventata piccolissima, sempre presente nel suo cuore, ma Quinn aveva imparato a gestire il dolore.

 

“Certo socia, non mancherò” baciò sulla guancia tutti i presenti, alcuni del suo gruppo, altri semplicemente colleghi e andò nella sua stanza, seguita da Jake e Kora.

 

“Jake, partitella a Call of Duty?” chiese a Jake entrando nella stanza.

 

 

-

-

 

“Rachel, ricordati che stasera abbiamo la rimpatriata con il Glee mi raccomando!” 

 

“Sì Kurt, lo so!”

 

Rachel era negli studi televisivi della ABC, aveva un’intervista per il film che sarebbe uscito di lì a pochi giorni e Kurt, suo assistente e stilista, non la smetteva di elencare tutti i suoi impegni, come se non li ricordasse. Da quando aveva finito le riprese non aveva avuto un attimo libero: paparazzi che si appostavano sotto casa, interviste, servizi fotografici, copertine e ora anche le rimpatriate. Tornò con la mente a quando tutto ciò era iniziato.

 

Era alla NYADA da pochissime settimane, quando durante uno spettacolo scolastico venne notata dal direttore di una grossa compagnia teatrale, che le offrì subito un lavoro. Rachel accettò senza neanche pensarci e iniziò così l’avventura che sognava da una vita. Girava i teatri più importanti del mondo, si sentiva realizzata e dopo un anno di tournée, decise di non continuare con la scuola. In fondo il modo migliore per diventare bravi è lavorare sul campo. E così è stato e senza rendersene conto era entrata nel mondo del cinema. In poco tempo, grazie alla sua flessibilità (cantava, ballava e recitava), ottenne importanti ruoli in tanti generi diversi. Aveva ottenuto due candidature agli Oscar ed era l’attrice più richiesta del momento ad Hollywood. 

E ora si ritrovava in quello studio televisivo, di fronte a Oprah Winfrey a parlare del suo ultimo film.

 

“Allora Rachel Berry, ci racconti qualcosa del suo ruolo in Capodanno a New York” chiese Oprah.

 

“Bene, allora, il mio personaggio si chiama Elise e lavora come corista per il grande Jensen, interpretato da Bon Jovi. La sera di Capodanno devono tenere un concerto, ma Elise rimane bloccata nell’ascensore di casa con un ragazzo veramente odioso, Randy (Ashton Kutcher). Si conoscono, chiacchierano e lei è disperata perchè farà tardi per il concerto, la sua prima vera occasione importante. E ora mi fermo qui, non vi rivelerò il finale, sei costretti ad andare a vederlo” il pubblico applaudiva e rideva. Rachel aveva la capacità di farsi amare in ogni circostanza, anche se lasciava il pubblico a bocca asciutta.

 

“A proposito, com’è stato lavorare al fianco di un grande attore come Ashton Kutcher?”

 

“Ashton è favoloso. A mio parere lui è il Re della Commedia. Ho imparato tanto e mi ha fatto divertire un mondo sul set”

 

“E so che vi bacerete nel film. Tutte le donne del mondo ti invidieranno, me compresa”

 

“Ammetto che ero molto imbarazzata, ma mi ha messo a mio agio e alla fine è andata bene”

 

“Qui gatta ci cova, guardate pubblico come è arrossita!” il pubblico in studio rise di gusto urlando un sonoro Sììììì.

 

“Ma no non è vero! Ho molta stima di lui, ma non è nato nulla”

 

“E della tua vita privata cosa ci dici? Non si hanno gossip sulla tua sfera personale, vuoi dirci qualcosa? C’è un amore nascosto da svelare?”

 

Rachel si irrigidì e sorrise tristemente.

 

“Non ho molto tempo per l’amore. Sono quattro anni che non mi fermo un attimo. Comunque un grande amore l’ho avuto, come tutti del resto. Ma è una cosa di cui non amo parlarne”

 

“Ho capito. E’ finita male?”

 

“Già”

 

“Bene, Rachel ti ringrazio per essere stata qui e in bocca al lupo per il film! A presto!”

 

Rachel salutò il pubblicò e andò in camerino, dove c’era un Kurt preoccupato ad attenderla.

 

“Rach stai bene? Ogni volta che toccano quell’argomento, la tua faccia cambia, mi stupisce che nessuno ci marci sopra, se solo scoprissero... Bè l’importante è che stai bene”

 

“Kurt sto bene, solo che non mi va di parlarne, specialmente oggi, ti spiace?”

 

“Che succede oggi?”

 

“Non hai letto i giornali stamattina?” Kurt scosse la testa.

 

“Si è trasferita qui a New York, Kurt”

 

“Come? Pensavo che la sua agenzia fosse a Chicago”

 

“Sì, ma ne hanno aperta una qui e lei ha preferito trasferirsi, dato che è più vicino al padre, sai che ha avuto quel brutto incidente”

 

“Ah giusto, così quando è in pausa può stargli vicino. Vabbè, dai muoviti, tra poco abbiamo la cena con i ragazzi”

Rachel non poteva muoversi da New York a causa dei vari impegni, così i suoi amici sarebbero venuti da lei.

 

Mentre si preparava, il suo pensiero era rivolto a quella ragazza bionda che tanti anni prima le aveva spezzato il cuore, rendendolo incapace di amare di nuovo. Certo, aveva avuto le sue storielle, alcune abbastanza importanti, come quella con un famoso produttore, ma non era mai riuscita a legarsi profondamente come era successo con Quinn.

 

-

-

 

Alla rimpatriata c’erano tutti o quasi. Santana, avvocato di successo, accompagnata dalla moglie Brittany, prima ballerina della Complexion, una compagnia di danza moderna e contemporanea che faceva il tutto esaurito a ogni spettacolo. Mike e Tina, prossimi al matrimonio, entrambi ballerini. Sam e Mercedes, sposati, accompagnati dai due figli gemelli, due pesti che per tutta sera hanno fatto casino e poi c’erano Kurt e lei. 

Kurt raccontò agli amici che Blaine era in tour con la sua compagnia teatrale. 

Rachel poi scoprì con gioia che Puck e Artie avevano dato il via ad un progetto musicale ed erano volati a Los Angeles per incidere l’album; Sugar era la solita Sugar, ricca e viziata e viveva in Costa Azzurra con il fidanzato; Rory era tornato in Irlanda dalla famiglia e Finn era diventato un uomo di successo. Aveva rilevato l’officina del padre di Burt e aveva fatto talmente un bel lavoro trasformandola anche in concessionaria che aveva aperto una decina di filiali in giro per gli Stati Uniti. 

E poi mancava Quinn. 

 

“E Quinn? Che fine ha fatto?” chiese Tina guardando Rachel, poi ricordandosi di tutto, guardò Sam e Santana.

 

“Credo stia bene, non la sento da un po’. L’ultima volta che l’ho vista è stato quasi due anni fa. Ci siamo trovati a Los Angeles. Io ero in un locale a festeggiare la vittoria della mia squadra e lei era lì con i suoi amici, dopo un servizio fotografico” rispose Sam.

 

“Io invece la sento pochissimo, a Natale e ai compleanni, se tutto va bene” disse invece Santana un po’ irritata.

 

“Certo che ne ha fatta di strada da quando era al liceo” continuò Tina. “Mi dispiace solo che ci siamo persi di vista con lei”

 

“Bè se n’è andata così senza salutare, lasciandoci una lettera e la promessa di vederci alle Nazionali. Cosa che non ha fatto. Ancora oggi, se dovessi rivederla, la prenderei a calci per quello che ha fatto” Santana non era mai riuscita a perdonarla. 

 

“Cambiamo discorso, ok?” Kurt aveva notato lo sguardo di Rachel diventare vuoto, mentre si parlava dell’ex Cheerios e Santana sbuffò rumorosamente.

 

Rachel aveva bisogno di aria e con la scusa di dover fare un’importante telefonata, uscì fuori dal ristorante e poco dopo si ritrovò Sam vicino.

 

“Allora? Com’è la vita di una grande star del cinema?”

 

“Incasinata amico mio. Non ho un momento libero e i paparazzi sono ovunque, anche se ormai ho imparato a eluderli” ridacchiava “Per il resto è bellissimo. Viaggio molto, faccio un lavoro che mi piace moltissimo e mi sento realizzata”

 

“Rachel non sai quanto sono felice per te. Ho visto tutti i tuoi film e sei fantastica. Ma non è una novità. Già al liceo tutti noi sapevamo che avresti fatto grandi cose”

“Grazie Sam, mi fa piacere. E la tua vita invece come va?”

 

“Sono felice. Io e Mercedes ci amiamo come il primo giorno, abbiamo due bambini fantastici, anche se sono dei terremoti. Sì sono felice. Sai dopo la fine della mia carriera nel football pensavo di essere finito e invece... Mercedes mi è stata vicino e ora tutto va alla grande. Adesso stiamo ristrutturando una casa in Texas. Vogliamo fare una specie di cascina, con il mega giardino, gli animali, sì insomma un posto dopo i miei figli possano crescere liberi e a contatto con la natura”

 

“Non sai quanto ti invidio”

 

“Tu? Perchè?”

 

“Perchè sei felice anche senza fare ciò che hai sempre sognato. Io invece, mi sono buttata a capofitto nel lavoro e anche se mi sento felice, sì insomma, sto bene, sento che mi manca qualcosa. Credo che se domani dovessi smettere di fare ciò che amo, non saprei come andare avanti. Tu hai avuto Mercedes e tutto è andato bene.”

 

“Capisco. Non l’hai più sentita?”

 

“No, neanche per sbaglio. Senza volerlo mi sono ritrovata a leggere i suoi articoli, non me ne sono persa uno e adesso che fa la modella ed è famosa in tutto il mondo, la seguo passo per passo. Non so come mai, mi ero ripromessa di dimenticarla dopo che se n’era andata lasciandomi solo una stupida lettera, e invece sono qui che seguo tutta la sua vita e ogni volta che alla televisione parlano di lei, ho il terrore di saperla con qualcuno. E ora è qui a New York, dentro di me spero di incontrarla, ma non saprei.”

 

“Lo immaginavo”

 

“Cosa immaginavi?”

 

“Sapevo che andandosene senza darti il tempo di riprenderti, avrebbe sbagliato. Infatti così è stato. Se solo avesse avuto la pazienza di aspettare, tu le saresti corsa dietro di nuovo, appena fossi stata bene”

 

“Chi lo sa. Ormai le cose sono andate così. In fondo ha fatto quello che le avevo chiesto. Di andarsene e di lasciarmi sola. Magari non intendevo di andarsene del tutto, ma solo dal corridoio, però...”

 

“La ami ancora?”

 

“Non ho mai smesso”

  
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