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Autore: FairyCleo    10/04/2012    8 recensioni
Dal capitolo 1:"Erano trascorse tre settimane dall' ultima volta in cui aveva trascorso una giornata con la propria famiglia al completo. Erano trascorse tre settimane da quando aveva litigato per l' ennesima volta con Chichi.
Erano trascorse tre settimane da quando lei aveva preparato i bagagli, lasciando lui e Gohan soli in quella piccola, silenziosissima casa in cui non sarebbero mai più risuonati i passi leggeri della donna che Goku aveva sposato".
Dal capitolo 3: "Io non so se sei venuto a conoscenza degli avvenimenti che hanno segnato la mia famiglia nelle ultime settimane..."[...]"Vegeta, mio papà non ha preso bene la cosa... è stanco, spento, immotivato.[...]"So che il tuo più grande desiderio è quello di battere mio padre, è per questo che ti chiedo di aiutarlo. Allenati con lui Vegeta. Diventa il suo nuovo stimolo. E sono certo che diventerai anche tu un super sayan. Il super sayan più forte della storia".
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gohan, Goku, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una giornata insieme


Doveva prendere un provvedimento serio.
Non sarebbe potuto andare avanti in quel modo ancora per molto. Dopo l’ incidente del bagno, non faceva altro che pensare a Vegeta nudo!! Vegeta nudo e bagnato che sfiorava quel corpo statuario con le grandi mani calde e forti mentre l’ acqua bollente si infilava… Ecco, lo stava rifacendo! Ma era possibile??
No! No! E poi no!

“Ecciù!” – aveva stranutito Goku, mentre si rigirava per l’ ennesima volta sullo scomodo divano. Al primo stipendio, avrebbe dovuto comprare un divano letto enorme.
Il pavimento era cosparso da centinaia di fazzolettini di carta usati gettati alla rinfusa. Il giovane saiyan si era beccato un raffreddore di proporzioni megagalattiche per colpa dell’ acqua gelida della cascata. Ben gli stava.
Così avrebbe imparato a spiare sua maestà che faceva la doccia.
Ma che ci poteva fare se Vegeta gli faceva venire le farfalle nello stomaco?
Uffa…

E poi, era convinto che il principe avesse intuito qualcosa. Dopotutto, aveva lasciato gli asciugamani sul pavimento del bagno, e di certo non erano arrivati lì da soli.
No, ma dico, si poteva essere più idioti di così?
Le occhiate che gli lanciava erano più che eloquenti, ma Goku aveva fatto finta di non notare nulla. Si rendeva conto di essere un perfetto codardo, ma non se la sentiva ancora di affrontarlo.
Avvertiva un groppo in gola ogni volta che il suo sguardo si posava su di lui. Ma come era possibile?
Analizzando la situazione, non riusciva a rendersi davvero conto di quale fosse stato il momento esatto in cui tutto quel casino era iniziato. O meglio, ripensandoci, Melanie gli aveva fatto quella maledetta domanda su di una ipotetica fidanzata, e la sua mente si era immediatamente concentrata su sua altezza.
Che poi, perché cavolo Melanie voleva sapere se nella sua vita c’ era una ragazza o no? E se avesse saputo che il suo cuore aveva iniziato a palpitare per un ragazzo che lo considerava la feccia dell’ intera galassia?
Quante domande senza risposta. Non si era mai posto tanti interrogativi tutti insieme.
Forse era per quello che non riusciva a darsi pace. Stava di fatto che prima o poi avrebbe dovuto fare qualcosa di concerto, o sarebbe di certo impazzito.
Ma cosa?
Sperava davvero che la notte potesse portargli consiglio.

*

Se ne stava dotto la doccia, lavandosi dalla fatica dell’ allenamento mattutino con Vegeta, continuando a pensare ad un modo per potersi avvicinare a lui senza ricevere un netto rifiuto.
La notte trascorsa quasi del tutto insonne in preda ad indicibili tormenti lo aveva fatto giungere ad una conclusione forse troppo ovvia: lui voleva conquistare il cuore di quello zuccone borioso d’ un principe.
Era una cosa che non dipendeva da lui. Era un bisogno mentale e fisico. E volente o nolente, avrebbe fatto qualunque cosa pur di soddisfarlo. Sapeva che non sarebbe stata una cosa da niente, e che sicuramente avrebbe perso e ne sarebbe uscito col cuore infranto, ma almeno lo avrebbe fatto senza alcun rimpianto.

Ed era consapevole del fatto che fosse una cosa deplorevole anche solo da pensare, ma doveva mettere a punto una vera e propria strategia. Vegeta non era tipo da cioccolatini, peluches e passeggiate romantiche. Se glielo avesse chiesto sarebbe morto prima del tempo. Doveva trovare un altro modo per avvicinarlo e fargli capire quali fossero i suoi reali sentimenti. La cosa peggiore era che sua maestà lo considerava solo un pervertito senza cervello. Certo, non era stata una grande mossa addormentarsi accanto a lui, ma gli doleva il cuore al solo pensiero che Vegeta fosse convinto del fatto che lui bramasse solo il suo corpo. Certo, doveva ammettere che quello del principino fosse davvero un gran bel corpo, ma cavolo, non era a quello che mirava.
Avrebbe dovuto fargli cambiare idea sul suo conto. Ma come?

Mentre si insaponava la folta chioma corvina, continuava a pensare ad una serie di alternative plausibili.
Si sentiva molto simile ad un personaggio di un cartone animato che Gohan amava molto: c’ era una bestia orribile dal cuore freddo che in realtà era un principe bellissimo punito da una fata per la sua cattiveria. Per spezzare l’ incantesimo doveva far innamorare di lui una ragazza meravigliosa. Inizialmente, vergognandosi del suo aspetto mostruoso, continuava a respingerla, ma col tempo, il suo freddo cuore si era sciolto, e allora aveva cominciato a chiedersi come potesse fare in modo che lei ricambiasse il suo sentimento così puro e nobile nonostante il suo aspetto.
Lui alla fine c’ era riuscito, ma Goku non era così certo che la stessa sorte potesse capitare a lui.
Non era un tipo che si vergognava di quello che era: aveva sempre apprezzato la semplicità e la genuinità, caratteristiche che facevano parte della sua natura, ma per la prima volta in vita sua si sentiva tremendamente inadeguato.
Vegeta era forte, coraggioso, ostinato, severo, malinconico e… bello. Sì, Vegeta era tremendamente bello.
Per quanto tutti i suoi amici lo considerassero un po’ tonto, aveva notato perfettamente le occhiate che Bulma e sua madre avevano riservato al bel principe tenebroso. Una volta, aveva persino sorpreso Chichi e fissarlo, e lei era sempre stata pudica e severa con se stessa in fatto di uomini. Persino i suoi compagni lo fissavano con una sorta di invidia per quell’ aspetto fisico così calamitante. Certo, non era particolarmente alto, ma le sue proporzioni perfette messe in risalto dalle battle suit aderentissime unite a quella sorta di aria imbronciata lo rendevano irresistibile.
Oddio, aveva cominciato a parlare come le signore delle telenovelas che guardava la sue ex!
Doveva essere proprio cotto!

E doveva smetterla di perdere del tempo a pensare a quanto bello fosse sua maestà.
Doveva trovare una soluzione al suo dilemma! Ma Vegeta era sempre così teso come una corda di violino!
E così, proprio mentre l’ acqua bollente aveva creato così tanto vapore in bagno da offuscare ogni cosa, ecco che gli era venuta in mente un’ idea a dir poco geniale.

“URCAAA!! Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima??”.

Veloce come un lampo, si era precipitato al di fuori della doccia, correndo in camera a vestirsi per poi scendere in cucina da Vegeta.
Gli avrebbe fatto una proposta che non avrebbe potuto rifiutare.

*


Ma perché aveva accettato la proposta di quel cretino?
Perché si era fatto convincere a seguirlo in quel posto idiota, dove svolgeva un lavoro idiota circondato da persone idiote?
In fondo, avrebbe potuto tranquillamente disintegrarlo con un’ onda di energia! E invece no! Lui, Vegeta, il principe dei saiyan in persona, si era lasciato impietosire dall’ espressione da cucciolo bastonato che aveva assunto quella misera terza classe, mentre asseriva che l’ unico suo desiderio era quello di compiacerlo in tutto e per tutto.
Avrebbe dovuto rispondergli che solo la sua morte avrebbe potuto compiacerlo, e invece, si era lasciato trascinare in quella stupida palestra, accettando la proposta di “una giornata di puro relax”.
Cosa intendesse quell’ imbecille per relax, era però un vero mistero.
Kaharot aveva asserito di averlo visto un tantino teso, e quella tensione doveva essere determinata dallo stress.

“Tu sei terribilmente stressato a causa mia!” – aveva asserito – “Ed è compito mio rimediare”.

Ma certo che era colpa sua se era teso! Continuava a dargli il tormento! Credeva che fosse davvero così cretino da non essersi accorto che lo fissava come uno stoccafisso? Ma che cosa voleva davvero da lui non l’ aveva ancora capito. O meglio, lo sospettava, ma non poteva minimamente accettarlo. Dannazione, erano due uomini! E poi, Kaharot era un guerriero di terza classe, era idiota, e non era affatto bello, mentre lui era un principe, era intelligente ed era consapevole di essere piuttosto affascinante.

Ma da perfetto imbecille qual’ era diventato – perché sì, doveva essere diventato un perfetto imbecille per non averlo squartato – aveva deciso di accettare.
E la cosa, stranamente, lo aveva fatto diventare ancora più teso di prima. Che nervosismo. Quando Kaharot lo aveva afferrato per un braccio per poter eseguire il teletrasporto, lo stomaco gli si era contratto talmente forte che per un attimo si era convinto di essere stato attaccato da una tremenda malattia.
Poi, quando erano atterrati a pochi metri dall’ ingresso della palestra e aveva mollato la presa, aveva avvertito un’ altra stranissima sensazione, come di mancanza.
Sì, ne era sempre più certo: era diventato un vero imbecille.

Goku, dal canto suo, aveva creduto di morire d’ infarto nell’ istante in cui aveva sfiorato Vegeta e quest’ ultimo non si era scostato schifato. La giornata aveva avuto davvero un ottimo inizio.

“Allora?” – aveva sbottato improvvisamente Vegeta in tono molto seccato – “Che cosa siamo venuti a fare in questo postaccio? Com’ è che dovresti aiutarmi ad eliminare lo stress?”.

Il giovane saiyan sorrideva felice.

“Lo vedrai presto! Vieni! La giornata relax è appena iniziata!”.

Qualche istante dopo, Vegeta aveva appreso che quella mattina Goku non avrebbe lavorato, ma che avrebbe usufruito di un giorno di riposto che a rotazione toccava a tutti i dipendenti trascorrendolo a farsi coccolare dai professionisti dell’ area benessere che lavoravano in palestra. Ovviamente, Vegeta avrebbe subito lo stesso trattamento, anche se non gli era ancora ben chiaro di cosa si trattasse di preciso.

L’ istante in cui sua altezza aveva messo piede all’ interno della palestra era stato memorabile.
Nonostante fossero solo le nove del mattino, era strapiena di gente che correva qua e là, gente che, nel vederli entrare insieme era rimasta imbambolata a fissarli, prima di iniziare a mormorare e ad elargire commenti degni di una massa di comari.

“Avete visto?? Goku ha portato un amico con sé!”.
“Già… Mamma mia che bel ragazzo… Guardate che occhi profondi…”.
“Sì, Marilyn, sono certa che stai proprio guardando di suoi OCCHI!”.
“Bè, credo di star guardando quello che state guardando tutte…”.
“Puoi starne certa! Ma io voglio sapere chi è!”.
“Già! Anche io!”.

Il passaggio dei due saiyan aveva determinato una torsione del capo da parte di tutto il gruppo di donzelle, i cui occhi ormai fuori dalle orbite erano puntati dove potete benissimo immaginare.
Una quantitativo abnorme di bava aveva inondato il lucido pavimento.
Ma che volete farci? Chiunque avrebbe reagito allo stesso modo, presumo.

“Ma che hanno da fissare quelle galline?” – aveva sbottato Vegeta, infastidito dagli sguardi insistenti delle ragazze.
Goku, che per una volta si era accorto ogni cosa, sembrava visibilmente irritato da quella sfacciataggine.
D’ accordo, era un bel vedere, anzi un bellissimo vedere – e se avessero potuto toccare! – ma quella era PROPRIETA’ PRIVATA. O meglio, Goku sperava che prima o poi sarebbe diventata tale.
Per questo, senza troppi preamboli, aveva letteralmente spinto un Vegeta sconvolto nello spogliatoio maschile.

“Come osi spingermi?? Sei forse impazzito, Kaharot??”.

Ma Goku non aveva risposto subito. Cercando di mantenere la calma – cosa che gli stava risultando piuttosto difficile visto che aveva appena distrutto lo sportello del proprio armadietto – aveva afferrato due accappatoi, porgendone uno a Vegeta che non comprendeva le ragioni di quello strano comportamento. Era lui quello a dove essere irritato.

“Avrei dovuto immaginare che ci sarebbe stato questo tipo di inconveniente!” – aveva esclamato ad un certo punto Goku – “Ma questo non rovinerà la nostra giornata di relax”.

Quel ‘ nostra ‘ non era affatto piaciuto a Vegeta, che in ogni caso aveva preferito sorvolare.

“Ora prendi un accappatoio e seguimi, ci cambieremo negli altri spogliatoi”.
“Cambiarci?”.
“Sì! E mi raccomando, chiudi bene l’ accappatoio”.

Ancora non capiva il perché di quelle assurde raccomandazioni.

*

Era stata un’ esperienza memorabile.
Tralasciando le iniziali lamentele di Vegeta che non volveva entrare in sauna con lui coperto solo da un misero asciugamani, era stato un crescendo di relax e di intimità, in un certo senso.

Nella sauna, inizialmente erano stati a distanza di sicurezza, ma poi Goku era riuscito ad avvicinarsi quanto bastava affinché potessero sfiorarsi ‘ accidentalmente ‘, ogni tanto.
Sua maestà all’ inizio era un po’ nervoso, ma poi aveva cominciato a rilassarsi e a godere dei benefici del vapore. Spesso chiudeva gli occhi e gettava il capo all’ indietro, e Goku non poteva che deglutire osservando le goccioline di sudore che percorrevano il suo corpo. Fortunate, loro!!

Poi era toccato alla vasca idromassaggio, ai fanghi – cosa che Vegeta aveva inizialmente considerato degna di un maiale – ed ora si trovavano nell’ area massaggio, sdraiati su dei lettini a pancia in giù, intenti a godersi il rilassante massaggio di due energumeni dalle mani d’ oro che li stavano letteralmente rimettendo a nuovo.
Vegeta era così… rilassato!
Certo, non aveva abbandonato il suo cipiglio imbronciato, ma mentre le mani esperte del massaggiatore esploravano sicure i muscoli della sua schiena, l’ espressione beata che aveva in volto la diceva lunga su quanto il piano di Goku avesse funzionato.
Lui, al contrario, era un po’ meno rilassato: sapeva perfettamente che quello era solo il suo lavoro, ma quando lo vedeva avvicinarsi pericolosamente alla zona lombare di sua maestà, gli veniva una strana voglia di alzarsi e prenderlo a pugni. Ma che cavolo gli prendeva?? Era diventato geloso??
Nooo… Lui non poteva essere diventato geloso!!

“Mpssffff…” – aveva bofonchiato schiacciando la testa contro il morbido lettino.
“Tutto bene Goku?” – aveva chiesto Rick il massaggiatore, allarmato.
“Mmm… sì!” – aveva mugugnato poco convinto. In ogni caso, avrebbe dovuto farsi insegnare a fare i massaggi. Se a Vegeta piacevano tanto, era meglio premunirsi.

“Allora, tu sei il coinquilino del nostro Goku?” – aveva chiesto Paul ad un Vegeta che forse per la prima volta in vita sua si stava lasciando ‘ coccolare ‘ da qualcuno.
“Purtroppo…” – aveva risposto, fin troppo poco irritato.
Goku aveva assunto la sua solita aria da bambino offeso.
“Visto com’ è cattivo con me?” – aveva piagnucolato.
“Te lo meriti”- Vegeta lo osservava con uno strano sguardo divertito. Sembrava che traesse piacere nello stuzzicarlo. E poi, si era accorto sicuramente del suo strano comportamento, e aveva deciso di provocarlo un po’. Qualunque fosse la ragione, perché non divertirsi alle spalle di quel decerebrato?
I due colleghi massaggiatori si guardavano perplessi. Erano così strani quei due.

“Vedo che la mia idea, però, ha sortito l’ effetto sperato!” – aveva detto Goku.
“Mmm… Ammetto di dovertene dare atto… Non sei sempre così idiota come sembri!”.
“PIANTALA!” – e gli aveva fatto una linguaccia.

Eh sì. Quei due erano davvero strani.

*


Così, rilassati e rigenerati, i due saiyan si erano ritirati nello spogliatoio per potersi rivestire.
Per Goku, era stato uno dei momenti più belli di tutta la sua vita: non aveva mai trascorso tanto tempo con Vegeta senza allenarsi, e aveva avuto l’ opportunità di conoscerlo un po’ meglio.
Avevano parlato poco, ma il principe dei saiyan gli sembrava meno arrabbiato con lui. Aveva avuto davvero un’ ottima idea! Questo avvicinamento eseguito con estrema cautela stava dando i suoi primi frutti.

“Non ho mai avuto la pelle così liscia!” – aveva esclamato il nostro eroe, cercando di interrompere quel silenzio.
Vegeta aveva a stenti trattenuto un sorriso. Lo stesso doveva valere per lui - “Ora capisco perché le donne amano questi posti!”
“Bè, devo ammettere che non è stata una totale perdita di tempo”.

Era così bello quando sorrideva. Era così… così…

“La vuoi piantare di fissarmi? Guarda che ti do un pungo!” – aveva berciato, irritato.
“Scusa…” – aveva risposto Goku, grattandosi la nuca col suo solito fare infantile.
Eppure, non riusciva a sorridere per davvero. Era improvvisamente diventato triste.
“Vegeta…” – la voce di Goku era terribilmente seria – “Perché hai deciso di accettare il mio invito?”.
Forse avrebbe rovinato ogni cosa, ma non era riuscito a trattenersi. Voleva saperlo ad ogni costo.

Il principe dei saiyan aveva irrigidito le spalle, serrando forte i pugni. Si aspettava quella domanda.
Maledizione a lui. Perché aveva accettato? Che avrebbe dovuto rispondere?
Che era lì perché era confuso? Perché non riusciva a capacitarsi del fatto che le cose fossero diverse rispetto a prima? Perché non riusciva a smettere di pensare a quello stupido abbraccio dato nel sonno, fra l’ altro?
“Perché...” – ma si era bloccato. Era assurdo dire quelle cose. Lui era il principe dei saiyan dannazione, non una donnicciola! Eppure, non poteva tenersi dentro tutto quello, o sarebbe impazzito.
Era arrossito violentemente, incapace di sostenere lo sguardo di Kaharot.
“Perché io…”.

Ma avevano sentito delle voci all’ improvviso, le porte si erano spalancate, e una moltitudine di istruttori era entrata, interrompendo quel momento così intimo che si era venuto a creare.

“Goku! Finalmente si va in pausa! Non ne potevo più! Tu oggi hai disertato, eh?” – era stato Jensen a parlargli, mentre si asciugava i capelli con un’ asciugamano che portava al collo – “Non vedo l’ ora di fare una doccia!”.
“Già!” – aveva risposto un po’ deluso Goku. Vegeta stava per dirgli qualcosa di importante. Non si sarebbe mai ripresentata una simile occasione, ne era certo.
“E lui è?” – aveva chiesto ad un certo punto, incuriosito, indicando Vegeta.
“Lui è Vegeta? Ricordi? Ti avevo parlato di lui!”.
Il principe dei saiyan era diventato bordeaux. Come sarebbe a dire che gli aveva parlato di lui?
Kaharot parlava agli altri di lui?
“Certo! Il ragazzo con cui vivi! E’ un piacere conoscerti! Io sono Jensen!” – e gli aveva teso la mano.
Vegeta lo guardava fra l’ incredulo e lo schifato. Ma lo sguardo di Kaharot che lo incoraggiava lo aveva convinto a ricambiare la stretta.
“Vegeta…” – aveva risposto, cercando di non stritolargli la mano.
Fingere di essere gentile era una cosa che non gli riusciva bene per niente.
“Caspita, che stretta! Però sei diverso da come ti immaginavo, sai?”.

Se gli avesse detto che lo immaginava più alto lo avrebbe buttato di sotto.

“Cioè?” – aveva detto, un po’ brusco.
“Non lo so… ma sei forte amico! Mi piaci un sacco! Ehi Goku, perché dopo non ci fate vedere cosa sapete fare?”.
“Eh?”.

Ovviamente, i presenti avevano sentito tutto.

“Ma certo Goku, uno scontro!”.
“Tu ha vinto il torneo di arti marziali, giusto? Facci vedere che sai fare! E lui fa pure arti marziali, no? Benissimo!”.
“Non vedo l’ ora di vedere uno spettacolo coi fiocchi”.

Vegeta dardeggiava, furente. Non era un animale da circo! Non aveva nessuna intenzione di ‘ esibirsi ‘ davanti a quella massa di nullità!
Ma Kaharot lo stava guardando, supplice.

“Ti prego Vegeta… Non posso dire di no… Ho paura che mi licenzino…” – gli aveva sussurrato all’ orecchio.
Il fiato caldo di Goku gli aveva solleticato il collo, facendolo rabbrividire.
“Ti rendi conto del fatto che faremo solo finta di lottare, e che se usassimo solo il 20% dei nostri poteri questo posto salterebbe in aria, sì?”.
“Emmm, ne sono consapevole…”.
Aveva ragione, ma non potevano tirarsi indietro. Ormai era fatta.

Vegeta sembrava sul punto di ucciderlo. Giustamente, lui era andato lì per rilassarsi, ed ora si trovava a dover far finta di dare spettacolo. Che poi non capiva perché se si fosse rifiutato avrebbero potuto licenziare Kaharot, ma visto come lo stava guardando…

“Aaah! E va bene!”.

La piccola folla li acclamava, entusiasta!

“Andiamo a mangiare qualcosa, allora!” – aveva decretato Jensen – “Alle quindici, ci ritroveremo tutti nella sala dedicata alle arti marziali! Spargete la voce, signori! Sarà uno scontro avvincente!”.

Goku credeva che Vegeta lo avrebbe ucciso davanti a tutti.

Continua…
______________________________________________________________________________________________

Saaaaalveeee!!
Scusate per il ritardo, ma ho avuto da fare. Sono stata colta da un' ispirazione improvvisa e ho scritto una One Shot molto particolare su Vegeta. Se vi piace l' Angst, non posso non consigliarvela.
"The End" è il suo titolo!
Grazie a coloro che l' hanno letta e recensita! <3
Ma torniamo a parlare di questa storia!
Complimenti Goku, hai avuto davvero un' ottima idea! Posso unirmi a voi? Magari vi faccio io il massaggio! Sono brava! XD
Povero Vegeta, è stato incastrato! Ma come si fa a resistere a quegli occhioni da cucciolo bastonato??
Ah! Quanto li amo!
Pupi miei!
Grazie di tutto!
Baci
Cleo
   
 
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