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Autore: Speedlink    09/11/2006    4 recensioni
E' uno shojo? Non saprei... E' una parodia? Di nuovo, non saprei... E' una critica? Boh... E'...breve, almeno questo! Leggete e sforzatevi di credere che io NON mi drogo quando scrivo! Grazie...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(sigla iniziale…come in un anime!! Eh eh!)


Hoshi ni negai wo

Mado no soto wa yotei tojikometa ame
"Kyou wa gomen, to ka omou nara mukae ni kite"
Iitai kedo dame da...

RIT.

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau no ni
Anata ni chitto mo oitsukenai

Ato san jikan de kyou ga owatchau n da yo?
Ashita aeru kedo oyasumi ga kikitai dake
Kenka nante iya da...

RIT.

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau no ni
Anata ni chittomo oitsukenai

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau nara
Anata ni mottomo chikazukitai

Konna mainichi de mo
Zutto tsuzukimasu you ni
"Omoide ni naritakunai"

Kitto...

RIT.

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau no ni
Anata ni chittomo oitsukenai

Hoshi ni negatta sono yume wa
Hitotsu hitotsuzutsu kanau kara
Anata ni mottomo chikazukitai

Hitotsu no kumori mo nai aozora ni
Futari de naretara ii ne



(Chieko Kawabe)


Il giorno della tanto attesa gita è arrivata!

Cari lettori, questa è la nostra ULTIMA occasione!

Se non si mettono insieme entro la fine di questo capitolo, giuro che appendo al chiodo la lira, per sempre!

Mi ritiro dalla scrittura!

Speriamo bene…


Kyoto.


Hina:

-“Urrààààà!!! Siamo a Kyoto!”

Chise è molto meno entusiasta:

-“Ma non ci sei mai venuta?”

-“Ceeeerto! Tuttavia questa è un’ occasione speciale, la gita scolastica!”

-“Ah, certo, certo…”

-“Durante la gita l’ atmosfera è…magica…ti rendi conto, Chise? Che bello essere giovani!”

-“Lo dici come se già lo rimpiangessi! Sembri una vecchia!”

-“Uff!!! Cattiva! E poi quella veramente vecchia tra noi due sei tu!”

Chise si appoggia al finestrino del treno e guarda fuori.

-“…….”

-“…….Chise!!! A questo punto dovresti chiedermi perché ho detto così!”

-“Ma non mi interessa, davvero!”

-“Accidenti! Sei insuperabile nell’ evitare conversazioni scomode!”

Hina si volta dall’ altra parte.


Le strade e gli alberi si susseguono, veloci.


Hina si rivolta verso Chise:

-“E sei anche antipatica!”

E ritorna a guardare dall’ altra parte.


In lontananza, i grattacieli, le autostrade, automobili che sfrecc…


-“E sei anche testarda!”

-“Insomma, Hina! Se vuoi dirmi qualcosa dilla senza fare storie!”

-“Ma non è chiaro quello che ti voglio dire?”

-“No che non lo è!”

-“Guarda! Chi sta seduto lì, più avanti?”

-“Provo ad indovinare! Ummmmm! Ummmmm! E’ Takeshi?”

-“Brava!”

-“Visto? Ho poteri da medium!”

-“E’ inutile che fai la finta tonta con me!”

-“Devo fare la tonta vera?”

-“No! Che cavolo, Chise! Questa è la gita scolastica! Stiamo andando a divertirci! Rilassati un po’!”

-“Veramente quella nervosa sei tu!”

Hina sputa fumo dalle orecchie.

-“Io sono calmissima! E tu, lo sai cosa intendo!”

Poi le sussurra in un orecchio:

-“Perché non approfitti di questa giornata per stare un po’ con lui?”

-“Perché l’ idea dovrebbe allettarmi?”

-“AAAAAAHHHH!!! Mi fai venire un nervoso quando fai così…!”


Poi, come al solito, Hina ha una delle sue idee.

Si alza e urla:

-“PROOOOOOFFF?? Ho un bisogno urgente di andare in bagno!”

-“Vai, mia cara studentessa! Possa tu godere di una sana e liberatoria pisciat…”

-“Ma, ma, prof! Ho paura che, se mi alzo dal mio posto, il treno verrà squilibrato nel peso! Non potrebbe venirsi a configurare una situazione pericolosa?”

Chise:

-“CHE RAZZA DI PROBLEMA IDIOTA E’ MAI QUESTO???”


Il prof. e Hina sono praticamente sulla stessa lunghezza d’ onda.

Capisce al volo.

-“Ggggiusssssssssssto, mia cara studentessa! Ma non preoccuparti! Il tuo professore ha già pensato ad una soluzione! Ah ah ah ah! Farò sedere al tuo posto un altro compagno, mentre sarai via!”

-“Oooooh!! E a CHI ha intenzione di affidare questo incarico?”

-“Domanda intelligente, mia cara studentessa! Ebbe, l’ incaricato….SARATTTTTTAKESSSSSSHHHHHIIIIIIII!!!!”

L’ intero vagone alza le braccia al cielo e fa eco:

-“IIIIIIIHHHH!!!”

Hina è commossa:

-“Oh, prof, quanto sei giustooo!!”

Il prof mostra il segno di vittoria e fa brillare i suoi denti:

-“Oh, yes! Peace and love, boys! Donforgeditt! (Don’t forget it!)”


Takeshi sospira:

-“Io cambio scuola....”


Uhuuuuuuu!!! E così Takeshi va a sedersi vicino a Chise!

Hina! IO ADORO quella ragazza!!

Vediamo, vediamo, che succederà?


Ecco che prende posto.

I due si guardano, stanchi.

A Takeshi, non sa perché, viene da ridere.

Anche a Chise, non sa perché, viene da ridere.

Ridono sottovoce.


Takeshi:

-“Beh, io continuo il pisolino…”

Tira la maniglia e abbassa lo schienale.

Chise estrae il walkman dalla borsa:

-“Buonanotte!”


No.

No!!

NOOOOOO!!!


Hina osserva di nascosto la scena (non è andata al bagno!):

-“Dannazione! Quelli sono due ossi duri…ci vorrà qualcosa di più efficace!”


Hai ragione, Hina: qui urge una mossa VERAMENTE geniale....

....imprevedibile...

....inarrestabile...

...in una parola, SUBDOLA!

Ci vuole l' attacco subdolo!

In quel momento, Hina si illumina:

-”Ho un' idea!”

Speriamo....


Hina torna al suo posto.

-”Grazie, Takeshi, ora puoi andare!”

-”Ma se sei appena...”

-”Torna pure al tuo posto!”

-”Ma...tu NON SEI andata in bagno, vero? Hai fatto troppo presto...”

-”MI E' PASSATA LA VOGLIA, VA BENE? Ora fammi sedere al mio posto!”

Takeshi sembra confuso (e vorrei vedere!):

-”...ti è passata la voglia di andare al bagno...?”

-”MI FAI SEDERE, PERRRRR PIACEEERRRRRRRRRRREEEEEE???????”


Takeshi se ne va, rimuginando sui misteri del metabolismo del corpo femminile.

Hina si siede e, senza nemmeno tentare di affrontarla a quattr' occhi, comincia a parlare:

-”Chise, devo dirti una cosa importante...”

Chise, senza voltarsi, fissa il finestrino:

-”...”

-”Ti prego, ora non mi interrompere perché è molto difficile per me confessare questo alla mia migliore amica...”

-”...”

-”Ecco, vedi, io...”

-”...”

-”...ecco, il fatto è che tu in tutti questi anni non ci hai mai nemmeno provato, e per quanto ti abbia supportato non ho potuto fare a meno di coltivare anche sentimenti miei...”

-”...”

-”...i quali per farla breve anno dopo anno si sono riproposti con sistematica insistenza rafforzandosi nelle loro più intime e per questo fondanti motivazioni le quali tutte strettamente collegate al vissuto personale sono purtroppo sfuggite al mio disperato tentativo di contenimento dilagando in una passione difficilmente contenibile che solo grazie ad una ferrea volontà sono riuscita a tenere a bada durante le mille occasioni, ecco è questo il punto cui volevo arrivare, dicevo durante tutte quelle occasioni nelle quali tu non hai saputo approfittare opportunamente di ciò che La Fortuna o Il Fato o qualsiasi altro nome o forma gli si voglia dare ti ha concesso...”

-”...”

-”...sì lo so questa mia improvvisa rivelazione potrebbe sconcertarti ma è naturale dato che tu e non solo tu ma tutti i nostri compagni tutti quanti voi siete abituati a vedermi sotto un' ottica totalmente diversa vale a dire quella della semplice migliore amica della protagonista ruolo che non mi dispiace affatto oh intendiamoci ma che sfortunatamente non può ridurre la mia gamma di emozioni e conseguentemente tutto il ventaglio di mille e mille e più inquadrature, se così vogliamo chiamarle, in cui ogni persona tu compresa può arrivare ad osservarmi cogliendo aspetti di me che molto probabilmente anzi senz' altro io stessa ignoro completamente, ad ulteriore riprova della intrinseca molteplicità dell' io nel suo essere ed esserci empirico-fattuale e per dirla in una sola parola sociale...”

-”...”

-”...TUTTO CIO' PREMESSO, io temo di essermi, in questo ultimo periodo, tremendamente, impossibilmente, irriducibilmente innamorata..di...”

Chise continua a fissare il finestrino.

-”...”

-”...”

-”MA TU AVEVI GLI AURICOLARI E NON HAI SENTITO UN ACCIDENTE?????”

Chise finalmente si accorge di lei e “stappa” le orecchie:

-”Eh? Oh, Takeshi è già andato via?”

-”E pensare che ti avevo fatto tutto quel discorso...ero riuscita, CON UNA CAPACITA' DI SINTESI DI CUI IO STESSA MI STUPISCO, a fare una premessa che avrebbe attutito al massimo l' impatto tremendo di quello che mi accingevo a dirti! E TU...TU STAVI ASCOLTANDO MUSICA!”

Chise è frastornata e anche mezza assonnata:

-”mmmm....taglia corto...cos' è che vuoi dirmi...? ..dai chè voglio distendermi un po'...”

-”STO DICENDO...”

-”Aspè! Ma tu non eri andata al bagno? Come mai sei tornata così presto? Hai pisciato col turbo?”

-”...STO DICENDO CHE MI PIACE TAKESHI!!”


Oooooohhhh!!!

Colpo di scena, signori lettori!

A Hina piace Takeshi! Chi l' avrebbe mai detto?

(eh eh eh...furbacchiona...)


Tutto il vagone si volta verso di lei. I compagni nei sedili posteriori saltano fuori e domandano:

-”Ti piace Takeshi?????”
Il professore salta fuori e domanda:

-”Cara studentessa, ti piace Takeshi?”

Una signora anziana salta fuori insieme al suo gatto e domanda:

-”Signorina, ma davvero le piace Takeshi?”

Il gatto miagola. La traduzione è, più o meno:

-”Meow! Ti piace Takeshi?”

Il macchinista abbandona la carrozza di testa, corre a perdifiato attraverso quattro vagoni, apre con impeto la porta ed irrompe, domandando con interesse:

-”Chi è quella a cui piace Takeshi?”


Hina:

-”No-non c' è bisogno che lo sappia tutto il mondo....”

Una voce, in sottofondo, nella calca che si è creata, sussurra al cellulare:

-”Sì, sì, passatemi la Casa Bianca! Signor Presidente, sono io! Ho appena saputo che, a quanto pare, le piace Takeshi....”


Hina si volta lentamente verso Chise.

Chise la guarda, stanca.

-”Davvero ti piace?”

-”(eheheh...è turbata...) Sì...”

-”Da quanto?”

-”Da un anno circa.”

-”E perché non me l' hai mai detto?”

-”Maaaaaaaaa perché non potrei andare mai contro gli interessi della mia migliore amica naturalmente!! Capisci? Ho sempre tenuto tutto dentro, credendo che fosse fin dall' inizio un amore impossibile...però vedendo che tu indugiavi, in me è affiorata una certa debole speranza...non ho potuto più aspettare e te l' ho detto...”

-”Ah...”

Chise distoglie lo sguardo e risponde con un tono di voce piatto:

-”Ho capito. Avresti fatto meglio a dirlo subito, però. Avrei potuto aiutarti.”

-”Ma...ma...Chise...io...”


Hina si accorge degli sguardi dell' intero vagone puntati su loro due.

-”MA SIETE ANCORA QUI??? TORNATE AI VOSTRI POSTI! ANCHE LEI, SIGNOR MACCHINISTA! FILI IN CABINA A GUIDARE QUESTO TRENO!”

La piccola folla si disgrega.

Hina riprende, sottovoce:

-”...io non avrei mai potuto dirtelo, sapendo che tu e lui...”

-”Uff! Quante volte devo ripetertelo? Fra me e Takeshi non c' è mai stato niente! Se solo tu me l' avessi detto prima...ACCIDENTI A TE!!! QUANTO SEI IDIOTA!!! MA CHE HAI AL POSTO DEL CERVELLO???”

-”Chise...che ti prende?”

-”Niente! Niente! Non vedi come sono calma? Sto benissimo! Grazie per esserti confidata con me, Hina! Lo avessi fatto qualche secolo fa, forse avrebbe avuto maggiori effetti!”


Chise si è improvvisamente alterata.

Si volta bruscamente dall' altra parte, spiaccicando la guancia sul finestrino gelido.

Tamburella con le dita.

Ogni tanto, sbatte la mano sul bracciolo con esasperazione.

Passa un minuto di silenzio, poi si alza improvvisamente e sbotta:

-”Vieni con me, ti devo parlare!”


La porta nel corridoio che collega due vagoni e chiude la porta.

Hina:

-”Allora, cosa c' è?”

-”......vattene....”

-”Eh? Ma se mi hai portata tu qui?”

-”Non mi riferisco a te!”

Il tizio col cellulare sbuca dalla porta del bagno:

-”Signor Presidente, sembra che sia stato scoperto...”

Chise lo rispedisce nel vagone con un calcio:

-”E LEVATI DALLE SCATOLE!”


Hina guarda più attentamente gli occhi di Chise.

Sono rossi.

Chise sta piangendo, molto silenziosamente...

Senza dire altro, abbraccia forte Hina.

-”Perché? Perché? Perché non sei stata sincera?”

-”Chise...io non volevo che succedesse questo...(eheheh....sta per cedere...)”

-”Ma che stai dicendo? Questo doveva succedere molto prima! Perché diavolo hai perso tutto questo tempo credendo di dovermi favorire???”

-”???”

-”Se fossi stata più sincera con me, probabilmente a quest' ora tu e lui sareste insieme da chissà quanto!”

-”EEEEEHHH???”

Chise si asciuga le lacrime e sorride:

-”Ma ormai non importa! Quello che conta è che finalmente ti sei confidata con me! Ora che ci penso...ecco perché continuavi ad insistere riguardo a me e lui! Volevi indirettamente attirare l' attenzione sul fatto che lui ti interessasse tanto! Come ho fatto a non capirti subito, amica mia??”

-”Ehm....veramente io no-non...(ma che cavolo ha capito???)”

-”Non preoccuparti, Hina! Adesso vado da lui e glielo chiedo subito! E' proprio come dicevi tu! Questa gita scolastica è l' ideale per far nascere una storia! Aspettami qui, eh?”

Chise si fionda nel vagone.

Hina:

-”...che cavolo ho combinato...!”


Chise raggiunge il sedile di Takeshi.

-”Ehi, devo dirti una cosa!”

-”Chissà perché, lo sospettavo...”

-”C' è una ragazza a cui piaci!”

-”...Hina?”

-”Oh! Come fai a saperlo? Chi te l' ha detto?”

-”Così, per 'sentito dire'...(per la precisione, lo ha sentito tutto il treno!)”

-”Ehm...dunque....quale sarebbe la tua risposta?”

-”La mia risposta è...prima di tutto, smetti di tremare ché mi fai impressione...”


E' vero: Chise sta tremando come una foglia, e tenta disperatamente di nasconderlo.

Lei risponde con voce impacciata:

-”La-lascia perdere...è il movimento del treno...allora?”

-”Allora...”

Takeshi finalmente la guarda negli occhi, e legge sul suo volto la paura.

Passa qualche secondo, in silenzio.

Poi, Takeshi sorride.

-”Ho capito. Stiamo pure al tuo gioco.”

Chise:

-”Non fingere una sicurezza che non hai!” sibila.

-”Hai ragione, ma...come faccio a rimanere calmo dopo una cosa del genere? Chiunque sarebbe un po' agitato, non credi?”

Chise sta per scoppiare: la sta provocando, è chiaro!

-”Piantala e dammi la tua risposta!”

Lui tira un profondo respiro e conclude:

-”Dille pure che ci penserò seriamente.”

-”Ah! Finalmente ti sei deciso!”

Chise si volta e se ne va.



EVVAI!!! FINALMENTE QUESTA STORIA STA PRENDENDO LA PIEGA GIUSTA!!

La mossa di Hina è stata stupenda: anche se non tutto sta procedendo secondo i suoi piani, questa scrollata sembra aver parecchio turbato Chise.

Ormai è sicuro...finiranno per cedere entrambi!

SARA' LA MIA VITTORIAAAAAAAA!!!!!!


Hina e Chise ritornano ai propri posti.

Chise si rituffa nel walkman.

Fino all' arrivo, due ore dopo, non parlano.


Tensione, tensione! Sale la tensione!

....

Le interessanti ed educative visite ai Templi di Kyoto, depositari di una storia antica...

...non le fila nessuno!!!

Figurarsi se una gita scolastica serva a questo!!

A zonzo per negozi!

Riuniti in piccoli gruppi, si sceglie il proprio itinerario e ci si da appuntamento a più tardi.

A MOOOOOLTO più tardi!

Hina ad un certo punto perde di vista Chise.

-”E adesso dove è finita?”

.

Dopo un' oretta di ansioso girovagare, finalmente Ciise riappare all' angolo di un chiosco.

-”Chise! Ma dove ti eri cacciata??”

-”.....”

-”Che c' è? Perché non rispondi?”

-”.....”

-”...ce l' hai con me?”

Chise non dice una parola, e se ne va.


Hina comincia a preoccuparsi seriamente:

-”Forse...forse ho esagerato...”


E' sera ormai.

ALBEEEEEEEEEEEEEEEEEERGO!!! CHE EMOZIONE!!!


Chise non si sente bene, va a letto senza nemmeno finire la cena.

Per lei, la gita a Kyoto termina quella sera.

Nei due giorni successivi, Chise non cambia il suo umore e non rompe il suo mutismo.

Hina la osserva, sempre più preoccupata, ma non osa avvicinarla.

Si sente in colpa.


Purtroppo la scuola riprende.


Di fianco al suo banco, Hina osserva il volto di Chise sempre più depresso.

Arriva l' ora di educazione fisica.

Mentre la classe si svuota e gli alunni si dirigono in palestra, Hina porta Chise in corridoio e cerca disperatamente di parlargli per l' ennesima volta:

-”Chise, ti prego! Non puoi continuare così, ti stai distruggendo!”

-”Non sono affari tuoi...”

-”Come sarebbe? Non ti riconosco più! Questa non è una frase che direbbe la mia migliore amica!”

-”La mia migliore amica...che trama contro di me alle mie spalle...”

-”....come?”

-”Credi che non l' abbia capito?”

-”..........”

Hina è stata smascherata.

-”Dunque...è normale che tu mi odi, ora...”

-”...mi hai fatto star male per parecchi giorni...”

-”Ma cerca di capire! Io l' ho fatto per te!”

-”Per me??”

-”Ma certo! Voglio dire...accidenti, è che tu e quello lì siete così testardi! Le ho provate tutte, ma non sono riuscita a farvi confessare i vostri sentimenti! Siete davvero impossibili!

Ti rendi conto di quanto è difficile aiutarti, se tu continui ad intestardirti? Per puro orgoglio, poi!”

Chise abbassa lo sguardo, imbarazzata:

-”...”

-”Ti prego, Chise! Per una volta, per questa volta almeno, sii sincera con te stessa!”

-”...io...io e Takeshi...”


Infine Chise solleva lo sguardo e tira un respiro profondo.

Si volta verso Hina e sorride.

-”Vado a parlargli!”

Hina non dice niente. La abbraccia forte, poi la lascia andare.



Takeshi e Chise si incontrano in un angolo.


-”Volevi parlarmi?”

-”Sì...”

-”...”

-”...”

-”...”

-”...”

-”...”

-”...”

-”...volevo dirti che io non posso continuare così. Sono al limite della sopportazione.”

Takeshi risponde immediatamente:

-”Hai ragione. Anche io sono stanco di questa situazione.”

-”Per cui...forse...Takeshi, io...”


E VAI! E VAI!!

LA DICHIARAZIONE!!

FINALMENTE!!

STA ARRIVANDO IL MOMENTO TANTO ATTESO!

CHE BELLO, CHE BELLO, FARE LO SCRITTORE!!!


-”Per cui...Takeshi...io...io ti...”


IO TI...?

IO TI...?

CORAGGIO!!


Ed infine, Hina lo dice:


-”IO TI IMPLORO, METTIAMO FINE A QUESTA FARSA!”

-”NON VEDEVO L' ORA!”

-”Bene! Allora, se sei d' accordo...”


Hina guarda verso l'autore.


?????


HINA GUARDA VERSO L' AUTORE??????



-”Non ne posso proprio più di continuare a fare finta che tu non ci stia osservando!!”

Takeshi:

-”Hai davvero rotto! Per quanto ancora hai intenzione di venirci dietro?”



....



I PE-PE-PERSONAGGI PARLANO CON L’ AUTORE!!!


Chise ora rivela il suo reale stato d' animo: altro che depressa, è tremendamente incavolata!!

-”E' da più di una settimana che non ci lasci in pace!”

Takeshi:

-”Lo vuoi capire o no che tra noi non potrà mai nascere una storia??”

Chise:

-”E' da quando è cominciato il primo capitolo che tentiamo di fartelo entrare nella zucca!”


EH?


-”Non ti rendi conto, insomma, che HAI SCELTO I PERSONAGGI SBAGLIATI??”


EEEEEEHHHHHH??????



Io avrei...scelto i personaggi sbagliati?

Ma....ma non è possibile!

Non appena li ho visti, ho subito pensato che fossero perfetti! Lo giuro!

Perché…

…beh, insomma, l’ avete visto anche voi lettori com’ erano, come si comportavano!

Era solo all’ inizio, ho capito! Ma sembravano comunque validi!


Chise improvvisamente domanda:

-“Ti sembravamo validi? E sulla base di quale concetto?”

-“Come?”

Anche Takeshi gli parla:

-“Come hai potuto giudicarci dei personaggi validi solo in base ad una iniziale impressione?”

-“Ma…vi ho ritenuti validi perché avete assunto un atteggiamento che…sembrava consono al tipo di storia che volevo scrivere!”

Takeshi:

-“Quale atteggiamento? Quello di accarezzarci? Ma noi stavamo soltanto prendendoci in giro!”

-“E io come potevo saperlo?”


Chise si innervosisce, di fronte alla superficialità dell’ autore:

-“E’ proprio questo il punto! Tu non ci conosci affatto! Come potevi pretendere di inquadrarci soltanto osservando per un attimo le nostre apparenze?”

Takeshi rincara la dose:

-“Infatti! Noi siamo personaggi freschi, pieni di vitalità, e abbiamo una vita nostra, indipendente!”

Chise:

-“Abbiamo anche un nostro passato!”

Takeshi:

-“E tu non puoi ignorarlo semplicemente perché…la TUA storia comincia da quel punto!”


L’ autore è sorpreso dalle reazioni dei due. Risponde, alterandosi un poco:

-“Ma…ma…insomma…l’ autore sono io! Io vi ho creati!”

Takeshi reagisce con strafottenza:

-“E’ vero, ci hai immaginati, ma questo non significa che dobbiamo fare tutto quello che vuoi tu!”

L’ autore reagisce:

-“Un momento! Tutto questo è assurdo!”

-“Perché?” chiedono entrambi.

-“Perché questa è una storia che parla d’ amore…quindi deve per forza esserci del sentimento, altrimenti lo scopo stesso di questa storia e della vostra esistenza non avrebbe senso!”

Chise e Takeshi rimangono allibiti. Pregustando la vittoria, l’ autore conclude, trionfante:

-“Eh eh eh! Non ve l’ aspettavate questa, vero?”


Ma i due stanno solo “facendo finta” di essere in difficoltà…

Chise:

-“Ma qui infatti SI PARLA di sentimenti! Di sentimenti che non nascono!”

L’ autore, a bocca spalancata:

-“Eeeeehhh????? Ma che significa??? Non ha senso!!!”

Takeshi:

-“Solo perché ci hai scelti come protagonisti, dovremmo per forza innamorarci l’ uno dell’ altra?”

Chise:

-“Ha senso, eccome! Nella vita reale, due persone possono semplicemente ignorarsi, senza mai venire a contatto?”

-“Eh? S-sì, ma….”

-“E allora!!! E’ proprio quello che facciamo io e Takeshi! A questo punto, la storia che abbiamo raccontato noi è DI GRAN LUNGA più vera di quella che volevi narrare tu!”


L’ autore si affloscia, senza più forze:

-“Ma dove ho sbagliato…?”

Chise:

-“Secondo me, avresti dovuto importi fin dall’ inizio come narratore onnisciente e super partes. Invece, hai voluto seguire le vicende senza intervenire, ed ecco il risultato…”

-“Ma io ho fatto questa scelta perché non volevo che la storia perdesse in autenticità! Volevo che rispecchiasse il più possibile la vita vera!”

-“E allora ci sei riuscito, direi! Nella realtà, può anche semplicemente…non succedere niente! Se non è realtà questa…!”


Ma Takeshi interviene:

-“Ma che ragionamenti complicati! Onnisciente, non onnisciente…secondo me la verità, caro il mio scrittore, è un’ altra!”

L’ autore lo supplica in ginocchio, sul punto di scoppiare in lacrime:

-“No, ti prego! Non dirla! Non dirla! Tutto tranne questo!”

Ma la sentenza di Takeshi è spietata e inevitabile.

E così arriva il…


...COLPO DI GRAZIA!!!


-“La verità è che voi autori non avete più idee!”


L’ autore sprofonda negli abissi della disperazione. Scoppia a piangere:

-“NOOOOOOOOO!!! Buaaaaaaaaaaaaaaaahahahahaaaaaaaaaaaaa!!! Cattivoooooooooooooooo!!!!!!!!!!”

L’ autore si rotola per terra e piange, ormai completamente annientato.


Chise viene quasi mossa a compassione da quella patetica scena, e cerca di consolarlo.

-“Su, coraggio, non faccia così…Takeshi è stato un po’ troppo duro…però forse non sarebbe male per lei cercare una nuova attività, che so, dipingere, suonare, fare sport….”

L’ autore si aggrappa a Chise e, piangendo, comincia a raccontare la sua storia…

-“…capisci? Ho sempre avuto un’ infanzia difficile….”

…parla per ore, sfogandosi e singhiozzando…

-“…e non fu certo colpa mia se me la feci addosso, quella volta! Avevo solo quattro anni…”

…narra le sue disavventure e le mille peripezie che lo hanno reso emotivamente instabile…

-“…per non parlare di quella volta che starnutii di fronte alla ragazza che mi piaceva…la sua camicetta nuova…che figura di meeeeeeeeeeeeeee….”


Chise lo ascolta fino alla fine, accarezzandogli la testa. Alla fine gli da un bacino sulla fronte e dice:

-“Su, su, ora è tutto finito…adesso lo sappiamo che dobbiamo usare i fazzolettini, vero?”

-“Sniff, sniff….sì…”

-“…lo sappiamo che non esiste nessun piranha in agguato nascosto nel water, vero?”

-“….sì, sì…”

-“Braaaaaaavo bambino! Adesso asciuga quei lacrimoni e torna a casa, va bene?”

-“Sorellona…sniff, sniff…mi accompagni tenendomi la mano?”

-“Non esagerare, adesso! Non posso andare oltre il cancello della scuola!”

-“Perché?”

-“Perché lì finisce il fondale. Non è colpa mia se hai creato delle ambientazioni così ristrette. Ora vai, su!”



Cari lettori…

…sento di dovere delle scuse a tutti voi.

La decisione di voler scrivere questa storia si è rivelata una svista colossale!

Questo racconto è un completo fallimento, una totale disfatta!

Lo so, lo so, è stata una mia mancanza come scrittore: colpa mia!

Ho dunque fallito!

Mi dispiace di avervi fatto perdere tempo!

Ma adesso, da bravo piccolo autore, faccio un fioretto!


Prometto che d’ ora in poi non scriverò mai più senza prima avere avuto una buona idea!

Ne va dell’ orgoglio, della dignità mia e di tutti gli altri scrittori che ci sono al mondo!


Però, che figuraccia…sigh…

…per l’ ultima volta, vai con la sigla…



La pioggia fuori dalla finestra ha bloccato i miei programmi,

vorrei dirti “Se ti dispiace per come è andata oggi, allora vieni qui da me”

ma non posso, perchè…


RIT.

anche se i desideri che ho espresso ad una stella cadente

si avverano uno dopo l’ altro,

non riesco ancora a raggiungerti…


Solo altre tre ore e finirà, questa giornata?

Potremo vederci domani, mi basta sentire un tuo “buonanotte”,

non voglio litigare…


RIT.

anche se i desideri che ho espresso alla stella cadente

si avverano uno dopo l’ altro,

non riesco ancora a raggiungerti…


ma se i sogni che ho confidato alla stella cadente

continueranno ad avverarsi,

potrò avvicinarmi a te sempre di più…


E in questo modo, ogni giorno,

spero che continui per sempre,

perché non voglio diventare solo un ricordo.


RIT.

anche se i desideri che ho espresso alla stella cadente

si avverano uno dopo l’ altro,


Sicuramente…

non riesco ancora a raggiungerti…


ma se i sogni che ho confidato alla stella cadente

continueranno ad avverarsi,

potrò avvicinarmi a te sempre di più…


Vorrei…

…noi due, insieme,

sotto un cielo senza nuvole…




sigh…(brutta) FINE…
























-“Beh? Se ne è andato?” chiede Takeshi.

Chise scruta l’ orizzonte, da dietro il cancello.

-“Sì, ormai non si vede più!”

-“Finalmente! Che scocciatura!”

-“E dai! A me un po’ faceva tenerezza!”

-”Però se lo meritava! Non ci si intrufola così nella vita dei propri personaggi!”

-”L' abbiamo proprio fregato per bene!”

-”Meno male che ce ne siamo accorti in tempo, al primo capitolo!”

-”Eh! Ma era abbastanza evidente! Ci sentivamo troppo osservati!”

Takeshi la guarda di sbieco.

Sorridono insieme.

-“Bene. Andiamo?”

-“Ok. In aula?”

-“Certo!”

Takeshi e Chise corrono nella loro aula.

Dalla finestra, le voci chiassose dei compagni che provengono dal campo di pallavolo rimbombano nella classe vuota.

Chise chiude accuratamente la porta a chiave.

-“Perfetto! Ora nessuno potrà più interromperci!”

Si dispongono ai due lati di un banco, uno di fronte all’ altro.

Takeshi le strizza un occhio.

-“Riprendiamo da dove avevamo interrotto?”

-“Sì!”


...ricominciano, dolcemente, a sfiorarsi le guance…

…si guardano intensamente, come se fossero due innamorati...

...ed infatti, è proprio quello che sono!!


-“Chise, ho un’ idea! Perché non ci mettiamo insieme?”

Chise risponde, commossa:

-“Oh, amore mio! Temevo che non me l’ avresti mai chiesto…”


…….

…………..

………………….




FINE (vera!)








Nota finale: Beh? Vi è piaciuta questa storiella? Spero di sì! Io mi sono divertito molto a scriverla.

So che è un po' breve, io stesso mi sono reso conto che due personaggi come loro (e anche Hina e il prof.!) avrebbero meritato qualcosa di più elaborato. E' per questo che vi annunciò che ho intenzione di inserire Chise e co. in una nuova storia, che prenderà avvio dal primo capitolo di questa ma proseguirà in direzione diversa.

L' unica vera differenza è che questa storia non sarà scritta...o almeno non completamente scritta!

La costruirò in maniera interattiva, mediante un videogioco che in questo momento sto già realizzando!

Mi auguro di non metterci molto a finirlo!


Grazie a tutti e a rivederci, speriamo presto!


  
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