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Autore: Chambertin    15/04/2012    1 recensioni
● || Nuovo Personaggio | Dad!Dean | Dean Winchester x Nuovo Personaggio | What if? | Post!Season 2-3 | Incompiuta|| ●
Fosse stato per lui starebbe ancora in quell’albergo molto inglese, il Kensilgton Hotel, quello dove le cameriere ti servivano the di ogni gusto al posto del Wisky la sera alle undici. Ma non c’è neanche bisogno di dirlo, a Dean non gliene poteva fregare proprio niente del the.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Note della castagna:
Non ho giustificazioni.
E come capitolo fa schifo.
Mi spiace.




«Ha chiamato Bobby.»
Dean si girò ancora con la bottiglia di birra alle labbra, mentre Sam lanciava il cellulare sulla poltrona affianco alla tv.
«Ha detto che quel tizio, Jeremy Golden, è morto.»
Al fratello quasi andò di traverso il sorso «Cosa?!»
«Già… l’hanno trovato morto in un vicolo circa quattro mesi fa, con la gola sgozzata…» Sam si sedette di peso sulla seconda poltroncina, portandosi una mano sulla fronte. «ora come facciamo? L’unico che poteva sapere qualcosa su queste creature è andato al creatore…»
Dean sorrise appena
«E che non ti venga in mente di andare a fargli una visitina all’aldilà! Siamo morti e resuscitati già troppe volte per i miei gusti, e la prossima volta spero che sia definitiva.» fece Sam immaginando i pensieri dell’altro.
«Quindi cosa proponi?»
In quell’attimo di silenzio in cui né Dean, che se ne stava in piedi a guardare una macchia particolarmente attraente sulla moquette di quell’ennesimo squallido motel, né Sam che invece seduto, fissava il vuoto, pensando a come poter uscire da quella situazione.
«E se lasciaste perdere?» una voce alle loro spalle fece rabbrividire Sam, ma non segnò Dean, che piuttosto posò la bottiglia sul tavolino alle sue spalle e dopo aver inspirato profondamente si voltò verso Castiel.
«Lasciar perdere?» la voce gli uscì più roca del previsto «come puoi dire una cosa del genere?»
«Sono creature troppo potenti per voi» Castiel era autoritario, e la sua voce era ferma, quasi fredda, come la sua espressione. Era pur sempre un’Angelo del Signore e nonostante sia diventato più umano dal punto di vista emotivo, non si smentiva mai quando c’era da rimproverare i due Winchester.
«Abbiamo affrontato demoni celestiali, sventato l’apocalisse e ci siamo salvati – per culo – da Lucifero ancora una volta, vuoi che questi Angeli Piangenti siano peggio?» Sam sorrise alle parole del fratello che, in effetti, non aveva tutti i torti. Ne avevano viste di tutte e di più, questo caso non sarebbe stato più difficile di altri.
«Parlate così perché non sapete cosa siano»
«Illuminaci»
«Gli Angeli Piangenti sono creature primordiali, come me, che durante la lotta fra Lucifero e Dio, non presero né una né l’altra parte. Vennero cacciati dal Paradiso, ma non erano stati peccatori, così non furono accettati all’Inferno, e rimasero intrappolati sulla Terra. Per lo vergogna si coprirono il viso per non vedere più nulla, per nascondersi dal resto del mondo, fino a diventare di pietra.» Castiel parlava ricordando momenti dolorosi, momenti in cui perse soldati di cui poteva fidarsi, ma queste sensazioni le cominciò a provare solo ora, dopo averle conosciute. Immagini di fuoco, immagini di ghiaccio, immagini di sangue e grazie divine che esplodevano.
«Al giorno d’oggi vengono considerati come statue da ornamento per cimiteri, messi su tombe o ai lati dei mausolei per proteggere i morti, eppure se dovessero risvegliarsi anche solo per una notte, se per caso passasse di lì qualche malcapitato…»
«Cosa accadrebbe?»
«Verrebbe mangiato»
Lì per lì Dean e Sam ebbero un fremito, come se una folata di vento gelido fosse entrato nella stanza.
«Sai… pensandoci bene assomigliano molto agli Ignavi…» commentò Sam ricordando quegli anni passati al liceo.
«Chi?» fece Dean d’impulso.
«Mai sentito parlare di Dante Alighieri?» rispose Castiel «non è una coincidenza che li citi fra gli Ignavi nell’Antinferno della Divina Commedia»
«Scusa, vorresti dire che Dante, è stato un Cacciatore?» chiese Sam, alzandosi dalla poltrona, sbalordito.
«Uno dei migliori, a mio avviso.»
 
La preoccupazione di Dean nell’affrontare quel caso si ripercuoteva anche nel suo modo di guidare stranamente cauto nel premere l’acceleratore.
«Trovato niente?» chiese ad un certo punto, aprendo leggermente il finestrino.
« “E io ch'avea d'error la testa cinta,
dissi: "Maestro, che è quel ch'i' odo?
e che gent'è che par nel duol sì vinta?".
 
Ed elli a me: "Questo misero modo
tegnon l'anime triste di coloro
che visser sanza 'nfamia e sanza lodo.
 
Mischiate sono a quel cattivo coro
de li angeli che non furon ribelli
né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro.
 
Caccianli i ciel per non esser men belli,
né lo profondo inferno li riceve,
ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli".
 
E io: "Maestro, che è tanto greve
a lor che lamentar li fa sì forte?".
Rispuose: "Dicerolti molto breve.
 
Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che 'nvidïosi son d'ogne altra sorte.
 
Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa"„» Sam recitò tutte le terzine con abbastanza enfasi da farlo sembrare quasi quel ragazzino dedito allo studio di quegli anni passati a girovagare con il padre durante le sue battute di caccia.
«Fammi indovinare: Dante Alighieri da Firenze?»
«Esattamente… ed è proprio in queste terzine che Dante parla degli Angeli Piangenti… anche se…» Sam andò più giù nella pagina per cercare probabilmente altre informazioni «ecco, senti:
“Questi sciaurati, che mai non fur vivi,
erano ignudi e stimolati molto
da mosconi e da vespe ch'eran ivi.
 
Elle rigavan lor di sangue il volto,
che, mischiato di lagrime, a' lor piedi
da fastidiosi vermi era ricolto.„»
«Ma che cosa carina!» commentò il fratello.
«Molto in effetti… quello che non riesco a concepire è il nesso fra questa legge del contrappasso e il metodo che useremo per distruggere queste creature… »
Ci furono alcuni minuti di silenzio interrotti solo dai tasti pigiati velocemente dalle dita di Sam e a volte da qualche sospiro di Dean.
Non sapevano minimamente come fare, erano in un punto cieco. Avrebbero davvero lasciato perdere il caso e seguito il consiglio di Castiel?
Dean non se lo sarebbe perdonato.
Ma sembrava l’unica possibilità plausibile.
   
 
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