Anime & Manga > D'Artagnan
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Autore: lady lina 77    15/04/2012    2 recensioni
I moschettieri sono impegnati nella battaglia contro gli Ugonotti a La Rochelle. D'artagnan parte, sperando in una grande e nuova esperienza, quella guerra di cui tanto ha sentito parlare e che mai ha vissuto sulla sua pelle. Ma ci metterà poco a capire che la guerra non è un'avventura da romanzo... Il suo mondo, i suoi affetti, la sua anima finiranno risucchiati in un incubo buio come la notte...
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dunque dunque, l'ultimo aggiornamento di questa storia è datato novembre... Nel mentre è passato Natale, Capodanno, Carnevale, Pasqua, e ancora un pò che aspetto, pure Ferragosto XD. A mio discapito posso dire che ho on-work su efp altre storie e che quindi non riesco a tenere tutto aggiornato in fretta, che ho avuto un calo di ispirazione, che ho dovuto fare un grosso lavoro dal dentista che mi ha messa ko, che dal lavoro torno con le palle girate e umore pessimo ogni giorno, che infine abbiamo provato anche l'ebrezza dei ladri in casa... =____= Insomma, non ero molto per la quale a scrivere, ultimamente...

Comunque, è il rush finale, mancano pochi capitoli e spero ci sia ancora qualcuno che legge e a cui interessa questa storia. Critiche e commenti sono graditissimi come sempre!

Un bacione!





Attrazione pericolosa



Era un autunno assolutamente piovoso a Parigi e Grethel, appena giunta, oltre a lottare per mantenere nascosta la sua presenza, aveva anche dovuto combattere con la pioggia che veniva giù violenta ed impetuosa.

Parigi era una città che le era sconosciuta ma ne aveva sempre sentito parlare molto. Per questo, nascosta dal suo mantello che la proteggeva dalla pioggia e dalla curiosità della gente, era riuscita a trovare e ad arrivare alla sede dei moschettieri senza problemi. Nascosta nei vicoli, negli antri bui delle vie, aveva osservato avidamente la vita dei moschettieri, sperando di trovare qualcosa, una traccia, un indizio sulla persona che cercava tanto disperatamente da anni... Beh, non aveva trovato quel che cercava ma quanto meno, in compagnia dei moschettieri, aveva rivisto d'Artagnan. Di nascosto, da lontano...

Lo aveva ritrovato!!!

E pedinandolo, aveva scoperto dove abitava...

Grethel aveva capito subito che, senza l'aiuto del guascone, difficilmente sarebbe riuscita ad introdursi nel corpo dei moschettieri per le sue ricerche, aveva bisogno di lui! Quel palazzo era troppo grande, troppo imponente, troppo pieno di soldati combattivi. Lei era in gamba ma loro erano decisamente troppi!

Ma la fortuna pareva essere dalla sua parte... Osservandolo da lontano, inseguendolo di nascosto come una ladra, ascoltando le sue conversazioni con quelli che dovevano essere i suoi amici e che ricordava di aver visto anche a La Rochelle e a Rouen, al loro inseguimento durante la fuga da quella città, aveva capito che d'Artagnan non aveva ancora recuperato la memoria... Ottimo! Se lui ancora non sapeva chi fosse davvero, sicuramente lei avrebbe fatto meno fatica a convincerlo ad aiutarla! Ed inoltre, sempre pedinandolo, ormai aveva anche capito dove abitasse il giovane...

Ma nonostante questo, Grethel sapeva anche che, se voleva raggiungere i suoi scopi, doveva raccontare al giovane la verità... D'artagnan probabilmente ormai sapeva, i suoi amici gli dovevano aver raccontato chi lei fosse e come lo avesse usato... E questo, oltre ad essere un ostacolo, la irritava... D'artagnan... La sua purezza, la sua dolcezza, la attraevano... Era inutile girarci troppo intorno, questioni private e di cuore si erano pericolosamente mischiate insieme in lei... Ed era una realtà che doveva affrontare!

Ora lo sapeva...

E ora che aveva capito che il giovane d'Artagnan non rappresentava per lei solo un mezzo per raggiungere i suoi scopi ma ben di più, non restava che una cosa da fare...

Riuscire ad avvicinarlo, di nuovo...

Ma come?

Di giorno era pressocchè impossibile, era sempre in compagnia dei moschettieri. Forse di sera, approfittando di una uscita solitaria... Di solito con lui, quando era a casa, vedeva sempre o il proprietario dell'immobile o la sua domestica anziana e robusta, o una ragazza bionda. Oppure il dannato marmocchio che aveva conoscito e minacciato a Rouen. C'era sempre qualcuno attorno al guascone... Soprattutto nei primi giorni, difficilmente aveva visto d'Artagnan da solo... Poi però, col passare del tempo, aveva notato che il ragazzo ogni tanto, raramente, si azzardava a fare due passi la sera tardi, in solitudine. Oppure si intratteneva nel cortile a strigliare il cavallo. Segno che pian piano stava riacquistando fiducia in se stesso e coraggio nel girare da solo in una città che, a causa dell'amnesia, per lui era sconosciuta...

Grethel era brava a pedinare, era brava ad osservare. E dopo giorni di attenta osservazione aveva capito che la sera, in quei brevi momenti di solitudine che si concedeva d'Artagnan, era l'unico momento in cui avrebbe potuto riavvicinarsi al giovane.

E con la pazienza che la contraddistingueva, Grethel decise che doveva aspettare senza fretta il momento giusto...

E il momento giusto arrivò in una sera piovosa di fine autunno, dopo dieci giorni di pazienti appostamenti...

Grethel aveva osservato di nascosto i movimenti in casa Bonacieux. La ragazza bionda era uscita di mattino presto e di solito, quando se ne andava a quell'ora, era per andare a lavorare a palazzo e non faceva ritorno a casa per alcuni giorni. I moschettieri avevano riportato lì d'Artagnan nel tardo pomeriggio e poi erano tornati nelle loro dimore, il padrone di casa e la governante, abbastanza in là con gli anni, non sarebbero certo usciti con quel tempo da lupi e nemmeno il bambino lo avrebbe fatto. Era buio, pioveva e faceva freddo e quindi, se c'erano faccende da sbrigare in esterno, di certo il più adatto a svolgerle era d'Artagnan.

E infatti, quando ormai erano le dieci di sera passate, vide il giovane uscire di casa con un secchio in mano. Diretto alla Senna, per fare approvvigionamenti d'acqua.

Grethel lo osservò di nascosto. I suoi movimenti, il suo viso assorto... Era inutile negarlo a se stessa, i giorni trascorsi con quel giovane erano stati belli, aveva assaporato il sapore dolce di una famiglia... D'artagnan era suo! Suo e solo suo!!! e lo rivoleva! Non era di quelle persone, non doveva fare nulla per loro! Solo per lei...

Lo osservò allontanarsi, coperto da un pesante mantello. Poi lo seguì di soppiatto... Era meglio affrontarlo lontano da quella casa, lontano da orecchie ed occhi indiscreti...

Lo seguì fino alla Senna e lo osservò, nascosta dietro a una carrozza parcheggiata, inchinarsi per raccogliere l'acqua dal fiume. La ragazza si guardò in giro. Era sera tardi, faceva freddo e la pioggia cadeva incessante. La strada era deserta... E così, senza il fastidio di qualcuno che potesse disturbarli, si avvicinò a lui... "D'artagnan"- lo chiamò, usando per la prima volta il vero nome del guascone.

Il suono improvviso ed inaspettato di quella dolce voce femminile fece sobbalzare il ragazzo. Grethel?! Non poteva essere, non poteva! Lentamente, per paura di stare sognando, si voltò. E quando la vide, il secchio pieno d'acqua cadde dalle sue mani, rovinando a terra e bagnandogli gli stivali. "Grethel..." - ripeté lentamente. Lei... Lei che lo aveva usato, che gli aveva mentito, che si era presa gioco di lui... Lei... che lui aveva amato con tutto se stesso, con tutta la sua passione... Lei, che tutti gli dicevano di dimenticare, di odiare, che era una nemica... Lei, che nonostante tutto, non riusciva a cancellare dalla sua mente ovattata... Grethel... Una donna bellissima, calcolatrice, forse spietata... Ma anche il più dolce oblio...

Era lì davvero? Era un sogno? Un'allucinazione?

Come presagendo i suoi pensieri, Grethel lo precedette... "Non sono un sogno, sono reale e quindi tu non sei pazzo, se è questo che temi!" - spiegò con praticità.

D'artagnan la osservò in silenzio, non sapendo cosa fare. L'istinto gli suggeriva di abbracciarla. La sua dignità di respingerla. Ma era difficile, Grethel era forse davvero una nemica ma in quel momento era l'unico aspetto 'dolce' della sua vita. Con Grethel non aveva mai dovuto pensare, fare qualcosa per gli altri, sforzarsi di ricordare, non doveva fare nulla se non abbandonarsi a quella donna bellissima. Era stata facile, nonostante tutto, la vita con lei. Benché frutto di una finzione!L'esatto opposto di quella di Parigi, dove tutti lo scrutavano, lo osservavano, impazienti che lui ricordasse. Era frustrante dover dimostrare in continuazione qualcosa a qualcuno e deludere sempre tutti! Le persone che a Parigi lo circondavano gli dimostravano continuamente affetto, vicinanza. Ma era frustrante. Per lui loro erano estranei mentre Grethel... Con lei aveva ricordi, belli! Frutto di finzione, di una menzogna, ma nonostante tutto, gli unici ricordi che avesse... Eppure, sapeva di dover essere forte, di doverla allontanare. Era un moschettiere e lei una nemica che per qualche strano motivo lo aveva manovrato, usato... "Non so perchè sei quì e non lo voglio sapere ma... vattene!" - disse infine con poca convinzione – "Dovrei arrestarti ma... preferisco immaginarti al sicuro, lontana da me e da Parigi!".

Grethel lo scrutò. Immaginava una reazione più forte, invece era palese che d'Artagnan, dicendo quelle frasi, stava lottando contro ogni fibra del suo essere. "Non mi chiedi perchè sono quì?" - chiese, seria.

"No...".

Il silenzio cadde fra loro due... Restarono a fissarsi negli occhi per lunghi istanti, senza che nessuno muovesse un muscolo.

E alla fine fu d'Artagnan a cedere. "Perchè sei quì? Come hai fatto a trovarmi e cosa vuoi da me?". In fondo, c'erano tante cose che voleva chiederle, prima di costringerla ad andarsene. Credeva che non ne avrebbe mai avuto l'occasione ed invece, quasi come per magia, quella donna che non aveva mai dimenticato, a cui di nascosto aveva sempre pensato da quando si erano separati, era lì...

Grethel alzò le spalle con noncuranza. "Ti ho pedinato, è stato abbastanza facile trovarti! Sei un moschettiere e stando appostata davanti alla sede dei moschettieri, sapevo che prima o poi ti avrei trovato. E così è stato! Ti ho pedinato, sono abile in questo, sono bravissima a non farmi scoprire".

D'artagnan scosse la testa. In effetti Grethel era scaltra, non doveva stupirsene... Anche se in cuor suo si rimproverò di non essersi accorto della sua presenza. "Non avresti dovuto farlo! I miei amici ti hanno risparmiata dall'essere catturata e processata perchè volevano recuperarmi e allontanarsi con me il prima possibile, ma seguendomi a Parigi tu rischi molto! Non so perchè tu mi stia seguendo e cosa vuoi da me, non so il perchè delle tue bugie e delle tue macchinazioni che mi hanno raccontato e onestamente, anche se vorrei conoscerle, ti invito di nuovo ad andartene!". Voleva che lei sparisse! Per la sicurezza di Grethel perchè lui non le avrebbe mai fatto del male ma i suoi amici, se avessero saputo, sì! E forse perchè sapeva che non sarebbe riuscito a resisterle a lungo, a tenere con lei quell'atteggiamento distaccato, dopo quello che li aveva uniti... Grethel era una calamita per lui...

La ragazza abbassò lo sguardo, prendendo a giocare col piede con la sabbia della spiaggia della Senna. Era ora di spiegare... "Ti ho mentito a lungo, è vero! Ti ho affibiato un nome falso, mi sono presa gioco di te! All'inizio pensavo fosse una cosa di pochi giorni, per aiutare Marcel e gli Ugonotti nella battaglia. Dovevamo confonderti, usarti! Potevi esserci utile nelle trattative coi nemici a La Rochelle. Ma poi, conoscendoti, mi sono affezionata a te e ho deciso di portarti via da quel posto!".

"Quindi, hai tradito i tuoi ideali?" - chiese d'Artagnan con una punta di rimprovero nel suo tono di voce. Il suo animo puro di moschettiere fedele stava prendendo il sopravvento a quelle parole...

Grethel scosse la testa. "Io non sono Ugonotta e della battaglia contro il re che loro stanno facendo me ne infischio... Stare con Marcel era una questione di comodità, un modo per guadagnarmi da vivere come un altro. Gli Ugonotti combattevano il re e io, per questioni personali, sono in guerra con un uomo che fa parte del corpo dei moschettieri e che da anni spero di trovare. Insomma, ideali diversi ma conciliabili fra loro per comodità mia, in poche parole! Stando accanto agli Ugonotti speravo, purtroppo inutilmente, di rincontrare la persona che cerco da sempre a La Rochelle, in mezzo alla battaglia! Per questo mi sono unita alla loro lotta all'inizio! Ma quando sei arrivato tu ho capito che non aveva bisogno di quelle persone per trovare chi sto cercando! Tu eri un moschettiere e siccome ti consideravo una persona in gamba, ho deciso che tu potevi aiutarmi. L'uomo che cerco non era a La Rochelle, non l'ho mai ne trovato ne sentito nominare e pensavo che tu avresti potuto aiutarmi, che tu avresti potuto conoscerlo e sapere dov'era o quanto meno, che mi conducessi nel luogo dove potevo ritrovare le sue tracce o sue informazioni. Per questo, dopo la fuga da La Rochelle, ho continuato con la mia finzione. Era troppo tardi per tornare indietro e spiegarti il perchè delle mie menzogne, per spiegarti chi ero davvero! E così ho continuato a fingere, nella speranza che l'affetto che provavi per me crescesse, che mi avresti aiutato nonostante tutto... E mentre speravo in te, mentre imparavo a conoscerti, anche io ho finito per l'affezionarmi davvero a te... La storia è tutta quì! Mi spiace di averti mentito, ma sappi che se l'ho fatto, è per motivi ottimi! Io e te non siamo davvero sposati, io e te non abbiamo avuto un passato comune insieme ma a parte all'inizio, quello che dopo ci ha uniti era vero!".

D'artagnan si rabbuiò. La storia di Grethel era difficilmente credibile, poteva benissimo essere una sua abile e astuta finzione per riprenderselo con se. Dopo tutto, non gli aveva mentito dall'inizio? Perchè avrebbe dovuto crederle adesso? Ma ora, in qualche modo lui aveva il coltello dalla parte del manico... Era ancora senza memoria ma questo non significava che fosse stupido e con qualche domanda intelligente e contorta, forse avrebbe potuto farla cadere in errore, smascherando le sue menzogne. E allora, forse così avrebbe imparato a detestarla davvero... "Chi sarebbe l'uomo che cerchi e che io dovrei aiutarti a ritrovare? Cosa vuoi da lui?".

Grethel sostenne lo sguardo indagatore del ragazzo. "Era un moschettiere! Come te! Ma a differenza tua d'Artagnan, lui non era puro di cuore! Era un uomo corrotto, crudele, un traditore! Che nel nome del re, coperto dal suo ruolo pubblico, compiva nefandezze di ogni genere!".

D'artagnan fece una risatina ironica. Che i moschettieri non fossero propriamente stinchi di Santo, lo sapeva... Ma dubitava che nel suo corpo d'armata si nascondesse una persona come quella descritta da Grethel. "Io non ti credo! Non ricordo nulla del mio passato ma i moschettieri che ho conosciuto sono TUTTI persone leali ed oneste, leali al re e al giuramento fatto al nostro capitano!".

Grethel strinse i pugni, irritata. Che non sarebbe stato facile convincerlo lo sapeva dall'inizio, ma le sembrava beffardamente ironico che d'Artagnan mettesse in dubbio la sua parola proprio nel momento in cui lei aveva iniziato ad essere sincera con lui... "Credimi! Io lo so, io non mento d'Artagnan! Quello che ti ho raccontato è vero, l'ho vissuto sulla mia pelle, anno dopo anno... Io e mia madre! Cosa ne sai tu, di quella che è stata la mia vita, del disastro che ha combinato quell'uomo?".

D'artagnan sussultò. Il tono di voce di Grethel si era alzato molto, era rabbioso e la sua voce pareva tremare, come se stesse a fatica trattenendo le lacrime. E il giovane vacillò... Poteva essere che Grethel non mentisse...? "Qual'è il nome di quell'uomo? E cosa ha fatto a te e tua madre? Vuoi il mio aiuto e se lo vuoi davvero, devi dirmi tutto!".

Grethel annuì, poi gli si avvicinò di alcuni passi, arrivando davanti a lui. E, con un gesto gentile, gli accarezzò la guancia. "Si chiama Charles De Batz De Castelmore! E ha ucciso mio padre! Lo conosci? Hai sentito parlare di lui, da quando sei rientrato a Parigi?" - chiese con urgenza, rossa in viso.

"Charles De Batz De Castelmore...". D'artagnan ripeté lentamente quel nome sovrapensiero. Poi scosse la testa. "Mi spiace, non lo conosco e non mi pare di avere udito il suo nome alla sede dei moschettieri... Hai detto che ha ucciso tuo padre? Quando? E perchè?". Era strano, non aveva mai sentito nessuna storia simile alla sede dei moschettieri...

Grethel sospirò. "Mio padre fu ucciso alcuni mesi prima della mia nascita, non l'ho mai conosciuto. So che era un uomo dai mille ideali, che lottava con coraggio per le cose in cui credeva... Voleva la libertà, l'uguaglianza fra gli uomini, lottava per una Francia in cui non ci fossero differenze fra ricchi e poveri... Questo mi ha raccontato mia madre di lui... Fu ucciso da quell'uomo per queste sue idee, un uomo corrotto che non voleva rinunciare ai privilegi dati dalla famiglia reale a chi lavorava per loro... Per questo lo cerco, voglio vendicarmi! Mia madre si trovò sola, con una figlia neonata... Fummo scacciate da Parigi e abbiamo vissuto in povertà fino alla sua morte. Se mio padre fosse stato con noi, tutto sarebbe stato diverso... E invece, a causa di quell'uomo...". Una solitaria lacrima rigò il viso della ragazza...

Il guascone scosse la testa. Era turbato e stupito da quella lacrima... Mai l'aveva vista piangere, mai l'aveva vista tanto limpida in quello che diceva, faceva, mai l'aveva vista manifestare i suoi sentimenti a quel modo... Era difficile resisterle... E non crederle... Dopo quel racconto, tutto aveva riacquistato senso per lui. Sapeva di recare un torto ai suoi amici e a Constance, sapeva che non avrebbe dovuto farlo. Ma non poteva fare altrimenti, non voleva fare altrimenti!!! Era inutile, Grethel lo stregava... Ancor più in quel momento, bagnata, in lacrime, con quell'espressione triste in viso... Era un'attrazione troppo forte, irresistibile... E non gli restò che dichiararsi sconfitto... "Ti aiuterò perchè ti credo. Sarò pazzo ma ti credo! Io non so chi sia l'uomo che cerchi ma se le cose che mi hai raccontato sono successe prima della tua nascita, può essere che l'uomo che cerchi non faccia più parte dei moschettieri e viva da qualche altra parte con il vitalizio concesso dal re a chi l'ha servito in gioventù. In fondo son passati molti anni e sarà invecchiato, quindi mi pare normale che tu non l'abbia visto a La Rochelle e io non l'abbia visto quì a Parigi. Ma nonostante questo, ti aiuterò lo stesso a trovarlo, possiamo rintracciarlo senza troppa fatica!". Trasse dalla tasca una chiave e la porse alla ragazza, strizzandole l'occhio.

Grethel sussultò. Aveva capito bene? Le credeva? La aiutava??? "Sei dalla mia parte..." - sussurrò stupita... "Cos'è quella chiave?".

"La chiave della sede dei moschettieri, me l'ha lasciata il capitano De Treville perchè potessi gironzolare nella nostra sede a mio piacimento e a qualsiasi ora per aiutarmi a guarire e ricordare. Nello studio del capitano ci sono i registri con le informazioni di tutti quelli che han fatto parte del corpo dei moschettieri, anche quelli di molti anni fa! Li troveremo quello che cerchi, spero!".

Grethel smise di piangere e annuì. Era strano, ora vedeva d'Artagnan sotto occhi diversi... Non più un burattino da maneggiare a suo piacimento ma un valente stratega e un uomo assolutamente intelligente... Era delle caratteristiche del giovane che aveva forse intravisto durante la loro convivenza ma che solo lì a Parigi le si palesavano tanto bene davanti agli occhi. "E' tradimento il tuo, lo sai?" - gli chiese, in tutta onestà. Avere il suo aiuto era fantastico, era quello che aveva sempre voluto, ma ora tutto si faceva complicato e mille remore si facevano ormai strada nella mente della ragazza... Remore, preoccupazioni... Per lui...

D'artagnan annuì. "Ora è notte e non ci vedrà nessuno! Prenderò una scusa a casa per uscire e poi ci avvieremo alla sede dei moschettieri, entreremo nell'ufficio di De Treville, guarderai quei registri e troverai chi cerchi... In fondo, non sarebbe proprio tradimento il mio! Ho il permesso di entrare in quel palazzo e nessuno mi ha mai propibito di guardare quei registri...". Il suo sguardo era furbo, indisponente come alcuni anni prima, quando era un ragazzino di provincia appena giunto a Parigi, alle prime armi.

La ragazza sorrise, avvicinandosi ancora più a lui. "Perchè lo fai?" - chiese, in un soffio...

Il guascone la strinse. "Perchè mi sei mancata, nonostante tutto... E ora voglio crederti perchè se la storia che mi hai raccontato è vera, allora forse non ho così tanti motivi per odiarti, come mi dicono tutti... Cioè, non sei stata sincera e avresti dovuto esserlo dall'inizio, ma fa niente, in un certo senso ti giustifico! Ti aiuterò perchè...".

Grethel lo guardò negli occhi, bloccandolo... "Mi sei mancato anche tu... E ti ho cercato perchè...".

Si fissarono...

Le loro labbra si sfiorarono...

Dapprima brevemente, poi con un bacio lungo ed intenso...

D'artagnan non poteva saperlo e nemmeno Grethel...

Ma quell'alleanza avrebbe condotto entrambi a scoprire aspetti di un passato beffardo e a portarli davanti a scelte difficili e dolorose...

E pericolose...



  
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