Certe notti prendo soltanto la mia scopa e volo il più alto possibile
perchè
mi fa sentire più vicino a te
Notte inoltrata, la guerra ormai è finita da alcuni mesi .
La scuola è ricominciata ed una ragazza è tornata per recuperare l’anno.
Non ha paura dei pregiudizi, lei sa la verità.
Il quadro che nasconde l’ingresso alla sala comune si apre.
Una figura minuta ne esce, avvolta in un lungo e nero mantello, qualche misura più grande di lei, che ne nasconde le sembianze, solo lo stemma Grifondoro si scorge.
Nella mano stringe una scopa una Comet Duecentosessanta, non le sono mai piaciute le Nimbus o le Firebolt.
Lentamente cammina per i corridoi, dopo otto anni conosce quel tragitto a memoria.
È al centro dell’ atrio da una parte la sala grande dall’ altra l’ ingresso, con non poca fatica apre le porte che la condurranno al giardino .
Tanti, troppi gli incantesimi che hanno messo per chiuderle.
Arriva fino alle sponde del lago, solo la riprende coraggio e finalmente sala in sella all’ adorata scopa.
Vola, vola, vola, va sempre più in alto, ormai non vede più terra.
Fissa il cielo, sorride.
Una lacrima nostalgica abbandona gli occhi scuri.
Abbassa il cappuccio.
Lunghi e mossi capelli color dell’ ebano danzano nella notte mossi dal vento.
Il verde della divisa spicca sotto il chiarore pallido della luna .
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Mi manchi Fred >>
È un sussurro quello dell’algida, fiera e glaciale serpe.
Lo fa tutte le notti.
Vola fin la su.
Solo perché…. Solo la si sente un po’ più vicino a lui .
Fine
Fine