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Autore: Edelvais    18/04/2012    9 recensioni
Bene, era nella sezione E, Geoff c’era, Bridgette c’era… le sue labbra si incresparono in una smorfia quando lesse il nome del criminale nemico di Geoff. Avrebbe pagato per non avere quel teppista in classe.
“Come hanno potuto metterlo insieme a te dopo quello che ti ha fatto!”
Esclamò la mora guardando Geoff, che sorrise imbarazzato.
“Smorfiosa ficcanaso, fatti gli affari tuoi, credi che le abbia solo prese!?”
Riconobbe quella voce sgraziata e inorridì, pensando al fatto di dover avere in classe per i rimanenti due anni di liceo quel delinquente di Duncan Evans.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duncan, Geoff, Gwen, Trent | Coppie: Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Cap. 26 Un nuovo amore?





 

 
Scendendo le scale, entrambi notarono la gran confusione venutasi a creare durante la loro - anche se relativamente breve - assenza; quella che all'inizio si era presentata ai loro occhi una casa ordinata e curata, ora era sinonimo di "disastro totale".
Heather però sembrava non interessarsi molto della cosa,evidentemente preferiva starsene incollata al belloccio latino americano piuttosto di preoccuparsi del fatto che degli scimmioni incivili stavano distruggendo la sua lussuosa villa.
Duncan per un attimo rimase imbambolato con lo sguardo fisso sull'ammasso di ragazzi che stavano dando prova della loro energia incommensurabile, scatenandosi a ritmo di musica,  per poi esibire un sorrisone esaltato.
<< Gwen! Ma questo è il paradiso! Dai, buttiamoci! >> Esclamò con un entusiasmo che non aveva comparazione, afferrando il polso della gotica e cercando di trascinarla con sé.
<< Ma sei impazzito?! Non voglio stare in mezzo a quella banda di cavernicoli sbronzi! >> Sbottò la giovane liberandosi dalla presa.
<< Andiamo Gwen! Non fare la solita guastafeste asociale! >>
Gwen sbarrò gli occhi per poi ridurli lentamente a due fessure, espressione che trasudava furore da ogni poro, e in un congenito impeto di stizza afferrò Duncan per il colletto, portando il suo viso marcato da una smorfia d' ira a pochi centimetri da quello del ragazzo.
<< Quindi per te sono solo una stupida guastafeste asociale, eh? Sai che ti dico? Hai ragione, meglio che vada da un'altra parte a fare l'asociale, magari qualcuno saprà apprezzare. >> Dopo aver sputato queste parole, scese velocemente le scale, gettandosi poi nel mare di persone che occupavano la stanza.
Duncan, stupefatto, si affidò al suo bisogno di sfogarsi un po' con la musica e si ritrovò anche lui immerso tra la folla cercando di trovare Gwen.
Le si avvicinò di spalle, con l'intento di coglierla di sorpresa e posò le sue mani sui fianchi della ragazza, che sussultò voltandosi di scatto.
<< Oh ma guarda chi si rivede. Mi dispiace, ma sono troppo asociale per rivolgerti la parola. >> Esordì liberandosi dalla presa del punk.
<< Gwen, non era mia intenzione offenderti, sul serio! >>
<< Non mi hai offesa, hai semplicemente esplicitato ciò che pensavi. Come tutti, del resto.>> Gwen si voltò sprezzante e fece per andarsene, ma Duncan l'afferrò per un polso, costringendola a fermarsi.
<< Gwen aspetta, ho bisogno di dirti una cosa. Tu sei la ragazza più strana che io abbia mai conosciuto, ma mi piaci proprio per questo. Sei diversa da tutte le altre, sei… speciale.
Ho detto quelle cose, solo per spronarti a divertirti, non le penso sul serio! >>
La gotica rimase totalmente impassibile e replicò con aria distaccata:
<< Duncan, io sono una guastafeste asociale, non avevo bisogno di te per capirlo. >>
Il ragazzo sorrise, stringendola a sé.
<< Si, ma tu sei la mia guastafeste asociale. >>
Sussurrò prima di annullare per la seconda volta quella sera, la distanza fra i loro volti, facendo combaciare le sue labbra con quelle di Gwen.
Quest'ultima, non poté che ricambiare, e grazie a quel contatto inaspettato, la sua rabbia svanì del tutto, cancellata da quel momento così magico.
La musica si interruppe, le persone si volatilizzarono, e il silenzio regnava sovrano.
Solamente loro due, ecco come la fantasia di Gwen stava prendendo il sopravvento sulla sua mente razionale.
Ma ecco che Duncan si staccò da lei e l'attimo più intenso della serata si sfumò sotto i suoi occhi, catapultandola nuovamente nel salotto della villa di Heather, sommersa dalla folla, tra le braccia di un incivile, scorbutico, affascinante punk.
<< Se credi di avermi fatto cambiare idea, ti sbagli. >> Esordì incrociando le braccia.
Duncan sorrise.
<< Se questo sabato invece di pagarla tu la cena, offrissi io? Mi perdoneresti? >>
Gwen si portò le mani ai fianchi, incuriosita dalla proposta.
<< Ci sto. Scegli pure tu dove portarmi, stupiscimi. >>
<< Rimarrai esterrefatta, te lo posso assicurare! >>
Replicò avvicinandosi a lei in modo tale che le punte dei loro nasi si sfiorassero.
Intanto il battito cardiaco della gotica stava accelerando costantemente, e mille assilanti dubbi e quesiti si facevano spazio nella sua mente, opprimendola: tutte quelle dimostrazioni di affetto da parte di Duncan, quelle parole, quegli sguardi, ma soprattutto non riusciva a comprendere il motivo per cui il punk insisteva a baciarla così frequentemente. Gwen non era un'ingenua, e nemmeno una tipa che si lasciava illudere facilmente, per cui, fino a quando il punk non si sarebbe deciso a darle spiegazioni, la gotica sarebbe rimasta con l' ossessiva domanda che si poneva ogni giorno e che puntualmente, rimaneva irrisolta.
Inoltre Trent era l'unico fidanzato che Gwen ebbe fino ad allora, perciò non poteva vantarsi di avere una ferrata conoscenza del genere maschile. E non possedeva nemmeno il dono della telepatia, per cui cosa frullasse in testa a Duncan rimaneva un arcano mistero.
Un mistero per il quale Gwen avrebbe dato qualsiasi cosa per venirne a conoscenza.
Ma se fino ad ora l'avesse solamente presa in giro? Se si fosse avvicinato così tanto a lei, solamente per prendersene gioco e scherzarci su con i suoi amici delinquenti?
La gotica scosse la testa; che cosa andava a pensare?
Forse, il fatto che Duncan le riservasse così tante attenzioni, dopotutto, le importava parecchio, e se proprio doveva essere sincera con sé stessa, lo apprezzava.
 
Attorno a loro i ragazzi ballavano, scatenandosi a ritmo di musica e spesso dandosi volontariamente qualche spintonata. Molte persone - okay, siamo sinceri, la maggioranza  di essi - erano "vittime" dell'effetto dell'alcool, gli unici che si erano rifiutati di bere erano coloro che si erano presi la responsabilità di guidare, riportando a casa i "moribondi".
Gwen non osava nemmeno immaginare cosa stessero combinando nelle camere ai piani superiori.
<< Allora, Gwendolyne, ti andrebbe di fare un salto nei piani alti…? >> Ammiccò con malizia quasi leggendole nel pensiero.
La gotica rimase sconcertata, e non capiva se dipendeva da cosa il punk aveva appena alluso, oppure dal fatto che l'aveva detto con così tanta naturalezza e convinzione.
<< Duncan, sei un inguaribile pervertito. >>
<< Lo so! >> Rispose vantandosi.
Ad un tratto fece irruzione nella discussione LeShawna, con un' aria che non prometteva nulla di buono.
<< Scusami, bel fusto, ma dovrei parlare un momento con Gwen. >> Esordì picchiettando sulla sua spalla. Duncan, confuso, fece spallucce, lasciando che Black Mama, potesse confidarsi in privato con la gotica.
<< Gwen, non ci crederai mai! >> Esclamò tutto d'un fiato.
<< Cosa? Cos'è successo? Harold ti ha chiesto la mano? >> Rispose con ironia.
<< Oh no! Questo lo ha già fatto la settimana scorsa! >>
Gwen aggrottò la fronte, perplessa.
<< E tu cos'hai risposto? >>
<< Oh be', una vera diva di fa desiderare, perciò l'ho rifiutato. Ma a quanto vedo mi sta ancora alle costole! - ridacchiò -Eh, non si può resistere al fascino di LeShawna! >>
<< Allora cosa devi dirmi? >>
<< Non ci crederai mai, ma ho appena visto Trent e quella perfettina della nuova rappresentante d'istituto che si baciavano! O meglio, il tuo ex ha fatto la prima mossa, poi il resto è venuto da sé. >>
Gwen era palesemente sorpresa; Trent e Courtney. Ormai era evidente che tra i due era nato qualcosa, ma non si sarebbe mai aspettata che fosse stato Trent a muovere il primo passo. Insomma, quando Gwen e il chitarrista si fidanzarono, fu grazie all'impulsività della gotica che lo baciò istintivamente, senza pensare, che Trent capì di esserne innamorato.
Per un attimo, si sentì davvero gelosa e nel contempo preoccupata per lui.
Quella vipera di Courtney gli avrebbe solo spezzato il cuore.










Nota dell'autrice.

Buonasera a tutti, miei caVi lettoVi ^^
Finalmente sono riuscita a finire questo capitolo e spero che vi piaccia :D
Un bacione e un grazie a tutti quanti!


Ed.




   
 
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