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Autore: Val__    18/04/2012    4 recensioni
Colpa sua! Tutta colpa sua!
Era questo che Demien continuava a ripetersi.
Era realmente colpa sua, di Karin, se Demien ora raggomitolato su se stesso, steso su quel suo piccolo letto, continuava a piangere per la tristezza dell’essere stato tradito e la rabbia per l’essersi fidato di una stupida oca bionda. [...]
Il giorno prima Demien, aveva confessato alla sua amica Karin, uno dei suoi più grandi segreti. Le aveva detto di non dirlo assolutamente a nessuno, lei glielo aveva promesso, gli aveva giurato che non avrebbe fatto parola con nessuno della sua omosessualità… infatti si era visto come non l’aveva detto! Il giorno dopo a scuola, lo sapevano tutti, ed il suo incubo divenne realtà. [...]
< Demi… senti, non mi piace vederti mezzo massacrato di botte ed in qualità di fratello maggiore iperprotettivo vorrei… ti consiglierei di cambiare istituto... che ne dici? > sorrise Rori sperando che la sua proposta non venisse cestinata < ci avevo pensato… ma così non sembra che stia scappando? > [...]< Rori ha ragione, ma anche tu ce l’hai, insomma è come se avesse sputato sulla tua dignità! Che ne dici se io e te provassimo a… VENDICARCI? > propose allora Mackenzie. [...]
Vendetta… niente di più dolce!
Fa parte della serie Sweet Treats and Romance (è la storia principale e non è necessario seguire le altre storie)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sweet Treats and Romance'
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Sweet Revenge

Capitolo 2:

"Se ti tirano una pietra, tu rispondi tirando un fiore ma non dimenticare il vaso…"




< Geniale! Quei due sono dei geni malvagi, non potevamo sperare in meglio! > Continuava a ripetere Demien mentre Mackenzie osservava le varie fotocopie già fatte della foto compromettente e sorridendo < QUESTO è ripagarla della sua stessa medicina! Ehi, chi poteva immaginarselo, avevate sul serio qualcosa in comune! > entrambi scoppiarono a ridere < Ma così ti abbassi al suo livello, dovresti esserle superiore Demi… e poi, non ti sembra un po’… crudele? E se si mettesse a piangere? Non ti sentiresti in colpa? > domandò Rori leggermente preoccupato per il fratellino, insomma era sì una figata di vendetta ed anche meritata possiamo dire, ma che non sia mai che si pentisse poco dopo averla attuata, allora a Rori sarebbe toccato consolarlo ed impedire a Zie di riempirlo di “te l’avevo detto”perché, ad ogni passo avanti nel compimento della tanto agognata rivincita, Mackenzie si accertava della determinazione di Demien < se davvero vuoi la vendetta, devi essere duro. Devi essere disonesto contorto e freddo… non puoi lasciare che gli altri vedano cos’hai dentro… > diceva ogni volta fissando il più piccolo dritto negli occhi e allora Demi annuiva serio e con un fuoco di determinazione che gli faceva brillare gli occhi.
< Rori non ti preoccupare, non me ne pentirò nemmeno un po’! Avrà quello che si merita, come ha potuto dire a praticamente tutta la scuola che sono gay, nonostante quello che mostra la foto che ho qui sotto! Insomma guardala non c’è nulla di male… se non l’avesse sbandierato ai quattro venti, mantenendo il segreto e rivelandomi anche il suo… non avrei avuto bisogno di vendicarmi… e se piange… che importa! Anche io ho pianto, così forte che mi facevano male gli occhi! Quindi se mi facesse affiorare anche solo un pizzico di sensi di colpa, vedrò di andarmene o di sopportare! Sono umano anche io dopotutto! > affermò sicuro Demien, Mackenzie sorrise, accarezzandogli la testolina rossiccia < D’accordo, mi arrendo… ma non vi aiuterò nemmeno un po’! > riprese Rori. Il fratello ridacchiò abbracciandolo come a consolarlo, mentre al moro non sembrava dispiacere poi così tanto < io già lo sapevo, ma non te lo avremmo permesso comunque, se una catena ha anche solo un anello debole, POOF! Si spezza… lo sai anche tu > disse con fare ovvio ed un tono neutro, mentre distratto osservava una delle fotocopie; la risposta non piacque poi tanto a Rori che, con fare da finto offeso, dopo aver posato un piccolo bacio sulla guancia di Demi, andò verso la sedia dove era seduto Mackenzie, si chinò verso di lui e… gli diede un morso sulla guancia < ahi! Non mordermiii! > si lamentò lui cercando di allontanarlo piano, mentre Rori era ricorso al “mostro del solletico” come diceva da piccolo quando lui ed il fratellino giocavano. Demien, che li osservava sorridendo, decise di non rovinare il momento per quanto dolce, così in silenzio prese la giacca e, solo una volta arrivato all’uscio, ormai con un piede fuori dalla porta, gridò < STO USCENDOO! > per poi sbattere la porta “io li lascio da soli intanto, poi che facciano quello che vogliono!” pensò sempre con un sorriso ebete sul viso di chi ne sa a pacchi, perché sì, quei due erano semplicemente perfetti insieme, ma sembravano sempre più ciechi e questo faceva dannare Demi, era dalla tenera età di dieci anni che provava a farli stare insieme, ma non c’era verso, nessuno dei due si accorgeva di ciò che provava l’altro e, per non rovinare il rapporto di amicizia, nessuno dei due voleva fiatare. Non erano sicuri, quindi d’accordo, era lecito… ma no! Lecito un cavolo! Come accidenti si fa ad essere così poco recettivi, Rori tanto tanto, era sempre stato un tantino ingenuo, ma Mackenzie? Andiamo!
Era a questo che pensava mentre si dirigeva verso il bar in cui lavorava, questa volta però in veste di cliente. Doveva incontrarsi lì con Conny ed Elliot per le tre e lui, armato di fotocopie, non vedeva l’ora, letteralmente, visto che era arrivato lì con un’ora di anticipo, con tanto di libro per l’attesa, “il barone rampante” …uno dei libri più strani e divertenti che avesse mai letto, insomma chi è che si arrampicherebbe su di un albero per protesta e per non mangiare delle lumache, per poi rimanere a vivere sospeso saltando di pianta in pianta!?

Era arrivato da poco ed armato del suo romanzo, stava rannicchiato sulla sedia con la schiena poggiata al muro che vi era affianco ad una delle panchine dei tavolini esterni e, tutto concentrato, stava dando mentalmente della meretrice a Violante, di cui il protagonista era tanto innamorato, quando una voce già sentita attirò la sua attenzione < Toh! Guarda il marmocchietto che sta qua la mattina! > quello che aveva parlato era il ragazzo biondo dagli occhi castani che l’altra mattina Mackenzie voleva uccidere insieme al resto degli amici, visto che non si davano una mossa ad ordinare (e diciamoci la verità: a Zie giravano pure!), che erano appunto vicino a lui, e si erano fermati anch’essi. Demien sospirò impercettibilmente < Ehilà… > provò a rispondere con voce leggera ed ancora con la testa impegnata sul libro < che cosa leggi? > chiese un altro che… ehi! Momento, momento, momento! Mica aveva i capelli biondi ossigenati prima? Perché ora erano Mori? Ma che diavolo …! Demi corrugò appena la fronte < Ma tu non eri biondo una volta? > chiese più a se stesso che al diretto interessato < Ah! E comunque è un libro a caso… > rispose vago < Ahahah! Fun, si è accorto dei tuoi capelli! Alla faccia di Xavier che diceva“figurati se si ricorda di te ha tanta gente da servire” > scimmiottò il biondo ricevendo in cambio dal suddetto Xavier uno sguardo poco amichevole e, a proposito del suo sguardo, Demi non l’aveva per niente notato, ma aveva degli occhi azzurri davvero… Wow! E fossero solo gli occhi, era un figo della madonna e aveva pure un labret centrale, fine, perché non era troppo evidente, ma che gli stava da Dio, ad un tratto Demi si trovò a pensare “com’è che ‘sti fighi stanno qui a parlare con me?” < Avete bisogno di qualcosa? > chiese con un mezzo sorriso < Ahahah hai la faccia di chi spera in un no! > rise il biondo < Già! Non è il mio turno ma potete chiedere a Ronny > disse con un sorriso più sincero < Naah! Fammi… facci, compagnia ti va? > disse accomodandosi sulla panca al suo fianco, avvolgendo con finta distrazione un braccio attorno alle sue spalle, a Demien per poco non scappò da ridere e, con un sorriso diede un pizzicotto alla mano del ragazzo < Sto aspettando qualcuno, ma se ci tieni prima dimmi in questo ordine: nome, cognome, nazionalità, precedenti penali ed intenzioni! > lui ritirò la mano divertito < Sospettoso? Bene allora! In ordine Matt Olson, sono di qui e nel caso te lo stessi chiedendo potrei starci provando con te spudoratamente, sei simpatico e… sei rosso! > Demi cominciò a ridere forte coprendo il viso arrossato con il libro aperto < Scusa, non sono interessato, ma sei adorabile e mi stai simpatico! > gli sorrise… mai assistito ad un corteggiamento così… strano? Prima di quel momento, se non in un telefilm, figuriamoci esserne il diretto interessato! < Così mi lusinghi! Tra quanto arrivano queste persone che aspetti? A giudicare dal tuo attrezzamento, non molto presto > constatò indicando il libro < No, infatti mancano ancora tre quarti d’ora, ma non sapevo cosa fare a casa così sono venuto qui, dove non c’è nessuno che mi conosce, mi vede, mi sente… e mi parla… ma a quanto pare, tentativo fallito > disse un pochino turbato, ricordando d’improvviso di essere rimasto abbastanza solo, visto che la sua unica compagnia erano Karin e le pompon-fesse, tutti e tre si accorsero dell’improvviso cambiamento, dissimulato subito da un accenno di sorriso < Comuuunque, ora tocca a loro due e poi sta a te! > cercò di cambiare discorso il biondo, per non farlo sentire a disagio < Voi fate quello che vi pare, io ho bisogno di un thè! > se ne tirò fuori Xavier andando verso il bar e congedandosi con un < Anzi, fate voi per me! > il ragazzo dai capelli muta colore sospirò con finta rassegnazione < D’accordo allora! Lui si chiama Xavier Pierce, è nato da questa parti, penso… ma questo in teoria non dovrei nemmeno dirlo io quindi chi si accontenta godo eee… Ah! Le intenzioni? Penso che abbia intenzione di fare il menefreghista mentre beve il suo thè! > concluse tutto contento guardando Demien che ricambiò < Ok, quindi basta fregarsi del menefreghista? Perfetto! Ora sta a te! > decise poi, l’altro annuì cominciando < Sono Fun Prince, la mia mamma è francese, ma sono di qui e ho intenzione di darti fastidio e farti compagnia! > annunciò. Proprio in quel momento il signor menefreghismo tornò indietro con il suo amato thè… un momento… aranciata? Mica si doveva prendere un thè? < Xav, ma il thè? > chiese infatti Matt, lui lo guardò a malapena < Ho cambiato idea > disse sedendosi tranquillo sulla panca accanto all’amico < Allora? Avete finito con le presentazioni? > i due sembrarono riscuotersi < Giusto! Sta a te Rosso! > esclamò sorridente Fun < Ok… > esordì con un sospiro leggero, “insomma è solo una presentazione, non significa che vogliano fare… fare a-amicizia, no, perché in questo caso io ancora non mi fido! Appena posso me ne vado con una scusa per sicurezza…” raccolse il segnalibro sul tavolino incastrandolo tra le pagine del libro, per poi chiudere quest’ultimo < Sono Demien Hill… anche io so di qui e… avevo intenzione di leggere questo libro, ma i miei piani malvagi sono stati sventati > nonostante la faccia quasi seria l’aveva buttata sul ridere e, nonostante la battuta scarsa, al ragazzo di nome Xavier scappò una risatina, mostrando un altro piercing sulla lingua, mentre Matt quasi non respirava dal ridere < Allora sei un genio del male!? > chiese Fun scherzando avrebbe anche risposto poco serio Demi, se proprio in quel momento non sentì una voce purtroppo per lui ben conosciuta < Guarda chi c’è qui! > esclamò Paris. Era una delle amiche di Karin, una di quelle tanto stronze quanto senza cervello < Ciao Demi! Com’è che non vieni più a scuola? Lo sai a Karin manchi tanto! > se ne uscì la stronza, Demien che inizialmente aveva sbarrato gli occhi si riprese, respirò appena più profondamente accennando ad un sorriso dei più falsi a questo mondo, per poi mettere su un ghigno bastardo < Sai… dovresti smetterla con il cioccolato > convenne alzandosi con tanto di scuse ai tre ragazzi, mettendo il libro nella borsa e, passandole affianco fulminandola, esclamò < …Da quando Davis ti ha lasciato ti trovo grassa > lei si paralizzò guardandolo con rabbia < E tu… da quando ti hanno pestato sei… sei pieno di cerotti! > ok, pensare non era il suo forte, questo l’abbiamo di certo capito < Beh! Fai diverso! > esclamò andando verso il bar < T-te la sei presa così tanto solo per quella piccola cosa? Suvvia era importante, avresti dovuto dirlo tu! > a quella affermazione Demi si girò scoppiando a ridere, una risata amara e con un timbro da presa per il culo < Non ero l’unico ad avere segreti! > e detto questo sparì dietro al bancone, rifugiandosi nella sala del personale (una stanzetta 4x4 dove camerieri e baristi riponevano la loro roba).

< Ronny posso stare qui? > chiese al barista che aveva assistito alla scena, lui annuì andando verso di lui e regalandogli una carezza < vuoi chiamare Zie che ti porta a casa? > Demi fece di no con la testa riprendendo il libro e portando le ginocchia al petto < se vedi una ragazza mora e carina ed un ragazzo alto, figo e castano digli che sono qui e falli venire > avvisò immergendosi nuovamente nella lettura, mentre intanto sentiva la voce della stronza parlottare con i tre ragazzi.
“Non volevo fare amicizia… no, ma parlare con loro era… carino, ora gli dirà tutto e non si avvicineranno più o peggio, succederà come a scuola, e non mi servono altri cerotti…” pensò intanto con brividi di terrore. Peccato, un vero peccato, Matt era aperto e solare, Fun era sincero e divertente e Xavier… oltre all’essere un figo, non doveva essere male, con lui si poteva scherzare e dire cretinate per quel che gli era sembrato. Demien non aveva mai avuto troppi amici maschi, aveva paura che non rimanessero solo amici per lui e mentirgli non rivelando le sue preferenze, lo faceva sentire una pessima persona…

Conny ed Elliot arrivarono dopo non molto e Ronny li fece accomodare nella stanzetta del personale dove Demien si stava deprimendo mezzo steso sul divanetto < Ehilà piccolo Demi! Come mai sei così depresso? Stampante rotta? > provò Elliot < No… non è nulla, mi vendicherò anche di questo! > ridacchiò appena < Comunque… > iniziò tirando fuori una delle tante fotocopie dalla borsa < che ve ne pare? Per stasera ho anche un cartellone, Zie me lo ha promesso! Dite che esagero? > chiese poi mostrando il foglio < Io dico di no! Sputtaniamola con stile! > esclamò il ragazzo sedendosi vicino a Demien < Quando cominciamo l’operazione “ficchiamogliela in quel posto”? > domandò Conny eccitata ed impaziente < Possiamo fare anche domani mattina sul presto, entriamo a scuola prima di tutti attacchiamo un po’ di queste robe qua e là e il cartellone in palestra, ma dovreste fare buco… per voi va bene? È solo la prima ora… > propose Demien un poco titubante < Per me è ok e tanto fare buco è lo sport preferito di Elliot! > ridacchiò lei, seguita a ruota dall’amico, impegnato ad intrecciate e scompigliare i capelli di Demi < Ell, cos’hanno i miei capelli oggi che non ti fanno stare fermo?! > chiese lui sorridendo e lasciandosi stropicciare da Elliot < Non saprei, sono… rossi! > ne venne fuori < Non ci avevo fatto caso sai! > lo prese in giro, tutti e tre presero a ridere.

< Posso azzardare una domanda? > chiese Demi. I tre se n’erano andati dal bar da circa mezz’oretta, ed ora stavano passeggiando nel parco li vicino < Spara! > acconsentì Conny < Perché anche voi odiate Karin? Conoscete anche le pompon-fesse? > chiese allora. I due ridacchiarono per qualche secondo per poi tornare seri, si scambiarono uno sguardo veloce per stabilire chi dei due doveva iniziare < Beh… lei ha rovinato tutto… ora ti spiego: l’anno scorso stavo uscendo con il mio ragazzo, era tutto normale, sono andato a prendere da bere, questione di secondi cavolo, ma quando sono tornato lui e Karin si stavano sbaciucchiando, nemmeno fossero due cazzo di ventose! Lei ci aveva già provato altre volte e lui non era uno stinco di Santo, ma a me piaceva così… quella era la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, nonostante mi avesse promesso di stare lontano da lei e chiunque altro, allora ho dato una testata a lei e un ceffone a lui e gli ho urlato“I ‘m not your bitch!” …e sono andato via con aria di HA mollato e non È STATO mollato, anche se le dinamiche della cosa dicono il contrario, ma preferisco pensare che sia stato di accordo comune! Poi ho conosciuto Conny e ora facciamo finta di stare insieme per ripicca… s-sia chiaro, non voglio farlo diventare geloso per riprendermelo, è solo per fargli realizzare che cosa si è perso! > raccontò Elliot < Il giorno dopo, per quella testata, mi sono trovato sotto casa i suoi garzoni… ho chiamato la polizia, Dio solo sa come cazzo fa a conoscere quelli dell’università! > concluse con aria triste per poi squadrare Demien che lo guardava con aria dispiaciuta < non mi sembri poi così sconvolto di scoprire che stavo con un ragazzo… posso sperare che tu sia dalla mia parte > ammiccò allora. Demien arrossì di botto e prese a balbettare < I-io, no-non… c-cioè i-i-io… > a quel punto Elliot non si trattenne più e lo abbracciò ridendo < Io questo lo prendo come un sì! Sei adorabile! > concluse allora tutto contento stampando un bacio sulla guancia di Demi che si era impappinato e non sapeva come reagire < N-n-non lo dite a-a nessuno… p-per favore… nell’altra scuola… Karin l’ha detto a tutti e-e… m-mi hanno pe-pestato > balbettò allora, < No, non lo saprà nessuno! Promesso! > annuirono i due < Ora sta a me immagino! …Nemmeno la mia è una storia tanto felice… vi basti sapere che ha preso il mio tenero cuoricino, la calpestato riducendolo in tanti piccoli pezzi… Non voglio dire altro… voglio solo attuare la nostra vendetta! Demi, Dolcezza, sappi che sei la nostra salvezza, ci serviva qualcuno con le palle! > disse Conny; Demi sorrise ad entrambi, non aveva mai avuto così tante “palle”, ma questo e altro pur di vendicarsi a dovere.
Ora sì che si sentiva bene, loro sapevano il suo segreto, ma non l’avevano ferito, nonostante li conoscesse da poco sentiva di potersi fidare, sperava davvero che dopo la vendetta del giorno seguente si sarebbero potuti rivedere.

Quella sera Demi non aveva chiuso occhio fino alle due di notte e nemmeno Zie che aveva deciso di restare a dormire lì (così, tutto da solo, senza chiedere né il permesso né altro) per poi accompagnare Demi vicino alla sua scuola, dove si sarebbe dovuto incontrare con Conny e Elliot la mattina seguente.

Alle cinque spaccate, non un minuto di più, non un minuto di meno, Demien e Mackenzie erano già sulla moto di quest’ultimo per correre quasi esaltati verso la scuola.
< Allora abbiamo tutto? > chiese Elliot una volta radunatisi davanti alla scuola ancora chiusa < Si! > esclamarono sorridenti ed in coro Demien e Conny < Perfetto! Ma una cosa non ho ben capito… Se la scuola è chiusa come ci entriamo prima che arrivino tutti? > Zie dietro di loro, sentendosi tirato in causa, lanciò uno sguardo che lasciava intendere tutto a Demien che, sempre con il sorriso stampato sul volto ed indicando il più grande disse < E secondo voi lui è qui solo per supporto morale? > i due erano ancora un tantino perplessi < Le mie… Fonti, mi hanno fatto avere la copia delle chiavi dell’allarme, quindi il piano è questo: togliamo l’allarme, voi vi fate le vostre cose, mentre io le scriverò “Bitch” sull’armadietto (il numero lo sa Demi), poi vediamo di uscire in tempo, chiudere tutto, inserire di nuovo l’anti saccheggio e spariamo > chiarì allora il moro < Coooome? E non ci potremmo nemmeno godere la faccia disperata di quella tro… disdicevole fanciulla? > chiese un po’ dispiaciuto Elliot, Demien scosse la testa < No, mi spiace, ce lo faremo raccontare dalle Fonti di Zie… credimi dispiace anche a me, ma qui siamo a rischio… comunque, è ufficiale, da domani non sono più uno studente di questo… coso che molti chiamano scuola, una volta attuata la vendetta sarò a posto! > disse felice esibendosi in una giravolta, indicando con un ampio gesto l’edificio che non avrebbe più visto ne voluto vedere nemmeno in foto.
Come programmato poco prima Zie “sfondò” loro le porte (o meglio la porta con tanto di allarme) che gli impedivano lo svolgimento del piano, ed una volta entrati Conny prese ad attaccare in giro fotocopie su fotocopie, su muri, armadietti, aule dei club, classi e segreteria, mentre Ell e Demi tappezzavano la palestra ed attaccavano il tanto agognato cartellone per poi essere raggiunti dalla ragazza e Zie che si guardava intorno soddisfatto, Demien si sentiva realizzato nonché più stronzo che mai, ma questo gli fece capire quello che Rori voleva dirgli nei suoi molteplici tentativi di farlo ripigliare, dopotutto non era meglio di Karin, insomma aveva fatto la stessa cosa, in modo ancora più teatrale, ma dopotutto era una ragazza lei: non l’avrebbero picchiata, al massimo avrebbero preso le distanze, o guardata con scherno, se lo meritava! E allora… allora perché sentiva quella strana angoscia e paura per lei, che magari adesso era felice e non si aspettava affatto questa brutta sorpresa, come anche per lui era stato, perché questi sensi di colpa gli attanagliavano lo stomaco e non volevano lasciarlo stare… No! Così non andava, Zie lo avrebbe ucciso, Rori gli avrebbe urlato un sonoro “te l’avevo detto” e per Diana se gli avrebbe dato fastidio! Non poteva! Non ora! Non c’era tempo per ripensamenti, così prese Conny in disparte mentre Zie ed Elliot si beavano dell’opera compiuta < Conny… PICCHIAMI! > lei un tantino presa alla sprovvista, non capì il senso della cosa < Come prego?! Dolcezza, stai bene? > chiese preoccupata < No… no, non sto bene, mi sento male, mi sento in colpa… dammi uno schiaffo ed usciamo di qua! Ti supplico… > la pregò lui. Lei lo guardò come illuminata, poi senza avvertire, ne dire nient’altro, partì un frontino di quelli che non si scordano nemmeno impegnandosi < …Ahi! > si lamentò dopo un po’ < ora io e la mia fronte dolorante usciremo da qui! Vi unite a me? > chiese poi al gruppo, che assentì anche per non correre il rischio di essere beccati dalla preside che doveva aprire la scuola, uscirono, rimisero l’allarme e se ne andarono tutti insieme, per accompagnare Elliot e Conny a scuola.



Alle otto passate era ufficiale.
Tutta la scuola sapeva… e presto anche altri fuori da essa la voce si sarebbe diffusa.
La notizia era dilagata in fretta, la vendetta era compiuta, ora tutti sapevano la verità su Karin Puttanella Miller.
Ora tutti sapevano che la cheerleader dalle gambe sempre aperte, al pari di una porta rotta, era lesbica.



< Scusate gente, ma se ‘sta tizia non fila i ragazzi, com’è che fa la troietta e sputtana i dolci tesorini come il nostro Demi? > chiese solo in quel momento Zie < Penso abbia un qualche tipo di complesso, non si accetta e non accetta nemmeno le persone come lei… ma questo non giustifica un cavolo di niente! > spiegò Conny < Beh… eccoci qui! E ho anche saltato metà dell’ora di matematica! Meglio di così si schiatta! > si fermò Elliot una volta arrivati davanti alla scuola < Emm… a dopo allora? > chiese timidamente Demien facendo ciao con la manina e salutandoli con un lieve e dolce sorriso < Certo! Cos’è pensavi di scapparci?! > scherzò l’amico schioccando un bacio sulla fronte a Demi, che avvampò come suo solito, per poi lasciare i due correre in classe.

Al bar durante l’ora di pranzo c’era sempre un gran via vai, gli ordini si sovrapponevano e si incasinavano e Rori cercava di far inquadrare il fratellino che tutto confuso portava ordini su ordini ai tavoli, cercando di non sbagliare.
D’un tratto un bicchiere si rovesciò a terra, Demi corse per pulire il macello e per far sì che nessuno scivolasse sul liquido… identificato come thè. Si inginocchiò per asciugare tutto, quando all’improvviso sentì qualcosa bagnargli la testa… aranciata… dai suoi capelli stava gocciolando aranciata, si fermò mezzo sconvolto e sorpreso < Dimmi. Che. Non. L’hai. Fatto. > disse già incazzato come una biscia alzando la testa verso l’artefice di quella sciagura < Ops. Penso di averlo appena fatto invece, ma potrebbe darsi anche di no > proferì scandendo bene Xavier, ora che Demien si era accertato dell’intenzionalità della cosa, ben palesato dalla stronzaggine ben marcata sul volto dell’altro, era NERO< Beh probabilmente non l’hai fatto perché io avrei potuto fare QUESTO > si girò verso Rori che proprio in quel momento stava passando lì a fianco, ancora ignaro dell’accaduto, con un bicchiere di aranciata sul vassoio, proprio alla portata di Demi che afferrando l’oggetto in questione, lo rovesciò direttamente sulla testa di Xavier che si era fatto di pietra e proprio in quel momento aveva due occhi sgranati ed increduli, come se non si fosse aspettato una reazione < ma avrei anche potuto non farlo > sentenziò Demien lanciandogli uno sguardo pieno di astio. Nel bar era calato il silenzio < D-D-Demien?! > l’aveva ripreso Rori resosi conto dell’idiozia compiuta dal più piccolo e, come se la voce del fratello avesse risvegliato la sua coscienza, anche Demi si rese conto dell’immensa cazzata < Cavolo… ti prendo un asciugamano… > sospirò più a se stesso esibendosi in un epico facepalm, insomma non era da lui fare cose del genere! Però… però, perché Xavier l’aveva fatto? …Non gli aveva fatto alcun torto; certo si parla di prima di avergli rovesciato dell’aranciata sulla capoccia, non… pensava di stargli così tanto antipatico, non gli era sembrato. Questi pensieri non fecero che moltiplicare le sue angosce “e se avesse saputo dalla pompon-fessa che sono gay? Forse è per quello… o semplicemente non mi vuole intorno, ci sono modi più… carini di esprimersi però!” si ritrovò a considerare angosciato. Solo al pensiero di aver appena mandato a puttane una futura amicizia, gli faceva provare una tristezza opprimente.
Portò l’asciugamano a Xavier, con in viso tutti quei sentimenti scaturiti da quelle sue riflessioni < Mi spiace ho esagerato > provò a scusarsi con sincerità.
Poi, tutto appannato. Rori corse verso di lui < Demi va tutto bene? Perché piangi? > chiese allarmato, piangere, stava piangendo? Cioè! Sul serio? Per una cavolata del genere stava frignando, davanti ad altre persone per giunta < N-no, l’a-aranciata, negli occhi… vado a sciacquarmi… > disse quasi sconvolto dirigendosi a passi svelti verso la sala del personale, cercando di levarsi quelle fastidiose goccioline d’acqua dal viso.

“Perché sta succedendo… anzi, che succede? Perché l’ha fatto? Perché sto frignando!?”






Angolino di Val_chan :

Val_chan on Facebook <3

Ehilà Fanciulle e Fanciulli!
Prima cosa voglio dire che... ho un cuore, mi dispiace per Karin (non troppo eh! Che un pochino se lo merita) ma non vi preoccupate sempre se vi state preoccupando, no le faranno niente ù.ù
...piccola parentesi sappiate che non ho nulla contro le bionde XD
Poi! Xavier ha arancizzato (nuova parola XD) Demien che l'ha arancizzato indietro, ma, visto che è un poco deboluccio (e già vendicarsi in modo così pesante della maledetta pompon-fessa per lui era tanto) si è sentito incolpa, ed è pure morto dentro per quello che Xavier ha fatto intenzionalmente, perchè sì, l'ha fatto apposta, ma tutto ha un perchè, intanto per chi vuole provare ad indovinare il corso degli eventi ho pensato ad un regalino a chi va più vicino... della serie un'immagine del personaggio che più amate XD Tanto lo so che amate tutte Rori! XD Ma amate anche Elliot che è un cucciolo! <3 (più avanti lo amerete tutteeee ...spero XD) Ora vi lascio con tutti i vostri interrogativi:
A cosa avrà portato la vendetta nei confronti di Karin?
Perchè Xavier ha arancizzato Demi (non odiatelo, io lo amo)?
Demi è andato fuori di testa o cosa?
Beh... lo scoprirete nella prossima puntata (cit.) ...cioè capitolo! XD

P.S. : Scusate il ritardo... la scuola fa schifo... ù.ù
Ma domani vado in gita *-* ci sentiamo quando torno Fanciulle/i <3

Baci Val_chan
  
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