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Autore: devilcancry    19/04/2012    5 recensioni
..." Figlio mio per quanto punirai quella famiglia? Per quanto cercherai vendetta su una donna morta da tempo? Per quanto ancora - aggiunse alzando la voce - torturerai una donna innocente, una fanciulla senza colpa, immettendole dentro una magia che sull'aboveground può solo che ucciderla?"...
...Ma Sarah lo aveva odiato e quando lui era tornato per salvarla lei aveva indicato la culla con una piccola infante " Ho già la mia vita ed il mio amore Re di Goblin! rifiutai allora e rifiuto oggi il tuo disgustoso invito! NON ti amo e mai mai lo faro! " " Ma mia preziosa... morirai se resti qui! " " Vattene Jareth! NON HAI ALCUN POTERE SU DI ME!!! "...
Genere: Malinconico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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E dopo questo capitolo sì che dovrò scappare via dalla furia assassina delle mie lettrici ^^
 


Un bacione grosso grossissimo a Piso, LadyJ, JO e Darkronin ^^ please non picchiatemi troppo forte ^^


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Con il volto terreo andò a chiamare i cerusici ed i guaritori, depose il corpo esangue della madre sul letto, le teneva stretta una mano. Philip cercò di aprire bocca ma Jareth lo zittì subito.
 
" Sai come guarire un Fae,umano? I nostri organismi sono differenti... Troppo diversi dai vostri in termini genetici." " Volevo solo essere utile..." Jareth si alzò di scatto e gli andò incontro minaccioso " ESSERE UITILE? tu? Essere utile? è  grazie a te e tua figlia se siamo un questa situazione! Se ne fossi rimasto fuori maledizione, mia madre starebbe bene! SE NON MI FOSSI PREOCCUPATO DI SALVARE LA TUA PATETICA E INUTILE FIGLIA, MIA MADRE STAREBBE BENE E NON RISCHIEREBBE LA VITA!"  urlò con quanto fiato aveva in gola il suo disprezzo verso lui e la sua famiglia, vomitò la sua rabbia su quel'impotente umano.
 
Quando si fu zittito vide due occhi color ghiaccio pieni di lacrime dall'altra parte della stanza. Elizabeth, svegliata dal via vai di gente per i corridoi di pietra, si era alzata per vedere cosa creasse quello scompiglio. Le parole del re erano state per lei come una pugnalata al cuore. Sentiva un gran male alla bocca dello stomaco e stava lottando per non piangere. Fissava incredula Jareth,e lui a sua volta la fissava senza trovar mezza parola da dire, incapace di aprire la bocca, cercava una qualche frase di scuse ma nessuna affiorava alle sue labbra. Rimasero in silenzio a guardarsi per due minuti buoni. Poi i medici fecero uscire tutti dalle stanze della regina madre interrompendo così quell'imbarazzante silenzio.
 
Elizabeth abbracciò il padre, poi volse lo sguardo offeso verso il re e parlò:
 
" Vostra Maestà... dato che la presenza di questa piccola e inutle umana a corte non è cosa gradita, tornerei volentieri nel mio mondo, con mio padre." la voce di lei era piatta ed incolore. Jareth si passò una mano sul volto stanco " Ellye... io non volevo offenderti...."disse dimenticando il tono formale con il quale si rivolgeva alla ragazza" le mie parole erano... " " Erano fin troppo vere" concluse lei senza farlo finire " Per voi non sono che una scusa, un qualcosa con cui divertirvi al posto di mia madre. No! non guardatemi con quella faccia sorpresa... so che è così. Non avete potuto avere mia madre a quanto pare, e ora cercate vendetta su di me. Cosa vi ho fatto io? "
Vere, come erano vere quelle parole... chinò la testa. Sorrise, un sorriso sghembo e triste " Verrò al tuo funerale, ti porterò quelle belle rose che anche mia madre ama tanto..."
poi scagliò verso di loro una sfera di cristallo. Si trovarono, padre e figlia, nella stanza d'ospedale dalla quale era cominciato tutto. 

 
Philip abbracciò la figlia, che stretta a lui piangeva tutte le sue lacrime...piangeva , perchè aveva capito di amare, almeno un po', quel bastardo di un re. Piangeva perchè si chiedeva cosa avesse mai fatto sua madre per render tanto duro il cuore di quel fae.  
 
Cerusici e guaritori fecero appello a tutte le loro energie, affaccendandosi come matti intorno al capezzale della regina madre. Passarono quasi due settimane prima che aprisse gli occhi.

 
" Madre! State bene! " Winnon sorrise debolmente, poi con un rapido gesto della mano colpì il figlio al volto. " Sei uno sciocco Jareth! L'hai fatta fuggire via... l'hai condannata..."
" Ma io.. io..." " Tu figlio mio, sei un egoista. Un povero lunatico! Un bambino capriccioso e basta! " Jareth chinò il capo e strinse i pugni, poi mugugnò a mezza voce " Tanto lei qui non ci voleva stare.. " "Sono ancora troppo debole per alzarmi e dartele come si deve... ma non credere che non abbia sentito tutte le cattiverie che hai indirizzato alla sua famiglia mentre mi portavano qui! Vai a riprendertela!" poi soggiunse con voce più dolce " so che le vuoi bene... "
 
 
Ma il tempo passava impietoso, e Jareth non aveva il coraggio di affrontare quello sguardo così vivo e pungente della giovane donna.
 
Elizabeth in ospedale si era aggravata ulteriormente, se all'inizio la permanenza nel mondo magico sembrava averle giovato, adesso dopo quasi un mese era ridotta al lumicino.
Sdraiata nel letto l'unico cenno di vita era il lento alzarsi ed abbassarsi del petto. Sembrava la grottesca caricatura di una mummia. Solo i lunghi capelli davano una parvenza di donna, la malattia la stava letteralmente mangiando, tanto che i tratti e le rotondità femminili erano scomparse, di lei era rimasta solo la pelle tirata sulle ossa.

 

Quando si svegliò, in piena notte, lo pensò intensamente e mormorò con voce roca e d'oltretomba " Jareth... mi avevi promesso le rose..." poi scivolò in un profondo sonno.
 
Il re di goblin si svegliò all'improvviso, qualcuno lo aveva chiamato... qualcuno nel mondo di sopra lo aveva nominato. Indugiò pochi secondi sul da farsi, poi sbuffando si trasformò in barbagianni e volò nei cieli dell'Aboveground.
 
Ben presto si rese conto che il suo volo lo portava esattamente dove quasi due mesi prima era cominciato tutto... il suo volo lo portò a posarsi su QUEL davanzale... solo che ora Ellye non cantava... non stava in piedi a fissare il parco e la luna... stava lì immobile...  sembrava aver vissuto cento anni di dolore. Entrò nella camera e si avvicinò al letto sperando di aver sbagliato stanza...poi però vide il libro rosso sul comodino... vide il nome sulla cartella clinica appesa alla testiera del letto... vide quel sacchettino d'ossa che pareva sparire fra le lenzuola.
 
Gli occhi si colmarono d'orrore e lui, il forte ed egoista re di Goblin , si trovò a parare con la mano il singhiozzare rumoroso che gli nasceva in gola, e dagli occhi crudeli cominciarono a scendere salate, le lacrime. Lui, che non aveva pianto quando suo padre era morto... lui che non aveva pianto la morte di Sarah Williams... lui ora piangeva, piangeva in ginocchio accanto a lei.  
Una mano così leggera e sottile tanto che poteva esser scambiata per quella di un bambino gli si posò sul capo, e lo carezzò con dolcezza " Mi hai portato le rose? "  Jareth la fissò, i suoi occhi erano rimasti del solito vivace azzurro. Scosse il capo " No mia preziosa... ti ho portato un povero idiota " disse indicando tutto se stesso con un ampio gesto delle braccia.
Lei  sorrise " Peccato, speravo nelle tue bellissime rose ... Devo esser morta di già comunque..." "Perché? " " Perché sei qui tu... quindi sono in paradiso..." poi richiuse gli occhi. 

 
Una voce alle sue spalle lo fece sobbalzare " Sembra sveglia, vero? eppure sono così pochi i momenti in cui lo è davvero..." Philip aveva il volto stanco, pesanti occhiaie violacee gli sengavano il viso.
Lo fissava come fosse stato di vetro, come se neanche esistesse " Fammela portare via Philip... dammi modo di salvarla! " "No... ormai è tardi. E' già morta Jareth... è in coma da due settimane. Un' ora, forse mezza giornata, e morirà. Puoi salvarla lo stesso in queste condizioni? " Jareth si  morse a sangue un labbro " NO DANNAZIONE! Sarei dovuto intervenire prima del coma... ora è tardi." Posò un bacio leggero sulla fronte della ragazza e poi si lanciò dalla finestra, riprendendo la forma animale, e tornandosene nel suo mondo. 

 

 
" Povera fanciulla..." Una voce mielosa dietro Philip.
" Chi sei? " " Oh che maleducata! Mi chiamo Morrowin, povero caro, che brutto dover perdere una così cara fanciulla! "  " Chi diavol osei? Fatti vedere! "   davanti a lui apparve una creatura di rara bellezza, pelle eburnea e occhi verdi come smeraldi, lunghi capelli color rame acconciati in una morbida treccia.  "Mio povero, povero caro! io posso salvarla! E la salverò! Ma... c'è sempre un piccolissimo prezzo da pagare, nevvero?" " Cosa vuoi per salvarla? " La donna sorrise sorniona " Una sciocchezzuola... oltre a doverla portar via con me... voglio la sua anima. Dopotutto è un piccolo prezzo,no? " "NO! Prendi la mia! " "La tua anima non mi è utile... non è... come dire? NON è un'anima abbastanza straziata. Allora accetti, o vado via?" fece per andarsene ma Philip la chiamò, poi con un gemito a mezza voce le disse " Prendila... Salvala! " Con una risata di pura soddisfazione Morrowin schioccò le dita, apparve uno stormo di poiane che sollevarono i lembi del lenzuolo dove Elizabeth era avvolta e la portarono via, verso Nord.

  
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