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Autore: Dentist of Detroit    19/04/2012    3 recensioni
Eccoci con una nuova fic. Un'altra delle mie 'passioni' è la saga di Underworld (veri vampiri, altro che Twilight) e dopo essere stata al cinema a vedere il nuovo capitolo, sono rimasta con non poca suspance. E' da qui che nasce questa fic, dove però le cose sono leggermente diverse. Cosa accadrebbe se Lucian e Sonja non fossero morti? E se quest'utlima fosse sorella di Selene? E se anche i tre vampiri anziani non fossero morti? Leggete e scoprite tutto il resto, non voglio anticipare niente...
Genere: Azione, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 – Nuovi Piani
 
<< Ora cosa facciamo? >> chiese Hunter. Rimasi in silenzio. Ero ancora inginocchiata vicino a Tannis, quasi il suo corpo mi potesse fornire altre risposte. Era tutto perduto. L’unico che poteva dirmi qualcosa, spiegarmi dove trovare Viktor, era lui, ed era appena morto.
<< Troviamo Viktor, no? >> si intromise Eve, prendendo parola per la prima volta da quando avevamo iniziato questo nostro viaggio. Mi voltai verso mia figlia. Aveva ragione, avremmo dovuto trovare Viktor, non c’erano altre soluzioni. Sapevo della sua ossessione per gli ibridi, quindi avrebbe avuto tutti gli interessi per rapire Michael. Quello che volevo capire, era se ci fossero possibilità di trovarlo.
<< Dobbiamo trovare Viktor, ha ragione Eve >> dissi alzandomi dal pavimento macchiato di sangue
<< Ferma un attimo, sorella >> esclamò Sonja
<< Io e Lucian non potremo accompagnarti da nostro padre >> spiegò
<< Se ci vedesse vivi, se vedesse Lucian vivo, sarebbe la fine, lo ucciderebbe >> aggiunse, portandosi le mani al petto e stringendo il medaglione che le pendeva dal collo. Giusto. Non mi ero scontrata con questo problema ancora. Se Viktor non aveva tentennato a far uccidere mia sorella ed il suo amante 800 anni fa, perché avrebbe dovuto adesso? Ma non potevo permettermi di attendere ancora. Ogni minuto che passava poteva essere fatale a Michael. Dovevo escogitare qualcosa, e subito.
<< Perché non cerchiamo l’aiuto di una terza persona? >> domandò Eve. Non era una cattiva idea, dopo tutto. Una terza persona, che saremmo riusciti a corrompere per fornirci aiuto contro Viktor. Era pur sempre rischioso, ma valeva la pena di tentare. mi voltai verso Sonja, e, quando i miei occhi incontrarono il suo medaglione, ebbi una folgorazione.
<< Marcus! >> esclamai. Tutti mi guardarono interrogativi.
<< Pensateci, ragazzi. La cosa che più vuole, da sempre, è liberare suo fratello William. Ed io conosco l’ubicazione della sua prigione, e la sua chiave, ce l’ha Sonja. Basterebbe risvegliarlo e convincerlo ad aiutarci >> spiegai
<< Ma non potremmo mai essere sicuri della sua fedeltà >> obiettò Lucian
<< Vale la pena tentare. Vi prego >> cercai uno sguardo di comprensione in mia sorella. Sapeva cosa significava perdere la persona amata, confidavo che non mi lasciasse sola in questa cosa.
<< Ormai ci siamo dentro, Lucian. Arriviamo fino in fondo >> disse Sonja, rivolta al suo amante lycan, che acconsentì, seppure con riluttanza. Sorrisi trionfante. Non avevamo vinto, ma vi stavamo avvicinando di alcuni passi a ritrovare Michael.
Partimmo alla volta dell’antico palazzo di Viktor, luogo dove erano custodite le bare dei vampiri anziani. Durante il tragitto, decisi di prendermi del tempo per stare con Eve.
<< Sei stata forte, oggi >> le dissi sedendomi accanto a lei
<< Non è da tutti affrontare una simile cosa a solo 12 anni >> accompagnai la frase con sorriso, riuscendo a sciogliere un po’ di quella tensione che c’era tra di noi
<< Voglio solo conoscere mio padre. Non mi interessa cosa devo fare, per ottenere questo risultato. Ma c’è una cosa che non riesco a sopportare >> mi guardò, e lessi un che di grave nei suoi occhi verdi.
<< Sei fredda con me. Sembra che tu non mi voglia qui >> disse lasciandosi sfuggire una lacrima
<< Non dire questo, Eve. Io ti amo, sei mia figlia. La mia non è freddezza, il mio cuore non è gelido, è solo spezzato. Mi sono addormentata, e quando ho riaperto gli occhi ho scoperto che in una notte erano trascorsi più di dieci anni. Ed invece dell’unico uomo che abbia mai amato, mi sono ritrovata davanti una splendida bambina, con i suoi occhi. Non vuol dire che non ti voglia bene, Eve. Vuol dire solamente che devo fare l’abitudine a pensare che lui potrebbe non esserci più >> le spiegai con gentilezza. Mi faceva sentire in maniera orribile sentirmi dire queste cose. Amavo Eve, ma ogni volta che guardavo in quegli occhi verdi, vedevo Michael, ed il mio cuore perdeva un colpo. Era troppo per me da sopportare in quel momento.
<< Ritroveremo mio padre? >> domandò Eve subito dopo
<< Certo che lo ritroveremo >> le sorrisi
<< Vivo? >> continuò lei, fissando davanti a sé con sguardo vuoto
<< Mi auguro di sì >> risposi, leggermente incupita
<< Ma non pensarci adesso. Sappi solo che sei qui, che ti voglio bene, e che ritroveremo Michael al più presto >> la abbracciai, stringendola contro di me e poggiando il mento sulla sua testa. Se non avessi ritrovato Michael, lei era tutto quello che mi rimaneva.  

  
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