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Autore: agatha    20/04/2012    2 recensioni
Cinderella è sempre stata la favola preferita di Maria. Può la sua vita ricalcare quella della protagonista? Se il destino le fa incontrare un moderno principe azzurro come Michael, su una Ferrari al posto di un cavallo bianco, tutto è possibile.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Maria De Luca, Michael Guerin
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Non mi hanno rapito gli alieni, ma sono stata abbastanza incasinata.

Arriverò a postarla fino alla fine, mancano pochi capitoli ormai.

(come sempre) Hope you'll like it!



Si fermò per osservare l’espressione di Michael.

Durante il suo racconto aveva evitato accuratamente di guardare verso di lui. Aveva paura di leggere nei suoi occhi indifferenza e magari anche disprezzo. Si era data mentalmente della vigliacca ma la paura aveva preso il sopravvento su qualsiasi pensiero razionale. Poi si era detta che lui era comunque il suo Michael, l’uomo che amava e che solo una settimana prima le aveva domandato, in un modo dolcissimo, di sposarlo. Tutto questo doveva pur contare qualcosa, non poteva credere che avergli nascosto una cosa potesse rovinare tutto il loro rapporto.
Niente.
Non riuscì a leggere nulla nei suoi occhi. Né rabbia, né stupore per le sue parole, aveva un’espressione indecifrabile e lei non sapeva assolutamente cosa pensare. Spezzò il contatto visivo con lui e deglutì per ritrovare la voce e finire il suo racconto.

Aveva passato la serata mangiando distrattamente solo un’insalata. Sentiva di non essere tranquilla, nonostante Alex avesse promesso di aiutarla. Michael aveva chiamato più tardi per salutarla.
“Ciao tigre, come stai?”
“Bene. Mi sento molto stanca, tutto qui. E voi?”
“Dovresti vedere Max, sta lavorando come un matto per essere sicuro di tornare a fine settimana da Liz. Credo sia impazzito dopo la nascita di Jason. Pensa che durante la pausa pranzo si è messo a spiegarmi come si cambiano i pannolini? Ti rendi conto? Io cercavo di mangiare e lui mi faceva questi discorsi. Un vero delirio”
“Era prevedibile. Già stravede per suo figlio e non posso dargli torto. E’ proprio un amore”
“Sì ma dovrebbe imparare a limitarsi. Non esiste mica solo Jason al mondo”
“Parli così perché non hai figli sennò capiresti”
“Perché tu ne hai?”
“No ma sono molto più sensibile di te”
Si erano salutati poco dopo. Lo scambio di battute scherzose avevano momentaneamente risollevato il morale di Maria e aveva rafforzato la sua convinzione di doverlo proteggere dalle minacce di Billy.
Il giorno seguente si era presentata allo stesso bar del giorno prima e aveva cercato di prendere tempo con lui mentre aspettava Alex.

“A questo punto credo sia meglio che continui tu a raccontare”
Alex annuì.
“Dopo tutto quello che avete passato per colpa di quel bastardo non potevo permettere che si intromettesse di nuovo, in un modo così meschino poi. Ho fatto qualche telefonata e sono riuscito ad farmi mandare dei documenti scritti in cui sono scritte, nero su bianco, tutte le colpe del padre di Billy. Dopodichè non ho fatto altro che giocare al suo stesso gioco, il suo scoop ai giornali contro il mio. Ha cercato di bluffare dicendo che non gliene importava niente e che lui avrebbe continuato per la sua strada ma io sono un osso duro, lo sapete, e alla fine ha perso su tutta la linea”
Fece una pausa e Maria non potè fare altro che ammirarlo, aveva liquidato in poche frasi il suo ruolo, in realtà essenziale e importante. Era davvero un amico fantastico. Si ricordò del tono tranquillo con cui aveva tenuto testa a Billy e quando invece il suo tono si era fatta tagliente mentre gli intimava di restituirle subito l’anello e che semmai l’avesse rivisto vicino a qualcuno di loro lo avrebbe rovinato senza nessun rimorso. Lei aveva notato come Billy fingesse di essere calmo ma aveva notato le sue mani tremare. Uscito di scena lei ed Alex si erano concessi una bella fetta di torta per festeggiare, da grandi amici. Si stava crogiolando in questi ricordi quando la voce di Michael la richiamò alla realtà.
“Ottima mossa Alex. In questo modo sei tu ad aver appeso una spada di Damocle sulla sua testa”
“Con certa gente l’unico modo di trattare è abbassarsi al loro livello”
“Quello che non riesco a sopportare è che non mi abbiate detto niente. Era mia madre la persona coinvolta, quella che avrebbe sofferto di più. Avevo tutto il diritto di sapere. Come hai potuto non avvertirmi Alex?”
Maria si alzò in piedi.
“Non accusare lui, sono stata io la prima a suggerire di risolvere questa faccenda tenendoti all’oscuro”
“Però le ho dato ragione, quindi la colpa è di entrambi”
Michael si alzò mettendosi dietro la sedia e puntando un dito verso Maria.
“Tu, più di tutti, avresti dovuto dirmelo”
“Io…”
“Sapevi quanto mi ha fatto soffrire quella storia…. C’era in gioco la vita di mia madre”
“Non volevo… Posso spiegarti…”
“Vuoi spiegarmi come intendevi gestire da sola una situazione in cui sono coinvolte altre persone più di te?”

Le parole di Michael erano taglienti come coltelli. Implicitamente la considerava meno legata alla sua famiglia. Quest’ultima frase arrivò a Maria come una pugnalata dritta al cuore. Si sentiva senza più fiato, senza più forze, completamente svuotata. Con passo lento tornò a sedersi, sentiva le gambe tremare e dubitava che l’avrebbero sostenuta qualche secondo ancora.
“Io l’ho fatto per te”
La voce di lei era sempre più debole al contrario di quella di lui, che aumentava di volume.
“Non dirlo. Questa è una grossa balla. Se veramente volevi fare qualcosa per me avresti dovuto dirmelo”
“Io volevo risparmiarti un dolore, è stata questa la mia motivazione”
Con un gesto della mano, segno che non considerava assolutamente le sue ultime parole, Michael si allontanò mettendosi a guardare fuori dalla finestra.
Con uno sguardo sia Isabel che Alex si alzarono in piedi per lasciare che i due si chiarissero da soli, con tutta calma. Prima di chiudere la porta Isabel disse un’ultima cosa.
“Io credo che Maria sia stata molto coraggiosa”
L’ultimo rumore che si sentì fu quello della porta che si chiudeva. Maria rimaneva seduta sul divano, immobile e fissava Michael.
“Rispondi almeno ad una domanda”
Ovviamente lui non reagì e rimase voltato.
“E’ bastato un piccolo problema ad incrinare tutto il nostro rapporto? Era così fragile da rompersi alla prima difficoltà?”
Il suo cuore battè più forte. Non era stato facile pronunciare quelle parole e soprattutto adesso aveva il terrore di sentire la sua risposta. Aveva paura di ascoltare cosa ne pensava lui. Si morse le labbra sempre più inquieta.
Ma il tempo passava e da parte di lui non arrivava nessuna reazione.

Ormai era chiaro che Michael non aveva nessuna intenzione di chiarire il loro malinteso. Maria decise di non prolungare ancora di più quest’agonia e si alzò in piedi, decisa ad andarsene. Lui stava voltato, con un braccio appoggiato alla parete e la fronte appoggiata al braccio, lei lo guardò e, dopo aver recuperato la giacca e la borsa si girò camminando verso la porta. Non si accorse neanche dei passi di lui che la raggiungevano. La sua mente registrò solo la sua mano che le afferrò il polso facendola voltare verso di lui e l’abbraccio forte che la circondò mentre era appoggiata al suo petto. La solita sensazione di caldo e di benessere invase Maria, essere stretta a lui era veramente un’emozione unica. Però questa volta un semplice abbraccio non poteva risolvere le cose, come lei aveva sbagliato a tenerlo all’oscuro di tutto, anche se con buone intenzioni, anche lui ora doveva ammettere di essersi comportato male. Maria puntellò le mani contro il suo torace per staccarsi da lui.
“Lasciami”
“Ma cosa…”
Lei scosse la testa.
“Tu non capisci. Non può bastare un semplice abbraccio per liquidare tutto quello che è successo”
Michael aprì la bocca per parlare ma la richiuse.
“Dobbiamo chiarirci. Io posso aver sbagliato ad averti tenuto nascosto quello che stava succedendo ma tu non hai aspettato un attimo a condannarmi senza nemmeno sentire le mie ragioni. C’è voluta la mediazione di Alex per far sì che tu mi ascoltassi. Te ne rendi conto? Io ho bisogno di capire perché adesso. Perché hai agito così?”
Michael nel sentire quelle parole la lasciò andare sconfortato. Quando si decise a parlare la sua voce era poco più di un sussurro.
“Non puoi capire”
Maria gli prese il viso tra le mani costringendolo a fissarla negli occhi e gli parlò dolcemente.
“Provaci. Fammi capire”
  
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