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Autore: Supreme Yameta    20/04/2012    7 recensioni
La volpe a nove code ha attaccato il villaggio della Foglia, causando grandissime sofferenze in tutti i suoi abitanti. Il ricordo di quel tremendo assalto si è incarnato negli abitanti del villaggio, i quali non riescono ad accettare la presenza della reincarnazione del demone a nove code: Naruto Uzumaki.
Il nostro eroe dovrà avventurarsi nell'oscuro mondo dei ninja, confrontandosi con la lunga catena d'odio nei suoi confronti.
Genere: Azione, Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Team 10, Team 7, Team 8, Team Baki, Team Gai | Coppie: Asuma/Kurenai, Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza | Contesto: Naruto prima serie
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Kisame e Itachi si erano riparati dentro la radura mentre aspettavano il ritorno di Zetsu per sapere cosa stesse accadendo, ad un certo punto fecero la loro apparizione il collega e la forza portante -Oh, c'è anche l'Ennacoda- disse Kisame appena li vide.
-Stava combattendo contro il fratellino di Itachi- spiegò White Zetsu mettendosi a ridere -E a quanto pare, il nostro Naruto ha vinto-
Kisame ghignò, sollevato di non dover aspettare più -Considerando come sei ridotto, dev'essere stato uno scontro bello tosto, eh, Nove Code?- facendo riferimento ai vestiti del biondo.
Naruto sbuffò infastidito -Non potrebbe evitare di chiamarmi così? Ho un nome e le pregherei di usarlo o è troppo idiota per ricordarlo?-
Sentendo quelle parole, Kisame s'innervosì per essere stato trattato con tanta impudenza, solo l'intervento di Itachi evitò una compromettente situazione -Vacci piano, Kisame-
Benché seccato dai continui richiami dell'Uchiha, Kisame obbedì ugualmente, rimettendosi Samehada sulla schiena -Ringrazia Itachi, altrimenti ti avrei fatto a pezzi, moccioso- lo squalo e la volpe si scambiarono occhiate di sfida poi decisero d'ignorarsi a vicenda per evitare altri richiami.
Prese parola Zetsu -Basta perdere tempo inutilmente. Dato che Naruto è qui possiamo anche tornare alla base. Io vi precedo per avvisare il capo che state rientrando, fate altrettanto- e sparì nel nulla, lasciando i tre da soli.
Sembravano secoli dal loro ultimo incontro nel villaggio di Tanzaku. Improvvisamente Kisame lanciò al biondo un mantello nero molto pesante che Naruto si mise addosso per proteggersi dalla pioggia, era stanco ed affamato con l'unico desiderio di qualcosa di caldo ed una bella dormita, sapeva benissimo che avrebbe dovuto aspettare ancora molto per quello. Itachi stesso se ne accorse, affrettandosi a tranquillizzarlo -Mi dispiace, Naruto. Sarai stanco, ma ti chiedo di pazientare fin quando non arriviamo alla base- fece il suo ingresso un grande corvo nero evocato da Itachi.
-Ohoh, Karasumaru, siamo proprio di fretta se l'hai evocato, eh Itachi?- chiese l'Hoshigaki mentre salivano sul dorso del corvo.
Itachi lo ignorò, rivolgendosi al rapace -Puoi andare- e così il corvo spiccò il volo verso la nuova meta del trio: il villaggio della Pioggia.

Kakashi era di ritorno alla Foglia, aveva mandato via Pakkun e gli altri cani ninja, dato che i giovani ninja della Foglia erano stati soccorsi dalla squadra medica del villaggio di cui tre componenti, avevano raggiunto il jonin, pensando che con lui ci fossero anche i malconci Naruto e Sasuke -Maestro Kakashi, dove si trovano Naruto Uzumaki e Sasuke Uchiha?- chiese uno di questi.
Kakashi non rispose in fretta, era dura da digerire quell'enorme fallimento come educatore. Cos'avrebbe detto a Sakura? Con che faccia si sarebbe presentato davanti a Jiraiya e Tsunade o alle tombe di Minato e Kushina, con che faccia si sarebbe presentato da loro dopo che aveva permesso che il loro figlio cadesse nell'oblio dell'odio e del dolore che alberga nel mondo degli shinobi?
Un altro medico lo richiamò -Si sente bene, maestro?-
-Sto bene- tagliò corto -Per quando riguarda quei due, non sono con me- c'era dell'altro d'importante a cui pensare -A proposito, quali sono le condizioni degli altri ragazzi?-
Il medico fece il suo rapporto -Rock Lee, Shikamaru Nara, Kiba Inuzuka ed il suo cane Akamaru hanno riportato ferite profonde. Per quanto riguarda le condizioni di Chouji Akimichi e Neji Hyuga è differente, rischiano la vita- quante vite rischiavano di spegnersi per il desiderio di vendetta di Sasuke, quanti sacrifici e sentimenti sarebbero diventati inutili al confronto, lo sconforto li avrebbe devastati.

Kimimaro era riuscito a portare Sasuke alla meta desiderata ed era ritornato a riprendere le sue cure sotto il monitoraggio di Kabuto mentre Sasuke era stato affidato alle cure di Kabuto. Solo nel tardo pomeriggio, e grazie alla rapida ripresa del segno maledetto, Sasuke poté riprendersi. Kabuto venne a svegliarlo con l'odore di un buon thé, lo raggiunse anche un nuovo Orochimaru. Insieme percorsero il lungo corridoio che li separava dallo studio del ninja leggendario -Caro Sasuke. Come promesso, ti darò il potere che cerchi, ma in cambio mi darai il tuo corpo, ti va bene?-
-Fa quello che ti pare, l'importante è che mi dai il potere- rispose l'Uchiha con disinvoltura: tutto pur di uccidere Itachi.
A quel punto, Kabuto l'osservò contrariato -Attento a come parli. Anche se non sembra, quello che hai di fronte è sempre il maestro Orochimaru. Se manchi nuovamente rispetto ne pagherai le conseguenze- ma fu un errore. A Sasuke bastò guardarlo con occhi carichi d'odio capaci di terrificarlo "C... che chakra potente!"
Orochimaru assistette alla scena compiaciuto "Oh si! Questo ragazzo rappresenta il mio futuro!" non vedeva l'ora che giungesse l'ora della nuova reincarnazione, fino a quel momento avrebbe forgiato Sasuke Uchiha a suo piacimento, rendendolo il più potente possibile.

La sala d'attesa dell'ospedale non era mai stata così colma come in quell'occasione. Tutte le comode poltrone erano state occupate dai parenti e dagli amici dei giovani ninja appena rientrati dalla loro missione. Chouza Akimichi e Hiashi Hyuga erano quelli ad essere i più preoccupati, il primo veniva consolato e rassicurato con qualche battuta incoraggiante da Shikaku e Inoichi, mentre Hiashi mostrava il solito temperamento d'acciaio che l'aveva sempre contraddistinto come autorevole capo del clan Hyuga; al suo fianco erano sedute le due figlie assieme ad Ino, Sakura e Tenten, mentre Gai continuava a fare avanti e indietro per la sala d'aspetto per il nervosismo. Shino rimaneva appoggiato al muro in silenzio, Kurenai invece era rimasta seduta in silenzio a leggere un libro ed a tenere a bada la folle necessità di Asuma di andare a fumarsi una sigaretta.
-Ma quando ci mettono?! Sono ore che sono là dentro!- sbottò Gai esasperato.
-Calmati, Gai, non serve a nulla agitarsi- intervenne Shikaku nel tentativo di tranquillizzarlo.
Gai non ci stava -Come posso restare calmo sapendo che Rock Lee e Neji sono lì dentro a lottare fra la vita e la morte?! Mi sento così inutile!-
-Tanto per informarti, lì dentro c'è anche mio figlio. Anche io sono preoccupato, ma se non ti dai una calmata dovremo allontanarti- ribatté il Nara seccato.
-Il signor Nara ha ragione, Gai- intervenne tempestivamente Shizune non appena uscì dalla sala operatoria.
L'attenzione generale tutta su di lei per scoprire com'era andata -Come stanno i ragazzi?-
La donna rise -Bene- la notizia diede molto sollievo -Rock Lee sta riposando, stessa cosa per Kiba e per Shikamaru che avevano riportato ferite poco gravi. Anche per Neji Hyuga le cose vanno bene, siamo riusciti a salvarlo appena in tempo-
A quelle parole, Gai tirò un sospiro di sollievo e non fu il solo -Grazie al cielo-
-Ma te ne sei occupata di tutti tu, Shizune?- chiese Kurenai.
-No no, ho solo operato Neji. Per gli altri pazienti ci ha pensato Rin, mentre al cagnolino è sotto le cure di Hana- riferì il medico molto imbarazzata.
-Allora devo ringraziare lei, signorina- intervenne Hiashi, facendo un leggero inchino rivolto alla donna -Grazie per aver salvato la vita di mio nipote- venne ulteriormente imitato da entrambe le figlie e da Gai.
Non erano ancora tutti fuori pericolo, Chouza non sapeva ancora nulla sulle condizioni del figlio -E Chouji? Come sta mio figlio?-
-Sta bene, Chouza, non preoccuparti- intervenne l'Hokage mentre usciva dalla sala operatoria seguita dalla signora Hatake. Anche Chouza poté tirar un sospiro di sollievo e questo allentò la tensione che si era venuta a creare fino a quando non arrivò Kakashi.
La prima cosa che accadde fu che Rin andò ad abbracciare il marito data la preoccupazione, la seconda cosa era che nessuno vedeva Naruto e Sasuke, nessuno seppe il perché fino a quando Tsunade non chiese al ninja-copia -Dove sono Naruto e Sasuke?-
Kakashi non parlò subito, doveva trovare le parole adatte per comunicare quanto aveva scoperto -Non ne ho idea, sono arrivato troppo tardi alla valle dell'Epilogo e non vi ho trovato nessuno eccetto qualche traccia di sangue. La pioggia mi ha impedito di seguirli-
Subito si sentirono dei singhiozzi e tutti si voltarono a vedere Sakura piangere, mentre veniva consolata dalle amiche. Anche Hinata era rimasta leggermente scossa dalla notizia, era preoccupata per Naruto.
-Kakashi, vuoi farci capire che i tuoi allievi hanno combattuto fra loro? Ma che razza di compagni sono se cercando di ammazzarsi a vicenda?- sbottò scettica Tsume Inuzuka.
-Senza offesa, ma non me l'aspettavo dai tuoi allievi, Kakashi- aggiunse Shikaku.
-Erano due tipi molto pericolosi e alquanto strani- commentò Hiashi con arroganza.
Alche alcuni di loro s'innervosirono per tale commento -Hiashi! Stai parlando dei figli dei nostri amici, ti pare il modo?!-
-Sto solo dicendo le cose come stanno. Sasuke Uchiha ha comunque tradito il villaggio e della forza portante non si assolutamente nulla- replicò in sua difesa lo Hyuga.
Prese parola Asuma -Aldilà dei motivi che hanno spinto Sasuke ad andare da Orochimaru, non riesco a capire perché quei due si siano dati battaglia. Fra compagni è insensato darsene-
-Non è la prima volta- svelò l'Hatake, ripensando all'episodio in ospedale -Naruto e Sasuke sono molto simili ad Orochimaru e Jiraiya-
Tsunade sbuffò -Temo che tu abbia proprio ragione-
Parlando del diavolo, spuntò Jiraiya -Ah... allora era qui che eravate, eh? E siamo al gran completo pure-
-Come mai da queste parti, Jiraiya? Non dovevi tornare fra qualche settimana?- gli domandò l'Hokage sospettosa.
-Ho sentito di Sasuke e volevo parlarne con te, anche perché ci sono novità su Naruto- era curioso di sapere cosa avrebbero detto in merito alla decisione di Naruto. Kakashi fece per parlargli del problema proprio sull'Uzumaki, ma questi lo precedette -So tutto Kakashi, non fartene una colpa. Naruto ha deciso di sua spontanea volontà di andarsene via dal villaggio- i presenti rimasero senza parole.
-Di cosa state parlando, maestro? Naruto non...- fece Rin attonita, era impossibile credere che il caro Uzumaki avesse lasciato il villaggio.
Anche per Jiraiya era dura da mandar giù, significava un totale fallimento come educatore e maestro perché, nonostante il suo impegno, non aveva fatto abbastanza per far sentir Naruto sufficientemente felice. Non trovando le parole adatte per spiegarsi, prese la lettera che aveva trovato in casa di Naruto e la lesse ad alta voce.

Ho deciso d'intraprendere una nuova strada molto diversa dalla vostra, ma che spero non ci metta contro in futuro anche se non ne ho l'assoluta certezza. Non ce la faccio più a reggere quegli sguardi, è troppo pure per me.
Non chiedetemi come mai vi dica solo questo per giustificare la mia decisione di unirmi ad Akatsuki e non pretendo che la comprendiate, tanto meno l'accettiate.
Mi spiace di averti deluso, eremita porcello, maestro Kakashi.
Perdonatemi Sakura, Sasuke. Sono sicuro che tu e Sasuke ve la caverete anche senza di me. Scusate amici miei per avervi mentito.
Da ora in poi io sarò io, sarò diverso da come mi avete sempre visto. Sarò la forza portante di cui tutti hanno sempre avuto paura. Addio

Naruto Uzumaki


Rabbia, delusione, lacrime, tristezza furono i sentimenti che si trovavano nei cuori di coloro a cui era maggiormente rivolta la lettera. Sakura continuava a piangere in silenzio, aveva perso il suo Sasuke, aveva perso anche il suo amico Naruto: era da sola.
Kakashi rimaneva in silenzio a fissare il pavimento, Rin si stringeva a lui e appoggiava la testa carica di tristezza. Tuttavia, la batosta più grande l'aveva presa Hinata, era lei che soffriva più di tutti; non pianse, non era il momento per farlo perché non contemplato nel suo carattere. Si racchiuse solamente in un silenzio di dolore.
A quel punto, nel silenzio generale, Tenten si rivolse dubbiosa al suo maestro -Io non capisco, maestro Gai, perché Naruto l'ha fatto? E che cos'è una forza portante?-
Gli adulti si rinchiusero nel loro silenzio, i giovani volevano sapere. Alla fine, fu proprio Jiraiya a prendere la decisione di svelare tutto sulla natura dell'allievo -Ve lo spiego io-
-Aspetta, Jiraiya!- tentò di fermalo Tsunade, dopotutto quell'argomento restava top-secret.
-Che senso ha tenerlo più nascosto? Come amici di Naruto, questi ragazzi hanno tutto il diritto di sapere- replicò l'eremita.
-Sapere cosa?- fece Shino sempre più curioso.
E venne finalmente vuotato il sacco -Una forza portante non è altri che un essere umano al cui interno è sigillato lo spirito di un demone. Nel caso di Naruto, vi è stato sigillato quello della volpe a nove code-
Stupore da parte dei ragazzi, chi s'immaginava una cosa del genere -Oh mio Dio- fece Ino senza parole.
Sakura era allibita, mai avrebbe creduto che l'amico portasse un peso del genere; quando poi notò che ad essere sorpresi erano solo loro e non gli adulti, le sorse una domanda spontanea -Ora capisco perché la gente lo odiava... e voi lo sapevate... e non avete fatto nulla per aiutarlo?- la rabbia crescente.
Prese parola direttamente l'Hokage -Le forze portanti sono elementi del villaggio che vanno trattate con cura. Non crediate che negli altri villaggi vengano trattate con gli stessi riguardi con cui è stato trattato Naruto-
-Ma Naruto soffre? Cosa ci può essere di ancora più doloroso?!- sbottò la Hyuga in uno sfogo improvviso, si zittì all'istante allo sguardo di rimprovero del padre.
Tsunade sospirò -Il consiglio dei jonin e delle forze speciali ha sempre optato per rendere Naruto operativo fin dalla più tenera età-
-In poche parole... lo vedevate come un arma proprio perché racchiudeva la volpe, giusto?- azzardò Shino con una delle sue solite azzeccatissime risposte.
-Si- che altro poteva dire Tsunade? Era inutile mettersi a giustificarsi con loro sul fatto che c'era anche chi gli voleva bene, come lei, ma sarebbe stato controproducente: dopotutto, fin da quando suo padre e sua madre avevano sigillato la volpe dentro di lui, Naruto si era visto preda del suo destino. E lo sarebbe per sempre stato.

Itachi, Kisame e Naruto erano appena arrivati nel villaggio della Pioggia. Entrarono dentro una tetra palazzina, scesero per delle scale fino a percorrere un buio corridoio fino ad arrivare in un'immensa stanza in cui vi erano presenti otto figure timidamente nascoste dall'oscurità. Quando si avvicinò, Naruto si accorse che la maggior parte di loro erano degli ologrammi e solamente tre di queste erano corporee: fra queste riconobbe subito il grottesco uomo-pianta, le altre due, un uomo ed una donna, non le aveva mai viste.
-Era ora. Ci avete messo un secolo!- fece la voce di un membro dell'organizzazione.
L'ologramma accanto al ninja prese parola, rimproverandolo -Evita di parlare sempre a sproposito, Deidara-
Colui a cui rispondeva a quel nome stava per controbattere quando parlò l'uomo di fronte all'Uzumaki. L'autorità della sua voce era raccapricciante -Sasori, Deidara, tacete- Naruto poté intuire che doveva trattarsi del capo, poiché i due si erano zittiti all'istante, poi prestò attenzione a ciò che aveva da dirgli -Finalmente ci incontriamo, Naruto Uzumaki. Benvenuto-

FINE

Grazie a tutti per avermi seguito in questo lavoro. Vi dico subito di tranquillizzarvi, perché ho in mente un nuovo lavoro con nuove avventure che vedranno protagonisti il nostro caro ninja biondo. Grazie ancora per i commenti per il lavoro svolto. CIAO!
   
 
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