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Autore: Kalore    20/04/2012    4 recensioni
La Rowling attraverso "Pottermore" ci ha fatto sapere la splendida storia della gioventù della professoressa McGranitt. Una storia romantica e drammatica, che ci fa capire come l'amore tra un babbano e un mago sia complicato.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Minerva McGranitt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Non sempre l’amore vince su tutto.

Ci sono abissi che l'amore non può superare,
nonostante la forza delle sue ali.
- Honoré de Balzac
A tutti coloro che hanno recensito, letto, apprezzato e seguito le mie storie.


Correva l’anno 1942 quando Minerva McGranitt, diciottenne appena diplomata alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts con pieni voti nei G.U.F.O. e nei M.A.G.O. e vincitrice del premio come Miglior Nuova Promessa di Trasfigurazione Oggi, tornava alla canonica nei dintorni di Caithness un’ultima estate prima di partire alla volta di Londra, dove l'aspettava un posto al Ministero della Magia (Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia).
In quell’estate Minerva si dimostrò la degna figlia di sua madre innamorandosi follemente di un Babbano, Dougal McGregor, affascinante, intelligente, spiritoso figlio di un agricoltore del luogo. I due avevano una marea di cose in comune (tra cui il senso dell’umorismo), ed entrambi erano convinti che nell’altro ci fosse una misteriosa profondità d’animo. Dougal era solito spedirle lettere, a volte accompagnate da fiori, contenenti poesie d’amore e parole sdolcinate. La mattina del primo luglio, quando Minerva aprì gli occhi, vide sul tavolo davanti al letto una rosa rossa accompagnata da un biglietto color crema. Rimase un secondo a contemplare il dono che il suo amato le aveva lasciato quella mattina non potendo evitare di sorridere, poi si alzò e andò a ritirare il suo dono. Sul retro della lettera c’era scritto: Alla ragazza più bella del mondo, Minerva. Alla giovane tremavano le mani quando aprì la lettera e lesse:

Cara Minerva, anche questa mattina sei stata la prima persona a cui ho pensato. Vediamoci questo pomeriggio nel campo arato di mio padre.
Con tanto, tantissimo amore tuo Dougal.

Nel campo arato di suo padre? Minerva non poté evitare di chiedersi perché Dougal le desse appuntamento proprio lì; erano soliti fare lunghe passeggiate nel boschetto che circondava il paese, e a quella richiesta insolita si sentiva in fibrillazione. La mattinata passò lentamente e Minerva si costrinse a restare calma ripetendosi che non c’era nessun motivo per essere agitata; ma più che lo ripeteva e più il suo cuore accelerava, come se volesse scappare dal petto e raggiungere la sua anima gemella. Arrivò il pomeriggio e Minerva uscì velocemente di casa, diretta alla fattoria dove lavorava il padre del suo amato. Camminava velocemente, quasi correva, si affrettava per le stradine di quella piccola cittadina, il cuore che martellava nel petto. Dopo poco più di dieci minuti di strada arrivò alla piccola tenuta degli agricoltori McGregor, si soffermò un momento sulla soglia del grande cancello che delineava l’inizio del loro terreno, poi entrò. Fece tre passi, ed eccolo lì quello splendido ragazzo dai capelli castani e gli occhi di un profondo blu. Il cuore di Minerva si fermò per un istante quando Dougal premette le sue labbra su quelle di lei, poi la prese per mano senza dire una parola e la trasportò verso il campo di famiglia. Dougal le strinse la mano, e lei sussultò di piacere; era incredibile come ogni suo piccolo ed insignificante gesto la facesse fremere. Si fermarono al centro del campo, sotto uno splendido salice dal tronco imponente, riparati dal caldo dell’estate e dagli occhi dei passanti curiosi. Passarono il pomeriggio seduti, appoggiati al tronco dell’antico salice a scambiarsi battute, e a volte lui prendeva il piccolo viso di Minerva tra le mani e la baciava con trasporto facendola arrossire violentemente ogni volta. Il tempo passò velocemente e in un batter d’occhio il cielo cominciava a colorarsi di rosa, rosso e arancione. Rimasero seduti a godersi gli ultimi minuti di luce di quello splendido giorno, poi Dougal si alzò, porse una mano a Minerva invitandola ad alzarsi. Lei si alzò con aria interrogativa e anche un po’ scocciata: la stava forse mandando via? Ma poi Dougal fece una cosa che mi Minerva non si sarebbe mai aspettata: si inginocchiò davanti a lei tenendole stretta la mano, con l’altra si frugò in una tasca, e la guardò negli occhi. Minerva era senza parole, lo stava facendo davvero? “Forse sto solo sognando, forse mi sono addormentata sotto al salice”. Ma quando sentì qualcosa che scivolava nel suo anulare sinistro capì che tutto era reale e che non stava sognando. Dougal continuava a guardarla fissa negli occhi, e questo la rendeva nervosa; Minerva non aveva osato ancora guardare il suo anulare. Poi il ragazzo disse:
-Questo pomeriggio è stato splendido, e mi piacerebbe poter passare un pomeriggio come questo anche quando avrò i capelli grigi e sarò circondato da tanti bambini. Mi piacerebbe passare ogni pomeriggio della mia vita con te. Minerva McGranitt mi vuoi sposare?- A Minerva mancò il fiato. Era stata una vita a pensare a come sarebbe stato quel momento, chi sarebbe stato quell’uomo, non avrebbe mai e poi mai immaginato che quella proposta arrivasse così presto. Era un po’ spaventata dal futuro, certo ma era innamorata; era questo che contava no? Minerva guardò l’anello al suo dito, era d’oro con diamanti blu che le ricordarono inevitabilmente i suoi occhi. Minerva era giovane e innamorata, quindi non esitò a rispondere:
-Oh Dougal, certo che voglio sposarti!- E così dicendo si fece trasportare da un lungo e romantico bacio.

Quella sera Minerva era sdraiata sul suo letto e pensava quando e come avrebbe potuto dirlo a suo padre e sua madre. Era al settimo cielo, ma un solo pensiero bastò a rovinarle tutta la felicità che provava. Minerva sapeva che tipo di matrimonio sarebbe stato il suo se avesse sposato Dougal, perché l’aveva già vissuto sulla sua pelle. Quella notte rivede tutta la sua infanzia nella mente. Rivide il volto di sua madre sciupato dal dolore, costretta vivere in un mondo a cui non apparteneva. Rivide il volto sconcertato di suo padre, quando la donna gli rivelò la vera natura di sua figlia e di lei stessa. Rivide l’espressione di invidia di sua madre quando ricevette la sua prima lettera da Hogwarts. Si rivide mentre spiegava ai fratelli più piccoli di non sbandierare la magia ai quattro venti. L’amore tra i suoi genitori resistette, ma la fiducia si era spezzata, e Minerva, una bambina intelligente e osservatrice, poté constatarlo con tristezza.
E così era quello il suo destino? Vivere una vita completamente al di fuori del mondo a cui si sentiva di appartenere per aver commesso lo stupido errore di innamorarsi di un babbano? Vivere il resto della sua vita col desiderio di scappare dal mondo babbano, ma sentirsi legata ad esso attraverso suo marito? Logorarsi nell’invidia per i figli fino al giorno della sua morte? No. Non avrebbe commesso l’errore di sua madre. Non avrebbe seguito la strada che prese lei tanti anni prima. Se amare significava vivere una vita come quella che sua madre aveva vissuto allora ne avrebbe fatto a meno, dell’amore.
Due giorni dopo Minerva lasciò una lettera a Dougal, dicendo che aveva cambiato idea e che non voleva più sposarlo. Sapendo bene che se avesse violato lo Statuto di Segretezza avrebbe perso il lavoro al Ministero – ragione per cui stava rompendo con Dougal – Minerva non poté nemmeno dargli una buona spiegazione per i suoi mutati sentimenti. Lo lasciò devastato almeno quanto le era lei, e partì per Londra tre giorni dopo.

Dicono che l’amore sia vita, lei per amore stava morendo.



*Angolo Autrice*
Grazie per aver letto questa storia; comunque, ci tenevo a dire che non l’ho inventata io ma la Rowling (pubblicata su Pottermore nella seziona ‘Personaggi’ e ‘McGranitt’), ergo tutti i nomi e buona parte dell’accaduto sono i suoi. Io ho solo giocato un po’ con quello che la Rowling ha in mente da non si sa quanti anni. Adesso che Pottermore è aperto a tutti vi consiglio comunque di leggere la storia della McGranitt, perché è davvero splendida. Le recensioni sono naturalmente ben accette, quindi fatevi sentire.
Un grazie enormemente speciale a chi ha recensito letto o seguito le mie storie.
-Luna.
  
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