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Autore: FairyCleo    24/04/2012    13 recensioni
Dal capitolo 1:"Erano trascorse tre settimane dall' ultima volta in cui aveva trascorso una giornata con la propria famiglia al completo. Erano trascorse tre settimane da quando aveva litigato per l' ennesima volta con Chichi.
Erano trascorse tre settimane da quando lei aveva preparato i bagagli, lasciando lui e Gohan soli in quella piccola, silenziosissima casa in cui non sarebbero mai più risuonati i passi leggeri della donna che Goku aveva sposato".
Dal capitolo 3: "Io non so se sei venuto a conoscenza degli avvenimenti che hanno segnato la mia famiglia nelle ultime settimane..."[...]"Vegeta, mio papà non ha preso bene la cosa... è stanco, spento, immotivato.[...]"So che il tuo più grande desiderio è quello di battere mio padre, è per questo che ti chiedo di aiutarlo. Allenati con lui Vegeta. Diventa il suo nuovo stimolo. E sono certo che diventerai anche tu un super sayan. Il super sayan più forte della storia".
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gohan, Goku, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Di lavori, cenette e gelosie inaspettate


“Che cosa ci faccio qui’” – continuava a ripetersi sua maestà mentre faceva finta di prestare attenzione a quello che stava dicendo quello sciocco energumeno strizzato in quell’ assurda tutina verde.
“Perché ho dato retta a Kaharot?” – continuava a pensare, mentre permetteva a quel maniaco di scrutarlo come un pezzo di carne esposto nel banco di una macelleria.

Voleva uccidere Goku, voleva uccidere Gohan, voleva uccidere quella Melanie, e voleva uccidere quel Jack a cui doveva rivolgersi con un ‘ sì signore ‘ che – a onor del vero - sembrava più un ‘ sì brutto babbeo ‘.
Ma che poteva farci, ormai? Aveva deciso di prendere parte a quella pagliacciata, e non si sarebbe tirato indietro. Era pur sempre un’ altezza reale, e non poteva rimangiarsi la parola data.
Avrebbe dovuto lavorare in quel posto. E per la miseria, avrebbe fatto di tutto per uccidere Kaharot nel modo più lento e doloroso che la sua mente arguta potesse partorire!

Anche se, suo malgrado, doveva ammettere che possedere un po’ di soldi non gli sarebbe affatto dispiaciuto, e quell’ idiota avrebbe smesso di considerarlo il suo mantenuto! Per la miseria, si era ridotto a fare la brava casalinga che aspettava il maritino di ritorno dal lavoro!
Era davvero caduto in basso! Ma le cose, suo malgrado, sarebbero presto cambiate!

Ma ciò non toglieva il fatto che si sarebbe volentieri mangiato le mani, perché né Goku né Gohan avevano scoperto un bel niente. I timori che lo avevano costretto ad accettare erano infondati.
Era riuscito a porre loro le giuste domande, scoprendo così di essere stato un perfetto idiota ad aver solo lontanamente pensato che Son padre e Son figlio avessero potuto intuire qualcosa.
Non erano così astuti, quei due!

“Ti vedo distratto giovanotto!” – aveva esclamato Jack all’ improvviso.
Vegeta voleva disintegrarlo. Come osava rivolgersi a lui chiamandolo ‘ giovanotto ‘? La vena pulsante sul suo collo la diceva lunga su che grande sforzo stesse facendo per trattenersi.

“Sta calmo Vegeta. Sta calmo…” – aveva bisbigliato. Doveva almeno provarci.

“Bene, signorino, qui abbiamo finito!” – aveva decretato Jack – “Devo ammettere che sei stato molto bravo. Nonostante il tuo bel caratterino!”.
“Tsk…”.
“Spero che i miei insegnamenti ti siano stati d’ aiuto, perché è arrivato il momento si sostenere il tuo esame che…”.
“So già di cosa si tratta! Me lo ha già detto Kah-Goku!” – aveva sbottato un Vegeta esasperato – “Per favore, cerchiamo di sbrigarci!” – non ne poteva davvero più.
“Veramente, giovanotto, non credo che…”.
“SBRIGHIAMOCI”.

Jack era piuttosto irritato dal comportamento del ragazzo. Se Vegeta lo avesse fatto finire di parlare, avrebbe scoperto una cosa fondamentale riguardante il suo imminente esame e il suo quasi sicuro futuro impiego! Un comportamento davvero disdicevole! Però era bravo… E doveva ammettere che fosse decisamente sprecato per fare quello che avrebbe dovuto fare. Ma erano ordini di miss Melanie, e c’ era poco da discutere: il capo è il capo, in fin dei conti.
Dunque, evitando di far attendere oltre Vegeta, lo aveva accompagnato fino al primo piano, evitando strategicamente di passare davanti all’ ampia vetrata.

“Prego, entra pure” – aveva detto Jack, facendogli strada in quello che sarebbe diventato di certo il piccolo regno di quel giovanotto. Sempre se avesse resistito, ovviamente.

Ma, purtroppo per lui, quello che si era trovato davanti era molto lontano da ciò che aveva immaginato.
Vegeta era rimasto di sasso, cercando di darsi una plausibile spiegazione.
Con aria interrogativa si era girato verso Jack, convinto che di certo si fosse sbagliato, ma il cenno di dissenso fatto col capo dall’ energumeno era stato più che eloquente.
Allora, Vegeta era diventato viola. Poi rosso. Poi nero. Le vene presenti sul suo corpo si erano gonfiate fino all’ inverosimile.

“E’ uno scherzo… Sì… Deve essere uno scherzo. Non c’ è altra spiegazione”.
“No, Vegeta, non è uno scherzo. Entra! Ti attendono con ansia”.

*


Lo aveva incastrato.
Quell’ idiota mentecatto gli aveva mentito spudoratamente! Ah, se solo lo avesse avuto fra le mani!!
Gliel’ avrebbe fatto vedere lui il ‘ dignitoso impiego in palestra ‘!
Invece, si trovava in una maledetta sala, piena di maledette donne strizzate in tutine maledette talmente piccole che sembravano sul punto di esplodere da un momento all’ altro! E sempre le suddette donne lo guardavano come se fosse una gustosissima coppa di gelato alla fragola!
Maledizione, lui non era una gustosa coppa di gelato alla fragola!

“L’ esame è appena iniziato. Loro sono le tue allieve! Mi raccomando, tratte bene le signore e sarai di certo ricompensato con un’ assunzione!” – gli aveva detto Jack, prima di sparire lungo il corridoio veloce come un razzo.
Ricompensato?? RICOMPENSATO??
Gliel’ avrebbe fatta vedere lui la ricompensa, se solo una giovane signorina davvero poco vestita non gli si fosse avvicinata con sguardo sognante.

“Tu devi essere Vegeta! Ah! Che piacere conoscerti! Melanie mi ha parlato tanto di te! Io sono Rebecca, l’ esaminatrice! Sta tranquillo! Sono sicura che sarai bravissimo! E poi, guardale: sono già pazze di te!”.

Aveva fatto un discorso di un quarto d’ ora in meno di tre secondi, lasciando Vegeta ancora più interdetto di prima. Che volevano da lui quelle assatanate??
Per la prima volta in vita sua aveva davvero paura!

“Forza ragazze! Volete che Vegeta lavori con voi, vero??”.
“Sìììììì!” – avevano risposto in coro.
“E allora mettetecela tutta!”.

“Giuro che ti ucciderò Kaharot!” – aveva sussurrato un’ ultima volta, prima di mettersi di fronte al gruppo sbavante e di far partire la musica.
Stavolta, non l’ avrebbe passata liscia.

*


Dire che era stato umiliante era un eufemismo.
Non poteva averlo fatto per davvero. No, no e poi no!
Voleva morire, sparire, finire sotto chilometri e chilometri di terra o fuggire nell’ immensità della galassia e non farsi vedere mai più da nessuno. Voleva far perdere le sue tracce e fare l’ eremita per il resto dei suoi giorni.
Voleva stabilirsi in una landa desolata dove le uniche forme di vita erano formate da esseri necessari al suo sostentamento.
Perché lui, il grande Vegeta, il principe dei saiyan, il perfido soldato sanguinario, non poteva DAVVERO aver impartito una lezione di aerobica ad un branco di donnine in calore che per tutto il tempo avevano cercato di spogliarlo con gli occhi.
Aveva desiderato che un fulmine lo incenerisse all’ instante.
Odiava avere gli sguardi altrui puntati addosso, e li odiava maggiormente se erano lanciati da una schiera di femmine accaldate sicuramente non per lo sforzo fisico praticamente nullo.
E il momento peggiore era stato nell’ istante in cui la lezione era giunta al termine e la sua esaminatrice gli era praticamente saltata al collo, dicendogli che sarebbe stato un istruttore provetto e che avrebbe mantenuto alto l’ onore della palestra ora che lei e la sua amica non ci sarebbero più state, cosa che faceva di lui l’ istruttore effettivo.
Era più che evidente che il destino avesse deciso di fargli pagare in quel modo tutte le atrocità commesse in passato. Peccato solo che presto ne avrebbe commesso una lunga serie, perché lui non avrebbe mai impartito lezioni di aerobica. MAI. Neanche se ciò gli fosse servito per diventare super saiyan.

*


E invece, contrariamente alle opinioni espresse inizialmente, erano due settimane che Vegeta si alzava ogni giorno e andava in palestra a svolgere la sua attività da istruttore di aerobica.
I primi giorni erano stati traumatici. Diversamente dagli altri istruttori, la sua divisa era costituita da un pantalone nero aderente, un paio di stivaletti grigi da boxer, e una canottiera grigia super attillata con lo stemma della palestra, e questo faceva sì che gli sguardi di donne e uomini – sì, anche uomini – fossero più che indirizzati verso determinate zone del suo regale corpo.
Non poteva fare a meno di arrossire, ma cercava in tutti i modi di non farlo notare.
Era pur sempre il principe dei saiyan, e non sarebbero stati di certo degli sguardi di ammirazione a metterlo fuori gioco.
Purtroppo, anche lui era stato costretto ad indossare quelle stupide polsiere che portava Kaharot sacrificando gli amati ed elegantissimi guanti bianchi, ma si era consolato constatando che a lui donassero molto di più.

Inutile dire che la sera dopo aver fatto l’ esame aveva cercato di uccidere Goku, ma poi aveva deciso di desistere, e si era limitato a tenergli il broncio, cosa che aveva mandato il Son nel più totale pallone.

Non era uno stupido. Per quanto evitasse di notarlo, si era accorto fin troppo bene che quello di Kaharot non era solo un modo per ingraziarselo come amico. Quella fase ormai era passata da tempo.
Era ben altro che quello che Goku stava cercando di fare.
Ma possibile che quell’ infimo saiyan di terza classe, per giunta pervertito e maniaco, avesse deciso di corteggiarlo? Andiamo, a Goku piacevano gli uomini? E, soprattutto, a Goku piaceva lui?
Come poteva essere? Lui non era mai piaciuto a nessuno. In nessun senso, ma in quel senso men che meno! Era un essere sanguinario, e se proprio doveva piacere a qualcuno, avrebbe dovuto trattarsi di un altro essere sanguinario come lui, no? E poi a lui non piacevano gli uomini! Certo, nella sua vita non aveva mostrato interesse nei confronti delle donne, ma questo perché era sempre stato troppo impegnato a combattere, distruggere e conquistare! E lo stesso valeva nei confronti degli uomini!
E poi ancora, partendo dal presupposto che l’ idiota aveva avuto una moglie, era a dir poco improbabile che gli piacessero gli uomini. Anche se, ad essere precisi, era stata lei a piantarlo in asso, e quella poteva essere una eventuale motivazione, ma ciò non poteva cancellare il fatto che fossero stati insieme e avessero avuto un figlio. Che fossero stati una famiglia.
E la parola famiglia faceva venire i brividi al principe dei saiyan.
Certo, ne aveva avuta una anche lui, ma la sua non era stata di certo una famiglia ‘ ordinaria ‘. A dir la verità, non avevano avuto neppure il tempo di essere una famiglia. E non aveva mai pensato a farsene una sua.
Non aveva mai preso in considerazione l’ idea di diventare padre, o marito. Non era una cosa che gli si addiceva. Sarebbe stato identico al suo, di padre, ne era certo: severo e inesorabile, e non era certo che un genitore dovesse comportarsi in quel modo in ogni circostanza.
E, purtroppo, c’ era una cosa che aveva provato e che continuava a provare nei suoi confronti, cosa che non aveva mai confessato a nessuno: si trattava di una sorta di rancore. Era a conoscenza del fatto che fosse stato proprio suo padre a venderlo a Freezer, e questo lo mandava in bestia, nonostante sapesse che quel gesto sconsiderato gli aveva salvato la vita.
Certo, era stato ridotto in schiavitù, era stato privato della libertà di scegliere, e quel mostro rosa lo aveva persino privato della vita, ma aveva avuto una seconda possibilità.
E quasi stentava a credere che questa seconda possibilità la stesse vivendo insieme al suo più acerrimo nemico e a quel mocciosetto secchione di suo figlio.
Doveva ammettere di non aver fatto proprio un salto di qualità: da guerriero sanguinario, principe orgoglioso e spietato, era passato a fare da vice-padre – come era stato definito – ad un saiyan mezzo sangue che gli voleva un bene pazzo, e a fare l’ istruttore di aerobica ad un branco di donne che lo spogliavano costantemente con gli occhi.
Eppure, in fondo, ma davvero molto in fondo, la cosa non gli dispiaceva del tutto, e ciò che lo sbalordiva era proprio l’ aver compreso il perché.
Aveva notato che Kaharot era spesso incollato alla vetrata della sala, intento ad osservarlo, e andava su tutte le furie quando lo vedeva sfiorare una delle allieve per correggere la postura o qualche movimento errato.
Diventava teso come una corda di violino, aggrottava le sopracciglia, gonfiava le guance come un bambino piccolo e incrociava la braccia, imbronciato più che mai.
Non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura, ma si divertiva un mondo a vederlo in quello stato, nonostante fosse la cosa più strana mai capitatagli.
Nessuno era mai stato geloso di lui in tutta la sua esistenza. E il fatto che si trattasse di Kaharot avrebbe dovuto mandarlo su tutte le furie, e invece – non sapeva bene per quale motivo, forse era diventato cranioleso - non era così. Anzi, doveva ammettere di essersi divertito a stuzzicarlo, un paio di volte.
Era più che consapevole del fascino che esercitasse sul pubblico femminile – e, ribadisco, anche su una parte di quello ‘ maschile ‘ – e in rarissime occasioni aveva assunto un’ aria quasi… da provocatore?
Dei, doveva essere seriamente impazzito!
Ma poteva farci ben poco.
La verità era che le attenzioni di quel mentecatto lo facevano sentire bene, che gli piacesse o no.

Kaharot era diverso da tutte le persone che aveva incontrato lungo il suo cammino. Era leale, sincero e spontaneo. Per lui, ogni cosa era semplice, perché fatta con il cuore.
Vegeta non si era mai sentito allo stesso tempo così a disagio e così bene in compagnia di un’ altra persona.

Solo che, se davvero le sue supposizioni era esatte, e Kaharot lo stava davvero corteggiando – il che implicava che provasse qualcosa per lui – perché allora, quella mattina l’ aveva visto a colazione di Melanie?
E perché lei non faceva altro che girargli attorno come un falco sulla sua preda?

Quella donna non gli piaceva.
Anzi, dire che la detestava era fin troppo poco! E la cosa era reciproca, per quello che aveva potuto capire.
L’ affidargli le lezioni di aerobica era stata una sorta di umiliazione che aveva voluto infliggerli quella megera, ne era più che convinto.
Non aveva ancora la certezza del perché l’ avesse fatto, però. Sospettava che avesse messo gli occhi su Kaharot, ma perché fare quel dispetto a lui?
L’ idea che l’ idiota reietto di terza classe le avesse confessato qualcosa sul loro ‘ incidente ‘ o sui suoi presunti sentimenti nei suoi confronti gli aveva fatto salire il sangue al cervello.
Voleva vederci chiaro, e di certo lo avrebbe fatto.

Come osava quella insulsa donna mettere le mani su Kaharot? Lui era l’ unico che poteva farlo perché Goku era… Perché Kaharot era…

“Vegeta, mi farebbe rivedere l’ esercizio per favore? Credo di aver sbagliato qualcosa!”.

Una bionda cotonata lo aveva appena salvato dal formulare concretamente un pensiero più che assurdo.

“Ma che le prende? E’ tutto rosso! Sicuro di star bene?”.

Certo che stava bene!
Non era di certo malato come quell’ idiota!
Cielo, avrebbe davvero avuto bisogno di darsi una calmata: non poteva DAVVERO aver pensato che Kaharot fosse suo.

*


“Io esco!” – aveva appena comunicato Goku, presentandosi in cucina vestito come un damerino.
Indossava un completo scuro, ed era più che evidente che avesse pettinato i capelli, o che almeno ci avesse provato. E poi, il Son aveva lasciato una lunga scia di profumo per tutta la casa, e la cosa aveva fatto insospettire Gohan e Vegeta, che on goni caso erano più che sorpresi per ciò che aveva appena detto loro il nostro Goku.
“Urca papà, stai benissimo vestito così! Ma dove vai?” – aveva chiesto il piccolo Gohan, con innocente curiosità.
“Già, dove vai?” – aveva sottolineato Vegeta, tentando di mascherare una spropositata indignazione.

Goku gli aveva rivolto un’ occhiata strana.
Sembrava quasi… compiaciuto! Che aveva da compiacersi quel babbeo?

“Mi sembra di aver appena detto che sarei uscito”.
“Questo lo avevamo capito. Ma il perché ti sia agghindato come un pinguino non ce l’ hai detto!” – il timore di aver intuito correttamente con chi dovesse vedersi Kaharot stava dilagando in lui.
“E perché vuoi saperlo, scusa? Non mi dici sempre di me non ti importa nulla?”.
Colpito e affondato. Anche se quello era un colpo basso persino per uno come Goku!
Rossi di rabbia, Vegeta aveva risposto con uno ‘ Tsk ‘, incrociando le braccia con veemenza prima di voltargli le spalle.

Il super saiyan era diventato improvvisamente scuro in volto.
Gohan stava facendo scorrere lo sguardo dall’ uno all’ altro, senza capire cosa stesse accadendo.
Perché suo padre non aveva risposto alle domande di Vegeta? E perché quest’ ultimo si era arrabbiato tanto?

“Io vado piccolino…” – aveva detto ad un certo punto Goku, posando una mano sulla spalla del figlio – “E mi raccomando, non farlo arrabbiare!”.

In un batter d’ occhio, suo padre era sparito nel nulla.
Ancora non capiva cosa passasse per la mente ai due adulti che si occupavano di lui.

*


Si sentiva un verme.
Anzi, era un verme!
Rispondere a Vegeta in quel modo… Ma che gli era preso?? Eppure, non ce l’ aveva proprio fatta!
Il principino l’ aveva provocato per tutta la settimana, e lui era esploso, alla fine! D’ accordo che era l’ eroe che combatteva guidato dal suo cuore puro, ma c’ era un limite a tutto!

Ne era certo, Vegeta lo aveva provocato deliberatamente ‘ strusciandosi ‘ contro le sue allieve!
Non era di certo il tipo che si atteggiava a playboy, quindi lo aveva fatto di proposito notando le sue attenzioni! Ma perché lo aveva fatto? Qual era la sua reale motivazione?
Che avesse deciso di prendersi gioco dei suoi sentimenti? Perché ormai erano diventati più che evidenti, e Vegeta era troppo sagace per non capire ciò che ormai era più che palese.
Non ci poteva fare niente, purtroppo: non poteva fare a meno di guardarlo.
Ogni volta che aveva cinque minuti, correva davanti la vetrata della sala di aerobica e iniziava a fissarlo.
Vegeta aveva qualcosa di ipnotico.
Nonostante il principe fosse ancora a disagio nello svolgere quei movimenti che tanto piacevano al Genio, era ugualmente bello, sinuoso e sensuale. Ognuna delle donne che presiedeva alle sue lezioni lo osservava con bramosia, proprio come faceva lui. Ma a quelle signore accaldate era concesso il privilegio di essere sfiorate dalle forti mani di Vegeta, mentre lui non osava neanche immaginare quel tocco!
Perché l’ unica cosa che desiderava più di ogni altra doveva essergli negata?

Erano questi i pensieri di Goku, mentre volava verso l’ abitazione di Melanie.
Non aveva alcuna voglia di andare a cena con lei, ma le aveva fatto una promessa, e non era da lui non tenergli fede.
Ancora non capiva perché Melanie avesse affidato a Vegeta quel simile compito. Era a dir poco sprecato!
E si meravigliava ancora di più per il fatto che il principe non si fosse ribellato!
Che gli piacesse svolgere quel tipo di lavoro? Che gli piacesse sentirsi desiderato da tutte quelle belle ragazze?

Avrebbe voluto mettersi ad urlare.
Che aveva fatto di male per meritare un amore non corrisposto?
Non riusciva davvero a capirlo.

*


Era in preda ad una smania che non riusciva a placare in nessuna maniera.
Aveva cercato di cucinare qualcosa, ma aveva bruciato la cena. Allora aveva cercato di preparare un’ insalata, ma si era tagliato un dito quasi fino all’ osso. Allora aveva cercato di scongelare qualcosa dal freezer, ma il microonde aveva subito un piccolo incidente di percorso nel momento in cui sua maestà aveva aperto con la delicatezza di un elefante il povero sportello rimastogli poi tra la mano tremante.
E il tutto si era svolto sotto gli occhi del piccolo Gohan, che proprio non riusciva a capire cosa affliggesse sua maestà al punto di fargli distruggere mezza casa. Inutile dire che non aveva osato chiedere. Essendo in quello stato, probabilmente Vegeta avrebbe cercato di ucciderlo.
Come aveva osato rispondergli in quel modo quel reietto, babbeo, idiota, pervertito di terza classe??
A lui, al glorioso principe dei saiyan?
E soprattutto, come si era permesso di andare a cena con quell’ oca della loro datrice di lavoro?
L’ aveva invitata lui? O era stata lei a farsi avanti?
Quell’ oca giuliva! Le avrebbe strappato la pelle e ne avrebbe fatto un morbido paio di guanti nuovi!
GUANTI DI PELLE UMANA! Una vera chicca per un soldato sanguinario come lui!
Maledetta lei e maledetto anche lui! Come avevano osato fargli una cosa simile??
Come aveva osato Kaharot? Non era di certo interessato a quella vecchiaccia!
O sì?
Vegeta era diventato livido.
Ma certo che non lo era… No, no e poi no! Non poteva essersi sbagliato… Kaharot stava corteggiando lui…
E che cavolo, l’ aveva spiato nella doccia, si era infilato nel suo letto, cucinava per lui, gli riservava mille premure, lo guardava con occhi sognanti, non poteva assolutamente essersi sbagliato!
DANNAZIONE!

Dopo aver tentato in mille modi di darsi un minimo di contegno – e dopo aver distrutto ‘accidentalmente ‘ l’ ennesimo elettrodomestico - era giunto alla conclusione che gli era rimasta una sola cosa da fare.

“Ehi, ragazzino!” – aveva quasi urlato, ad un certo punto, ignorando il proprio cervello che continuava a ripetergli di mantenere una calma che ormai era andata a farsi friggere – “Vestiti!”.
Gohan era più che stranito dalla singolare richiesta di Vegeta. Perché doveva vestirsi? Lui aveva fame!
Ma, forse, sarebbe stato meglio assecondarlo. Gli sembrava che Vegeta fosse leggermente su di giri.
“Usciamo?”.
“Sì!”.
“E dove andiamo?” – aveva chiesto, fra il divertito e il timoroso.
Già. Dove sarebbero andati?
“Gelato!” – aveva esclamato ad un certo punto – “Ho voglia di un gelato”.
E, voltandogli le spalle, il principe dei saiyan era riuscito a mascherare il rossore che tingeva le sue regali guance.
Ancora non riusciva a capacitarsi che stesse davvero per farlo: che stesse davvero per pedinare quell’ idiota di Kaharot.

Continua…
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Rieccomiiiiiii!!!
Pensavate che me ne fossi andata, eh??
Invece NO!!!
Mi dovrete sopportare per un bel po'! XD
POVERO VEGETAAAAA!!! MI E' ANDATO IN CRISIIIII!!!
Ahahah! Povero cucciolo, ha bisogno di vedere uno psicologo - ed ecco che all' improvviso una schiera di fangirls prenderà la laurea in psicologia! XD
Adoro descrivere i pensieri che si agitano in quella testolina (?) ingegnosa!
Eheheh... Cominciamo a provare davvero qualcosa, vostra maestà... E una di queste cose si chiama GELOSIA.
Ahahah!
Non vedo l' ora di raccontarvi di Vegeta e Gohan che iniziano a pedinare Goku e la gallina spennachiata! XD
Ci vorrà un po', però, perché dopodomani partirò per andare alla Convention su Supernatural e tornerò lunedì!
Abbiate pazienza!
Baci grandi!
E GRAZIE DI TUTTO!
Cleo
ps: a quante di voi piacerebbe avere Vegeta come istruttore di aerobica?
Il sondaggio è ufficialmente aperto! XD
Bacioni





























   
 
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