LA PROPOSTA DI MATRIMONIO
EPILOGO
 
Il taxi si fermo’ all’indirizzo che Sherlock aveva dato  e lui, dopo aver pagato, scese con un unico gesto elegante e si avvio’ verso la porta dell’albergo. La voce del tassista lo inchiodo’ al primo gradino.
“ Ehi amico! Non sta dimenticando qualcosa?” Sherlock si volto’ e in  un attimo realizzo’ due cose: la moglie del tassista lo tradiva.
E Molly Hooper era rimasta inchiodata al sedile con le mani strette in grembo.
Con un sospiro Sherlock si riavvicino’ alla macchina. “ Molly” la chiamo’, cercando di usare il tono meno spazientito e insofferente che riusciva a concepire in quel momento.
Lei gli rivolse uno sguardo implorante “Non credo di farcela” gli disse con un tono di voce sommesso.
“Naturalmente  penso invece che tu possa proprio farcela. Ora scendi, per favore”
Molly si limito’ a scuotere il capo.
Sherlock tento’ di trattenere l’impazienza e le prese una mano.
“Senta, io non so cosa succeda, ma evidentemente la signorina e’ un po’ confusa. Io pero’ non posso rimanere tutto il giorno, quindi decidete che cosa volete fare. E in fretta, ok?” il tassista si era voltato dal posto di guida e li fissava con sguardo torvo.
Sherlock non lo degno’ di un’occhiata, fissando invece le mani di Molly che si contorcevano per il nervosismo e maledicendosi per non averle segretamente somministrato qualche goccia di tranquillante, come John aveva suggerito con molto tatto quella mattina.
Sospirando, le alzo’ il mento con due dita e la fisso’ dritta in volto. “ Molly, questo e’ uno di quei momenti in cui devo essere un fidanzato attento, comprensivo e partecipativo,  vero?” lei si limito’ ad annuire senza riuscire a parlare. Sherlock spero’ che non si mettesse a piangere. Non era proprio il momento.
“Va bene. Ma non posso farlo qui. Non davanti a quest’uomo, per cui scendi dal taxi e sediamoci un attimo  su quella panchina, ok?”
Molly si lascio’ docilmente guidare per mano fuori dal veicolo.
“Alla buon’ora!” disse il tassista.
Sherlock rimise per un attimo la testa nella macchina continuando a tenere Molly per mano.
 “E’ il macellaio. Almeno tre volte a settimana.”  E detto questo sbatte’ la portiera, conducendo la sua fidanzata alla panchina piu’ vicina.
“Ora fai un bel respiro” le disse carezzandole la testa. Gli piaceva toccare I suoi capelli, ma ora la priorita’ era farla calmare e chiudere la questione al piu’ presto.
“Mi spiace” disse lei con un singhiozzo.
“Ok, qual e’ il problema?”
Lei lo guardo’ sorpresa, come se il fatto che a lui sfuggisse l’ovvio fosse veramente inconcepibile.
“E se poi non le piaccio? Se non piaccio a tua madre?”
Sherlock le rivolse uno sguardo perplesso. “Beh, in effetti non e’ scontato. Ma non capisco, tu devi sposare me, non lei” allo sguardo disperato di Molly si accorse subito di avere usato le parole sbagliate: rassicurante, questo doveva essere, non pratico e razionale. Ma sul serio, non capiva quest’ansia. Si passo’ frustrato una mano fra I capelli.
“Ok. Capisco la tua voglia e speranza di piacere a mia madre, ma non vedo come il fatto di non esserle gradita possa influire sul nostro  matrimonio. Non abbiamo bisogno della sua approvazione e non vivremo con lei e”
“Sherlock, e’ TUA madre, la donna che ti ha dato la vita, la tua famiglia…come fai a dire che il suo giudizio non e’ importante?”
“Non e’ importante per me! Non cosi tanto da farmi cambiare idea su di te o sulla decisione di volerti sposare! Oh per l’amor del cielo, Molly, stiamo solo perdendo tempo!”
Le lacrime spuntarono non appena finita di pronunciare la frase e Sherlock soffoco’ un’imprecazione. La situazione si stava facendo grottesca.
“Non stai funzionando molto nella parte del fidanzato comprensivo, attento e partecipativo” sussurro’ Molly e d’un tratto lui capi che stava sbagliando tutto. Era cosi difficile, a volte.
“Ok. Senti… non c’e’ nessun motivo per cui tu non debba piacerle, ci sono invece tante ragioni per cui ti apprezzera’”
“Del tipo?”
Suo malgrado, Sherlock sorrise: Molly, la sua Molly che riusciva ad aprire un cadavere senza battere ciglio, che lo aveva salvato rischiando tutto, aveva bisogno di sentirsi dire quanto straordinaria fosse.
“La prima fra tutte e che tu mi rendi felice” l’ombra di un sorriso le illumino’ il volto e lui seppe di essere sulla buona strada, cosi continuo’ “non stai cercando di cambiarmi e di chiedermi di essere qualcuno che non posso essere. Hai fiducia in me e mi sopporti. Condividi e appoggi le mie passioni, mi hai sempre aiutato, anche quando ero orribile e mi ami anche quando ancora qualche volta lo sono”
“Come con quel tassita prima” commento’ lei alzando un sopracciglio in segno di disapprovazione. Lei e John stavano diventando molto simili, da quel punto di vista.
“Se lo meritava” liquido’ l’argomento Sherlock con un gesto della mano “hai un cuore grande, sei gentile e compassionevole. Sei intelligente ed  entusiasta, hai una mente aperta… e  mi soddisfi molto, in tutti i sensi”
Molly arrossi’ violentemente “Non credo che questo tua madre abbia bisogno di saperlo”.
“Mia madre e’ una donna moderna, non si aspetta certo che non abbiamo rapporti di natura intima, ne’ che tu fossi illibata prima di”
“Sherlock!” ora Molly stava sorridendo contenta e lui capi’ che il momento di panico era passato. Non era stato cosi’ difficile, in fondo. Aveva solo dovuto dire la verita’.
Le sorrise e le diede un lieve bacio, facendola poi alzare.
“Andiamo adesso”
Lei gli strinse la mano e insieme entrarono nell’atrio dell’albergo.
 
 
FINE!!!
Ogni tanto mi piace pensare a come potrebbe essere il matrimonio... chissa’.
Grazie davvero, soprattutto a chi ha recensito. Mi ha fatto davvero piacere.