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Autore: eleonora isabelle    30/04/2012    4 recensioni
"Appoggiò delicatamente Draco sul divano, attenta a non svegliarlo; rimase alcuni minuti ad osservare la minuta figura di suo figlio che le dormiva accanto, tranquillo.
Cercò anche lei di chiudere gli occhi, lasciandosi cullare dal respiro sereno del piccolo."
Ho immaginato la sera in cui il Signore Oscuro è stato sconfitto dal piccolo Harry, come quella notte è stata vissuta in casa Malfoy...spero vi piaccia :)
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Il temporale era assordante.
Bagliori di lampi argentei che ferivano a sprazzi l’oscurità della notte.
La pioggia scendeva inarrestabile e violenta, solcando i vetri.
Narcissa corse nella stanza del piccolo Draco che strillava per lo spavento, lo prese tra le braccia.
Cominciò a cullarlo lentamente, sussurrandogli dolci parole all’orecchio, lo strinse al petto.
 
Non piangere dolce amore mio, non piangere…
 
Il piccolino si calmò un poco, il pianto era cessato insieme al rumore dei tuoni.
 
La mamma è qui con te…
 
Il placido dondolio rasserenò Draco, gli occhietti lucidi faticavano a restare aperti, cercavano fiduciosi lo sguardo della madre.
 
Dormi piccolo mio…
 
La stanchezza ebbe la meglio, il bimbo si arrese finalmente a un sonno profondo, la manina che stringeva teneramente la mano di Narcissa.
 
La mamma è qui con te…
 
Appoggiò delicatamente Draco sul divano, attenta a non svegliarlo; rimase alcuni minuti ad osservare la minuta figura di suo figlio che le dormiva accanto, tranquillo.
Cercò anche lei di chiudere gli occhi, lasciandosi cullare dal respiro sereno del piccolo.
Ma invano.
Il terribile senso d’inquietudine cominciò a riaffiorare crudele anche quella sera, i battiti del cuore si facevano sempre più dolorosi.
 
Perché non sei ancora tornato?
 
Si alzò, faticava a respirare, si fermò davanti alla finestra.
La notte si presentò in tutta la sua oscurità, la luna era coperta dalle nubi gonfie di pioggia.
 
Torna da me Lucius…
 
Supplicava in silenzio le tenebre, aspettando che le restituissero suo marito.
Come sempre, del resto.
Ma questa volta l’attesa era molto più lunga, erano quasi le tre di notte.
 
Torna da me, ti prego…
 
Il buio era soffocante, tornò a sedersi esausta, gli occhi chiusi, una mano pigiata sul cuore che minacciava di squarciarle il petto.
Sentì un leggero movimento.
Draco ora le stava vicino, a stretto contatto con il suo corpo, come un cucciolo che si intrufola nel pelo della madre alla ricerca di calore.
Le dava conforto spontaneamente, come nessun altro sapeva fare.
Un moto di profonda tenerezza le riempì l’animo, offuscando le tenebre di dolore che lo avvolgevano.
Mise suo figlio sulle ginocchia, i due volti si sfioravano appena.
Gli occhioni sinceri e innocenti del piccolo carezzavano amorevoli quelli della madre, un ditino cercava goffamente di raggiungerle una guancia.
Narcissa gli prese la manina e se la portò al viso.
Rimase sorpresa quando Draco le asciugò una lacrima e poi un’altra ancora.
Sembrava intuire perfettamente la sofferenza della madre, come un bambino più grande.
Narcissa baciò quelle dita candide che ora le cingevano entrambe le guance, strinse suo figlio in un forte abbraccio, lasciando che lacrime calde gli bagnassero la minuscola spalla.
Quando Lucius tornò li vide ancora così, stretti l’uno all’altra, e si unì anche lui al tenero abbraccio.
 
E’ finita mia adorata, ora è veramente finita…
 
Rimasero a lungo uniti, mai sazi dell’amore dell’altro, consapevoli che mai nessuno avrebbe potuto dividerli.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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