Benvenuti in Paradiso


Femmine un giorno e poi madri per sempre
nella stagione che stagioni non sente.

Ave Maria, Fabrizio de André



Aveva lasciato il marchio dell’amore sulla fronte di suo figlio, aveva scritto e inciso il loro destino in quell’attimo.
Seppe subito che Harry sarebbe stato adottato da una nuova famiglia: sarebbe diventato il fratello di tutti i sopravvissuti, il figlio di ogni famiglia distrutta, il genitore di miliardi di orfani.
E lei, Lily Evans, sarebbe stata ricordata per i secoli a venire come la madre di Harry Potter.
E si pentì, per un infinito e doloroso attimo.
Perdonami, bambino mio. Perdonami se, a causa del mio amore, sarai costretto a diventare un eroe.

Era stata mamma per un unico, meraviglioso anno, eppure lo sarebbe rimasta per tutta la vita. Anzi, oltre la vita.
“Sto aspettando mio figlio” mormorava ad ogni anima che passeggiava, curiosa e un po’ intimorita, verso la luce del cielo. Lei, invece, rimase ancorata alla terra, ai suoi stessi occhi, incastonati nel volto di Harry, ogni anno sempre più spaventati, ogni anno sempre più stanchi.
Sto aspettando mio figlio, sto aspettando mio figlio, sto aspettando mio figlio.
Lo disse a Sirius, a Peter, a Remus quando la loro vita scivolò via; lo disse anche a Severus, e lo prese per mano durante il suo ultimo sacrificio.
Avrebbe aspettato il momento in cui Harry sarebbe scivolato via dal mondo terreno, il momento in cui non sarebbe più stato il Bambino Sopravvissuto o l’eroe del mondo magico, ma soltanto suo figlio.
L’avrebbe salutato per la prima volta e avrebbero camminato insieme verso il cielo. Perché lassù, dietro le nuvole, c’era un intero mondo d’amore e di speranza(di vita) pronto ad accoglierli, ad abbracciarli.
A dare loro il benvenuto in Paradiso.





Piccolissimo pensiero a Lily dopo la sua morte…probabilmente la cancellerò prima o poi, ma mi serva come terapia d’urto per il mio recente blocco dello scrittore!
Bacioni,
LaLa