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Autore: Dentist of Detroit    04/05/2012    4 recensioni
Eccoci con una nuova fic. Un'altra delle mie 'passioni' è la saga di Underworld (veri vampiri, altro che Twilight) e dopo essere stata al cinema a vedere il nuovo capitolo, sono rimasta con non poca suspance. E' da qui che nasce questa fic, dove però le cose sono leggermente diverse. Cosa accadrebbe se Lucian e Sonja non fossero morti? E se quest'utlima fosse sorella di Selene? E se anche i tre vampiri anziani non fossero morti? Leggete e scoprite tutto il resto, non voglio anticipare niente...
Genere: Azione, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5 – Il Risveglio
 
Mi sorpresi di ricordare ancora la strada per il castello di Viktor. Non andavo lì da molto tempo, ma la mia auto percorse il vialetto d’entrata verso l’edificio in pietra, quasi come un automa. Quello che stavamo facendo era pericoloso, molto pericoloso. Ma, del resto, avrei rischiato il tutto per tutto pur di riavere Michael con me. parcheggiai l’auto davanti all’entrata del castello. Strano, pensai, mentre scendevo dal veicolo. Il cancello era aperto, non c’era traccia di cani o allarmi in tutto il cortile. Il castello, sembrava abbandonato da tempo. I miei compagni mi seguirono silenziosi, mentre, con circospezione, entrai nella mia vecchia dimora. All’interno trovai solo odore di muffa. Tutto sembrava in ordine, preciso, come se i vecchi abitanti fossero ancora qua. Eppure, c’era un silenzio tombale, rotto solo, occasionalmente, dagli squittii dei topi che gironzolavano sul pavimento di legno scricchiolante. Era strano che i vampiri avessero lasciato quella casa, abbandonando gli anziani. Mi diressi verso la stanza che conteneva le loro bare. Sonja e Lucian si guardavano intorno con gli occhi che quasi brillavano. Secoli e secoli prima, quel castello era stato teatro del loro amore proibito. Chissà quante parole soavi si erano scambiati nelle fredde notti, sotto le leggere lenzuola della stanza di Sonja, quanti baci si era scambiati fra quelle mura. Quelle stesse mura che avevano anche assistito alla loro sconfitta, a tutto il dolore che avevano sofferto a causa di Viktor. Vidi che Lucian strinse la mano di mia sorella, come a farle coraggio. Di coraggio, però, ne serviva una buona dose a tutti noi.
Entrai nella stanza sotterranea. Lì, invece, regnava il caos. Le tre bare giacevano scomposte sul pavimento di pietra scura. Due di esse erano rotte e da una colava un bagno di sangue. La terza, con una grande M incisa su un fianco, era intatta. Tirai un sospiro di sollievo. Mi diressi verso le tre bare. In un attimo iniziai a lasciare impronte insanguinate con le suole delle scarpe. Mi chinai verso la bara piena di sangue. Scomposto, tra i velluti che ne ricoprivano l’interno, giaceva un cadavere. Sapevo di chi si trattava. Amelia. Uno dei vampiri anziani, dei più potenti, era stato ucciso. E credevo di sapere chi fosse stato
<< Viktor è definitivamente uscito di senno? >> esclamò Sonja
<< Ha ucciso Amelia! >> gridò
<< Viktor è sempre stato poco assennato, sorella. La tua storia ne è una perfetta dimostrazione >> dissi
<< Ma arrivare ad uccidere uno dei vampiri anziani… >> replicò lei
<< Qualcuno deve comunque averlo liberato… >> iniziai a pensare tra me e me chi potesse essere stato, quando Hunter mi interruppe
<< Potrebbe essere stato questo qua >> disse. Mi voltai e lo vidi poco lontano da noi. In un angolo c’era un altro corpo. Lo riconobbi subito. Craven. Quell’idiota. Non era certo una sorpresa. Quando era riuscito ad avere in pugno Michael aveva chiamato Viktor, ma alla fine ci aveva rimesso. Scossi la testa. Non avrei sentito molto la sua mancanza.
Tornai a rivolgere la mia attenzione alle bare. Fortunatamente, quella di Marcus, era intatta. Trassi un profondo respiro. Compiere un risveglio era difficile, un’operazione molto delicata, e non ero sicura di potercela fare. Ma dovevo. Per Michael. Raccolsi tutto il mio coraggio e, con un altro profondo respiro, mi morsi la pelle del polso, lasciando colare il sangue nell’apposita apertura nella bara di Marcus. Attesi, concentrando in quel sangue tutti i ricordi di cui avevo bisogno. La perdita di Michael, il momento in cui lo avevo ritrovato nei laboratori, la morte di Tannis, di Amelia e di Craven. Alla fine, la mia attesa fu ripagata. Con un rantolo ed un sussulto, Marcus aprì gli occhi. 

  
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