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Autore: SweetNemy    04/05/2012    1 recensioni
Sapete quando si dice che la vita riserva sempre delle sorprese? Beh, a volte esse sono davvero strane, così questa ragazza che odiava la sua vita monotona in un inutile quartiere della California, si ritrovò ad affrontare un viaggio tra lo spazio e il tempo su un isola che in realtà non esiste!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti, ringrazio per le visite e la recensione! Mi ha fatto davvero tanto piacere che vi sia piaciuta la mia storia. =)

Capitolo 2. “E’ una montagna?”

-E’ il mio destino, dici? D’accordo, allora proseguirò!-
Decise di camminare, un passo alla volta, era terrificata dalla situazione in cui si trovava, ma lei intendeva a tutti i costi andare avanti e scoprire cosa riservasse quell’isola.
Allungava il passo sulla sabbia beige e pian piano, dopo una decina di secondi toccò la soffice sabbia calda dell’isolotto, che era più chiara rispetto a quella nel mare.
Quest’isola sembrava normale, aveva una montagna al centro abbastanza alta, di colore marroncino chiaro e con tante sporgenze e rientranze. Tutt’attorno regnava qualche pianta verde raggiante e qualche minuscolo sassolino grigio o marroncino.
Tutt’un tratto un lieve soffio di vento scosse i capelli della giovane Evelyn e insieme ad essi anche i cespugli e i fili d’erba dì attorno. Da uno uscì un aggeggio strano: era color oro e aveva una forma cilindrica leggermente curvata alle estremità.
Evelyn la raccolse e improvvisamente la parete frontale della montagna crollò, lasciando intravedere una porta tutta dorata a cui mancava la maniglia.
La ragazza pensò di attaccarla, ma poi riflesse un secondo su come fare dato che non aveva strumenti idonei alla situazione, così decise di provare senza nulla!
Avvicinò la maniglia alla porta e improvvisamente, con un gesto alquanto brusco, la risucchiò come se fossero una calamita e un pezzo di ferro.
Appena i due corpi si attaccarono, ne uscì una luce abbagliante completamente azzurra che fece chiudere di scatto gli occhi della ragazza e una cupola di sollevò sull’isola, isolandola dal resto del mondo; inoltre, come se non bastasse, il mare coprì la cupola, ritornando al suo stato originale!
Evelyn doveva uscire immediatamente di lì, era la cosa giusta da fare, ma una parte di lei nonostante tutto le diceva di proseguire e di scoprire quel mistero che in quel giorno diverso dal solito l’aveva avvolta.
Prese coraggio e girò la maniglia della porta dorata. La porta si apri molto lentamente lasciando intravedere solo buio totale, ma Evelyn per illuminare la stanza usò la luce del suo cellulare.
Era incredibile! Là dentro c’era una specie di leva con una cavità sulla parte inferiore, una specie di schermo bianco e.. una cosa che luccicava in lontananza. Cosa sarà?
La ragazza fece un passo per controllare che il terreno sia in condizioni agiate, supervisionò per qualche altro metro i suoi passi e poi si lasciò andare velocemente, fino a raggiungere quella cosa che brillava in lontananza.
Da non credere! Era una pietra rossa luccicante che pesava un accidenti! Evelyn si chiese cosa fosse, a cosa servisse, ma soprattutto cosa ci facesse una pietra di un certo valore in quel posto perduto?
La fanciulla si voltò e la pietra si illuminò ancor di più, fece un passo verso la porta e più si avvicinava, più notava che la pietra si illuminava. Alla fine, quando era praticamente appoggiata alla leva la pietra illuminava tutta la stanza. La ragazza guardò la leva e si accorse che la sua cavità corrispondeva perfettamente alla forma della pietra! La posizionò e un immenso fascio di luce illuminò la stanza, accendendo anche lo schermo bianco alla sinistra di Evelyn. La voce che ne veniva era spaventosa, un coro di voci prese da un dolce canto, contro un gruppo di soldati che gridava all’impazzata usando una lingua sconosciuta. All’improvviso le voci scomparvero, e apparse la stanza in questione; si vedeva la leva muoversi e poi il collegamento saltò, ma ciò nonostante la pietra restò inalterata.
Evelyn presa dall’entusiasmo misto a paura, la tirò stringendo gli occhi e si ritrovò risucchiata in un vortice blu notte che la portò a viaggiare a una velocità incredibile attraverso una specie di piccolo universo: era stata risucchiata da un varco spazio-temporale da lei stesso creato.
Viaggiò per circa dieci minuti, non smettendo mai di urlare o di stropicciarsi gli occhi o di darsi pizzicotti, ma quello non era un sogno: quella era realtà! Una realtà strana e insolita, ma che incuriosiva ancora di più la giovane ragazza, pronta a tutto pur di abbattere la monotonia.
Quando il passaggio terminò fu scaricata in un isola identica alla prima, ma la pietra sul cristallo era gialla invece che rossa.
Evelyn aprì la porta e uscì fuori. Sfortunatamente, però, si ritrovò su un’isola uguale alla precedente, con sopra una cupola di vetro e sopra ancora l’oceano. Evelyn doveva uscire questa volta, a tutti i costi!
Chiuse la porta e tolse la maniglia, gettandola a terra, e provò a rompere la cupola di vetro, ma senza risultati. Poi provò a gettarsi contro di essa e dopo varie esitazioni si ruppe, anche se solo in parte, ma ciò bastò alla ragazza per uscire, nuotare e arrivare sino in superficie, dove raggiunse con facilità la spiaggia, che ancora più misteriosamente, era uguale a quella californiana.
Evelyn decise di proseguire e dopo tanto tempo arrivò in una città: era diversa da quella dove viveva, da lì capì che si trattava di un altro posto.
C’erano tante case fatte, sì, di mattoni e legno, ma piccole e malriuscite, non c’erano strade asfaltate e c’erano tanti, ma tanti alberi. S’intravedeva qualcuno in lontananza camminare molto velocemente e con lo sguardo basso, vestito con una specie di toga blu con sotto una tunica bianca che arrivava fin sotto le ginocchia. E ai piedi poi! Avevano delle strane calzature mai viste prima!
C’era solo qualcuno vestito con una strana armatura argentata, con un elmo in testa e uno scudo in mano, che supervisionava la zona e il quieto vivere dei cittadini.
Nonostante la dettagliata esplorazione del luogo, Evelyn si chiedeva ancora dove fosse capitata quella volta!
Chissà dove?

 
 Spero vi sia piaciuto il capitolo, ci vediamo il 7 maggio con il prossimo! Ciaoo !! {Nemy <3}
  
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