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Autore: June_    08/05/2012    6 recensioni
Lexi e Megan. Americane, Baby-sitter improvvisate e sul set di un film che non scorderanno mai. Sopratutto per i protagonisti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sognando 5
Mi svegliai ma decisi di tenere ancora un po' gli occhi chiusi cercando di tornare al sogno stupendo che avevo fatto ma niente, non c'era verso, quindi rassegnata li aprii e con mio sommo stupore notai che non era un sogno. Ero davvero nella stanza di Johnny Depp e avevo davvero dormito sdraiata sul suo petto in stile polpo, lui per fortuna dormiva ancora e ringraziai tutti gli Dei che potevano esistere per questo, non mi sarei mai fatta vedere appena sveglia, con i capelli che sembravano aver preso la scossa e un filo di bava che di li a poco mi sarebbe sceso dalla bocca. Non sono proprio una meraviglia quando mi sveglio, eh? Beh lui si! Sembrava un statua talmente era perfetto, non aveva una sola cosa che non andasse e perfino i capelli sembravano pettinati. Com'è che si dice... gli opposti si attraggono?
Ma che quel detto sia vero o no io pur essendo in quel momento la sua opposta non ero per niente attraente, quindi che altro fare se non andarmene subito a gambe levate.
Mi spostai da quella posizione inumana in cui ero cercando di non toccarlo neanche per sbaglio: ero peggio di Diabolik durante una rapina e quando finalmente uscii da quell'incastro perfetto andai vicino a un mobiletto dove si trovava un minuscolo orologio per controllare l'ora ed erano le sette in punto. Volete vedere che a forza di alzarmi ogni mattina a quell'ora ci avevo preso l'abitudine? Bah. Ma... se l'avevo presa io l'abitudine avrei dovuto aspettarmi che da un momento all'altro si alzasse anche Johnny... per non parlare dei bambini! Lily ieri sera non si era accorta della mia presenza perché probabilmente aveva troppo sonno, ma se mi trovasse qui adesso che direbbe?
Mi raccolsi i capelli in una coda improvvisata e cercai di aprire la porta senza far rumore, mi fermai un secondo sulla soglia per ammirare un'ultima volta la perfezione fatta a persona e uscii con un sorrisino stampato sulle labbra pronta tornare alla mia stanza, al mio letto e... a Megan.
In ascensore non feci altro che pensare a quella notte e a quanto fossi fortunata, insomma non capita mica tutti i giorni che Johnny Depp ti confessi una sua infatuazione per te e poi ti lasci dormire con lui, o no? Il mio sorriso ebete crebbe notevolmente a quel pensiero che fu poi interrotto dal tintinnio della porta dell'ascensore che mi indicava di essere arrivata a destinazione. Quando stavo per bussare alla porta della mia camera Megan la aprì di botto
« Dove diavolo eri finita?!» Mi fulminò guardandomi dall'alto al basso... e ritorno!
« Da Johnny» Risposi con un sorriso a trentadue denti prima di scoppiare a ridere per il suo aspetto più che buffo: aveva un pigiama con le paperelle rosa che dormivano, i capelli in un mogno un po' disordinato con dei ciuffi che la facevano sembrare una pazza, gli occhi stretti e contornati da un accenno di occhiaie e la bocca che tremava in stile cartone animato. La spostai leggermente per entrare dentro e mi buttai sul divano a braccia aperte
« Non è una splendida giornata oggi?» Dissi con un sospiro finale compiaciuto mentre mi scioglievo i capelli
« Vuoi scherzare?! Ho passato una nottata terribile, non sapevo dove cavolo eri finita e stavo anche per chiamare i vigili del fuoco!!»
« La polizia semmai, non ero mica dentro un incendio...» Sghignazzai prendendola in giro
« E che ne sapevo io? Poteva essere così! Dico, almeno avvisa... ma lei no, no, vuole far prendere gli infarti alla gente eccerto!» Gesticolava con le mani alternando il tono di voce quasi stesse provando una parte per il teatro e mi sforzai fino all'ultimo per non ridere
« Dai, vuoi per caso dirmi che non ti importa del resoconto di questa notte? Non vuoi sapere proprio niente?» Continuai ignorando la sua ramanzina e ridendo praticamente da sola
« Non ho detto questo, è ovvio che mi devi dire ogni minimo dettaglio nei minimi dettagli ma volevo solo farti presente che mentre tu te la spassavi con Johnny Depp io ero qui a mangiarmi le dita!» Mi mostrò le mani per farmi capire meglio e io sbattei il palmo della mano sul divano per invitarla a sedersi e iniziare il mio racconto...

Un'ora più tardi.

« Ecco perché ti guardava male!» Esordì la mia amica mentre ancora rifletteva su quello che le avevo raccontato
« Già... Ma adesso che devo fare?»
« Come sarebbe che devi fare?»
« Ah giusto, questo non te l'ho detto: quando sono andata via lui dormiva ancora e io non l'ho svegliato.» La guardai colpevole in attesa di un verdetto mentre sentivo già i suoi pensieri che dicevano "Al rogo, al rogo"
« Sei scappata via così?» Guardai la sua mascella rotolare allegramente per la stanza e poi tornare in posizione quasi normale. Ma appena vide il mio sguardo da cucciolo probabilmente si ricordò che c'erano dei bambini in quella camera e si riprese
« Ok, sai che si fa? Si va a fare colazione - continuò- sperando di incontrarlo. Questa volta però non mi nasconderò dietro una torta per osservare i suoi comportamenti, andrai a parlarci come ogni persona normale e civile.» Detto questo incrociò le braccia al petto e si annuì da sola per poi andare a cambiarsi, io la seguii in silenzio.
Dopo aver messo a posto i capelli e ritoccato leggermente il trucco sbavato uscii dal bagno e trovai Meg in salotto che mi aspettava.
« Allora andiamo?»
« Certo...» Mi sforzai di sorriderle ma improvvisamente tutto il mio buon umore era sparito, mentre mi sistemavo i capelli poco prima continuavo a pensare a lui ma c'era qualcosa che non andava... un blocco, come se avessi paura o timore di rivederlo. Presi la borsa cercando di mandar via quel pensiero e la seguii fuori
« A che pensi?» Domandò preoccupata mentre pigiava il tasto per chiamare l'ascensore
« A niente, ho solo fame» Le sorrisi sperando che non mi facesse altre domande e proprio mentre stava per aprir bocca fu interrotta dal suono dell'ascensore che era arrivato, appena le porte si aprirono entrai e spinsi l'ultimo tasto che portava alla sala da pranzo dove si teneva anche la colazione. Ci sedemmo ad uno dei tavoli liberi e cercando di far finta di niente sbirciai in giro per vedere se c'era anche Johnny ma no, non c'era.
Ero pronta a tirare un sospiro di sollievo ma lo vidi entrare nella sala e sedersi ad un tavolo distante dal nostro assieme ai bambini, probabilmente non aveva notato la nostra presenza, prese il giornale e iniziò a leggere. Io e Megan ci tirammo un'occhiata confusa ma non avevo nessuna intenzione di andare da lui ne tanto meno farmi notare.
« Vado a prendere un caffè...» Annunciai alla mia amica alzandomi
« Mi prendi una cioccolata? E anche qualcosa da mangiare... Grazie.» Annuii allontanandomi.
Sapevo di essere un po' lunatica la mattina ma qua non si trattava solo di questo, com'era possibile che non avessi voglia di vederlo? Un'ora fa ero praticamente in catalessi e adesso?
Ci credo che non vuoi vederlo, sei fuggita dalla sua stanza senza neanche avvisarlo... Mi vergogno al posto tuo!
Ma no Goffy non è per questo, potrei tranquillamente andare a chiedere scusa e dirgli che non volevo svegliarlo ma c'è qualcosa che mi blocca
Chi non si bloccherebbe davanti a un adone come Johnny Depp?
Ma certo! E' questo: lui è Johnny Depp cavolo... Grazie Goffarda!
Ma che stai blaterando? Hey, io non ho mica capito!
Lasciai perdere la conversazione con Goffarda e mi decisi a prendere le tazzine e la brioche che stringevo sul bancone mentre un uomo mi fissava come se fossi una pazza, lo guardai e gli girai la faccia col naso all'insù per poi tornare al tavolo da Megan.
« Oh finalmente ce l'hai fatta, muoio di fame» Commentò lei mentre addentava la brioche di cui tutto il contenuto usciva da un lato,
io mi limitai a bere un sorso di caffè e sbirciare Johnny, questa volta mi veniva piuttosto semplice visto che era dietro Megan, certo un po' di tavoli più in la ma sempre dietro di lei... mi bastava solo mettere a fuoco l'una o l'altro.
« Ma non hai detto di avere fame?» Megan forse aveva notato che non avevo preso niente per me se non il caffè
« Mi è passata.» Risposi tenendo lo sguardo fisso su Johnny che era ancora intento a leggere il giornale mentre i bimbi mangiavano
« Perché non vai da lui?»
« Non ci penso neanche!» Risposi più acida di quello che mi aspettassi e Meg spalancò gli occhi chiaramente confusa
« E' Johnny Depp capisci?» Continuai cercando di spiegarmi meglio
« Maddai, pensavo fosse tuo nonno!» Disse sarcasticamente mentre, agitando la mano, fece cadere un po' di marmellata sul pavimento,
presi un fazzoletto e mi chinai a terra per raccoglierla lasciando perdere il discorso, non sapevo come spiegarmi quindi non continuai.
Quando mi rialzai incrociai gli occhi di Lily per sbaglio e la bambina si illuminò in viso mettendosi a urlare i nostri nomi e correndoci in contro
« Ciao Lily» La salutai dopo che mi si era attaccata per abbracciarmi e vidi che Johnny ci stava raggiungendo con Jack per mano
« Ma guarda chi si vede...» Mi guardò malizioso e ci sorrise mentre io arrossii all'istante
« Perché non vi sedete con noi?» Propose Megan che ricevette subito una mia occhiataccia
« Purtroppo abbiamo già finito di fare colazione e i bambini si sono stufati di stare qui, mi dispiace» Ringraziai i bimbi in silenzio per questo
« Io e Orlando volevamo fare un giro questo pomeriggio, oggi ha la giornata libera, ci chiedevamo se-»
« Veniamo molto volentieri!» Megan rispose senza neanche fargli finire la frase e lui sorrise compiaciuto
« Allora ci vediamo dopo ragazze!» Ci salutò e noi ricambiammo, io mi fermai qualche secondo a coccolare Jack e Lily e poi li lasciai andare.
Dopo uno scambio di occhiate, complice quella di Megan e alquanto scocciata la mia, tornammo nella nostra camera a oziare.
Megan si buttò in uno zapping sfrenato e io mi lanciai praticamente dentro l'armadio spostando ogni singolo indumento prima a sinistra e poi di nuovo a destra
« Che cacchio mi metto adesso?!» Ringhiai verso un top blu scuro prima di scaraventarlo a terra
« Perché te ne preoccupi... Non l'hai mai fatto in due settimane che siamo qui e lo fai ora...» Megan rispose senza un minimo sbalzo di tono, quasi fosse impossessata dalle mille immagini che le passavano davanti, così mi spostai dall'armadio per andare accanto alla televisione e spegnerla
« Hey! La stavo guardando!»
« Ma fammi il piacere! Come fai ad essere così tranquilla?! Non ti rendi conto con chi stiamo per andare in giro? "Si certo" mi dirai tu, ma quando mai non ti accorgi che è diverso conoscere due attori di fama mondiale perché siamo le babysitter di uno ed uscirci insieme per andare a "fare un giro"? Sarò scema io ma non è la stessa cosa, ci vedranno milioni di persone! Che cavolo!» Lo so, quando sono nervosa sclero un po'.
Un po'? Ma hai visto come ti guarda la tua amica? Un altro po' e le escono gli occhi dalle orbite.
« Non credi di essere un po' in ritardo con gli avvenimenti? Ti ricordo che li abbiamo baciati. Tutti e due!»
« Lo so... Ma, ma, non ti preoccupa il fatto che non siano semplici persone? Cioè non che non lo siano... Bah.» Incrociai le braccia al petto -peggio di una bambina- e mi buttai sul divano accanto a Megan
« Ho capito quello che vuoi dire, sei in ansia perché stiamo per uscire con Orlando Bloom e Johnny Depp e ti do ragione, certo, ma continuo a dire che sei un po' in ritardo. Potevi pensarci prima di baciarlo, no?»
« Perché tu in quella situazione saresti stata anche capace di pensare?! Non lo so Meg, dentro il set era diverso... poi le cose che mi ha detto questa notte: ha paura che io me ne vada. E succederà. Me ne andrò, fra una settimana saremo di nuovo in Italia quindi che senso ha tutto questo?» Più ci pensavo e più realizzavo di non volerlo vedere mai più. Mi sarei fatta solo male... Guardai la mia amica e anche sul suo volto comparì un'ombra di tristezza e realtà. Già, la realtà, cosa che probabilmente non avevamo portato con noi in valigia sennò col cavolo che saremo state in questa situazione.
« Forse hai ragione... Che ci eravamo messe in testa?» Scoppiò in una risatina isterica. Non avrei voluto metterle quelle cose in testa ma dovevo sfogarmi con qualcuno e chi meglio della pazza che era nella mia stessa situazione?
« Chiamare e dire che non possiamo andare sarebbe scortese però...» Ammisi sospirando
« Sai che facciamo? Ci andiamo. Ci andiamo come due fan che hanno incontrato i loro attori preferiti, anche se per noi sono più di questo. Godiamoci la nostra ultima settimana in paradiso Lex, poi potremo tornare alle nostre vite di sempre.» Sentivo la sua tristezza salire nell'ultima frase, anche se la pronunciò con un sorriso. Accettai l'offerta, d'altronde che altro potevo fare? In questi ultimi giorni avrei dovuto dimenticare tutto e ricordare solo che ho fatto da babysitter ai figli di Johnny Depp nelle vacanze invernali, nient'altro.
Io e Megan facemmo una specie di patto in quel momento: niente più battutine, niente flirt, nessun tipo di preoccupazione sul cosa metterci o su come conciarci per loro, niente di niente. Sapevo però, che era già una battaglia persa in partenza.

La mattinata passò lenta e in compagnia di ansia e noia, dopotutto ci mancava non avere quelle pesti di bambini intorno. Erano le cinque e come aveva preso accordi Megan al telefono con Orlando fra mezz'ora sarebbe venuto a prenderci con la sua macchina, noi e Johnny non dovevamo fare altro che farci trovare all'entrata dell'hotel. Nella nostra camera regnava il caos più totale
« Esci subito dal bagno!»
« Un attimo!»
« Hai preso tutto?»
« Tutto che?»
« Non lo so!!»
« La macchina fotografica la porto?»
« Ovvio! Non voglio andarmene da Los Angeles senza fare neanche una foto»
« Ti muovi ad uscire?!» Megan aprì di colpo la porta del bagno in preda ad una crisi di nervi trovandomi impegnata col mascara
« Ho quasi finito... un po' qui... ecco, finito. C'era bisogno di agitarsi tanto?» Replicai mentre le lasciavo il bagno libero.
Alla fine avevo deciso cosa mettermi: un paio di jeans chiari e una t-shirt grigia in tinta unita. Fine. Era una giornata piuttosto calda nonostante fosse Gennaio e poi c'era il "patto": non dovevamo per nessun motivo sembrare attraenti. Megan era della mia stessa idea, aveva scelto un paio di jeans, una canotta verde e un golfino aperto bianco
« Merda!»
« Che c'è?»
« Sono le cinque e quaranta!»
« Merda!»
« Appunto!»
Megan uscì di corsa dal bagno, e dopo uno sguardo veloce alla stanza per vedere se avevamo dimenticato qualcosa prese la borsa e si precipitò ad aprire la porta trascinandomi fuori per un braccio
« Possibile che siamo sempre in ritardo?» Feci spallucce per risponderle e imprecai l'ascensore per la lentezza con cui ci portava nell'atrio.
Uscite dall'ascensore andammo fuori dall'hotel e trovammo i due che ci aspettavano annoiati, Johnny era appoggiato al muro e fumava una sigaretta mentre Orlando giocherellava con le chiavi della macchina, appena ci videro si ricomposero
« Finalmente, iniziavamo a pensare che non sareste venute...» Disse Orlando rivolgendoci un sorriso smagliante
« E invece eccoci qui...» Fu l'unica cosa che mi venne in mente di dire oltre al sorrisetto di circostanza
« Johnny ma dove sono i bambini?» Domandò Meg mentre controllava in giro
« Con la babysitter, non potevo mica lasciarli da soli...» Rispose lui come se fosse la cosa più ovvia del mondo
« Ma non siamo noi le babysitter?» Commentò lei ridendo
« Non oggi...» Gesticolò col dito mentre andava ad aprire la porta posteriore della macchina e con la mano ci invitava ad entrare.
Quando eravamo tutti dentro Orlando partì.
« Non ci avete detto dove andiamo...» Commentò Megan parlando all'orecchio di Orlando mentre lui sorrideva malizioso,
le tirai una gomitata senza farmi vedere dai due ricordandole il nostro piano, col piccolo particolare di non flirtare. Lei mi guardò affranta e sbuffò
« Che ne dite di Palm Springs?» Orlando si girò a guardarci e notò sicuramente i nostri occhi a stelline
« Attento!» Johnny urlò indicando una macchina che ci aveva tagliato la strada e Orlando fece in tempo a frenare per fortuna
« Se non moriamo prima va più che bene!» Risposi ridendo
« Oh finalmente hai aperto bocca Lex, sei molto silenziosa oggi»
« Non è vero OB... ho parlato anche prima...»
« Certo per affermare una cosa più che ovvia!» Rise Megan contagiando tutti
« Così non mi aiuti però!» Le sussurrai sempre cercando di non dare nell'occhio, invano.
« Non ti aiuta a fare cosa?» Disse Johnny girandosi per guardare
« Fatti i cavoli tuoi vecchiaccio» Orlando lo riportò nella posizione di prima e lui gli tirò un pugno sul ginocchio
« Era solo una domanda...» Aggiunse poi imbronciato.
Passammo il resto del viaggio in silenzio, tranne quando la radio ci concedeva qualche canzone decente: la cantavamo tutti assieme, peggio del coro delle voci bianche. Quando Orlando ci annunciò che eravamo arrivati non potevamo credere ai nostri occhi, davanti a noi c'era un immenso campo da golf ricoperto di un verde stupendo dell'erba, al centro c'era un laghetto con delle ninfee bianche e tutto intorno a noi era contornato da palme e fiori decorativi
« Ma questo è il paradiso!» Dissi incredula mentre ancora scrutavo quella meraviglia
« Volete giocare a golf?!» Commentò Megan alzando un sopracciglio non troppo entusiasta
« Veramente l'idea era oziare...» Le rispose Orlando tirandole una piccola gomitata che la fece sorridere, mi si strinse il cuore... le stavo togliendo forse la felicità?
Ci incamminammo sul prato fino a trovare un punto dove sederci o meglio, stravaccarci, pronti ad una giornata di puro relax.  Ammiravo un ragazzo intento a tirare la pallina con la mazza, era concentratissimo e la mandò dritta dentro la buca
« Una volta vorrei provare... non dev'essere così difficile, no?» Mi sfuggì questo pensiero, purtroppo.
« Se vuoi ti insegno come si fa» Johnny. Guardai Meg in cerca di un aiuto ma lei fece spallucce
« Ehm... magari dopo ok?»
« Come vuoi...» Lo guardai e mi resi conto che magari stavo esagerando, dopotutto una partita a golf che male avrebbe potuto farmi?
« No ci ho ripensato, dai aiutami!»
Tornò poco dopo con una sacca piena di mazze e lo guardai storto per quante ce n'erano, mi prese per una mano e mi portò vicino a una buca
« Non dovrei stare a metri dalla buca?» Commentai notando che la buca era a pochi passi da me
« E' meglio vicino le prime volte fidati» Rise sotto i baffi mentre mi passava una delle mazze, l'afferrai e mi misi in posizione -più o meno-
« Hahahaha non così!» Mi riprese scuotendo la testa come se non avessi nessuna speranza di imparare
« Tieni la schiena dritta, poi inclinati un po'... così... -si avvicinò e prese la mazza mettendo le sue mani sopra le mie- i piedi uniti» Feci come mi aveva detto ma iniziai a pensare che non avrei resistito tanto in quella posizione, con lui praticamente sopra poi figuriamoci...
« Ora tira piano...» Si mosse assieme a me mollando la presa solo quando portai la mazza sopra la spalla
« BUCA!» Esultai saltellando e chiedendomi se davvero si urlasse buca giocando a golf
« Molto brava...» Si avvicinò per baciarmi ma mi spostai subito lasciandolo li impalato
« Ehm... -risi piano e istericamente- il golf non fa per me... torniamo di la?» Cercai di far finta che non fosse successo nulla, ma a quanto pare non sono molto brava in questo
« Lex? Ma che hai oggi?» Domandò confuso, e ne aveva tutte le ragioni del mondo, ad essere confuso. Aprii la bocca per rispondere ma proprio in quell'istante Megan mi si lanciò addosso urlando come una forsennata
« Lexi! Vieni, ehm... mi devi accompagnare! Su, dai, muoviti!» Mi trascinò via per un braccio mentre io e Johnny tenevamo il contatto visivo, almeno fino a che la mia amica non mi costrinse a girarmi per seguirla, corremmo dall'altra parte del campo fino ad arrivare ad una casetta dove probabilmente si prendevano le mazze per giocare ma non entrammo, mi trascinò dietro la casetta e si butto con la schiena contro il muro mollando finalmente la presa dal mio braccio
« Ma sei pazza?! Che ci facciamo qui?» Mi raccontò tutto d'un fiato più o meno quello che era successo a me poco prima, Orlando aveva cercato di baciarla e lei se n'era uscita con la scusa che doveva andare in bagno ed era fuggita via, trascinando anche me notando che ero in difficoltà.
« Non credo di potercela fare Lex... siamo appena arrivati e va già tutto male!»
« A chi lo dici... Ma non possiamo rimanere qui in eterno ti pare? Ne possiamo evitarli per una settimana intera, credo che dovremmo dirglielo.» Arrivai da sola a questa conclusione che probabilmente non avrebbe portato nulla di buono, non volevo neanche immaginare come avrebbero potuto reagire.
« Lo so... Dai andiamo, sputiamo il rospo e come va va.» Annuii e tornammo indietro trovandoli seduti assieme che parlavano, ci guardammo timorose ed eravamo pronte a dire tutto ma Johnny ci precedette
« Non avete niente da dirci ragazze?» Mi si formò un groppo in gola e sarei voluta scappare via ma i miei piedi erano fissati al suolo, non c'era modo di muoverli. Vidi Megan abbassare la testa e mettersi le mani sul viso mormorando un "si", io rimasi impalata: era come se tutti i muscoli fossero diventati di pietra, tutti tranne il cuore, che batteva come se volesse spaccare tutto e uscire fuori.
« Dite...» Parlò Orlando che guardava Megan, glielo si leggeva in faccia che aveva capito tutto. Megan alzò la testa e lo guardò a sua volta prima di sedersi accanto, io andai verso Johnny e abbassando lo sguardo gli tesi la mano per alzarsi, volevo lasciare a Meg il suo spazio quindi lo portai un po' distante da loro, quattro palme più in la per l'esattezza
« Allora?» Alzai lo sguardo incrociando il suo e mi sentivo come se stessi per essere schiacciata da un camion, sentivo già le lacrime bruciarmi gli occhi
« Un attimo...» Riabbassai la testa mettendomi una mano sulla bocca per evitare di scoppiare, ma come chiusi gli occhi la prima lacrima cadde a terra, non riuscivo a dirglielo, non riuscivo proprio a parlare.
« Lex... no.» Scosse la testa e mii diede le spalle portandosi una mano sui capelli per poi rigirarsi e appoggiarsi con una mano alla palma
« Ho fatto qualcosa che non va? Ti ho ferita in qualche modo?» Scuotevo la testa senza dire una parola, poi decisi che era il momento di calmarmi e trovare le parole giuste, ma quali sono le parole giuste in situazioni come questa?
« Non hai fatto nulla tu... Sono io che... Insomma, avevi ragione. Io me ne andrò Joh, fra una settimana sarò di nuovo in Italia e non voglio farti soffrire, non voglio soffrire neanche io quindi... quindi meglio che questa cosa tra noi finisca prima di iniziare. Non sai quanto tenga a te, non lo puoi neanche immaginare, non lo sapevo bene neanche io prima di queste due settimane, il punto è che io non sono nessuno e tu sei un attore famosissimo e-»
« Questo che importa? Non ha importanza quanto io sia famoso Lex, tengo molto a te lo stesso, sono una persona come tutte le altre.»
« Certo, sei umano anche tu ma resta sempre il fatto che fra una settimana non ti potrò più vedere. Sembro un'egoista lo so, ma non lo sopporterei.»
« Vuoi finirla qui allora?» Mi guardò fisso negli occhi e non riuscivo a capire a cosa stesse pensando, non aveva nessuna espressione particolare in viso, lo guardai allungo cercando di percepire uno sguardo, una smorfia... niente.
« Vedi altre soluzioni?» Feci quella domanda al posto di un semplice "si" perché dirlo mi era praticamente impossibile, sarebbe stato come se il mondo mi crollasse addosso, lui annuì ma non per rispondere alla mia domanda era più come se accettasse il fatto
« Megan sta dicendo le stesse cose ad Orlando vero?» Chiese staccandosi dalla palma e rivolgendo uno sguardo triste al suo amico
« Si... Johnny mi dispiace, non sai quanto mi disp-»
« Io non so niente non è così?! Vieni vi riportiamo a casa, stare qui non ha più senso.» Iniziò ad andare verso Meg e Orlando e io lo seguii senza staccare gli occhi dall'erba fino a quando non arrivammo da loro. Megan era a pezzi proprio come me e si vedeva chiaramente che aveva pianto mentre Orlando era in piedi e guardava Johnny con aria triste
« Andiamo.»
Ci riportarono all'hotel e il viaggio fu tutto tranne che piacevole, si era formato un silenzio tombale e anche la radio stavolta era spenta, appena scesi dalla macchina Orlando salutò Johnny con un abbraccio e noi con un "ci vediamo" un po' freddo.
Appena fummo nell'atrio collegai che mi aspettava un viaggio in ascensore con Johnny ed era proprio l'ultima cosa che volevo. Era una tortura, ero messa tra Megan e Johnny e appena quest'ultimo tirò un sospiro presi la mano della mia amica stringendola, poi finalmente sentii il tiin dell'ascensore che si aprì per farci scendere, Megan non lo salutò neanche e si fiondò sulla porta della nostra camera entrando e lasciandola socchiusa, io mi girai verso Johnny e avrei voluto dirgli qualcosa, una qualsiasi cosa: delle scuse, quanto mi dispiacesse, quanto gli volevo bene, no... l'ultima non era adatta, volergli bene era troppo poco. Sentivo qualcosa di più ma non mi rendevo conto di cosa si trattasse, poi mi passarono in mente tutti i momenti belli di quelle due settimane e la sentivo, sentivo quella vocina prepotente nella mia testa suggerirmi la parola adatta a quello che volevo dirgli, quella giusta: Amore. Lo amavo, lo amavo? Si può amare una persona dopo così poco? O dopo così tanto... perché io in fondo lo conoscevo da sempre, era il tempo che ci avevo passato insieme che era poco. Si, lo amavo. Lo amavo da una vita ed ero pronta a dirglielo, ero pronta a dimenticare quello che avevo detto al campo da golf e dimenticare che mi restava solo una settimana per stare con lui, lo guardai dritto negli occhi e proprio quando aprii la bocca lui parlò
« Non dire niente, da oggi sarai solo la babysitter dei figli del tuo attore preferito e nient'altro, proprio come volevi.» Premette il tasto del suo piano e in quel momento le porte dell'ascensore si chiusero, lasciandomi li con quelle due parole ancora in bocca, con le sue parole amare dentro la testa e con un fiume di lacrime pronte ad uscire, quando le prime due mi rigarono il viso entrai nella mia camera e sbattei forte la porta gettandomi sul divano.
Non mi interessava più di niente, avevo perso la mia occasione ed ero stata così stupida... tutto per una banale paura, tutto per quella odiosa settimana. Nella mente avevo solo le sue parole, di continuo, come un disco che si era rotto o una canzone messa in replay... se solo avessi parlato prima, se solo l'avessi fermato. Premetti la faccia su un cuscino per ridurre il pianto al minimo ma non servì a niente, piansi per ore e ogni tanto sentivo qualche singhiozzo dalla camera di Megan, sarei voluta andare da lei e dirle che si sarebbe aggiustato tutto prima o poi, dirle di stare tranquilla, consolarla in qualche modo ma la verità è che non ci credevo neanche io... se mi avessero detto frasi del genere in quel momento li avrei mandati tutti a quel paese quindi restai in salotto, a piangere fino ad addormentarmi.




Tadadadaaaan! Sono già tornata, purtroppo per voi xD Credo di aver battuto il mio record di scrittura stavolta. E' che questo capitolo in particolare mi piace, l'ho scritto tutto d'un fiato quindi -nonostante abbia controllato più volte- se ci sono errori è perché ho scritto in fretta: almeno quando c'è, l'ispirazione la uso fino all'ultima goccia! Che ne pensate? Non ve l'aspettavate vero? Vorrei davvero sapere le vostre impressioni sono curiosa (:
Suvvia, non vi sto a fare il resoconto del capitolo questa volta e vi lascio così: con un bacino, June.

















  
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