ATTENZIONE: CAPITOLO NON CONSIGLIABILE A PERSONE IPER SENSIBILI!
(Alejandro)
Non … Riesco … Ad … Ucciderla. Io … La … Amo … No, ma che sto dicendo! Io non la amo! Lei … Oh cazzo …
Lascio andare il coltello.
-Heather … Uccidimi.-
-COSA?-
-Uccidimi …-
-Ma dico stai bene?-
-Mai stato meglio.-
Heather prende il coltello. Mi fissa. Fissa di nuovo l’arma. Poi abbassa lo sguardo. Poi lo getta a terra.
-Se ti senti bene in questo modo … Io non ti uccido. Amo farti sentire male.- dice stronzetta.
-Senti, facciamo un patto … io e te lo facciamo e poi ti lascio in pace!-
-Facciamo cosa?-
-Avanti, tu sai cosa …- sorrido malignamente …
-MA SEI IMPAZZITO?!-
-No …-
Heather ci pensa su. Poi mi salta addosso e mi getta sul divano e inizia a spogliarsi. Lo prendo come un sì.
(Heather)
E’ mattina. Mi sono svegliata sul petto di Alejandro. Oddio! E se fossi incinta?! E se Alejandro mi abbandonasse con un bambino?! No! Questo no!
-Svegliati cascamorto!- gli dico.
Apre un occhio e mi abbraccia.
-Avanti, voglio continuare ancora un po’.
Va be’ … Dopotutto è anche divertente … Poco dopo mi dice:
-Sei brava a letto.-
-Vaffanculo …- gli dico. Ci rialziamo e ci rivestiamo. Alejandro sta per andarsene ma lo fermo.
-Belloccio, aspetta ad andartene!-
-Per quale motivo?-
-Dammi il tuo numero di cellulare … Se sono incinta devi tornare subito! Sennò denuncia!-
Alejandro alza le spalle, ghigna e poi mi bacia. Resto imbambolata per un po’, poi mi stacco. Mi sorride e se ne va.
E’ passato un mese ormai. Oggi dovrebbe venirmi il ciclo. Sono agitata. Basta! Prendo il cellulare e poi prendo un appuntamento.
(Alejandro)
Ho avuto la mia vendetta. Che bellezza vendicarsi! E il mese è passato. Heather non ha ancora chiamato. Meno male! Non sarò padre. Mi metto a leggere, quando suona il cellulare.
-Pronto?-
-Alejandro … Sono io, Heather …-
-Ciao Chica …-
-Senti … Io … -
-Dimmi …-
-Oggi non mi è venuto il ciclo …-
COSA?! Non è possibile! NON è possibile …
-Sono incinta …- continua. Cado a terra svenuto e faccio cadere il cellulare.(Alejandro)
Non … Riesco … Ad … Ucciderla. Io … La … Amo … No, ma che sto dicendo! Io non la amo! Lei … Oh cazzo …
Lascio andare il coltello.
-Heather … Uccidimi.-
-COSA?-
-Uccidimi …-
-Ma dico stai bene?-
-Mai stato meglio.-
Heather prende il coltello. Mi fissa. Fissa di nuovo l’arma. Poi abbassa lo sguardo. Poi lo getta a terra.
-Se ti senti bene in questo modo … Io non ti uccido. Amo farti sentire male.- dice stronzetta.
-Senti, facciamo un patto … io e te lo facciamo e poi ti lascio in pace!-
-Facciamo cosa?-
-Avanti, tu sai cosa …- sorrido malignamente …
-MA SEI IMPAZZITO?!-
-No …-
Heather ci pensa su. Poi mi salta addosso e mi getta sul divano e inizia a spogliarsi. Lo prendo come un sì.
(Heather)
E’ mattina. Mi sono svegliata sul petto di Alejandro. Oddio! E se fossi incinta?! E se Alejandro mi abbandonasse con un bambino?! No! Questo no!
-Svegliati cascamorto!- gli dico.
Apre un occhio e mi abbraccia.
-Avanti, voglio continuare ancora un po’.
Va be’ … Dopotutto è anche divertente … Poco dopo mi dice:
-Sei brava a letto.-
-Vaffanculo …- gli dico. Ci rialziamo e ci rivestiamo. Alejandro sta per andarsene ma lo fermo.
-Belloccio, aspetta ad andartene!-
-Per quale motivo?-
-Dammi il tuo numero di cellulare … Se sono incinta devi tornare subito! Sennò denuncia!-
Alejandro alza le spalle, ghigna e poi mi bacia. Resto imbambolata per un po’, poi mi stacco. Mi sorride e se ne va.
E’ passato un mese ormai. Oggi dovrebbe venirmi il ciclo. Sono agitata. Basta! Prendo il cellulare e poi prendo un appuntamento.
(Alejandro)
Ho avuto la mia vendetta. Che bellezza vendicarsi! E il mese è passato. Heather non ha ancora chiamato. Meno male! Non sarò padre. Mi metto a leggere, quando suona il cellulare.
-Pronto?-
-Alejandro … Sono io, Heather …-
-Ciao Chica …-
-Senti … Io … -
-Dimmi …-
-Oggi non mi è venuto il ciclo …-
COSA?! Non è possibile! NON è possibile …