Nickname: Lyu chan
Titolo: Quelle maledette scale...
Frase scelta: 19
Personaggi scelti: Rose Weasley, Lysander Scamandro (pairing RosexLysander)
Genere: Romantico, Sentimentale
Avvertimenti: One-shot
NdA: È un po' una cavolata scritta di fretta tanto perché ero arrabbiata con i miei compagni di classe, ma spero che venga giudicata bene. Per il resto delle note vedete in fondo.
AGGIUNTA: Il banner con i personaggi l'ho fatto io (e infatti è pieno di effetto sfumatura perché è -in pratica- l'unico che so usare per bene), e me ne vanto! (EPIC FAIL OTL)

POV Lysander

Non sono mai stato un tipo molto loquace e socievole (beh, lo ero sempre più di Lorcan, il mio adorato fratello gemello).

Solitamente amo stare da solo, e niente e nessuno può sottrarmi dal mio mutismo.

Infatti ogni volta che mi rivolgono la parola sparo qualcosa come "Oggi i Nargilli sono particolarmente rumorosi", o altre cavolate.

Ovviamente mi prendono per uno svitato, e si allontanano per poi sussurrare (credendo di non essere sentiti): "Poveretto..." ; "Stare con quella pazza di sua madre l'ha contagiato" o robe così.

Non sanno mica che lo faccio apposta per mandarli via.

Sarà l'età, ma mi considero molto più.... più... diverso, ecco, dagli altri.

Forse vi chiederete il perché di questo incipit alquanto noioso ed emo, ma dicendovi questo capirete (spero) il motivo per cui quel giorno stavo vagando come un'anima in pena nei meandri del castello di Hogwarts.

Cacchio. Solo il primo anno e già una festa. Una festa notturna, ed illegale per di più. E poi dicono di essere Corvonero... ma che si era fumato il Cappello per metterli qui?

Passi dopo passi, scendo dalla Torre dei Corvonero.

Sono senza una meta precisa, ma spero di trovare la fantomatica Stanza delle Necessità decantata da mia mamma, anche se penso che, dato il livello di intelligenza prossimo a zero degli studenti di questa scuola, sarà già occupata per un festino... o peggio.

Fortunatamente non incrocio nessuno.

Probabilmente, se perfino i primini di Corvonero fanno party, i Grifondoro ed i Serpeverde più grandi staranno.... staranno... insomma, staranno facendo qualcosa mille volte peggio di una semplice festicciola, e tutti gli alimentatori (Pix)ed i controllori di casino (insegnanti, Prefetti, fantasmi vari, Argus Gazza redivivo assieme alla sua odiosa gatta...) saranno ovunque siano quelle feste.

Sto ripassando mentalmente tutte le preziosissime informazioni datemi dai miei genitori su Hogwarts, quando malauguratamente mi trovo a metà di una scala.

Che ha appena deciso di farmi cambiare strada.

Vediamo... "Chiamare il Barone Sanguinario per Pix"... No, "Stanza delle Necessità davanti ad un arazzo"... Nemmeno... Ah! "Alle scale piace cambiare"! Cacchio, potevo ricordarmelo un po' prima?

Ma ormai è troppo tardi.

E quel piano su cui mi ritrovo ad essere assomiglia fin troppo al corridoio proibito del Terzo piano.

Proibito.

Porco Merlino, e pure i suoi slip consunti! E vaffanculo anche a Circe e al suo allevamento abusivo di Gnauloni Nertinati!

Dopo aver imprecato mentalmente, sussurro tra me e me (tanto già pensano che io sia pazzo, perché non cominciare a comportarsi da tale?): «Oh, dannatissime scale: non c'è una volta che ti portino dove vuoi andare! Non potevano, che so io, mandarmi vicino a quella Stanza? O ad un bagno deserto...»
Mi guardo attorno.

I dintorni sono perfino meno popolati della Testa di Porco.

E mi incammino, dicendomi Beh, tanto vale darci un'occhiata. Sono un Corvonero, no? Sono curioso per definizione!

All'apparenza non vedo alcun Cerbero gigante pronto a mordermi, né tantomeno covi di Mangiamorte dalla Maledizione facile. Ma preferisco non fidarmi, e mi appoggio ad una porta con la bacchetta in una posizione che voglio forse far sembrare quella di quel tizio in nero(mi pare che si chiamasse James Tond) di quei film Babbani che mamma mi ha costretto a vedere assieme a Biancaneve, Cenerentola e Il mondo di Patty... Non sono stato più lo stesso da allora.

Ah, con tutto questo sproloquio sulla mia infelice infanzia, quasi dimentico di dire che quella famosa porta è accostata.

O almeno lo era prima che la spalancassi, cadendo in tutta la mia grazia e compostezza nella stanza.

La quale ha il pavimento morbido.

E anche con un bel po' di bozzi.

Che dice «Ahi!».

Ok, non è il pavimento.

Girandomi scopro che è una ragazza, all'incirca del mio anno, con capelli leonini di un castano un po' rosso, con le gote rigate da quelle che mi pare siano lacrime.

«Ma tu sei Rose Weasley!» esclamo.

Lei non risponde, e continua a singhiozzare.

Cavolo, sta piangendo! Le ho fatto così male? penso, per poi dirlo ad alta voce.

«L...lascia stare, t-ti prego...» sussurra tra un singulto e l'altro.

«Ma se ti ho rotto qualcosa è meglio andare da Madama Chips...» insisto.

«NO!» urla, facendomi quasi prendere un infarto (e così saremmo in due a dover essere ricoverati in infermeria...).

Dopo quell'esplosione di rabbia, si rannicchia abbracciando le proprie ginocchia come per proteggersi. «S-scusa... È c-che... i m-miei compagni di d-dormitorio...»

La incito con lo sguardo a continuare, certo che qualsiasi cosa le faccia ignorare il mio pronunciare un paio di frasi compiute senza nominare i Nargilli (o i Ricciocorni Schiattosi o qualsiasi altra invenzione della mente di mio nonno) sia veramente grave.

«E-ecco, hanno o-organizzato una festa... e-e non mi ha-hanno invitata!»

Le appoggio una mano sulla spalla con fare paterno, e provo a consolarla un po' dicendo, non so nemmeno io perché: «Ma quei Grifondoro si devono essere proprio bevuti il cervello per non far venire alla loro insulsa festa una persona come te!»

«G-grazie...S-sei veramente g-gentile...» risponde, piangendo un po' meno.

«Su, dimmi: quanta Erba Levitante hanno fumato per trovare un motivo per fare ciò?»

Ridacchia, con le ultime lacrime che scendono finalmente lungo le guance. «D-dicono che sono secchiona...» comincia, ed io completo per lei: «...e poi però sei sempre al centro dell'attenzione ai compiti in classe, vero?»

Il suono cristallino della sua risata risuona in quell'aula vuota del corridoio proibito del terzo piano, e penso che, se esistessero, i Nargilli riderebbero proprio così.

Non è un paragone molto comune, ma secondo me calza a pennello.

Oppure sarebbe meglio usare un animale più bello, che so io, gli Jnurl Amebati o...

«Che stai tramando con quell'espressione?» chiede lei, ormai felice, interrompendo il flusso dei miei pensieri.

«Che hai proprio una risata da... da animale magico inesistente.»

Rose rimane per un attimo perplessa, per poi ridere nuovamente.

«Sai, con tutti quei discorsi sui Nargilli pensavo fossi un po'...tocco, ecco.» dice tra un accesso di risa e l'altro «Invece sei proprio simpatico...e inoltre sei l'unico che mi tratta come se non fossi una macchina-distribuisci-bigliettini da dimenticare quando non si devono fare compiti...»

Si ferma cogliendo il mio sguardo ancora fisso nel vuoto, per poi domandarmi:«E adesso, a che pensi?»

«Al fatto che quelle scale mi hanno portato proprio dove volevo andare.»

^Angoletto Autrice^ (alias Nda Due la Vendetta) (Pre-Giudizio)

Spero proprio proprio proprio di vincere, ma, casomai andasse male, va bene lo stesso, perché almeno mi sono sfogata.

Gli Jnurl Amebati e gli Gnauloni Nertinati sono frutto della mia mente malata (o di quella di Xenophilius Lovegood se preferite), e NON HO LA MINIMA IDEA di come siano, ma suonavano bene.

Questa love story (se così si può definire) è la classica "Io sono un emarginato pazzo, tu un'emarginata secchiona, sposiamoci!", ma la trovo (perché ovviamente sono pazza anch'io) moooooolto originale.

Via, almeno per il pairing dovreste accordarmi un paio di punti!

Beh, ora vado via, ho sproloquiato abbastanza ed ora lascio il giudizio;"> Ho trovato alcune imperfezioni nel testo quando Lysander esprime ciò che supremo al Giudice (o meglio, alla GiudiciA, perché ci saranno sì e no tre umani di sesso maschile su questo sito di scrittura).