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Autore: AblazeMoon    09/05/2012    3 recensioni
Si dice ce un cuore può rompersi una volta sola, il resto sono tutte ferite.
Allora perché Miriam, 17 anni, e tante insicurezze, ha sentito il suo cuore cadere in mille piccoli pezzi ancora una volta?
Il meglio che potrebbe fare, pensa, è chiudersi in se stessa, e mettere fine ai sentimenti.
Ma riuscirà Harry nonostante tutto a proteggere Miriam, soprattutto da se stessa?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Incredibile come il mio umore fosse sempre così concorde con il tempo. 
Le stesse gocce d'acqua che scivolavano pigre sulle imposte della finestra della mia stanza, rigavano anche il mio volto.
Tirai su con il naso, mentre chiudevo la valigia.
La play-list del mio pc aveva appena concluso l'ultima canzone: 'Grenade' di Bruno Mars. Il mio cuore si fermò per un secondo doloroso. Spensi il portatile e lo infilai in borsa. Preparai l'Mp3 per il lungo viaggio.
Mi sedetti sul letto spoglio per riflettere sulle ultime settimane della mia vita.
Ripercorsi mentalmente il momento in cui mio padre, quindici giorni prima mi annunciò del nostro trasferimento.

- - - -

''L'agenzia per cui lavoro mi ha trasferito. Andremo a Londra, piccola. Sei contenta? E' da quando eri bambina che mi dicevi di volerci andare, e ora ci vivrai. Non è magnifico?''
Già, da piccola sognavo Londra, ma ora avevo 17 anni, era un po' diverso. Avevo una mia vita.
Amavo ancora l'Inghilterra, l'inglese, e tutto ciò che fosse legato a quella cultura, ma mi bastava il mio paesino del sud Italia, almeno per il momento. Non volevo partire.
Del tutto inutile la litigata con i miei. Non mi era rimasto altro che dire addio alle mie amiche e dare a Davide la cattiva sorpresa. Ma la sorpresa la fece lui a me.
Inutile dire che l’addio alle mie amiche ci fece piangere, e piangere. Ma fu nulla in confronto a quello che accadde con il mio ragazzo.
Io e Davide ci conoscevamo da quasi un anno, e come lo vidi mi colpì. Colpo di fulmine? Non saprei dire, ma mi piaceva, tanto. Diventammo amici e più lo conoscevo più mi piaceva, finché non me ne innamorai. Ma sembrava che lui non fosse affatto interessato a me, fino a quando non venne a sapere cosa provassi per lui.
Ci mettemmo insieme e io ero la ragazza più felice del mondo. E partire voleva dire star lontano da colui che amavo, e questa cosa mi distruggeva. Gli mandai un messaggio per chiedergli di vederci e ci incontrammo in un bar poco lontano da casa mia.
Mi abbracciò e mi parve di sentire già la mancanza di quelle braccia intorno ai miei fianchi.
‘’Sediamoci’’, gli dissi. ‘’Dobbiamo parlare’’ ripresi dopo esserci accomodati.
‘’Tra due settimane partirò per Londra. Mi trasferisco lì. L’azienda per cui lavora mio padre gli ha offerto un posto nella capitale inglese e lui ha accettato’’ dissi tutto d’un fiato. ‘’Ma non voglio lasciarti, potremmo sentirci per telefono, vederci su Skype, e per Natale scenderò dai miei nonni, e staremo tutto il mese insieme’’. Lo guardai negli occhi verdi che amavo tanto. Abbassò lo sguardo.
‘’Miriam..io..non credo sia una buona idea’’ esordì.
Lo guardai scettica. Mi avvicinai a lui ‘’Ce la faremo Davide, lo so che è difficile, ma noi ci amiamo’’ dissi come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Mi guardò come un cucciolo abbandonato, con uno sguardo pieno di pena e commiserazione. ‘’Io non ti amo.’’ mi disse.
 Mi bloccai a bocca aperta. Non capivo, non volevo capire. Che diamine diceva? Certo che mi amava, stavamo insieme da quasi due mesi!
‘’Davide, sul serio. Non saremo certo il primo caso di amore a distanza!’’. Avevo la voce rotta. Lui scosse la testa e mi prese una mano, accarezzandomela.
‘’Miriam è giunto il momento di dirti la verità.’’ , fece un respiro profondo mentre a me, il respiro mancava.
‘’Mi sono messo con te per pena. Ti voglio bene, ma come a un’amica. Quando però seppi che tu eri innamorata di me, non volevo che tu soffrissi e così pensai di provare a instaurare questa relazione. Magari stando insieme mi sarei anch’io innamorato di te. Ma..’’ non c’era bisogno che finisse la frase.
Gli occhi mi pungevano, ma bloccai le lacrime sul nascere con la mano. Chiusi gli occhi e inspirai profondamente, per poi riaprirli. Lui mi guardava colpevole e dispiaciuto. Quegli occhi. Oddio, quanto li amavo! Eppure mi avevano tradito per due mesi facendomi credere di essere innamorati di me. ‘’Era tutta una farsa’ dissi sussurrando, non avendo la forza di parlare. ‘’Tutte quelle parole, tutti i ‘Ti amo’, tutti i nostri baci, tutte..’’ non riuscii a finire. Mi sentivo umiliata, frustrata, inadeguata, mi sentivo spoglia, vulnerabile, ma soprattutto mi resi conto che era naturale che non mi amasse. Non ero abbastanza per lui.
Alzai nuovamente lo sguardo su Davide, beandomi per un’ultima volta della sua perfezione, del suo naso dritto, la sua bocca sottile che tante volte mi aveva regalato brividi di piacere, dei suoi capelli disordinati che sistemava in ciuffo riccio, e per ultimo mi persi ancora nei suoi occhi. Non ce la facevo a vederci galleggiare dentro tutte le sue bugie, eppure non riuscivo a smettere di fissarli.
Rimanemmo così, in silenzio per qualche minuto, poi mi alzai, lentamente.
‘’Grazie.’’, dissi solamente, e me ne andai senza voltarmi mentre finalmente lasciavo le mie lacrime cadere sulle guance arrossate dal sole tiepido primaverile.

 - - - -

‘’Miriam, piccola svegliati, siamo arrivati all’aeroporto’’
Mi agitai un po’ e aprii gli occhi, coprendomi dal sole con una mano.
Il viaggio in auto da casa mia all’aeroporto era durato due ore, durante le quali mi addormentai ascoltando la musica. Mi alzai dall’auto e seguii mia madre, mentre dall’’Mp3 partiva una canzone familiare: What Makes You Beautiful. Pensai al testo della canzone e spensi l’aggeggio con rabbia. Inutile cosa dicessero quei 5, io non ero bella, e mai lo sarei stata. Non ero stata abbastanza bella, né interessante da far innamorare Davide, e quelli che fino a quel momento era stata la mia band preferita non mi avrebbe fatto cambiare idea.
Salì sull’aereo respirando profondamente. Ora volevo partire. Presi quel trasferimento come una benedizione. Andare lontano da tutto e tutti mi avrebbe fatto bene. Così, forse, sarei riuscita a lasciarmi alle spalle il ragazzo che amavo.









 


Salve. Prima di tutto ci tengo a dire che questa è la prima storia che pubblico e che ho intenzione di portare a termine.
I primi capitoli saranno brevi, e all'apparenza noiosi.
Anzi, non all'apparenza, lo saranno e basta.
Ma è solo una presentazione della storia, per poi arrivare al succo, che vi assicuro, prenderà una piega davvero strana.
Detto questo, spero che il primo capitolo vi sia piaciuto;
se ancora dovete leggere, beh, buona lettura. :3
Con amore, Ablaze.xx
 
 
 
 
 
   
 
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