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Autore: opheliatanis    10/05/2012    1 recensioni
Abbassò lo sguardo e vide spuntare dal mantello una mano dalla pelle alabastrina e un avambraccio altrettanto pallido sfregiato da un orribile Marchio Nero.
«Hermione..» Il suo nome. Semplicemente il suo nome sussurrato dolcemente e accompagnato da un intenso aroma di sottobosco, così intenso da provocarle un brivido lungo la schiena.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Sangue bianco.

chapter one


Il castello era immerso nel buio e nel silenzio quella notte invernale, ed Hermione si girava nel letto, incapace di prendere sonno: nella sua testa vorticavano fastidiosamente i volti di Ronald e di Lavanda, le risatine false e squillanti di lei intrecciate alle scuse goffe ed impacciate di lui.
Non che Ronald fosse di sua proprietà, non che lei avesse mai fatto nulla per piacere a lui.. Non consciamente, almeno.
Mentre scendeva le scale lasera del Ballo del Ceppo, lo sguardo incredulo dell'amico le fece capire che non era per Krum, ne per tutte le oche che la vedevano come l'insopportabile So-tutto-io che lo stava facendo, ma per lui. Per Ronald, che non la vedeva come una ragazza desiderabile, ma solo come l'amica dai capelli crespi pronta a fargli copiare i compiti.
Quella sera aveva voluto essere una Ragazza, e tutto in lei gridava eccomi Ronald, mi vedi? Vedi cosa posso essere se solo voglio?
Si girò nel letto sbuffando mentre la luna irradiava la sua stanza di un chiarore fatato, e si mise a sedere guardando qualche letto più in là: Lavanda dormiva beata con un sorriso sulle labbra, quasi volesse prendersi gioco di lei anche nel sonno.
Si lasciò cadere sul letto stancamente e chiuse gli occhi, mentre le voci dei due neo amanti andavano affievolendosi lasciando spazio al bianco nulla che popolava i suoi sogni.

***
 

La chiesa era piena di gente che mormorava impaziente in attesa che la sposa facesse la sua entrata: Hermione si lisciò nervosamente il corpetto candido del suo abito da sposa e sistemò i guanti che le coprivano gran parte delle braccia.
La marcia nuziale iniziò provocando un sussulto nella ragazza, che afferrò saldamente il braccio che le era offerto e iniziò a camminare lentamente per la navata: tra le gente sedutanei banchi scorse Harry, Ginny, Fred, George, Hagrud, Calì, Neville, Luna e.. Hermione. 
Una lei stessa smunta e visibilmente provata fece capolino da dietro qualcuno.
La sposa distolse lo sguardo, decisa ad ignorare gli scherzi che l'ansia aveva deciso di tirarle e continuò a camminare in direzione dell'altare: eccolo. Ronald sorrideva a metà tra l'estasiato e il nervoso guardandola, stretto nel suo smoking nero in netto contrasto con i capelli color carota.  
Hermione percorse velocemente i pochi passi chela separavano da lui e prese entrambe le mani del rosso nelle sue; il prete davanti a loro fece sederegli invitati e prese a dire: Siamo qui riuniti per celebrare l'unione nel sacro vincolo del matrimonio di Ronald Bilius Weasley e Lavanda Brown..
Fu in quel momento che Hermione, specchiandosi negli occhiali a mezzaluna del prete, scorse una folta chioma bionda, un paio di occhi chiari e un sorriso sciocco. Inietreggiò inorridita, e dietro ad una colonna lì vicina ecco spuntare di nuovo il suo volto-il volto di Hermione-contratto in una smorfia di dolore: sollevò leggermente il vestito sul davanti e cominciò a correre, a correre a perdifiato verso l'uscita della chiesa mentre le facce degli invitati assumevano tutte le sembianze di Lavanda.
Arrivata all'uscita si sentì afferrare saldamente l'avambraccio da qualcuno; Abbassò lo sguardo e vide spuntare dal mantello una mano dalla pelle alabastrina e un avambraccio altrettanto pallido sfregiato da un orribile Marchio Nero.
«Hermione..» Il suo nome. Semplicemente il suo nome sussurrato dolcemente e accompagnato da un intenso aroma di sottobosco, così intenso da provocarle un brivido lungo la schiena.
D'un tratto aprìgli occhi e si trovò adosservare il soffitto del suo letto a baldacchino, mandida di sudore e con il fiato corto; si alzò, indossò velocemente la vestaglia e si diresse verso il bagno dei prefetti: «Felce mediterranea» mormorò a voce bassa ed entrò, chiudendosi la porta alle spalle e camminando a testa bassa verso lo spogliatoio lì vicino, ma andò a sbattere contro qualcuno.
«Attenta, Granger!» mormorò astiosamente una voce; la ragazza alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di ghiaccio di Draco Malfoy.
Capelli biondi bagnati ed appiccicati alla fronte, accappatoio verde ed espressione scocciata: lo sguardo di Hermione scivolò su un segno nero sull'avambraccio, parzialmente coperto dalla manica dell'accappatoio.
Malfoy si abbassò la manica e si affrettò ad uscire dal bagno, lasciando dietro di sè una pungente scia di sottobosco.

   
 
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