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Autore: Shinkocchi_    13/05/2012    2 recensioni
Il suo nome non iniziava con la lettera R, come quello dei fratelli…
Non andava proprio a braccetto con l’inglese, e non era mai stata in America…
Per di più, negli sport era una frana, e di certo, nel tennis non brillava…
Però, che qualcuno avesse da ridire o meno, Sekai era un'Echizen…
E questo non sarebbe mai cambiato…
Genere: Commedia, Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'When prince’s sister comes back…'
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No.
No.
No.
Era stato un NO categorico, uno di quelli con la lettera maiuscola.
L’aveva detto con una tale sicurezza da recidere sul nascere qualsiasi possibile risposta.
Non che non volesse andare con loro in America, perché nonostante non lo ammettesse mai apertamente, loro quattro lo sapevano benissimo che lei li voleva davvero bene, però…partire, lasciare tutto e tutti non le andava, non dopo che, dopo tanto tempo, stava trovando finalmente un equilibrio.
“Non ora”, così aveva detto a suo padre; erano solo due semplici parole, solo sei lettere, ma tutto sommato non era riuscita a trovare nulla che riuscisse ad esprimere meglio i suoi sentimenti in quel momento.
E lui, per quanto le potesse sembrare strano, non aveva battuto minimamente ciglio, niente sceneggiate del tipo “figliola mia adorata, perché mi fai questo?” o “ragazzina, come ti permetti di rispondere così a tuo padre?”…in fondo lui l’aveva detto chiaro e tondo “io non ti obbligherò”, e questo l’aveva fatta sentire leggermente in colpa.
Aveva avuto paura di deludere le sue aspettative, di far soffrire lui e sua madre…però poi, quel vecchio pervertito aveva accennato un sorrisetto compiaciuto alla sua risposta e se ne era andato con un semplice ed ambiguo “capisco…”
Capisco? Capisco cosa? Che voleva dire quell’affermazione?
Per la prima volta nella sua vita, non era assolutamente riuscita a comprendere le parole di suo padre…perché?
Cos’era che lei non capiva e lui si?
Cos’era cambiato?
Cambiato…
Cambiare…ossia, mutare relativamente a qualcosa.
Ma a cosa? Da quale quid dipendeva tutto ciò?
-Aibara- la voce dell’insegnante la scosse dai suoi pensieri; sbattè le palpebre un paio di volte, guardandosi attorno disorientata: era così assorta nei suoi pensieri che non si era neanche accorta che Izumo-sensei avesse cominciato ad interrogare.
La sua compagna si alzò dal banco, andando alla lavagna, mentre lei sospirò, appoggiandosi con il mento al palmo della mano.
Guardò fuori dalla finestra accanto a sé; ormai la neve in città si era sciolta, anche se il freddo non se ne era completamente andato, difatti sulle alture in lontananza erano ancora presenti alcune macchie bianche.
In fondo era quasi marzo…quasi primavera…
Ah, che palle! Fra le quattro stagione era quella che le piaceva meno.
Era così…anonima. Non aveva alcuna caratteristica particolare!
Insomma, l’inverno aveva la neve, l’autunno i colori delle foglie, l’estate sapeva di libertà e di luce, sia di giorno per il sole, che di notte per le stelle…e quale stagione era migliore per osservare la Via Lattea?
La primavera invece era una via di mezzo…era giornate all’aria aperta ed acquazzoni, arrivo delle vacanze e nel contempo prigionia a scuola…che tristezza…trovava che fosse un controsenso e che fosse assolutamente deprimente tutto ciò!
In fondo però, tutto sommato le piaceva anche questo periodo dell’anno una volta che ci si trovava in mezzo, solo…l’idea di passare un’altra stagione sui banchi la distruggeva psicologicamente.
 
-Kirihara!- il grido dell’insegnante ruppe il silenzio venutosi a creare in classe.
Il ragazzo balzò in piedi, spaventato, per poi guardarsi intorno con fare disorientato –ti sei addormentato un’altra volta in classe!- lo riprese l’uomo.
I compagni si misero a ridere, mentre arrossì ed il suo volto si contrasse in una smorfia –s-summimasen…-
-Questa è già la seconda volta in una settimana! A fine lezione voglio che tu resti qui!-
Akaya annuì, rassegnato –hai, sensei…-
 
-Complimenti, Bakaya!- esclamò Masaharu, strofinandogli i capelli.
-Non rompere Niou-sempai!- rispose lui -non è colpa mia se mi viene sonno durante le lezioni!-
-Certo che se non passassi la notte a giocare con i videogiochi…-
-Io non passo la notte a giocare i videogiochi!-
-Marui, Niou! Smettetela di prendere in giro Akaya-chan!- li riprese Seiichi.
-Hai, Mura-bunchou!- esclamarono in coro i due, ridendo.
-Però Akaya, ultimamente ti stai addormentando più del solito, come mai?-
-Di notte non riesco a dormire più di tanto…-
-Visto?! L’avevamo detto!-
-Non per il motivo per cui pensate voi!- disse offeso.
-Ed allora perché?-
-Beh…- Kirihara abbassò il viso, per cercare di nascondere il rossore sulle sue guance –penso…-
-Tu pensi?-
-Niou!- lo fulminò con lo sguardo Sanada.
-A cosa, Akaya-chan?- lo incitò dolcemente Yukimura.
-…a varie cose…-
-Tipo?-
-…alla mia vita…in qualche modo…-
I suoi compagni lo guardarono, senza capire –alla tua vita?- il ragazzo annuì, in fondo non era una bugia. Il suo unico pensiero negli ultimi tempi era la dichiarazione, soprattutto da quando lei era stata a casa sua.
-Secondo me invece passi tutto il tempo a pensare alla tua Sekai!-
-N-nani?!- esclamò arrossendo –q-quello che è successo l’altra volta non centra nulla, chiaro? Non è per quello!-
-L’altra…volta?- domandarono curiosi –cos’è successo l’altra volta?-
Il ragazzino si mise una mano sulla bocca, maledendosi mentalmente per non essere stato zitto –niente! Niente! Niente! Niente!- esclamò nervoso –assolutamente niente!-
-Oh, tu non me la racconti giusta, Acchan!-
-Già, sei come un libro aperto per noi! Avanti sputa il rospo!-
Kirihara incrociò le braccia al petto, gonfiando le guance.
-Ah…secondo me lei ti ha respinto malamente e così tu ti sei depresso!-
-No! secondo me invece hai fatto una figuraccia nel tentativo di confessarti!-
L’Asso della Rikkai sentì la rabbia salirgli alla testa.
-O magari hai scoperto che ha un ragazzo!-
-Già mi immagino la scena!-
-NO!- Akaya saltò in piedi, visibilmente seccato.
-E-ehi…tutto bene?- gli chiese Yagyuu.
-Ora vi faccio vedere IO!- esclamò uscendo come una furia dai campi per dirigersi verso il cancello della scuola.
-Bakaya! Dove stai andando?- lo chiamò Marui inutilmente –ci sono gli allenamenti!-
 
-È un vero peccato sai…che i tuoi fratelli se ne vadano-
Sekai annuì –mah…non penso che mi mancheranno più di tanto, Fujiko-
-Che testaccia che sei! Perfino in una situazione del genere fai la dura!-
Lei gli fece la linguaccia –taci, Eiji! Se resto è anche per mia enorme bontà d’animo! Chissà cosa combinereste senza di me!-
-Però in effetti mi ha sorpreso il fatto che tu non vada con loro…come mai?-
-Diversi motivi…-
I due ragazzi si guardarono confusi –ah…mi sento già male all’idea di tutte le lagne di Tomoka!- frignò, dondolandosi sulla sedia –il mio Ryoma di qua, il mio Ryoma di la…uffa!-
Fuji ed Ediji risero –ah-ah-ah…non è affatto divertente!-
 -Gomen, Secchan!-
-Già mi sembra di sentire la sua voce in lontananza- continuò lei.
-SEKAI!-
-Appunto…- concluse mentre gli altri due si trattenevano a stento dal ridere.
La giovane Osakada entrò a tutta velocità nell’aula, travolgendo alcuni passanti –perché tuo fratello parte? Perché tuo fratello parte? Perché tuo fratello parte?- chiese scuotendola violentemente per le spalle.
-Ohayo anche a te, Tomo-chan! Sai che sembri appena uscita da un manicomio?-
-Rispondi!-
-Oh…un torneo di tennis, come al solito!-
Gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime –no! il mio principe! Ryoma!- esclamò riprendendo a scuoterla.
-Osakada-chan, non trattarla così, è convalescente!- le disse Fuji.
Sekai a quelle parole si irrigidì di colpo –oh, scusa, avevo dimenticato che hai appena avuto l’influenza! Quindi…ehi, tutto bene?- le domandò –hai la faccia completamente rossa!-
La giovane Echizen annuì –si, si, si! Scusatemi, h-ho dimenticato di avere un impegno!- rispose defilandosi sotto gli occhi confusi dei tre.
Corse per i corridoi e le scale, fino ad arrivare al terrazzo della scuola; aveva bisogno di calma…ed aria…
Non riusciva neanche a parlarne…ah, era ridotta davvero male…
Tutta colpa di quanto era successo con Akaya la settimana prima.
Come aveva potuto comportarsi così? Lei!
Cosa le era passato per la mente?
La febbre! Si, era colpa della febbre, senza ombra di dubbio!
Eppure…aveva fatto cose talmente assurde che come minimo avrebbe dovuto cambiar paese! Aspetta, aspetta…cosa gli aveva detto?
Ah…già, una cosa del tipo “mi potresti tenere compagnia…qui sul letto…vicino a me?”
Kya! Baka! Baka! Baka! Baka! Baka! Baka! Baka! Baka!
Ogni volta che ci ripensava non poteva far a meno di sentire il cuore prendere il volo, mentre quel briciolo di ragione che le era rimasta andava a farsi friggere allegramente.
E lo stomaco…dannazione, le sembrava di essere sulle montagne russe…
Senza contare che non era solo per quello, ma per tutta quell’assurda situazione!
Avrebbe voluto chiamarlo per cercare di chiarire la cosa, ma ogni volta che ci provava rimaneva immobile per almeno un quarto d’ora, con il telefonino sulla mano tremante ed in preda ad un attacco di panico, a fissare come un’ebete il suo numero di cellulare…
Non sarebbe mai più riuscita a guardarlo in volto…
-Kami! Perché?!- esclamò sbattendo la testa contro la ringhiera.
-Sekai-sempai?- la ragazza si voltò, notando la giovane Ryuzaki alle sue spalle.
-S-sakuno-chan? C-che ci fai qui?-
-A-ah…io stavo…avevo…avevo bisogno di un attimo di calma ed…-
-Aria- concluse lei la frase.
Quella annuì –e tu come mai sei qui, sempai?-
-Idem- rispose accasciandosi al suolo –ho bisogno di…rimettere a posto le idee-
-…è successo qualcosa?-
-Troppe cose…e tutte assieme per giunta…mi sembra di essere stata travolta da un fiume in piena…- rispose sospirando.
-È c’è forse qualcuno in particolare che ne è la causa?- le chiese la ragazzina con un sorriso.
-Mh? Che intendi dire?-
-Insomma, se non sono indiscreta…cosa provi, ora?-
-Ora? Beh…ora ho sonno-
-Non in questo preciso momento!-
-…- la ragazza arricciò il naso –ah, bella domanda…mi sento piena di un sacco di emozioni contrastanti che combattono continuamente fra loro per avere la meglio…e quel che è peggio è che…non ne so neanch’io la ragione-
Sakuno sorrise dolcemente –ascolta il tuo cuore- le disse ad un tratto.
-Come?- chiese lei confusa.
-Il cuore sa sempre la ragione!- continuò –di tutto-
Sekai la guardò, non certa di aver compreso, quando il suono della campanella attirò le loro attenzioni –ora sarà meglio andare…i ragazzi staranno per cominciare gli allenamenti!-
-D’accordo!-
-Ah…Sakuno-chan- la richiamò –domani Ryoma parte…lo sai, no?-
Quella sussultò, per poi abbassare lo sguardo –si-
Sekai la guardò, le faceva tenerezza in qualche modo –vuoi dichiararti?-
-C-c-cosa?- balbettò quella arrossendo -n-no…io…-
-Se fossi in te io non lo farei…-
-Ah…-
-Quindi fallo!- le sorrise.
-Come? Ma hai appena detto che…-
-Io sono una completa frana nelle faccende di cuore…si vede lontano un miglio!- esclamò grattandosi la testa –perciò…ti conviene fare tutto il contrario di quello che farei io se vuoi avere una chance con mio fratello!-
La giovane Ryuzaki la guardò sorpresa per poi ridere –guarda che ti sbagli Sekai-sempai!- le disse scuotendo la testa e lasciandola interdetta –semplicemente tu non te ne accorgi!-
 
Akaya si ritrovò davanti ai cancelli della Seigaku.
Si, l’avrebbe fatta vedere ai suoi sempai!
Entrò a passo spedito, dirigendosi verso i campi da tennis dove i titolari si stavano allenando; si guardò in giro, nel tentativo di trovare la ragazza, ma senza risultati.
-Eppure a quest’ora le lezioni sono finite…-
-Passami quelle borracce, Tomo-chan!- una voce giunse alle sue orecchie.
Era inconfondibile…
In un angolo vicino ai campi vide Sekai e Tomoka intente a riempire le bottiglie d’acqua per i giocatori della Seigaku; si fece coraggio, andandoli incontro –A-ah…ohayo…-
Le due si voltarono di scatto –Mh? buongiorno Kirihara-san! Come mai qua?- chiese la giovane Osakada sorridendo.
L’altra invece rimase impietrita a fissarlo, c-che…che diamine ci fa qui? si domandò fra sé e sé, impallidendo, mentre sentiva il cuore cominciare a batterle forte nel petto.
Prese un profondo respiro, cercando di calmarsi –t-ti sei addormentato di nuovo sul pullman, vero?- chiese cercando di mascherare il nervosismo.
-No!- rispose con tono leggermente offeso, sorprendendole –i-io…ecco…sono venuto apposta qui per…chiederti una cosa…- disse mentre la voce diventava mano a mano più insicura.
-Mh?-
-I-insomma…non è che…tu…tu vorresti…-
-Cosa?-
-Ah…non…non fa niente!- esclamò di botto, facendo dietro front –anzi, no!- continuò fermandosi, non poteva arrendersi proprio ora -…- prese un bel respiro, per poi girarsi verso la ragazza –nonèchetiandrebbediuscireconme?- disse tutto d’un fiato.
Le due rimasero un attimo interdette –eh?- chiesero in coro.
Kirihara si morse il labbro, arrossendo –non è che ti andrebbe…di uscire con me, Sekai?-
Le giovani Echizen ed Osakada sbatterono le palpebre confuse –uscire…con…te?-
-Ci vediamo oggi pomeriggio alle quattro e mezza dall’orologio del parco vicino alla stazione!
-…-
-A dopo!- disse facendo un piccolo inchino per poi correre via.
Rimasero un attimo entrambe in silenzio –ehi- le chiamarono Ryoma, Horio e Kaidoh –quello non era Kirihara-san? Come mai era qui?-
-…-
-T-tutto bene?- chiesero.
Pian piano Sekai assunse un colorito rosso acceso in viso, rimanendo con la bocca e gli occhi spalancati, mentre Tomoka tirò un gridolino per l’emozione –KYA!- esclamò con gli occhi che brillavano –l’ha fatto! L’ha fatto!-
-Sei scema? Vuoi forse spaccarci i timpani?- le riprese Horio.
Quella non ci fece neanche caso, ma prese la sempai, ancora imbambolata, per il braccio trascinandola via di corsa a forza.
I tre rimasero immobili a guardare la scena –ma che diavolo…?-
Nel frattempo anche Akaya stava correndo per la strada –ci sono riuscito!- gridò entusiasta.
-Ehi, ragazzino! Guarda dove metti i piedi!- lo richiamò un uomo che aveva quasi travolto.
-Ah! Summimasen!- rispose ridendo e piegando leggermente la testa.
Ce l’aveva fatta…ce l’aveva fatta!
Le aveva finalmente chiesto di uscire! Ora non avrebbe dovuto fare altro che dichiararle i suoi sentimenti!
Non sarebbe stato facile, certo…ma era fiducioso!
-Si!- esclamò alzando le braccia al cielo –andrà bene! Andrà bene!-
 
-Andrà uno schifo!- gettò la testa sul tavolo del bar, con fare demoralizzato.
-Perché dici così Akaya-chan? Prima mi sembravi sicuro di te!-
-Dove la porterò? Cosa le dirò? Come dovrò comportarmi? Ah…accidenti!- disse sfregandosi i capelli con le mani.
-Certo però che sei un bel tipo…- intervenne Niou sghignazzando –mi dici perché non rifletti prima di fare le cose?-
-Vi prego! Andate da lei e ditele che sono partito per molto, molto lontano!-
-Non dire sciocchezze! Ormai il danno è fatto…tanto vale che ti butti!-
-Ma…ma…-
-Su Bakaya! Non è possibile che tu faccia figure più stupide del tuo solito!-
-Marui!- gli tirò una gomitata Jackal.
-E dai! Cercavo solo di sdrammatizzare un po’!-
-Akaya-chan, andrà tutto bene, vedrai!- disse Yukimura sorridendogli –non è importante cosa tu faccia, basta che tu le dica cosa provi quando pensi a lei…basta che tu sia sincero!-
Il giovane sospirò appoggiando di nuovo la testa sul tavolino –già…è proprio questo il problema…-
 
Quattro e venticinque.
Kirihara guardò l’alto orologio di fianco a lui; si sentiva teso come una corda di violino.
E se non fosse venuta? No, no, no! non voleva neanche pensarci!
Si passò nervosamente le mani fra i capelli.
-A-akaya…-
Sobbalzò, alzando lo sguardo; lei lo stava guardando stranita –Sekai…?-
Balzò in piedi di scatto –tutto bene?- gli chiese preoccupata.
-Ah, si, si! Non è nulla!- rispose ridendo, per poi dare un’occhiata rapida all’ora.
Le quattro e mezza esatte…come mai non era in ritardo come al solito?
-Allora? Che vogliamo fare?-
-Beh…- già, che voleva fare? -gelato?- chiese speranzoso; la ragazza annuì sorridendo.
Poi l’Echizen si guardò attorno –è pieno di gente o è una mia impressione?-
-No, diversi turisti sono venuti per la fioritura dei ciliegi-
-Ah, è vero…fra qualche settimana dovrebbe iniziare!-
Kirihara le passò un’occhiata veloce. Era una sua impressione o lei aveva davvero qualcosa di diverso dal solito?
-Quando sarà il momento, potremmo andare a vederli. Che ne dici?-
 
Il cielo stava ormai imbrunendo –sono quasi le sei…fra un po’ sarà meglio che vada, devo aiutare mia madre con delle faccende in casa-
L’Asso della Rikkai annuì –già…- accidenti! Era passata un’ora e mezza, eppure non era ancora riuscito a parlarle!
Ogni suo tentativo, con tempismo perfetto, andava in fumo.
Già quattro volte ci aveva provato senza successo.
Diede un occhiata attorno; c’era troppa gente, come poteva farlo li?
Prese coraggio, afferrandole la mano per trascinarla via –c-chotto! Akaya,che succede?- gli domandò quella sorpresa.
Lui non rispose, ma al contrario aumentò il passo.
Sekai sentiva il cuore batterle nel petto all’impazzata; probabilmente neanche se avesse corso per dieci kilomentri si sarebbe trovata in quello stato.
Percepì le guance diventare più calde…doveva avere il viso in fiamme…
E come se non bastasse, nel momento in cui il ragazzo l’aveva sfiorata, lo stomaco aveva ricominciato a dare i numeri…
Eppure era solo un’uscita con Akaya…ed allora perché si sentiva così?
Ah…tutta colpa di Tomoka, che aveva rotto così tanto quel pomeriggio!
Kirihara si fermò in cima alla collinetta che dava sulla città. Il sole stava ormai tramontando, dando un’atmosfera particolarmente romantica alla situazione.
-Come mai sei voluto venire qui?-
-C’è una bella vista, non trovi?- rispose, appoggiandosi alla ringhiera.
-S-si…- rispose abbassando lo sguardo ed appoggiandosi vicino a lui.
Restarono entrambi in silenzio, un imbarazzante silenzio –sai…domani i miei partono…-
-Mh?-
-Ryo-nii-chan e Ryo-nii-san hanno ricevuto una convocazione…così se ne tornano in America…- disse –non che la cosa mi dispiaccia più di tanto, però…tutto sommato, un po’ sentirò la loro mancanza. E dato che non posso abitare da sola, da dopo domani dovrò trasferirmi a casa di Nanako e degli zii…-
-…-
-Ah, e pensare che noi tre non facciamo altro che litigare!- esclamò ridendo –certo che la vita è assurda!-
-Sekai-
Lei si voltò verso di lui -si?-
Accadde tutto in un attimo, e prima che la ragazza riuscisse a capire cosa stava succedendo sentì le labbra di Akaya sulle sue.
Il suo cevello smise di funzionare automaticamente, nel tentativo di elaborare la situazione.
Lui la…la…

Si. La stava baciando.

Il tempo le parve fermarsi ed ogni cosa attorno a lei scomparve.
Tutto quello che aveva provato fino a pochi secondi prima, ora le sembrava solo un eco lontano dei suoi ricordi.
Persino il suo cuore smise di battere per un istante.
Non riusciva a sentire nient’altro che il suo tocco su di lei, mentre le aveva dolcemente stretto i capelli, poggiandole la mano dietro alla nuca, per tirarla a se.
Il ragazzo si staccò lentamente, per poi allontanarsi dal suo viso, mentre lei rimase a fissarlo completamente imbambolata –tu…mi hai…-
La guardò, deciso come non lo era mai stato –Sempai…-
-…-
-Quella cosa che devo dirti da tanto tempo, te la ricordi?-
-…-
-Mi sono innamorato di te-
-…-
-Io ti amo, Sekai Echizen-
-…-
-Per questo vorrei sapere…tu cosa provi per me?-
-…-
-Non devi rispondermi adesso…io aspetterò…-
Lei rimase in silenzio, immobile, con gli occhi fissi su di lui, mentre Kirihara le sorrise dolcemente, scompigliandole con gentilezza i capelli –allora, ci vediamo- disse allontanandosi e lasciandola li da sola, mentre i rintocchi delle campane indicacavano la venuta ormai imminente del crepuscolo, squarciando quell’opprimente silenzio -…a-mo?-
 
Nascose la testa sotto il cuscino con tutta la forza possibile.
Io ti amo.
Strinse più che poteva la federa con le dita.
Mi sono innamorato di te.
Si ranicchiò, forse nella speranza di sparire sotto quelle coperte, mentre una valanga di ricordi la travolgeva.
Un giorno dovremmo farlo, che ne pensi, Sempai?
…io trovo che tu sia una ragazza davvero carina!
Sono davvero felice di aver passato questo Natale con te!
Tutti i titolati dicono che tu gli piaci molto!
Lui non ti odia…anzi, se si è arrabbiato così è proprio perché ti vuole davvero bene!
…per favore…non lasciarmi da solo anche tu…
Acchan non è il mio ragazzo, è solo un mio amico!
Ormai siamo entrambi abbastanza grandi per trattarci esattamente alla pari!
E c’è forse qualcuno in particolare che ne è la causa?
Guarda che ti sbagli Sekai-sempai, semplicemente non te ne accorgi!
Maledizione! Maledizione! Maledizione!
Perché? Perché non capiva mai nulla?
Il cuore sa sempre la ragione…di tutto.
Di tutto? Di tutto cosa? Cosa doveva capire?
Era tutto così dannatamente confuso!
Così confuso che non riusciva più a trovare un senso a nulla!

Perché ormai non c’era più nulla di certo…
Perché tutto stava cambiando…
Cambiare…ossia mutare relativamente a qualcosa.
E quel qualcosa, quel quid cos’era?
…tu cosa provi per me?
Già…bella domanda, cosa provava lei alla fine?
Per lui, per Akaya
Se solo provava a pensarci, a rifletterci, si sentiva tutto il mondo cadere addosso.
Faceva così dannatamente male!
Perché faceva così dannatamente male?!
Avrebbe solo voluto essere lontana da tutto e da tutti…
La colse un leggero sussulto.
Nella sua mente tornò a farsi prepotentemente strada quella domanda di suo padre.
Vorrei che questa volta, in America con noi venissi anche tu.
Si raggomitolò di più su sé stessa.

Era ancora un no categorico?
 
La luce bluastra della televisione attirò l’attenzione di Sekai –che ci fai alzato a quest’ora della notte, Ryo-nii-san?- chiese affacciandosi dalla porta del salotto.
Il maggiore rimase con lo sguardo fisso sullo schermo –non riuscivo a prendere sonno. E tu?- domandò.
-Dovevo andare in bagno…- rispose sbadigliando –posso?- chiese indicando il posto accanto a lui.
Ryoga si spostò un poco per farle spazio –tutta colpa del vecchiaccio che non ha fatto altro che rompermi da quando sono tornato!-
-Oh, parli proprio te? Siete fatti della stessa pasta, sai?-
il ragazzo la fulminò con lo sguardo, facendola impallidire -…ad ogni modo…- continuò –litigate per delle sciocchezze!-
-Tsk, non è vero!-
-E dai…è davvero così importante decidere se mangiare con le posate o le bacchette?-
ll ragazzo sbuffò –senti nii-san…-
-Mh?- mugugnò, cambiando canale.
-Tu quattro anni fa, quando te ne sei andato…perché l’hai fatto?-
Il fratello maggiore si bloccò, guardandola con la coda dell’occhio –lo vuoi proprio sapere?-
-…-
-Beh…ero arrabbiato, confuso…volevo essere libero e non rivedere più la faccia di Oyagi!-
Sekai trattenne una risatina –chiaro-
-Però c’è un altro motivo in realtà…-
Lei lo fissò leggermente confusa –e qual’è?-
 
-Ohi, andiamo a mangiare nel solito posto?- chiese il Tensai della Rikkai.
-Ok, per me è ok Marui!- rispose Jackal, mentre gli altri annuivano.
Poi tutti rivolsero uno sguardo a loro kouhai –e tu, Akaya?-
Il ragazzo si fermò per strada, sbattendo un paio di volte le palpebre –mh?-
-Ehi, tutto ok? Oggi sei stranamente silenzioso-
-A-ah…si, non preoccupatevi- sorrise, riprendendo a camminare.
I sempai si scambiarono un’occhiata, era tutto il giorno che si comportava così e nessuno di loro, nemmeno Niou o Bunta, aveva avuto il coraggio di domandargli dell’uscita del giorno precedente.
-Ehi, ma questa non è la casa degli Echizen?- chiese Yagyuu, indicando un’abitazione sulla via –come mai tutte le luci sono spente?-
-Sadaharu mi ha detto che Ryoma-kun e Ryoga-san partono con i genitori per gli U.S.A; solo Sekai rimarrà in Giappone- intervenne Renji.
-Eh? Perché?-
-Per via di alcuni tornei di tennis…il loro volo dovrebbe partire più o meno ora-
Kirihara rimase a guardare la casa con espressione assente “Ryo-nii-chan e Ryo-nii-san hanno ricevuto una convocazione…così se ne tornano in America…non che la cosa mi dispiaccia più di tanto, però…tutto sommato, un po’ sentirò la loro mancanza. E dato che non posso abitare da sola, da dopo domani dovrò trasferirmi a casa di Nanako e degli zii…”
Da dopo domani…ossia, domani…
Perché allora era tutto già chiuso?
E se…
Un brivido lo percosse –no…no, no…- sussurrò scotendo piano la testa.
-Akaya-chan, tutto bene?- gli chiese Yukimura, notando la sua espressione sconvolta.
Il ragazzino cominciò a correre il più velocemente possibile, ignorando i richiami dei suoi sempai. Si gettò in mezzo alla folla, senza curarsi minimamente di quello che succedeva intorno a lui.
Perché aveva quell’orrenda sensazione?
L’aeroporto…doveva raggiungerlo!
Doveva raggiungerlo immediatamente!
 
Lo vide in lontananza.
Grande, imponente: eccolo l’aeroporto di Narita.
Entrò, fermandosi al suo interno. Sentiva il cuore martellargli nel petto per la lunga e faticosa corsa; si appoggiò un attimo sulle ginocchia per riprendere fiato.
Poi si alzò nuovamente, andando a guardare il cartellone delle partenze e degli arrivi.
New York, New York!
Dov’era quel dannato volo?
Lo notò in mezzo agli altri, partenza ore 15:45.
Diede un’occhiata all’orologio, erano le 15:43, forse avrebbe fatto in tempo.
Si avvicinò alla porta che conduceva alla pista –ehi, ragazzo! Dove stai andando?-
-Devo…devo salire sul volo per New York, la prego! C’è una persona a cui devo parlare!-
Il controllore scosse la testa –mi dispiace, ma tutti i passeggeri sono già stati imbarcati. Non posso lasciarti andare-
Akaya sentì il mondo cadergli addosso.
Prese un respiro profondo, imboccando lo stesso l’uscita, mentre l’uomo cercava di fermarlo.
Una forte folata di vento lo travolse non appena mise piede fuori.
Alzò lo sguardo, notando l’aereo alzarsi in volo –no, no, no!-
Lo seguì fino a che potè, per poi fermarsi in mezzo alla pista non appena fu alto nel cielo.
Cadde sulle ginocchia, tirando un pugno all’asfalto –dannazione! Dannazione! Dannazione!- sentì un singhiozzo farsi spazio fra la rabbia e si morse il labbro, alla fine non ce l’aveva fatta –SEKAI!-
 
-Sekai, tutto a posto?- la voce di Ryoma la riportò alla realtà.
-…si, tutto ok…- rispose poggiando la testa al sedile.
-Ci aspettano un sacco di ore di viaggio…sarà meglio riposarci-
Lei annuì –piuttosto…come mai poi hai cambiato idea riguardo al viaggio?- le domandò guardandola con la coda dell’occhio.
La ragazza rimase in silenzio con il viso rivolto verso il finestrino e lui, notandolo, non volle chiederle altro.
Le tornarono alla mente le parola che Ryoga le aveva detto poche settimane prima, quando gli aveva chiesto il motivo per cui se n’era andato.
-Ma c’è un'altra risposta in realtà-
-E qual è?-
In fondo era semplice, non ci voleva un genio…ed adesso lo capiva meglio che mai.
 
Perché crescere fa paura…ed a volte è più facile scappare.








XDXDXD
Ok...........................................................................................................................................................................................................................prima che tiriate fuori asce e coltelli o affiliate le vostre falci, fatemi dire ancora due paroline...
Nello scorso capitolo ho scritto che con questo si sarebbe conclusa la fic...non la storia!
Quindi, sappiate che ho intenzione di pubblicare la seconda e questa volta davvero conclusiva parte della fic^_^
Dato che questo capitolo l'ho scritto prima del 14 e 15, durante le vacenze del primo maggio, ho deciso di aggiornare il prima possibile proprio perchè mi dispiaceva un po' di avervi lasciato così...*ok, sono sadica, lo so!*
Quindi, se pensavate di esservi liberati di me, mi dispiace, ma il sequel sarà lungo all'incirca quanto questo, intorno ai 16-17 capitoli e dovrei cominciare a pubblicarlo fra una settimana o poco più...
Insomma, non ho certo intenzione di lascire Sekai su un aereo per l'America e Akaya all'aeroporto!
Sekai tuttavia non posso biasimarla...insomma, lei non ha ancora chiare le idee sui suoi sentimenti dato che sta cominciando a capirci qualcosa solo ora...e già ci ha messo 15 capitoli a non considerarlo come kouhai...figuriamoci come ragazzo!
Quindi, posso capire che abbia avuto paura...e tra l'altro, se avesse accettato il suo amore, la serie si sarebbe conclusa...-_-
Tra l'altro questa è stata la prima scena di un bacio che abbia mai scritto e poi pubblicato...quindi non so come sia venuta!
Inoltre vorrei ringraziare tutti coloro che hanno letto e seguito questa fic ed in particolare:
magicaemy, che ha recensito con pazienza non solo questa mia fic, ma anche quella precedente!
ladykaito96, che ha seguito e recensito con altrettanta pazienza la mia storia e che come me adora il Junior Ace della Rikkai!
Mi ha sempre fatto molto piacere leggere i vostri commenti^_^
Beh...con questo direi di aver concluso!
Spero continuerete a seguire le avventure di Sekai e Akaya!
Baci, baci^_^
XDXDXD
  
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