Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: JeanneValois    13/05/2012    4 recensioni
Pan e Bra hanno sempre vissuto nel mito dei Saiyan, di quei guerrieri di cui loro sono le più giovani eredi.
Che cosa potrebbe accadere se le due ragazzine decidessero di fare tornare in vita la squadra del Principe Vegeta?
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nappa, Nuovo personaggio, Radish, Un po' tutti, Vegeta
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

- Dubbi e sospetti -


Un distinto signore stava serenamente passeggiando per la città, potendo finalmente gioire  dell'aria quasi pulita che lo scarso traffico estivo concedeva in quella stagione.
Ad un tratto una inumana risata squarciò il silenzio.
La quiete mattutina venne bruscamente interrotta da sguaiate risa e urla beduine provenire dall'interno delle Capsule Corporation.
"Questi scienziati pazzi!" commentò, prima di darsela a gambe.

Trunks notò dalla finestra di camera sua quel pover'uomo correre via spaventato.
Scosse la testa e si girò verso la fonte di quegli schiamazzi.
Lo vide, rosso in volto, con le gambe tremanti che a mala pena reggevano il peso del corpo, le mani intorno alla pancia ed il respiro affannato.
"Goten, per favore, un po' di contegno."
Trunks gli aveva raccontato di come sua sorella, piccola, tenera vipera, l'aveva ingegnosamente ingannato, obbligandolo così a "prestarle servizio" per una missione che non era troppo chiara e che lui riteneva alquanto sospetta. Ancora ventiquattr'ore di libertà, e poi si sarebbe ritrovato a fare da balia a due irrequiete e scriteriate ragazzine per chissà quanti giorni .
"Non è possibile! Non ci credo!" ripeteva di continuo Goten, mentre rideva della sventura dell'amico.
"C'è qualcosa sotto, Goten. Me lo sento, gatta ci cova!" gli disse preoccupato Trunks, mentre si sedeva sconfortato sul letto. "Vorrei tanto capire che cosa sta passando per la testa a quella mattarella."
Questioni di donne, gli aveva detto. Peccato che quella piccola donna altri non fosse che sua sorella, quel batuffolo tutto tenerezza e furbizia che l'aveva spodestato dal trono di figlio prediletto dodici anni addietro.
"Ma di cosa ti preoccupi, Trunks! Sarà uno dei suoi capricci!" cercò di rassicurarlo l'amico, mentre la sua schiena stava letteralmente pulendo il pavimento, non essendo le sue gambe più in grado di reggerlo. "Magari vuole chiedere al drago una borsa firmata, dai, quella che voleva per Natale e i tuoi non gliel'hanno comprata!"
"No, non credo Goten. Bra ha i suoi difetti, ma non penso che si metterebbe alla ricerca delle sette sfere per un motivo così futile. La borsa se la può sempre comprare!"
"Allora magari desidera qualcosa che non si può ottenere così agevolmente, che so, forse desidera un seno come quello di Bulma! Piatta com'è, avrebbe proprio bisogno dell'intervento del drago per avere due tette così!"
"Tzk, che schifo, Goten! Stai sempre parlando di mia madre e di mia sorella, tanto per fartelo presente!"
"Ma potrebbe essere un buon motivo."
"Potrebbe...e tua nipote, allora? Non mi sembra ancora entrata nella fase "voglio diventare una perfetta donzella"...come mi spieghi la sua adesione?"
"Lo sai che Pan ama mettersi in gioco. Se c'è da intraprendere un'avventura, lei è la prima che si aggrega!" gli disse grattandosi il naso.
Poi ricominciò a ridere sguaiatamente.
"Ma ti immagini? Tu, in mezzo a quelle due mine vaganti, a cercare tutte e sette le sfere del drago? Trunks fai questo, Trunks fai quello, Trunks aiutami con questo, Trunks non ti ho detto di darmi quello...e poi quando quelle due ragazzine si mettono a litigare? Alla fine ti faranno santo!"
Trunks sospirò e si lasciò cadere sul letto, completamente demoralizzato. Come non voleva andare via da solo con quelle due bimbette, avrebbe dovuto sopportarle per tutto il viaggio e stare costantemente attento a quello che diceva per non scatenare le ire delle due giovani ragazzine.
Osservò Goten, che ancora stava sdraiato per terra senza un minimo di contegno e senza riuscire nemmeno a smettere di ridere della malasorte del suo migliore amico.
Guardò poi in direzione della porta. Se suo padre fosse malauguratamente passato nei pressi della sua stanza, avrebbe avuto tutto il diritto ad insinuare che i due ragazzi si gingillavano a giornate sane e non pensavano mai ad allenarsi seriamente.
E lì si accese una lampadina.
Trunks saltò giù dal letto e si precipitò sul suo migliore amico.
"Goten! Amico mio! Complice di mille peripezie, compagno di mille strepitose avventure!"
A udire quelle parole, Goten smise improvvisamente di ridere ed iniziò a sudare freddo. Conosceva Trunks, lo conosceva da una vita, ormai sapeva leggere i suoi occhi, e soprattutto, sapeva riconoscere quello sguardo.
"Oh no no no no no."
"Oh sì sì sì sì sì!"
"No no no, Trunks! Io ho molte cose migliori da fare che stare dietro ai capricci di due bimbette! E ti vorrei ricordare che una di queste è Valese!"
"Ma se Valese è al mare dalle sue amiche fino ad agosto!"
"Sì, ma io le ho promesso che la sarei andata a trovare!"
"E ci andrai, caro vecchio amico mio! Ci andrai!" lo rassicurò Trunks aiutandolo a rialzarsi dal pavimento "Ma dopo aver trovato tutte e sette le sfere del drago!" gli annunciò con un bel sorriso, dandogli delle sonore pacche sulla spalla. "Vedrai, ci divertiremo!"

***

Era calata la notte sulla città.
Bra aveva appena terminato di preparare la valigia, facendo ben attenzione a non dimenticarsi niente, soprattutto il fondamentale radar che le aveva prestato la madre.
Bulma non le aveva fatto troppe domande, aveva preferito rispettare la privacy della figlia. Del resto, pure lei stessa fin da giovane era stata uno spirito libero che amava le sfide, e non si preoccupò se sua figlia, a soli dodici anni, avesse deciso di andare alla ricerca delle sette sfere del drago, magari per trovare il fidanzato ideale, proprio come aveva deciso di fare lei non troppi anni addietro.
Inoltre, c'erano Trunks e Goten con lei e Pan, non ci sarebbe stato motivo di preoccuparsi.

Bra chiuse la valigia ed iniziò a prepararsi per la notte. Si mise il pigiama che tanto aveva desiderato lo scorso compleanno, si pettinò i capelli con la spazzola che tanto aveva voluto quella volta che l'aveva vista dalla parrucchiera della madre, si stese un velo della crema che tanto aveva cercato (e pagato) quando una sua amica le disse che le avrebbe risolto ogni problema dei segni della pubertà e, infine, si mise tra le lenzuola che tanto aveva bramato quando le vide in negozio qualche settimana prima.
Fin da piccola aveva nutrito un forte senso di conquista, una risoluta determinatezza che le permetteva di ottenere sempre ciò che voleva. Non era forte come Trunks quando aveva la sua età, ne era più che consapevole, però, da diretta discendente di quella razza di guerrieri conquistatori, aveva ereditato il loro stesso desiderio di conquista.
Ancora qualche giorno e quei Saiyan che aveva sempre desiderato di conoscere sarebbero stati lì, davanti a lei.

Nella cameretta di un'altra abitazione, una ragazzina di dieci anni non aveva ancora finito di preparare il suo zainetto. Ogni volta che prendeva una maglietta dal cassetto, la lanciava per aria e con mille giravolte la riagguantava senza mai sgualcirla. Sferrava calci e pugni all'aria, facendo infinite acrobazie, saltando dal letto al comò e dal comò alla finestra. Non riusciva a contenersi, diventava euforica al pensiero che presto avrebbe avuto davanti a sè quei famigerati Saiyan, di poterli fronteggiare, di scoprire se erano davvero come se li era sempre immaginati, così forti, temerari, spietati. Sarebbe stata in grado di tenere testa a quei guerrieri talmente impetuosi?
Un leggero bussare alla porta interruppe le sue marziali piroette.
"Ma come? Ancora non sei a letto?" la rimproverò la madre. "Domani devi alzarti presto, tuo zio passa alle otto a prenderti!"
Pan per un attimo sudò freddo. Se c'era qualcosa che la bambina temeva, non era tanto dover fronteggiare un pericoloso avversario, ma subire i rimproveri dei genitori.
"Ho quasi fatto, mamma!"
"Va bene. Dopo passa papà a rimboccarti le coperte. Buonanotte!"
Pan si morse un labbro. Ad un tratto pensò a quello che stava per fare, a ciò che lei e Bra avevano progettato di portare a compimento. Quei saiyan erano gli stessi che avevano causato un'infinità di sofferenze ai loro amici e parenti, soprattutto a suo padre, Gohan.
Fu proprio uno di quei Saiyan la causa della prematura scomparsa di suo padre Goku, mentre l'altro fu l'uccisore di Piccolo, che in un anno era diventato una sorta di padre putativo per Gohan.
Che diavolo le era venuto in mente di fare? Che avrebbero pensato i suoi genitori? Come avrebbero reagito i suoi nonni?
Suo padre ci sarebbe rimasto di sicuro malissimo se avesse scoperto che proprio sua figlia aveva riportato in vita quei due spietati assassini.
Era già pronta a telefonare a Bra, ma improvvisamente quel suo cuore di bambina lasciò il posto a qualcosa che lei aveva già sentito, qualcosa che aveva già provato tutte le volte che, con suo nonno, aveva fronteggiato degli abili guerrieri. Il suo sangue saiyan le stava parlando. Capì che era proprio la sua indole, la sua natura saiyan, a desiderare quell'incontro. Avrebbe riportato in vita la squadra del Principe Vegeta per sfidarla, affrontarla e, alla fine, vincerla.




Angolo dell'Autrice

Rieccomi qui con il secondo capitolo.
Ringrazio chi ha recensito il precedente capitolo e chi ha inserito la mia storia tra le seguite. Spero di non deludervi!
Dunque, i saiyan ancora non si sono visti, a quanto pare si stanno facendo attendere! Ma ci penseranno nel prossimo capitolo a mettere un po' di scompiglio nella vita di questi pacifici terrestri.
Come sempre, recensite, recensite, recensite! Ogni opinione o predica è ben accetta!
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: JeanneValois