Ciao a
tutti!!!^________^
Mamma mia ragazze,
quando ho letto gli ultimi commenti ke mi avete lasciato la settimana scorsa,
nn ho potuto fare a meno di cominciare a saltellare per la stanza dalla
gioia!!^___^;;; Siete state tutte davvero carinissime, c’è ki addirittura ha
recensito due volte!! Per questo ho deciso di anticipare i tempi e di pubblicare
subito il sequel di “Destined Hearts” senza interruzioni fino alla
fine…contenti??^__-
Veramente questa ff
l’avevo già proposta, così come “Destined Hearts”, su un altro sito qualche
tempo fa, ma adesso che è passato un po’ di tempo l’ho riletta aggiungendo
qualcosina qua e là…una bella modifica invece l’ho fatta verso la fine, perkè
com l’avevo conclusa la prima volta mi piaceva ma mi sono accorta solo dopo che
rimaneva un po’ incompleta per certi versi. Quindi abbiate pazienza e seguitemi
fino alla fine, così mi dite cosa ne pensate del finale!^__^
Prima di lasciarvi al
primo cap, ke è giusto di riagganciamento alla situazione lasciata in sospeso
nell’ultima fict, vorrei ricordare ancora un paio di cosette:
Questa è una storia
fondamentalmente romantica, e per quanto io nn ami molto il miele, qui ce ne
sarà in una quantità disarmante! Scusatemi in anticipo se qualche capitolo vi
causerà un’intossicazione da sdolcinature, ma nn posso proprio farne a meno! Le
scene romanticissime mi vengono così, di getto!^^;;; Anke se i protagonisti
saranno come sempre Draco, Ginny e il loro amore, nel corso della trama
accadranno anche altre cose e l’attenzione potrebbe a volte spostarsi su altri
personaggi o su altre coppie. Verso la fine poi dovrebbe esserci anche qualche
scena d’azione…niente di che, ma cmq volevo avvertirvi^^ Ok, se siete ancora
tutti interi, e soprattutto se nn siete fuggiti via schifati, vi lascio al
capitolo uno augurandovi una buona lettura!! Baciozzi, Ginny85.
Disclaimer: Lo
faccio qui perché nella prima ff mi sono dimenticata…dunque, i personaggi e
alcune situazioni qui descritte non appartengono a me, ma a J. K. Rowling, che
ne detiene tutti i diritti. Non traggo alcun profitto personale da questa
fanfiction, la cui pubblicazione non è a scopo di lucro bensì per puro
divertimento. Detto questo, vi lascio finalmente alla storia e ai commenti
finali! Enjoy it!!^____-
HEAVEN OUT OF HELL
° Capitolo 1:
Arcobaleno °
You are not an enemy anymore
(tu non sei più un nemico)
There's a ray of light upon your face now
(c’è un raggio di sole sul tuo viso ora)
I can look into your eyes
(posso guardarti negli occhi)
And I never thought
(e non avrei mai pensato)
It could be so simple…
(che potesse essere così semplice…)
Si poteva benissimo dire che quello era stato il mese più bello della sua vita.
Virginia Weasley rimaneva sempre più sorpresa nel constatare che nemmeno quando
era la ragazza di Harry Potter riusciva a sentirsi così serena e in pace con se
stessa. Con il brunetto c’era sempre qualcosa lasciato in sospeso, un pensiero
indefinibile a parole ma solo con le emozioni, qualcosa che lei si portava
dolorosamente dentro ogni volta che era in sua compagnia. Forse era la
consapevolezza innata nel cuore di Ginny, che il ragazzo dai capelli corvini
non sarebbe mai stato veramente suo, che quella era una storia come tante
altre, destinata a non durare, a cadere e a dissolversi come polvere nell’aria.
Cosa che alla fine era successa, proprio l’anno prima.
Allora ne aveva sofferto moltissimo, fino alla disperazione, ma adesso era
tutto finito.
Harry Potter…ora il solo ricordare quel nome, che in passato aveva significato
così tanto per lei, non le provocava alcuna emozione, né negativa né positiva.
Harry era un caro amico, così come lo erano Ron ed Hermione, e lei gli voleva
ancora molto bene. Tuttavia pensare a lui non le provocava più alcuno
sfarfallio nello stomaco, né un persistente e acceso rossore nella zona
viso-guance.
Non pensare a lui almeno, perché adesso cera un’altra persona che aveva fatto
girare la testa a Ginny da circa quattro mesi: l’ultimo ragazzo sulla faccia
della terra a cui avrebbe mai pensato, quello che era convinta la odiasse più
di qualsiasi altro al mondo…quel ragazzo, il Serpeverde Draco Malfoy, da circa
un mese era diventato il suo sole, il suo punto di riferimento, il suo vero
amore…
You can hear the music with
no sounds
(puoi sentire la musica senza suoni)
You can heal my heart without me knowing
(puoi curare il mio cuore senza che io lo sappia)
I can cry in front of you
(posso piangere di fronte a te)
'cause you're not afraid to face my weakness…
(perchè non hai paura della mia debolezza…)
Lei lo amava e lui amava lei, di questo era più che sicura. Non glielo diceva
quasi mai a parole, doveva ammetterlo, tuttavia glielo poteva leggere negli
occhi quando si trovavano insieme, in quei bellissimi occhi grigi come il mare
in tempesta, gelidi con tutti ma ardenti con lei. Sì, glielo dicevano i suoi
occhi quanto Draco la amasse e tenesse a lei. E questo, Ginny non esitava a
negarlo, la riempiva di una felicità mai provata prima, ma anche di un certo
grado di orgoglio. Sapere di essere lei l’unica ragazza in tutta Hogwarts
capace di far battere il cuore del bel biondino la faceva sentire speciale, una
creatura privilegiata, che aveva raggiunto il suo equilibrio perfetto, che
finalmente aveva trovato la sua anima gemella…
And when we'll wake up
(e quando ci sveglieremo)
Some morning rain
(qualche pioggia del mattino)
Will wash away our pain…
(laverà via il nostro dolore…)
Sentiva di non desiderare nient’altro dalla vita. Le bastava avvertire il
calore del suo corpo quando la abbracciava forte fino a toglierle il respiro, o
il tocco delle sue labbra bollenti a contatto con le sue, per sentirsi felice e
appagata come non lo era mai stata prima.
A ragione quindi, Virginia Weasley poteva dire che quelli erano i giorni più
belli della sua giovane vita...
’Cause it never began for
us
(perchè non è mai cominciato per noi)
And it'll never end for us…
(e mai finirà per noi…)
***
Natale era ormai alle porte, e un’atmosfera elettrizzata,
forse anche troppo, si andava impossessando delle Sale Comuni e dei dormitori
di tutta Hogwarts. Nelle aule e nei corridoi era un continuo fervere di
attività, di voci e risate di ragazzi e ragazze che discorrevano circa i regali
che avrebbero voluto ricevere da amici e parenti, di addobbi natalizi che
spuntavano dal nulla come per magia e di escursioni intorno al lago ghiacciato
e alla foresta proibita spledidamente innevata. Questo era il Natale, ovvero il
periodo dell’anno più atteso da qualsiasi studente nel mondo, mago o babbano
che sia.
Presi com’erano dall’ebbrezza delle festività imminenti, la maggiorparte dei
ragazzi dell’ultimo anno nemmeno si rendeva conto dell’enorme mole di compiti
che gli insegnanti stavano assegnando prima delle vacanze. Quell’anno la
conquista dei M.A.G.O. sembrava un’impresa più che mai ardua, ma stranamente,
ciò che per la maggior parte dell’anno scolastico preoccupava a morte tutti gli
studenti, durante il mese di dicembre finiva inevitabilmente nell’elenco di
cose da dimenticare. Era come se si fosse aperta una parentesi di sollievo
rispetto al normale tram-tram quotidiano.
Naturalmente, non tutti gli studenti della scuola si facevan i fatti loro in
quel periodo.
Tra i Grifondoro del settimo anno, gli unici a pensare alle tremende verifiche
a cui sarebbero stati presto sottoposti erano Hermione Granger, Harry Potter e
Ron Weasley, non tanto perché a questi ultimi interessasse particolarmente,
quanto perché la ragazza castana, da brava dittatrice, li costringeva
letteralmente ad un lavoro spossante sui libri tutti i santi pomeriggi.
In uno di questi pomeriggi, durante una giornata particolarmente fredda e cupa,
mentre tutti gli altri studenti di Grifondoro erano impegnati a realizzare una
divertentissima battaglia a palle di neve in cortile, Hermione se ne stava
tranquillamente seduta in Sala Comune, con in grembo un paio di libri di
Aritmazia e sul tavolo altrettanti voluminosi tomi di Storia della Magia, che mettevano
paura solo a guardarli. Harry sedeva davanti a lei, l’aria non molto felice,
mentre con la penna d’oca in mano si vedeva tutto intento a disegnare
scarabocchi su una pergamena completamente bianca, quella che avrebbe dovuto
contenere la sua relazione sulle Pozioni Rigeneranti. Ron nel frattempo
sembrava dormire beatamente, con le braccia incrociate sui libri perfettamente
chiusi e la testa comodamente poggiata sopra di esse. I rumori e le voci che
provenivano dall’esterno sembravano amplificati dal silenzio che regnava nella
Sala, rotto solo dal costante crepitio del fuoco nel camino e dallo stridere
della penna d’oca di Harry sulla carta.
Seduta su una poltrona accanto alla finestra, Ginny osservava tranquillamente
il monotono paesaggio innevato, l’espressione del suo viso lentigginoso
assorta, come se fosse persa in un mondo tutto suo, fatto di immagini e suoni
amici. Ogni tanto un sorriso fugace le sfiorava le labbra rosee, mentre con gli
occhi assisteva ai divertenti capitomboli in mezzo alla neve di qualche giovane
studente del primo anno.
Al contrario dei suoi amici, Ginny non aveva ricevuto molti compiti per quel
fine settimana, ma aveva deciso ugualmente di rimanere nella scuola durante il
pomeriggio per far loro compagnia. Nel frattempo fingeva di leggere un libro
sulle Creature Magiche nei dintorni di Hogwarts, un noiossimo documentario
narrato che Hagrid aveva assegnato agli alunni del sesto anno per le imminenti
vacanze.
La voce spazientita di Hermione ruppe d’improvviso quel magico silenzio,
facendo inevitabilmente sussultare tutti i presenti, senza eccezioni.
“RON!! Insomma, ma ti sembra questo il momento di dormire??!!”
Richiamato dalla sua voce imperiosa, Harry alzò di scatto la testa piuttosto
spaventato, e a causa di quel movimento brusco l’inchiostro che orlava la punta
della sua penna d’oca macchiò tutta la pergamena, finendo così di renderla
inutilizzabile. Ginny staccò gli occhi dal vetro e si volse a guardare
frastornata l’amica. Il bello addormentato invece socchiuse lentamente le
palpebre, come se quelle parole qualcuno gliele avesse surrurrate gentilmente
all’orecchio, inducendolo a destarsi. Alzò la testa altrettanto debolmente,
sbattendo ripetutamente gli occhi azzurri e limpidi per riprendere coscienza
dell’ambiente in cui si trovava, i folti capelli rossi più spettinati del
solito. Infine si voltò verso Hermione, che nel frattempo lo fissava con astio,
mentre un accenno di rossore cominciava a farsi strada dietro la punta delle
sue orecchie.
“Mi hai chiamato Herm…?” mormorò Ron con voce impastata di sonno.
Hermione incrociò le braccia davanti al petto, furente.
“Ma certo che ti ho chiamato! Mi vuoi spiegare perché non stai ripassando per
il test di Pozioni invece di dormire? Eppure mi sembra che sia stata abbastanza
chiara prima, quando vi ho spiegato che quest’anno dovrete impegnarvi più del
solito se volete raggiungere risultati passabili !”
Ron si stropicciò gli occhi ancora assonnato, poi prese in mano uno dei libri
che fino a quel momento aveva utilizzato esclusivamente come cuscino e lo aprì
ad una pagina a caso. Dopo aver letto le prime righe, storse il naso in una
smorfia di disappunto.
“Accidenti, Herm! Ma come devo dirti che a me questa roba non mi entra in
testa, tanto più che Piton mi sta pure antipatico!!”
“Oh Ron, sei proprio irrecuperabile!”
La ragazza castana alzò gli occhi al soffitto in un gesto di impazienza, quindi
strappò bruscamente il testo dalle mani di Ron e cominciò a sfogliarlo
rapidamente, perfettamente padrona dell’argomento.
“Guarda, ti faccio vedere io…ecco, proprio qui. Capitolo tre: Pozioni
Rigeneranti e loro scopi…”
Hermione gli mise il testo sotto il naso indicandogli col dito l’inizio del
paragrafo da studiare. Nel vederlo, Ron emise un verso misto tra sorpresa e
smarrimento.
“Che cosa?! Io dovrei studiare tutta questa roba?! Ma dico, siamo
impazziti??!!”
Hermione fece un sospiro profondo e rassegnato, senza nemmeno tentare di
rispondergli, e un secondo dopo tornò a concentrarsi sui suoi libri, mentre Ron
cominciava a leggere piuttosto di malavoglia il libro di Pozioni. Harry fece lo
stesso, capendo, grazie ad un occhiata eloquente di Hermione, che lo stesso
trattamento sarebbe stato riservato anche a lui se non avesse cominciato ad
impegnarsi seriamente. Per qualche secondo tutto tornò com’era prima, eccezion
fatta per Ron, che adesso sembrava molto più sveglio e irritato di prima.
Ginny aveva osservato la scena tra i due con divertimento, e alla fine
ridacchiò sommessamente nascondendo il viso tra le pagine del suo libro. Da
quello che aveva saputo in giro, Hermione e suo fratello stavano ufficialmente
insieme da circa due settimane, anche se, guardandoli così mentre litigavano,
non sembrava fosse cambiato granchè tra loro. Come era successo che si fossero
dichiarati la rossa non l’aveva mai scoperto, ma secondo quanto le aveva detto
Harry le cose tra i due si erano chiarite alla fine della famosa partita di
Quidditch, proprio quando lei li aveva lasciati di nascosto per correre da
Malfoy. Forse era per questo che non aveva assistito a nulla di significativo
tra i due ragazzi in questione, pensò Ginny sovrappensiero.
Era passato un mese da allora, ma stranamente la situazione tra Hermione e Ron
era rimasta inconfondibilmente invariata, tranne per il fatto che adesso tutti
i loro compagni andavano a dire in giro che i due stavano insieme. Hermione
specialmente sembrava molto infastidita da tutto questo. Una volta aveva
persino litigato piuttosto accesamente con Luna Lovegood, la quale pareva
particolarmente divertita mentre la guardava arrossire e balbettare imbarazzata
che lei e Ron erano solamente amici. Da come si comportava con lui
quando erano in compagnia di altri – con atteggiamento palesemente distaccato,
quasi litigioso a volte – pareva proprio che i due, ma in particolare Hermione,
provassero imbarazzo, quasi vergogna a dimostrarsi pubblicamente i sentimenti
l’un l’altro. Una cosa così semplice e naturale, come le piccole dimostrazioni
di affetto tra due persone che si vogliono bene, per loro rappresentava ancora
un enorme ostacolo da superare.
Sarà questione di carattere…in fondo sono ancora dei bambini per quanto
riguarda le questioni di cuore… pensò Ginny sorridendo un poco tra sé.
Ma se loro erano dei bambini in quel senso, lei e Draco allora cos’erano? In
fondo anche loro due stavano insieme, ma non lo davano certo a vedere in giro,
anzi! Anche se il Serpeverde non si divertiva più a deriderla quando la vedeva,
entrambi continuavano ad ignorarsi perfettamente quando si incrociavano per
caso in corridoio durante la giornata.
Loro però lo facevano per necessità non per vergogna, si disse Ginny con
decisione. Rivelare che lei aveva una storia con un viscido Serpeverde, per di
più un Malfoy, avrebbe intaccato seriamente la pace e l’amicizia con i suoi
compagni Grifondoro. Senza parlare poi delle loro rispettive famiglie, che
senz’altro si sarebbero dimostrate del tutto contrarie al loro amore. Per
questo avevano deciso di comune accordo – Draco era quello che aveva insistito
più di tutti, in realtà – di tenere nascosta la loro relazione, almeno fino a
quando non sarebbero stati entrambi abbastanza grandi per decidere da soli cosa
fare della loro vita, senza subire le influenze degli adulti.
Era doloroso, però era necessario. Non passava giorno in cui Ginny non pensava
a quello che stava facendo con una punta di rimorso e di vergogna. Stava
tradendo la fiducia dei suoi amici. Lo faceva per il loro bene, sì, ma era
quella la dolorosa verità, e tutto sommato lei non riusciva ancora
completamente ad accettarla. Nel suo cuore Ginny aspettava pazientemente il
giorno in cui avrebbe potuto smetterla di dire bugie, di ingannare le persone
che le stavano intorno, e gridare a tutto il mondo che si era innamorata di
Draco Malfoy e che era felice.
Vorrei tanto che quel giorno fosse oggi… sospirò leggermente la rossa
tornando a rivolgere la propria attenzione alla finestra.
Fuori stava cominciando a fare buio e la maggior parte dei ragazzi stava ormai
rientrando nel castello, con l’intenzione di andare a rifocillarsi davanti ai
camini delle rispettive Sale Comuni. Guardando l’orologio, Ginny pensò che
avrebbe potuto fare un salto in biblioteca a posare quel noiosissimo libro.
Tanto, pensò con una scrollata di spalle, l’aveva letto tante di quelle volte
da ricordarsene per tutta la vita!
E poi, non si nascose che sperava anche di incontrare Draco, magari durante il
tragitto fino alla biblioteca. L’aveva visto solamente una volta quella
settimana, quasi di sfuggita, una sera che aveva fatto tardi per colpa di
Piton. Purtroppo però uno dei prefetti del quinto anno, un Grifondoro che
passava di lì proprio in quel momento, li aveva visti insieme e l’aveva
riconosciuta. Per togliersi da quell’imbarazzante situazione, entrambi avevano
dovuto fare finta che stessero litigando, invece che abbracciandosi come due
perfetti innamorati. Il prefetto si era convinto facilmente di quella
spiegazione e si era allontanato senza dire una parola, intimorito
probabilmente dallo sguardo gelido con cui Malfoy lo stava fissando o più che
altro dal suo distintivo di Caposcuola. Ginny aveva sospirato sollevata,
pensando che non si era mai sentita tanto in imbarazzo in vita sua…
“Dove stai andando, Ginny?” chiese Ron quando vide sua sorella alzarsi e
indossare il mantello.
“Devo andare a riportare questo libro da Madama Pince…” spiegò la rossa
distrattamente mentre si sistemava meglio il mantello sopra la divisa.
Si diede un’occhiata breve ma non troppo allo specchio, accertandosi che i
lunghi capelli riccioluti e il trucco fossero a posto, poi salutò i presenti
con un cenno della mano e uscì dalla Sala Comune.
“Mi piacerebbe davvero sapere dove sta andando…” commentò Ron guardando il
punto dove sua sorella era sparita, mentre con le dita tormentava le pagine già
sgualcite del suo libro.
“Ma come, non hai sentito? Va in biblioteca…” replicò con calma Hermione senza
nemmeno alzare la testa dai suoi appunti.
“Questo l’avevo capito! Però è quello che ha detto lei, noi che ne sappiamo se
è veramente così?” insistè il rosso aggrottando la fronte con aria diffidente.
“Non starai dando della bugiarda a tua sorella?” disse Harry alzando
meravigliato un sopracciglio.
Ron sospirò, continuando a tormentare il povero libro con le unghie.
“Non saprei…il fatto è che da qualche giorno Ginny mi sembra
strana…sovrappensiero. Non avete notato come se ne sta sempre sulle sue, senza
scambiare una parola con nessuno? Pensate che ieri l’ho vista sorridere da sola
davanti allo specchio! Non vi sembra un pochino bizzarro come
comportamento?”
Hermione sorrise comprensiva, con l’aria di chi avesse capito tutto al volo mentre
il ragazzo, invece, non aveva capito nulla.
“Come sei ingenuo, Ron! Possibile che non ci hai ancora pensato?”
“Pensato a cosa?”
“Non c’è niente che non va in Ginny…è solamente innamorata!”
“INNAMORATA??!!” esclamarono all’unisono Harry e Ron, balzando in piedi per la
sorpresa.
Hermione ridacchiò divertita dalla loro reazione, mentre continuava a sfogliare
con tranquillità il libro che aveva davanti.
“E…e di chi, si può sapere?” chiese Ron passandosi nervosamente una mano fra i
capelli fiammeggianti e ricomponendosi quel tanto da permettergli di tornare a
sedere, imitato a ruota da Harry.
“Non ne ho la più pallida idea…” rispose tranquillamente Hermione.
“Cosa?!” esclamò il rosso sbattendo violentemente il palmo della mano sul
tavolo, attirando piuttosto bruscamente l’attenzione della ragazza.
“E me lo dici così?! Dobbiamo subito andare a scoprirlo! Pensate che
succederebbe se si fosse messa insieme ad uno di quei sempliciotti di
Tassorosso o, peggio ancora, con un… Serpeverde!”
Le labbra di Ron si arricciarono in una smorfia di disgusto nel pronunciare
quel nome. Hermione sbuffò spazientita.
“Adesso falla finita di dire stupidaggini, Ron! Non vedo cosa ci sia di tanto
strano nel fatto che Ginny si veda con qualcuno che non sia Grifondoro. Nel
caso non ve ne siate accorti, anche lei sta crescendo ed ha la sua vita ora. E
poi, già l’anno scorso Ginny è stata con qualcuno se non sbaglio…vero Harry?”
A quelle parole il brunetto arrossì involontariamente e distolse imbarazzato lo
sguardo dall’amica. Hermione sorrise maliziosamente alla sua reazione, ma non
disse niente.
“Ma scusa, adesso cosa c’entra questo?” le chiese Ron invece, disorientato.
La giovane si strinse nelle spalle con aria innocente.
“Niente. Stavo solamente affermando un fatto, così come è un fatto che Ginny
abbia il diritto di incontrarsi con chi vuole, senza che VOI andiate a
spiarla…” e così dicendo, Hermione scoccò un’occhiata eloquente al suo ragazzo,
che arrossì e preferì distogliere lo sguardo altrove.
Questo pose fine alla conversazione. Mentre gli altri tornavano al loro studio
Harry impugnò debolmente la sua penna d’oca, ma invece di riprendere a scrivere
sulla sua pergamena cominciò a rigirarsela tra le mani, sovrappensiero.
Hermione aveva ragione. Lui però ancora non riusciva a smettere di pensarci.
Non poteva evitare di ricordarlo tutte le volte che si trovava da solo, di
solito nell’oscurità del suo dormitorio, la sera tardi, quando le esperienze
accumulate nel corso di una lunga giornata raffiorano vivide nella mente.
Sembrava passata un’eternità da allora…invece lui e Virginia erano stati
insieme soltanto l’anno precedente, proprio in quel periodo. Solamente se
rivolgeva per un attimo il pensiero a quegli eventi apparentemente lontani,
riusciva a ricordare alla perfezione ogni secondo che avevano trascorso
insieme. Ricordava tutto, perfino il giorno in cui, a Hogsmeade, le aveva detto
addio piuttosto frettolosamente. E ricordava anche l’espressione di Virginia, i
suoi bei occhi azzurri attraversati da profonda sopresa, poi incredulità…infine
dolore. Un intenso dolore segnato dalle lacrime. Lui si era sentito un mostro
in quel momento, mentre assisteva impotente al suo pianto disperato. Era ben
consapevole di quello che aveva fatto: era come se le avesse strappato una
parte del suo cuore, che batteva per lui praticamente da sempre, e quella parte
la avesse poi gettata in mezzo alla strada e calpestata senza pietà.
In quel momento credeva di fare la cosa giusta. A che serviva continuare ad
ingannarla in quel modo? Questo naturalmente prima di vedere Virginia in quello
stato.
Tornato dai Dursley, a giugno, Harry aveva passato un estate di inferno,
tormentato dai sensi di colpa. E tutto perché sapeva di aver tradito la fiducia
e l’amore di una ragazza dolce, che gli voleva bene veramente, per stare con
un’altra di cui, si era accorto solo in seguito, non conosceva assolutamente
nulla. Peccato che l’avesse scoperto troppo tardi per rimediare al danno fatto.
Adesso però avrebbe dovuto essere contento, visto che a quanto sembrava Ginny
l’aveva già sostituito con qualcun altro, che molto probabilmente non l’avrebbe
fatta soffrire come aveva invece fatto lui…
Ma allora, perché non riusciva a rallegrarsi per questo?
Sei solo uno stupido… pensò Harry rivolto a se stesso, mentre tentava
senza riuscirci di finire la relazione per Piton, la mente invasa dai ricordi
di una vita precedente, ormai irrecuperabile e irrimediabilmente persa, per
colpa sua.
TBC…
ndGinny85: Ciao a tutti!!!^_____^ Rieccomi qua, a commentare
come sempre la fine di ciascun capitolo! Come avrete notato per adesso non
succede nulla di particolare, ho solamente ripreso a descrivere la situazione
da dove l’avevamo lasciata nella prima parte. La canzone che ho messo
nell’introduzione è “Raimbow” di Elisa, questo perchè ho letto il testo e mi è
sembrato che ci azzeccasse in pieno con la storia, perciò fate conto che le
parole siano di Ginny rivolte al suo Dracuccio, ok?^^
Un’ultima cosa, ma non certo meno importante: COMMENTATE!!!! Subito, altrimenti
non puibblico più!! Scherzo, naturalmente…a dispetto di quello ke alcuni
potrebbero pensare (vedi: mio fratello), io adoro scrivere fanfiction e adoro
pubblicarle sui miei siti preferiti. Non ho la pretesa di considerarmi una
brava scrittrice, forse passabile, ma neanche molto, per questo ci terrei
davvero tanto ke mi facciate sapere cosa ne pensate voi di tutto questo lavoro
che sto facendo…naturalmente è accettato di tutto! Forza quindi, RECENSITE in
tantissimi!!!! Un bacio a tutti, e alla prossima (giovedì dovrei pubblicare il
secondo cap, mercoledì se siete buoni nei commenti ^___-)
Ciaooo!!!!!