*la
canzone in questo capitolo è Just My Imagination dei Rolling
Stones,
uscita se non sbaglio proprio quell'anno!
103
Appuntamento coi Malandrini [novembre 7°]
Lily
si svegliò di buon'umore.
Non
sapeva neppure lei cosa ci fosse da esser così felici
perché, sì,
certo, era una bella giornata da trascorrere a Hogsmeade, ma aveva
invitato Potter e i suoi amici con loro in un momento di pazzia e
tutto portava a pensare che lei sarebbe stata un fascio di nervi
quella mattina: invece non poteva fare a meno di sentirsi meglio del
solito.
Non
riusciva a infastidirla neppure il fatto che Mary e Alice la
guardassero aspettandosi chiaramente che lei scattasse da un momento
all'altro e uccidesse qualcuno, del resto era comprensibile che si
comportassero così, visti i precedenti.
Lily
si chiese se Potter fosse invece nervoso, ma conoscendo la sua
autostima probabilmente dormiva ancora.
«La
mia vita è finita.»
«Prongs...»
«No,
no, sul serio. Sul serio. Non ho camicie pulite. NON HO CAMICIE
PULITE.»
«Dai,
James... Avevi probabilmente due o persino tre cose da preparare per
questa uscita, è normale che tu te ne sia dimenticata una.
Non avevi
neanche un preavviso di due anni e mezzo quindi...»
«Ha
parlato Remus Organizzazione Lupin! Ricordami quanto faccio schifo
anche la prossima volta che ti serve aiuto in Pozioni! Trovatemi una
camicia! TROVATEMI UN PONCHO, QUALCOSA!»
Le
ragazze arrivarono con un minuto di ritardo al portone, trovando gli
ultimi studenti che lasciavano la scuola ma nessuna traccia dei loro
compagni. Questi fecero ingresso cinque minuti dopo, correndo
giù
per le scale a tutta velocità.
«Ci
siete da molto?» domandò Peter preoccupato.
«Una
mezz'ora.» rispose Mary prima delle altre. «Vi
perdoneremo solo per
una burrobirra.»
«Volentieri.
Peter non trovava vestiti decenti e quindi sarà lieto di
pagare.»
rispose James brillantemente.
Peter
tirò un profondo sospiro e Alice gli diede una violenta
pacca in
mezzo alla schiena. «E bravo Pete!»
«Cos'hai
lì, Evans?» cinguettò James,
affiancandosi alla ragazza.
Lily
abbassò lo sguardo sulla busta che portava: «Ah.
Ecco, io e
Rosmerta abbiamo parlato di ricette babbane l'ultima volta e lei mi
ha chiesto se potevo prestarle i libri di ricette che avevo a
casa.»
«Ma...»
cominciò lui e poi chiuse la bocca. Aveva un'aria talmente
mortificata, per un momento, che Lily capì cosa volesse
chiederle.
«Li
ho portati via da casa dei miei prima di andarmene da Alice. Volevo
tenere qualcosa. Rosmerta me li renderà dopo aver copiato
quello che
le interessa.»
«Aha.»
disse lui, prendendole poi la busta di mano. «Te le porto
io.»
«D'accordo.»
acconsentì lei di buona lena, tentando di ignorare il fatto
che gli
altri si fossero prevedibilmente distanziati per lasciarli soli.
James
annuì e i due procedettero a fianco a fianco in silenzio.
Dopo
i primi venti metri, con nelle orecchie la voce pericolosamente
indifferente di Sirius che chiedeva a Mary dove fosse Stebbins e lei
che rispondeva “lo incontro anche io da Mielandia”,
Lily cominciò
a sentirsi leggermente confusa. Non da quei due, perché era
terribilmente scontato che entrambi avessero deciso di incontrare i
loro accompagnatori nello stesso punto come si fossero messi
d'accordo per ingelosirsi a vicenda e rendere tutto più
imbarazzante
- non che Mary avesse quell'intenzione ma quella di Sirius era
scritta a caratteri cubitali e tutti si aspettavano un disastro di
lì
a poco - ma perché Potter non aveva aperto ancora bocca dopo
la sua
ultima domanda.
Quest'ultimo
si stava scompigliando i capelli come al solito, guardando dritto
davanti a sé e, a giudicare dal modo in cui ogni tanto la
sua
guancia sinistra si infossava, mordendosi l'interno della bocca e
tirando qualche sospiro. Dopo i primi cento metri, alla fine, il
ragazzo gemette.
«Ci
sto provando.»
Lily
lo guardò sconcertata: «A fare cosa?»
«A
trovare qualcosa da dirti. Ho passato anni a pensare a noi assieme a
Hogsmeade e adesso che mi lasci camminare affianco a te ho la mente
vuota. Vuota. Non ho idea di cosa dire e tutto ciò a cui
riesco a
pensare è che devo mettere i piedi dritti perché
ci manca solo che
io inciampi davanti a te.»
Era
un discorso talmente onesto e umile da Potter, e talmente
inaspettato, che Lily scoppiò a ridere. Questo
rincuorò
visibilmente il ragazzo, che si raddrizzò e
abbozzò un sorriso.
Il
gruppetto davanti a loro si voltò per un momento ma tutti si
affrettarono a far finta di niente per lasciarli in pace, cosa che la
fece ridere ancora di più.
«Oh,
Potter!» borbottò, «Sei veramente
preoccupato all'idea di
cadere?»
«Terribilmente. E ehi, almeno stai ridendo. Meglio che il silenzio.»
«Terribilmente. E ehi, almeno stai ridendo. Meglio che il silenzio.»
Lily
cercò di tornare seria, ma poteva sentire una risata
impossibile da
frenare in arrivo che le faceva tremare le labbra serrate. A
peggiorare le cose James era tornato silenzioso e dopo qualche passo
si era sbattuto una mano in fronte, cominciando a ridacchiare.
«Non
posso crederci, non esiste che io non abbia qualcosa di cui
parlare!»
«Credimi,
ho sempre pensato lo stesso.» rise lei, «Sei
teso?»
«Da
morire!» confessò lui con la solita franchezza, e
dal tono sembrava
che quasi se ne vantasse.
Lily
rise ancora più forte: «Che cosa
adorabile!»
Inaspettatamente
le guance di Potter si colorarono di rosso acceso e lui
aggrottò la
fronte: «Ora, questo non è molto
virile...»
All'ennesima
risata il gruppetto davanti a loro si scambiò un'altra
occhiata.
«Ma
che le starà dicendo?» si chiese Frank.
«E' strano sentirla ridere
tanto.»
«A
volte si sveglia di buon umore ed è così tutto il
giorno.» lo
informò Mary.
«Beh,
così non è male.» commentò
Sirius. «E sappiamo tutti che buffone
James sia.»
«Già, a differenza tua.» ribatté Remus sarcasticamente. «Comunque mi aspettavo peggio, temevo cominciassero a litigare subito.»
«La giornata è lunga.» disse Alice. «Non fidarti troppo.»
Ma per il momento Lily era stata conquistata dall'inaspettata tenerezza che il ragazzo le stava facendo e gli diede un amichevole spinta mentre continuava a ridere. James non poté che unirsi a lei.
«Già, a differenza tua.» ribatté Remus sarcasticamente. «Comunque mi aspettavo peggio, temevo cominciassero a litigare subito.»
«La giornata è lunga.» disse Alice. «Non fidarti troppo.»
Ma per il momento Lily era stata conquistata dall'inaspettata tenerezza che il ragazzo le stava facendo e gli diede un amichevole spinta mentre continuava a ridere. James non poté che unirsi a lei.
«Sai,
dovrei farti da portaborse o qualcosa del genere.»
«Accetterei, la mia borsa è sempre troppo pesante.»
«Accetterei, la mia borsa è sempre troppo pesante.»
«Ah!
L'hai detto! Ricordati che hai dato la tua parola!»
«Io
non ho dato un bel niente!»
Lui
emise un verso di scetticismo e strinse la busta al petto con aria di
dignità ferita. Fecero qualche passo e si resero conto che
era
tornato il silenzio, così tornarono a ridere.
«Lo
sai, puoi anche non parlare. Possiamo fare la strada in
silenzio.»
suggerì lei alla fine. «Io non mi annoio di certo,
sto ascoltando
anche quello che dicono gli altri e tu hai tutto il tempo per pensare
a cosa raccontarmi.»
James
inclinò la testa, pensandoci sopra e passandosi una mano tra
i
capelli. «Evans...»
«Sì?»
«Sì?»
«Perché
ci hai chiesto di uscire? A tutti noi?»
«Non
lo so.» rispose lei con sincerità. «Era
un giorno strano, Frank
aveva quasi perso la testa contro Edgar, Sirius e Mary erano
visibilmente sul punto di litigare per Stebbins...
Forse
volevo uscire con voi tutti assieme finché ancora
possiamo.»
«Che
tetra.» commentò lui con un sorriso.
«Posso
farti una domanda personale?» chiese lei, guardandolo con
chiara
curiosità negli irresistibili occhi verdi. James
pensò che poteva
anche chiedergli un polmone.
«Ovvio.»
«Come
sta tuo padre?»
Colto
di sorpresa, quasi incespicò su un sasso. «Bene!
Perchè?»
«Perché
ti ho sentito dire che stava male, l'altro giorno...»
«Aaah!
No, no, tranquilla, è che mio padre ha una salute un po'
così,
perché è vecchio.» rispose lui,
schietto. Lei gli rivolse
un'occhiata incuriosita. «I miei mi hanno avuto quando
già
pensavano di non poterne avere più. E l'altro giorno aveva
una
brutta influenza ma si è già ripreso.»
«Ti
scrivono spesso.» notò lei. Non era una domanda,
ma James rispose
comunque.
«Almeno
una volta alla settimana. Persino Peter e Frank ricevono meno
lettere!» esclamò in tono quasi orgoglioso.
«Scrivono anche a
Sirius una volta alla settimana.»
«I tuoi?»
«I tuoi?»
«Sì.
Lo sai che vive con noi ormai, quindi per loro è come un
altro
figlio. Se tu uscissi con me probabilmente ti considererebbero la
figlia che hanno sempre voluto.» aggiunse con malizia.
Lei
ridacchiò, «No, grazie. Ma se volevano una
famiglia numerosa come
mai hanno aspettato tanto?»
«Oh,
no, non hanno aspettato! Non riuscivano ad avere figli e
così ci
avevano praticamente rinunciato. Io sono una specie di miracolo. Non
commentare.»
«Scommetto
che ti viziano da morire...» disse lei senza cattiveria.
«Cocco di
mamma e cocco di papà allo stesso tempo.»
«Sì,
anche se Sirius adesso è più cocco di
me...» ribatté lui con un
gran sorriso. «Puoi venire a trovarci quando vuoi, lo sai? Ho
parlato di te e-» James si interruppe con un'occhiata
terrorizzata.
Lily
assottigliò lo sguardo. «Gli hai detto delle mie
lettere?»
«Cerca
di capire, era perché pensavo che avresti potuto aver
bisogno di
un'altra casa se quella di Alice non fosse stata a
disposizione.»
L'espressione
di lei si fece sorpresa: «Eri seriamente pronto a offrirmi
casa
tua?»
«Ovviamente!»
fece lui, indignato. «Non ho mai scherzato su questo! Casa
mia è
grande per tutti!»
«Oh,
Potter...» ripeté lei nello stesso tono di prima,
«E' stato un
pensiero davvero carino.»
«Certo,
apparentemente io sono adorabile.» rispose con rimprovero, e
lei
scoppiò di nuovo a ridere.
Quando
arrivarono davanti a Mielandia Mary mandò loro baci e
andò a
raggiungere Stebbins, che era in una posizione difficile dato che non
era seduto lontano da Jackie, la nuova fiamma di Sirius, e Sirius lo
stava già incenerendo con lo sguardo.
«Dovremmo
restare? E trascinare i pezzi di James Stebbins lontano da
qui?»
domandò Alice.
«Io
direi di lasciare che arrangino.» propose Remus, che a
differenza di
Lily non era particolarmente di buon'umore. Non che fosse una
novità:
anche l'anno di G.U.F.O. Remus non era stato propriamente amichevole
finché non aveva litigato con tutti e poi era tornato in
sé. Era il
suo unico modo di sfogare l'eccessivo stress da esami che andava ad
aggiungersi alla già naturale tensione che faceva parte di
lui.
«Andiamo
da Rosmerta a darle i libri. Dopo ci facciamo un altro giro.»
propose James e gli altri annuirono.
«Secondo
te...» cominciò Remus rivolto ad Alice.
«Stanno cercando di
provocarsi volontariamente o sono solo idioti?»
Alice
ci pensò su un momento: «Sono idioti. Ma nel caso
di Mary lei non è
neanche gelosa... E invece Sirius è geloso anche di James.
Quindi...»
Remus
annuì tra sé e sé, pensando che era
stato stupido a pensare che
Sirius potesse essere davvero innamorato di Mary. Il motivo per cui
l'amico lo infastidiva più del solito non era che fosse
portato a
blaterare contro Stebbins perché soffriva per amore, ma
perché era
lui, Remus, ad essere più irritabile e a sopportare meno i
suoi
atteggiamenti da egocentrico. Così sbuffo, liquidando quelle
ipotesi.
«...
Dedalus?» chiese James in quel momento, impegnato a parlare
con
Peter. «E non è riuscito neanche a trasfigurarlo
dopo? Ma che
pena...»
Lily aggrottò la fronte.
Lily aggrottò la fronte.
«Ma
era un compito difficile...» cominciò Frank.
James
gli rivolse uno sguardo sprezzante. «L'ho fatto in un minuto,
il
tempo di prendere la bacchetta. Potrei farlo anche a occhi
chiusi.»
«Non
tutti sono bravi come te, James.» fece presente Peter.
James
rise, «Vero.»
«Ecco
qua, come rovinare tutto in dieci secondi.»
borbottò Lily.
«Mh?»
fece Alice, sovrappensiero.
«Niente,
niente...»
Ai
Tre Manici l'atmosfera si era raffreddata, cosa che aveva portato
James ad aumentare l'atteggiamento da sbruffone, come faceva ogni
volta che la tensione saliva troppo e lui era accanto ai propri
amici. Alice rideva, avendo ben chiaro che James stesse scherzando
quando diceva di essere il migliore a Hogwarts, ma a un certo punto
notò l'espressione contrariata di Lily.
«Lily,
accompagnami in bagno.» disse quindi la ragazza.
«Ma
perché voi ragazze andate sempre in compagnia?»
domandò James a
nessuno in particolare.
«Perchè
così possiamo parlare male di voi.» rispose lei
scherzosamente.
«Come
se potessi trovare qualcosa di male sul mio conto.»
commentò James.
Lily
aprì bocca per rispondere ma Alice l'afferrò per
un braccio. «Su
su, accompagnami.»
Lei
grugnì un assenso e la seguì.
«Come
mai?» domandò ad Alice indicando attorno a loro:
lei di solito
preferiva andare in bagno da sola.
«Perché
ti stai innervosendo?» le domandò lei, andando
allo specchio per
controllare i capelli. Lily la seguì facendo lo stesso.
«Perché
Potter è un imbecille! Chi parla per un quarto d'ora di
quanto sia
bravo a volare? E che ci vuole? Fase uno: ti siedi sulla scopa. Fase
due: non cadi! E dire che...»
«Che?»
la invitò a continuare Alice.
Lily
incrociò le braccia, agitata. «Che per un momento
sembrava anche
simpatico...»
«Fammi
indovinare: quando eravate soli?»
«Non
voglio stare da sola con lui.»
«Non
sto dicendo questo.» sospirò Alice.
«Lily, sta scherzando.
Quando dice che è migliore degli altri sta scherzando. E
quando fa
lo spaccone è per impressionare te.»
«E certo, niente mi impressiona di più di uno che parla solo di quanto è bravo a Quidditch!»
«Lily! Non capisci? Tu sembravi più fredda e lui si è innervosito, e dato che gli amici vicini gli danno un imbeccata si è messo a provocarti perché è l'unico modo che ha per farti parlare! È sbagliato, certo, e non mi affiderei mai all'intelligenza del Capitano, ma è l'unico modo che conosce. Sicuramente si vergogna di fare il carino con te davanti a noi, è un maschio. I maschi sono così. Fidati. Tranne Remus e Peter e Longbottom. E altri.»
«E certo, niente mi impressiona di più di uno che parla solo di quanto è bravo a Quidditch!»
«Lily! Non capisci? Tu sembravi più fredda e lui si è innervosito, e dato che gli amici vicini gli danno un imbeccata si è messo a provocarti perché è l'unico modo che ha per farti parlare! È sbagliato, certo, e non mi affiderei mai all'intelligenza del Capitano, ma è l'unico modo che conosce. Sicuramente si vergogna di fare il carino con te davanti a noi, è un maschio. I maschi sono così. Fidati. Tranne Remus e Peter e Longbottom. E altri.»
Lily
scosse la testa, poco convinta. «Ma non deve essere carino in
modo
imbarazzante... Vorrei solo che non trattasse gli altri come se
fossero inferiori.»
«Ma
non lo fa! Sta scherzando! Perché non lo vedi da
sola?» domandò
Alice frustrata. Un attimo dopo il suo sguardo si fece attento.
«Non
lo vedi da sola perché eri circondata da persone che lo
facevano sul
serio.»
Lily
la guardò.
«Io
non so cosa Snape ti abbia detto sul Capitano... e non lo biasimo,
erano in guerra e si odiano tutt'ora. Però tu non devi
vederlo con
gli stessi occhi di Snape, perché l'unico motivo per cui fa
lo
sbruffone adesso è che si sta difendendo da te. Tu quando
hai paura
che qualcuno ti attacchi ti chiudi a riccio, no? Lui invece si fa
bello per evitare che tu possa pensare di... ferirlo in qualche modo.
Perché se pensi che sia pieno di sé, non credi di
averlo ferito con
le tue parole e il suo orgoglio ne esce intatto. Però in
realtà lo
ferisci eccome. È solo un modo di difendere il suo orgoglio
in
pubblico, come fai anche tu. Ma sta scherzando. E se tu lo metti a
suo agio lui la smette subito. Credi che gente come Sirius e Remus
sarebbe sua amica se lui pensasse davvero di essergli
superiore?»
La
ragazza esitò un momento, pensandoci sopra. «Non
ci avevo pensato.»
«Certo
che no. Non sei la persona più acuta del mondo quando si
tratta di
capire i sentimenti dei ragazzi.»
«Tu
invece sei proprio una di loro.» ribatté lei con
ironia.
«I
capelli corti ci sono.» commentò Alice con
disinvoltura,
«Andiamo.»
Tornarono al tavolo e trovarono un ragazzo che parlava in tono agitato con gli altri.
Tornarono al tavolo e trovarono un ragazzo che parlava in tono agitato con gli altri.
«Che
succede?» domandò Lily con un tuffo al cuore:
qualche attacco da
parte dei Mangiamorte?
«Problemi
di Quidditch.» rispose James in tono insolitamente serio.
«Gli
Slytherin ci stanno creando problemi e credo... Sentite, vi offendete
se mi sposto dieci minuti?» domandò in tono quasi
supplichevole.
«Possiamo ancora passare il resto della giornata assieme, se
vi fa
piacere.»
Era
inequivocabilmente rivolto a Lily ed era così dispiaciuto e
quasi
formale che lei non ebbe cuore di prendersela: «D'accordo.
Tanto
anche Sirius e Mary ci devono raggiungere dopo. Possiamo dividerci o
anche tornare al castello per pranzo, abbiamo tutta la giornata
davanti.»
«Jim,
ti serve una mano?» domandò Frank alzandosi.
«No,
tu resta con loro.» disse lui già in tono
distante, la mente
rivolta a come risolvere i problemi senza farsi cacciare dalla
squadra.
«Veniamo
con te.» dichiarò Remus. «Io e
Peter.»
«Non
ce n'è-»
«Non
ti lasciamo andare a combinare guai e farti mettere in punizione per
il resto dell'anno.» ribatté lui.
«Volete
che venga anche io?» offrì allora Lily.
«No!»
esclamarono tutti i ragazzi assieme, dandole la certezza che Snape
fosse coinvolto. Cercava sempre di boicottare le partite di Quidditch
Gryffindor, dopotutto. «Allora Alice va con voi e Frank resta
a
farmi compagnia.»
Cinque
paia di occhi la fissarono spalancati, mentre il ragazzo che aveva
chiesto loro aiuto saltellava a destra e a sinistra aspettando che
loro intervenissero.
«Senza
offesa, Remus, ma Alice è molto più autoritaria
quando si tratta di
non uccidere Slytherin.»
James fece per protestare ma Lily lo freddò con un'occhiataccia.
James fece per protestare ma Lily lo freddò con un'occhiataccia.
«Mi
stai abbandonando nell'unica uscita che ti ho chiesto, Potter. Il
minimo è che mi lasci uno dei tuoi ragazzi da conoscere,
no?»
«Uno
dei suoi ragazzi?» ripeté Frank.
«Frank
lo conosci già.» fece presente Remus con un
sorriso, «Ti lasciamo
Peter, così chiacchierate un po'.»
«Potete
evitare di parlare di noi come se discuteste di frutta e
verdura?»
domandò Frank mentre Peter quasi sveniva per il sollievo.
Certo,
Lily Evans lo spaventava, ma meno di una rissa con l'intera squadra
Slytherin e chissà chi altro.
«Allora
io e Longbottom vi segui-» Alice si interruppe, capendo quale
fosse
il piano di Lily e Remus e rivolgendo loro un'occhiataccia piena di
sospetto.
«Vieni,
Pettigrew. Beviamo qualcosa!» esclamò Lily.
«Noialtri ci
incontreremo per Hogsmeade più tardi.»
«Ci
conto.» disse James, determinato.
Lily
restò sola con Pettigrew, che stava diventando sempre
più rosso e
si era quasi pentito di non aver insistito per andare via con gli
altri. Alla fine si fece coraggio, prese un respiro tremolante e
mormorò: «Evans?»
«Sì?»
chiese lei, porgendogli una cioccolata che aveva appena ordinato.
«Non
ti ho mai ringraziato... per l'aiuto ai G.U.F.O.»
Lei
si illuminò: «Oh, quello? Ma figurati! So che eri
in grado di fare
quella pozione da solo, eri solo nel panico...»
«No,
no, avrei fatto saltare tutto se non mi avessi suggerito. Hai
rischiato di non passare gli esami a causa mia.»
«Non
essere ridicolo, me la sarei cavata comunque. Sai che Slughorn mi
ama.» ribatté lei scherzosamente, e Pettigrew le
concesse una
smorfia schifata e poi una risata sentita.
«E
ora ti tornerà il panico perché Black
è furioso.» aggiunse lei.
«Non
credo di aver capito.»
«Alle
tue spalle è appena entrato Black con aria furiosa. Sai,
quando si
vede da lontano che ti risponderà gelidamente.»
«Oh,
e adesso che cos'avrà?» le domandò
Pettigrew con orrore, «Quando
è così di solito io mi vado a nascondere! Forse
puoi parlargli tu?
Sei una ragazza, dovresti avere un lato comprensivo...»
«Dici?»
domandò Lily scettica, alzandosi in piedi e aggiustando la
maglietta
con aria combattiva.
«Tu
fingi di non averne. James dice
così.» rispose lui.
«Vuoi
scommettere?» borbottò lei, andando a raggiungere
Sirius, che si
era fermato al bancone e stava bevendo un bicchiere di Firewhisky. Si
chiese come tirarlo su di morale con quel che sapeva di lui.
«Ehilà.»
Sirius
alzò lo sguardo e salutò con un cenno del capo.
«Sai
che oggi sei più bello del solito?»
tentò lei, strappandogli un
sorriso. Il ragazzo si voltò, poggiando un gomito sul
bancone e
inclinando la testa.
«Ci
stai provando?»
«Ti
piacerebbe.» ammiccò lei e stavolta ridacchiarono
entrambi
all'idea. «Che succede? Non mi sembri felice per essere uno
che ha
un appuntamento con una Hufflepuff molto bella.»
Sirius
sospirò, facendo tintinnare poi il bicchiere contro una
bottiglia:
«Un altro.»
«Vacci
piano.» lo ammonì Madama Rosmerta, riempendogli il
bicchiere, «Non
te ne darò altri, Sirius.»
«Grazie
mille.» commentò lui, gelido come Lily immaginava
fosse fino a poco
prima, «No, io e Jackie abbiamo chiuso.»
«Mi
dispiace!» esclamò subito Lily. L'ultima volta che
una sua amica
aveva chiuso con un ragazzo era stato quando Claire era stata
piantata dal suo, e ricordava ancora i pianti isterici. Da allora
Lily si sentiva terrorizzata all'idea che persone si lasciassero e
soltanto la compagnia di una come Mary, che non sembrava mai
dispiacersi per una rottura, l'aveva aiutata a non restarne
così
traumatizzata dal dover scappare come aveva fatto Glory da
quell'orribile giorno. «Oddio, vuoi che vada subito a cercare
James
e gli altri?» si offrì subito.
Sirius
la guardò confuso: «No, stai calma. È
tutto okay.»
«Non
stai per avere una crisi di nervi?» domandò,
pensando ai possibili
motivi e sapendo che Mary c'entrava di sicuro.
Lui
sorrise, dandole qualche colpetto su una spalla per rassicurarla,
«No.»
Lily
tirò un sospiro di sollievo, «Grazie al cielo. Ho
avuto brutte
esperienze in questo senso.» spiegò.
«Posso
sapere perché Peter sta tentando di nascondersi sotto il
tavolo?»
«Non
badarci.» sospirò Lily, «Ci stavo
quasi per fare amicizia e tu l'hai spaventato di nuovo. La
gente penserà che fossimo a un appuntamento e tu sia
arrivato in
qualità di fidanzato geloso.»
«Ma
come? Tutti sanno che sei la donna di James.»
L'occhiata
di lei lo portò a mettere in salvo il bicchiere.
«Scherzavo.
È lui la tua donna.» aggiunse. «Non
badarci.»
Lei
gli tolse il bicchiere di mano e bevve un sorso.
«Oi!»,
Sirius guardò Madama Rosmerta: «Me l'ha rubato,
posso averne un
altro?»
«Ti
ho detto che non te ne avrei più portato.» rispose
lei che non li
aveva degnati di un'occhiata, e Lily sghignazzò.
«Ti
odio, Lily Evans.» decretò lui con astio non del
tutto scherzoso.
Lei
rispose con un occhiolino e Sirius dovette nonostante tutto
trattenere una risata, perchè era esattamente ciò
che avrebbe fatto
James.
Peter
capì che non poteva continuare a nascondersi e li raggiunse
a
malincuore. «Tutto bene?»
«Io
e la mia dama abbiamo preso strade diverse.»
spiegò Sirius, «Me ne
torno al castello.»
«Ma
dovevamo uscire tutti insieme per una volta!»
protestò Lily.
«Io
vedo che siamo solo in tre, chissà quando arriveranno gli
altri
due... Ma gli altri?»
«Caos
al campo di Quidditch, tornano dopo» rispose Lily,
«Peter, perché
non li avvisi che ci ha raggiunto anche Sirius e magari convinci
James a lasciare Frank e Alice da soli?»
Lui,
grato della possibilità di fuggire, non le chiese neppure
perché
dovesse dire a James di lasciare Frank e Alice soli e corse via.
«Guarda
che posso andare io a dire a James di evitare di far da candela, tu
puoi andare a cercare Mary e andartene in giro con lei.»
ribatté
Sirius, incupendosi nel pronunciare il nome della ragazza.
«Vuoi
davvero tornare al castello?»
«Hogsmeade
ormai non ha più nulla di divertente.»
Lily
lo guardò con preoccupazione mentre lui recuperava il
bicchiere.
«Persino
Mielandia, Sirius Black? Rifiuteresti davvero i loro dolci?»
lo
punzecchiò.
«Sirius
Black?»
«Beh,
tu prima mi hai chiamata Lily Evans per intero.»
«Perchè
ci tieni tanto a restare sola con me ora? Intendi spezzare il cuore
di Pr... James per conquistare il mio? Perchè posso anche
capirlo...»
«Oh
sì, ti amo così tanto!»
squittì eccitatamente Lily, e metà
clientela si voltò a guardarli mentre lei scoppiava a ridere
di
nuovo e Sirius sgranava gli occhi.
«Zitta!
Mi vuoi morto?»
«E
Mielandia sia, Sirius. Ho proprio voglia di una cioccorana.»
«Non
era esattamente questo ciò che avevo in mente quando vi ho
chiesto
di uscire, ma devo ammettere che farmi offrire le cioccorane mi rende
piuttosto felice.»
Sirius
la guardò sconcertato: «Sei un mostro, lo
sai?»
«Non
sei il primo che me lo dice.» ribatté lei,
sorridendo al cielo.
«Che ne pensi, andiamo a sederci da qualche parte?»
«Meglio,
sono pieno.» approvò lui, guardandosi attorno,
«Lontano da questi
imbecilli che ci guardano come se non avessero mai visto gente in
giro per negozi.»
«Non
hanno di sicuro visto noi due da soli.» gli fece presente
lei,
«Crederanno che sto tradendo Potter come hai detto tu. Ci
sono solo
due posti: Testa di Porco e Stamberga Strillante. E io ho finito i
soldi. Oh cavolo, addio pranzo!»
Parlava
in fretta, maledicendosi per aver nominato un tradimento anche se
immaginario. Era sicura che Sirius interpretasse così
l'uscita di
Mary con Stebbins. Non sapeva cosa lui provasse per lei di preciso
né
voleva mettersi a indovinarlo, ma di sicuro non ne era felice.
«Non
avresti finito i soldi se non avessi insistito per comprarti la
felpa.» precisò Sirius, dato che la ragazza aveva
individuato
all'istante l'indumento con lo stemma Gryffindor nella vetrina.
«È
per Alice. Lei adora questo genere di cose e ha rotto una delle sue
felpe da poco.»
«E
la cuffia?»
«Quella
è per me.»
«Appunto,
potevo pagartela io.»
«Neanche
per idea, una cosa sono due dolcetti, un'altra una cuffia.»
Sirius
sbuffò, «Tu e Mary siete... uguali.»
Il
tono di voce era cambiato di botto alla fine, diventando teso. Lei ne
evitò lo sguardo.
«Perlomeno
Aberforth vende alcolici a chiunque abbia soldi.»
tentò di tirarlo
su con un sorriso.
Sirius
annuì seccamente, «Prendiamo una bottiglia di
firewhisky e ce ne
andiamo vicino alla Stamberga. Così se ci ubriachiamo e tradiamo
James non lo scoprirà nessuno.»
«Oh
beh, va bene.»
Sirius
si fermò a guardarla incredulo e lei rise di nuovo, dandogli
una
gomitata: «Muoviti, tanto non avresti chance con
me!»
«Lo
spero bene, sarebbe orrido.»
«Concordo.
Sei troppo vecchio per me.» convenne lei e
Sirius sorrise.
«E
poi non è che per forza ci ubriacheremo davvero, specie tu.
Specie
io con te.»
«Soon
we'll be married and raise a family, two boys for you, what about two
girls for me, I tell you I am just a fellow with a one track mind,
Whatever it is I want baby I seek and I shall find... I'll tell ya,
It was just my imagination, once again...», estremamente
stonati, Lily e Sirius terminarono a metà la canzone babbana
e il
ragazzo si portò la bottiglia direttamente alle labbra
mentre lei
rideva sdraiata a terra.
Erano
finiti a fissare il cielo dal tetto pericolante della Stamberga e non
ricordavano neppure da quanto tempo fossero lì.
«Credo
che Jamesy-James ti stia cercando, almeno lui può anche
accampare
diritti sulle sue donne...»
«Accampare
diritti...» gli fece il verso Lily, ridendo come una pazza,
«Come
caspita parli?»
«Il
tuo fidanzato è un demente, sempre a parlare di api e fiori
e mai
una vera... Beh, non importa. Il fatto è che mi sto
trasformando in
lui! Non ha senso uscire con altre ragazze...»
«Con
altre ragazze?» ripeté Lily, sicura di stare
perdendo qualche
tassello importante a causa dell'alcol.
«Mi
manca il profumo dei suoi capelli.» piagnucolò
Sirius, «Mi manca
toccare i suoi fiocchetti!»
Lei
prevedibilmente scoppiò a ridere.
«Fiocchetti...»
«Fiocchetti
veri! Non metaforici!» si giustificò Sirius.
«Metaforici!»
Stavolta
anche Sirius scoppiò a ridere, sguaiato come sempre e
rendendosi
oscuramente conto che parlava meglio quando era ubriaco,
perché non
riusciva a fingersi più rozzo di ciò che era,
come faceva di solito
per protesta contro la sua educazione nobile.
«Dovremmo
cantare ancora.» suggerì Lily, che era meno prona
a lasciarsi
distrarre dalla malinconia.
«Certo
che a te la sbronza prende bene.» sbottò Sirius,
notandolo.
«No,
io sono una donna pericolosa...» replicò lei e il
ragazzo tentò di
non riderle in faccia, «E tu sei tanto innamorato!»
«Sicuramente.»
acconsentì lui docilmente.
«Il
tuo appuntamento ti ha piantato perché parlavi di
fiocchetti?»
«Ci
puoi giurare.» sbuffò lui, «Se lei
volesse stare con me troverebbe il modo e invece no. Perché
non
vuole stare con me? Sono bello, intelligente, simpatico, ricco...
Cos'altro cercano le ragazze?»
Lily
si voltò e lo indicò con dito accusatore:
«Sei bravo a letto?»
«Credo
di sì.» rispose Sirius, dubbioso,
«Cioè, certo! Nessuna si è mai
lamentata!»
«Sicuro
di non essere gay?» tentò lei, assottigliando lo
sguardo
minacciosamente.
«Sicuro.
Certe cose non sono mai successe e comunque non ci sono piaciute... a
Natale.»
«E
allora non lo so.»
«Grazie.»
borbottò lui.
«Ascolta,
sai cosa dico io?» riprese Lily ignorandolo, «La
vita è come... un
tramezzino. Ha molte vie, la vita, non il tramezzino, e può
avere
tanti gusti, come il tramezzino, non come la vita, anche se a
pensarci bene anche la vita ha un certo gusto. Il punto è
che se hai
scelto un tramezzino devi percorrerlo fino alla fine perché
altrimenti poi te ne penti. Capito?»
«No.»
ammise candidamente Sirius.
«Mangiala,
Sirius. Mangiala come se fosse l'ultimo tramezzino al mondo e se non
si fa mangiare convincila. Tu sai come fare con le donne.»
«La
mangerò.» promise Sirius,
«Metaforicamente.»
Lily
riprese a ridacchiare.
«Io
la amo, sai?» disse Sirius, fissando le nuvole.
Lily
si voltò a guardarlo, un po' confusa.
«Vorrei
saperlo dire.»
«Io
non odio James.» ribatté Lily. «Devo
aver bevuto troppo davvero.»
«Adesso
te ne accorgi?» rise lui.
«Lo
sai... Mi piacerebbe che tu e Mary steste insieme.»
Sirius
la guardò con aria da cane bastonato. «Davvero?
Non preferiresti
qualcuno come Remus con lei? Il bravo ragazzo?»
«Sei
un bravo ragazzo anche tu.» dichiarò Lily
lealmente, chiedendosi
cosa c'entrasse Remus. «Mi hai comprato cioccorane.»
«SIRIUS!
EVANS!» sentirono chiamare a distanza da una voce familiare,
e Lily
si alzò di scatto, rischiando di volare giù dal
tetto.
«È
James! Sirius, è James! Dobbiamo andare da lui!»
«Certo che dobbiamo andare da lui!» esclamò Sirius, seguendola di corsa.
«Certo che dobbiamo andare da lui!» esclamò Sirius, seguendola di corsa.
Rischiarono
di nuovo di cadere e rompersi l'osso del collo mentre scendevano dal
tetto con la scala che avevano trasfigurato.
«Per
Merlino! Attenti!» gridò Alice.
«Ma
cosa stavano facendo?» si chiese James allibito.
«Credo...
Sì, sono ubriachi.» disse Frank, attonito.
«Non ci credo... A
Hogsmeade! A Hogwarts! Chi è che beve... Voglio dire, in
questa
situazione?»
«Frank,
calmo. Sono sicuro che il Caposcuola James ci penserà da
solo.»
ribatté Remus senza neanche nascondere il suo sorriso sadico.
James
lo guardò malissimo ma poi fu assalito dai due che lo
abbracciavano.
«POTTER!
CI MANCAVI, POTTER!»
«PRONGS!
Abbiamo parlato di te!»
«Oh,
questo è rassicurante.» commentò lui,
allargando le braccia con
frustrazione. Non poteva però negare di essere
particolarmente
compiaciuto dal fatto che quei due da ubriachi avessero come primo
interesse l'appiccicarsi a lui. Specialmente Lily. «Adesso vi
dobbiamo riempire di caffé.»
«Ti
siamo mancati?» domandò Lily per poi scoppiare a
ridere.
«Certo
che sì. Frank, una mano?»
«No,
no, arrangiati.»
«Ricordati!»
tuonò Sirius, spaventando tutti e poi afferrando James per
le
spalle. «Lily è il tuo tramezzino. Avete la mia
benedizione.»
«Sì.»
disse James con gli occhi spalancati. «Il mio
tramezzino?»
«Frank!
Dovremmo diventare una band!» continuò Sirius con
entusiasmo.
«Quand'è
la prossima volta che siamo a Hogsmeade?» domandò
Remus, alzando
gli occhi al cielo. «Ricordatemi di non venire.»
Salve
a tutti! Per la cronaca, Sirius e Lily non ricorderanno il loro
ultimo discorso a proposito dell'amore, perchè a quel punto
erano
troppo ubriachi. E sappiamo che negano entrambi.
E
persino da ubriaca Lily davanti a James passa dal nome al cognome in
un secondo, sempre per parlare di negare le cose anche a se stessi XD
Parlerò
di Lily e Peter ai G.U.F.O. e anche di come Frank vede Lily ed
approfondirò il rapporto tra Remus e Alice, tra Mary e
Frank... ho
tantissime idee e pochissimo tempo purtroppo! (E voglio rendere
giustizia anche alle altre coppie di amici perchè mi
soffermo
spessissimo sui miei bromance preferiti: Sirius&Lily,
Sirius&James, Mary&Lily, ma non mi sono dimenticata
degli
altri!)
Un
saluto a tutti!