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Autore: NikOttina    16/05/2012    4 recensioni
Sirius vede suo fratello Regulus vittima di un atto di bullismo da parte di Lucius Malfoy. Cerca di intervenire, ma la presenza dei professori gli consiglia di stare al suo posto.
Ma a Sirius non va giù: troverà un modo per liberare il fratello dalle ingiustizie?
Dedico questa storia a mio fratello, perché so che molto, molto, molto, molto, molto in fondo a me ci tiene.
Buona lettura!
×Nick
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Regulus Black, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Note: Ho avuto un attimino di problemi con le date di nascita. In questa storia, Lucius dovrebbe essere al Settimo Anno, Narcissa al Sesto, I Malandrini al Secondo e Regulus al Primo. Se non ho fatto male i conti. La ragazza SangueMarcio Corvonero, Quinto anno, di nome Anne l'ho inventata su due piedi, ed ha il ruolo di amante di Lucius Malfoy. Non penso ci sia altro da dire :O Buona lettura! 

Disclaimers: I personaggi non appartengono a me, ma a J.Rowling. Non sono un uomo, non ho bisogno della tua K.



Febbraio. Cielo plumbeo.
Alcune nuvole giocano ad inseguirsi, in quel cielo che non sembra portar nulla di buono.
L’umore di  Sirius è paragonabile al cielo.
L’umore di tutti, in effetti, lo è.
Una mattina di metà febbraio.
Il chiacchiericcio della Sala Grande risulta dannatamente anormale; non si sente che un lieve brusio confuso.
Oppure è Sirius che non ode nulla, assorto com’è dai suoi pensieri e dalla sua stanchezza?
Febbraio rende fiacchi un po’ tutti.
Persino i professori non sembrano in forma.
Un gruppetto di assonnati Tassorosso entra tubando in quella sala dove gli altri studenti stanno facendo colazione.
Ma Sirius non ci fa caso; è troppo impegnato ad infilzare il tuorlo dell’uovo che si trova nel suo piatto, gomito sul tavolo e braccio che sorregge la guancia di quella testa ciondolante, per accorgersi di un evento simile.
Nemmeno quando i denti della forchetta penetrano la sottile ed elastica barriera che contiene il nutrimento di quel pulcino mancato, nemmeno quando il liquido viscoso arancione-rosso esce abbondante dal buco creato ed arriva ad intaccare le unte strisce di bacon tiepido appoggiate malamente sul bordo del piatto, ecco, nemmeno in quel momento qualcosa cambia.
Non un battito di ciglia, non un sospiro, non un sorriso appena abbozzato sulle labbra.
Nulla.
L’uovo è solo una malcapitata vittima dell’umore di Sirius.
Il tuorlo fuoriuscito giunge a circondare le punte più vicine del bacon.
Qualcuno poggia una mano sulla sua, quella che brandisce la forchetta, per richiamarlo.
Disturbato, Sirius guarda quegli occhi ambrati che gli sorridono timidamente dall’altro lato del tavolo.
« Tutto bene, amico?» gli chiede Remus con una nota di apprensione nella voce.
Com’è che i suoi occhi sorridono, ma lui è preoccupato?
Senza neanche muovere la testa, quelli di Sirius, di occhi, si spostano sugli altri due Malandrini: James guarda con ossessione nella direzione di Lily; Peter dorme della grossa.
Le due iridi di grafite ritornano a fondersi nel caldo ambra, e Sirius annuisce con il capo, poco convinto.
Poi, gli occhi di Sirius sono attratti da un brusco movimento proveniente dal tavolo di Serpeverde: una cascata di capelli biondo platino si muove assieme a tutto il corpo di Lucius Malfoy, intento a spintonare un minuto ragazzo del primo anno della sua stessa Casa, un ghigno perverso sul volto.
Sirius fa per tornare a stuzzicare la sua colazione, lieto della consapevolezza di una lite interna alla Casa di Serpeverde, quando i suoi occhi s’impigliano nei tratti del viso del ragazzino del primo anno; tratti nobili, troppo simili a suoi, quasi identici.
Sirius sgrana gli occhi.
Regulus.
È Regulus.
La mandibola di Sirius si serra meccanicamente; le mani, abbandonate la forchetta e la guancia, si chiudono a pugno facendo sbiancare le nocche; le pupille si riducono a due spilli d’ira.
Remus si volta di scatto, ancora più preoccupato.
Quando si rende conto di ciò che ha scaturito la rabbia taciuta di Sirius, butta un occhio al tavolo dei professori, pronto ad intervenire e a bloccare sia Lucius che il proprio amico, che ha una chiara voglia di pestare Malfoy a sangue.
Ma la professoressa McGranitt ha già preceduto Remus alzandosi dal suo posto e poggiando le dita rugose sul tavolo.
Malfoy coglie il suo movimento, coglie quello sguardo severo e coglie ciò che esso non dice. Dedica un’occhiataccia a Regulus, gli ringhia qualcosa a un soffio dalla faccia e se ne va dalla Sala Grande a passi pesanti sotto lo sguardo torvo di Sirius e della McGranitt. Remus lo fissa e basta. L’attenzione dei due ragazzi si sposta poi su Regulus, che, dall’altro lato della stanza, si sta massaggiando un braccio rosso e dolorante.

---

Sirius si è spiegato l’ingente presenza di lividi sulle braccia del fratello. Inizialmente, pensava si trattasse della sbadataggine del fratello –un piede messo male sulle scale, qualcosa di simile– ma poi si ricordava che Regulus era un ragazzino attento, tranquillo e silenzioso; nulla a che vedere con lui.
Finalmente ha trovato la risposta. Una risposta che non può accettare.
È con questa idea che gli rimbalza nella mente che si dirige verso i sotterranei, seguito a ruota dagli altri Malandrini. Sirius è arrabbiato, ma gli altri non capiscono; non che lui si sia dato la pena di spiegare… Però sanno che riguarda la sua famiglia, quindi non vogliono interferire. Remus immagina che voglia chiarire i conti con il fratello. O direttamente con Lucius Malfoy.
Proprio quest’ultimo è presente nel tetro corridoio, in compagnia di una ragazza all’incirca della sua stessa età, che Sirius riconosce come sua cugina Narcissa.
Appena Malfoy incontra lo sguardo di Sirius, sorride beffardo, scostando dolcemente la ragazza ed avvicinandosi al giovane.
«Ma chi si vede!» lo accoglie senza levarsi il ghigno dal volto.
Anche Remus,Peter e James sono rimasti in disparte.
«Quanto tempo!» gli regge il gioco Sirius. «Ti stavi divertendo con la mia cara cugina Narcissa, vedo…»
La ragazza aggiusta alcune pieghe della sua uniforme, un tantino imbarazzata.
«Senti, avevo giusto bisogno di un chiarimento» gli annuncia con fare noncurante.
«Dimmi tutto, Traditore. Ti ascolto» risponde sputandogli in faccia quel soprannome.
Una pausa.
«Si può sapere come ti permetti a toccare mio fratello?»
«Oh-ho-ho! Qualcuno prova dei sentimenti?» lo canzona lui. Il distacco di Sirius dal resto della sua famiglia è ben rinomato, ad Hogwarts. «E comunque non sono affari che possono interessare un Grifondoro come te, Traditore
«Oh, io dico di sì!» e gli molla un pugno sul naso. Lucius è stato colto alla sprovvista e non ha fatto in tempo a difendersi utilizzando la bacchetta. Si porta una mano al naso sanguinante, stringendo gli occhi per il dolore. Nessun altro s’è mosso, pietrificato dal gesto improvviso.
Narcissa, ripresasi, fa per tirare fuori la bacchetta, ma Sirius si nasconde dietro al corpo piegato in avanti di Lucius, utilizzandolo come scudo.
«Soprattutto se si tratta di mio fratello, brutto stronzo» gli sibila in un orecchio.
I tonfi dei passi di Lumacorno che si avvicina spezzano il silenzio che si è creato; Narcissa infila la bacchetta sotto la veste in tutta fretta.
«Ti consiglio di tenere la mani a posto, se non vuoi che la tua famiglia di orgogliosi PuroSangue venga a conoscenza di una certa SangueMarcio Corvonero di nome Anne, Quinto anno… Visto che tu e Narcissa siete promessi, non vorrei mai rovinare le vostre previsioni per il futuro» sempre un sussurro all’orecchio, questa volta intriso di malignità.
Sirius ha visto Lucius Malfoy sbiancare per via dell’allusione ad Anne, e si ritiene soddisfatto.
Si allontana a passo spedito assieme ai suoi attoniti amici, mentre la voce di Lumacorno riecheggia chiedendo spiegazioni ad un sanguinante Malfoy e ad un’allibita Black.

---

Sirius non ha più visto alcun livido su Regulus, e gli basta così.
Anche negli anni a seguire, i futuri Mangiamorte sono stati lungi dal toccarlo.

«Si può sapere che hai detto a Malfoy, quella mattina di Febbraio al secondo anno?» gli chiede per l’ennesima volta James, ripensando all’accaduto.
«Gli ho solo chiesto di tenersi le mani in tasca» risponde Sirius facendo spallucce, come se la cosa non lo tocchi assolutamente.
Non avrebbe mai ammesso, di sua spontanea volontà, di non voler vedere Regulus soffrire.
James sembra accontentarsi –glielo chiederà nuovamente in un futuro non troppo lontano–, e a Sirius va bene così.
Regulus non aveva più lividi.




Note dell'Autrice:
Lo so che ho detto che non avrei più pubblicato fino alla fine della scuola, ma ho ottenuto il permesso -anche perché non ho più una vita sociale... Non che prima ce l'avessi, ma adesso è anche peggio!
Quindi sono qui, con questo atto di profondo ammmore che dedico a mio fratello. Tanto so che non la leggerà mai, quindi posso dedicargliela tranquillamente ù_ù
Siccome mi sono accorta che ultimamente mi confido di più con lui che non chiunque altro (badate bene, 5 anni fa non ci sopportavamo. Se eravamo in giro e ci incontravamo, manco ci degnavamo di uno sguardo! Che miracoli che fa il tempo.), ho deciso di scrivere qualcosa riguardo a ciò che... boh?, spero che accada? No, non vorrei essere un povero piccolo Regulus maltrattato T_T 
Okay, ricomincio a scrivere cose senza senso.
Comunque, oggi l'ho rivista *_* E mi ha salutata *_* E io ero in brodo di giuggiole *_* Solo che stavo parlando con il mio prof di italiano (che mi ha salutata chiamandomi NikOttina!), quindi non è che potevo mollare lì lui ed inseguirla. Non è una bella cosa ù_ù
Ora la smetto, promesso!
Ah, il titolo è pessimo, lo so :')
Ringrazio chi ha letto e chi, eventualmente, scriverà una recensione per farmi sapere cosa ne pensa -cosa assai gradita, visto che sto passando un periodo blu.
*Nick.

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