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Autore: La_Morg    17/05/2012    1 recensioni
Non volevo rendermi conto di come stavano le cose. Non volevo rendermi conto che tutto ciò che ho sempre pensato essere falso in realtà era la verità. La pura Verità.
E non volevo rendermi conto che quell'incubo era reale. Non volevo. Ma dovevo.
Genere: Dark, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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The nightmare that became reality.

Non volevo rendermi conto di come stavano le cose. Non volevo rendermi conto che tutto ciò che ho sempre pensato essere falso, in realtà era la verità. La pura Verità.
E non volevo rendermi conto che quell'incubo era reale. Non volevo. Ma dovevo.


CAP 3: Una lettera.

Ho osservato tutti gli esseri: pietre, piante e animali e mi sono sembrate come lettere sparse rispetto alle quali l'uomo è parola viva e piena. - Paracelso

Rilessi le parole dell'articolo e continuavo a non comprendere il collegamento tra me e quella cosa chiamata Azoth...c'era qualcosa che non sapevo? Qualcosa che forse mio padre non mi aveva rivelato? Eppure ero più che certa che mio padre in tutta la sua vita non mi aveva mai nascosto nulla: sapevo che i miei nonni erano morti prima che io nascessi (a quanto pare quando ebbero mio padre loro avevano quasi compiuto 36 anni e morirono entrambi a 71 anni per un infarto, almeno così papà mi aveva raccontato) e sapevo anche che proveniva da una famiglia di professori molto stimati, proprio come lui. Per il resto non sapevo nulla, ma all'improvviso mi ricordai di una cosa che mi rivelò prima che capitasse l'incidente.

*FLASHBACK*
Ero in macchina con i miei genitori, erano appena cominciate le vacanze e loro erano venuti a prendermi per tornare a casa. Durante il viaggio, pensai al fatto che presto avrei deciso di frequentare l'Università di Basilea. Grazie al mio tedesco come seconda lingua (mia madre Ayla era franco-tedesca) sarei riuscita sicuramente a seguire le lezioni e magari trovare un appartamento vicino all'edificio universitario. Avevo optato per la facoltà di Storia dell'Arte, i miei genitori sapevano quanto amavo l'arte e mio padre, che rispettava la mia decisione seppur avrebbe preferito che frequentassi una facoltà scientifica come fece lui in passato, mi disse una cosa. "Sai, tuo nonno amava moltissimo farsi ritrarre. E odiava le macchine fotografiche. Riteneva che la pittura fosse la migliore forma di rappresentazione di un'immagine e odiava le fotografie. L'unica cosa che riusciva ancora a sopportare era il cinema, anche se riteneva che certi attori fossero delle mezze cartucce, almeno così lui li definiva". Appena ebbe finito di dire quelle parole si mise a ridere, mentre mia madre sorrise, anche se sembrava un pò...pensierosa. Mio padre invece sembrò quasi pentirsi di aver detto quelle parole, forse perchè voleva dimenticarsi di qualcosa, o qualcuno, che lo aveva ferito.
All'improvviso, sbucò dal nulla un auto che ci sorpassò e portò fuori strada l'auto di mio padre, urlai e poi ci fu il buio.
*FINE FLASHBACK*

Quelle parole mi fecero venire ad un tratto molti interrogativi: perchè mio padre non mi disse mai il nome dei suoi genitori? A volte sembrava che disprezzasse perfino il suo cognome: Belli.

Tornai a casa, un pò stanca per via della giornata passata a rimproverare altri ragazzini che continuavano ad annoiarsi e prendere in giro i compagni interessati alle opere d'arte, e un pò frastornata dalle scoperte che avevo fatto. Mi diressi verso la porta del mio appartamento quando vidi nella posta una lettera. Non una lettera qualsiasi, come bollette telefoniche o cartoline, ma una lettera con un sigillo. Sul sigillo era incisa la lettera "B". Dopo averlo rimosso, lessi le parole scritte su quella lettera:

"Cara Fiona,
se hai ricevuto questa lettera, significa che il destino è dalla nostra parte.
Purtroppo, la vecchiaia mi sta lentamente consumando e tu, che sei l'unica persona di cui io possa fidarmi, sei la sola erede del mio castello.
Ti prego, ho bisogno che tu venga da me per realizzare il mio ultimo desiderio: vedere te, il frutto che il mio adorato figlio Ugo ha dato alla luce.
Sono sicuro che tu sia diventata una donna studiosa come lo era lui, e spero di poterti incontrare presto, sempre se tu accetterai di venire qui, a Castel Belli.
Includo in questa lettera le istruzioni per raggiungere il mio castello, sperando davvero che tu riesca a leggere queste parole.

Con affetto,
Lorenzo Belli"
.

Ancora non riuscivo a crederci. Quindi, mio nonno, sempre se questo "Lorenzo Belli" era davvero mio nonno, era ancora in vita? Ma come poteva essere possibile, mio padre era sempre sincero con me...perchè avrebbe dovuto nascondermi una cosa simile?

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Lorenzo Belli
Età: 93 anni
Segni particolari: è il nonno di Fiona, è molto anziano ed è costretto a stare su una sedia a rotelle.
Occupazione: ignota

Lorenzo Belli è il padre di Ugo, quindi nonno di Fiona. La ragazza credeva che fosse defunto già da tempo, in realtà è vivo e vegeto e vuole rivedere la nipote come ultimo desiderio prima di morire. Sembra che sia associato in qualche modo con Aureolus Belli. Vive nei pressi di Einsiedeln, in una remota località della Svizzera, e la sua casa, il Castello Belli, si trova nel mezzo di una foresta.
  
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