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Autore: MusaTalia    18/05/2012    5 recensioni
100. Until that day [100/100]
«Non è mai stata mia intenzione rimanere tutta la vita nell'esercito. Volevo solo stare al tuo fianco. Supportarti. Proteggerti fino a quando non avresti ottenuto ciò per cui hai sempre lavorato tanto duramente. Ed ora ce l'hai. E sono così orgogliosa di te».
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'RoyAi Collection'
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043 wind

043. Wind

Vento

Dedicato a: la mia mamma Nicoletta, a Giulia, Laura D e Luca;

a Marta e Fabio,

che mi hanno ascoltata, abbracciata e fatta ridere;

che so di per certo avevano un pensiero per me e per le mie notti insonni.

Dedicata a molti altri,

che hanno fatto anche solo una delle cose dette sopra.

“La lontananza fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande.”, Roger de Bussy-Rabutin

 

Quattro mesi, dodici giorni e circa sette ore. Tanto era il tempo trascorso da quando il Tenente era stato nominato assistente del Comandante Supremo. Tanto era il tempo che Roy aveva trascorso lontano da Riza, accontentandosi di osservarla da lontano, mentre rimaneva in ombra; affidandosi a voci di corridoio per assicurarsi che lei stesse bene, almeno fisicamente.

Certo, avevano il loro modo di comunicare, ma definirlo cervellotico era poca cosa. Oltretutto lo utilizzavano solo per scambiarsi informazioni immediate e informali che riguardavano il lavoro. Non era abbastanza sicuro cercare risposte a domande che per Roy erano vitali e che non facevano che arrovellargli il cervello, lo stomaco, il cuore.

Il Colonnello aveva pensato di tanto in tanto di mandarle un mazzo di fiori, ma sarebbero di sicuro risaliti a lui. E allora avrebbero punito entrambi.

Ad un certo punto il gioioso vento del sud era giunto portando con sé i primi languori della primavera e un desiderio di speranza mista a timore. Il Giorno della Promessa si avvicinava a grandi passi, sospinto da quel vento grintoso.

Quattro mesi, dodici giorni e circa sette ore. Il tempo della lontananza si era concluso: finalmente Roy avrebbe rivisto Riza. L’avrebbe di sicuro toccata per assicurarsi che fosse lì, reale, carne e sangue e nervi.

Non gli dispiacque per nulla non vederla indossare la solita divisa blu, ma abiti pratici e sportivi.

Insieme a lei c’era parte del suo fidato team. Il salace Haymans Breda e il giovane Kain Fury. Per la prima volta dopo mesi il Colonnello Mustang si sentì a suo agio, a casa e la visione di Riza, del suo sorriso d’incoraggiamento riscaldò le braci sopite del suo cuore. Ora sarebbe riuscito a domare anche le fiamme dell’inferno.

Si obbligava a ricordarsi di distogliere lo sguardo da lei per concentrarlo anche sugli altri, ma non c’era nulla da fare: lei era proprio come quel vento di primavera appena arrivato: aveva portato calore e speranza nel suo cuore. Ma anche timore.

«Attendiamo i suoi ordini, Colonnello».

«Il mio ordine è uno soltanto. Non morire! È tutto!».

«Sissignore!». Quelle parole avevano il sapore di una promessa, quasi di un voto nuziale.

Il piano che avevano organizzato e modificato per mesi non era facile né sicuro; bisognava sempre tenere conto degli imprevisti, che sicuramente non sarebbero mancati. Ma almeno la prima parte del piano sarebbe dovuta filare liscia, senza intoppi.

La signora Bradley si stava dimostrando un ostaggio esemplare e non era nemmeno svenuta, come invece era stato supposto. Un imprevisto scampato.

Prima di entrare a Central City Roy si era voluto fermare nel grande cimitero.

Si muoveva con sicurezza tra le lapidi, ripetendo un percorso che tante volte aveva consumato, seguito dal suo fidato Tenente, nel silenzio della notte ancora inconsapevole di cosa sarebbe accaduto non appena il sole sarebbe sorto. Si fermò davanti alla tomba di Maes.

Maes sarebbe dovuto essere lì con lui e Riza; avrebbe dovuto essere il suo testimone di nozze quando finalmente si sarebbe deciso a chiederlo a Riza. Se mai si sarebbe deciso.

Ma probabilmente solo perché il suo migliore amico era morto, in quel momento lui stava per prendere parte a un colpo di stato, che avevano anche aiutato a ideare.

In tutta la confusione che abitava la sua testa in quegli attimi, una sola era la certezza: Riza. Lei sarebbe stata sempre al suo fianco, in un modo o nell’altro, in un ruolo o in un altro.

Lui l’amava. L’aveva capito tempo addietro o forse l’aveva sempre saputo ma non aveva avuto il coraggio di ammetterlo; e la lontananza non aveva fatto altro che accrescere e rafforzare il suo amore. La fiammella del sentimento era sopravvissuta, alimentata con tanta cura e devozione reciproca.

Nel frattempo il vento si era rialzato e ora come ora non sembrava poi più tanto caldo.

Eppure, quello rimaneva un vento gentile e forte, tale da spingere la sua mano a sfiorare quella di Riza. Un secondo dopo le dita si erano intrecciate e dondolavano cullate da quel gradevole vento.


 





NOTE FINALI:
Dopo due mesi riprendo la penna in mano. Sono stati due mesi difficili, dal punto di vista emotivo; due mesi che mi piace chiamare (giocando con la retorica) di costipazione emotiva. Volendo essere più letterari sono stati due mesi di Spleen, alla Baudelaire. Sapevo che avrei ricominciato a scrivere, ma non sapevo nè quando nè come. E se oggi sono qui ad aggiornare è grazie ad alcune persone speciali, cui ho dedicato questo theme-ino, e grazie al pensiero di voi, miei affezionati (in un verso e nell'altro) lettori. Non volevo scrivere nulla giusto per il fatto che dovevo aggiornare. Credo che il bello di una raccolta sia proprio il fatto che puoi prenderti i tuoi tempi. Ora, non prometto che domani troverete un nuovo theme, né vi posso garantire che ci sarò con conitnuità e non sparirò più. Non posso farlo. Ma se oggi siete qui e state leggendo queste note, allora per me è già sufficiente.
Due righette sul theme, giusto per non essere troppo noiosa con il resto: inizialmente doveva esserci romanticismo e zucchero a palate... poi il mio buon umore ha deciso di mettersi a giocare a nascondino. Ma non ho scritto nemmeno nulla di angst. Direi di aver raggiunto un buon compromesso. Le due battute centrali sono riprese pari pari dal manga (volume 21, capitolo 87), la parte del cimitero dall'anime. Avrei riportato le battute anche lì, ma i dvd con quelle puntate escono la settimana prossima... quindi ciccia! Spero cogliate tutti i riferimenti al vento del titolo.
Infine grazie! Grazie a Castiel, la mia fidata e dolcissima compagna di viaggio. Procediamo con tempi e ritmi differenti, ma comunque riusciamo a continuare tenendoci per mano.
Grazie alle mie più care e affezionate lettrici Silvery Lugia, Una Certa Ragazza,One Day, hummingbird royaifan, di cui so troverò sempre belle parole e comprensione (non sempre meritate!).
Grazie alle persone, gli amici a cui ho dedicato questo theme. Ci sarebbero tantissimi altri nomi da fare, ma di sicuro mi dimenticherei di qualcuno...
Grazie!

Laura
   
 
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