CAPITOLO
SEDICI: L’ULTIMA BATTAGLIA
- Non ci
credo! Maledetto infame traditore della tua stirpe!
Più che
arrabbiato Kaaroth sembrava furioso: il voltafaccia di Vegeta era per lui
qualcosa di inconcepibile.
Goku invece
era al colmo della gioia:- Finalmente! Avanti Vegeta fai vedere chi
sei!
- Ma sei del
tutto fuori di testa?!- sbottò Kaaroth,- Non hai ancora capito che, se per
qualche oscuro miracolo, Vegeta riuscisse a battere il “nostro” corpo tu
andresti all’altro mondo?
- Qui l’unico
che non ha capito sei tu. Io sono più che disposto a morire, e ne sarò felice,
se questo vorrà dire che tu sparirai per sempre!- disse Goku
sorridendo.
Bulma e gli altri, quando videro quella figura
intervenire nel combattimento e riconobbero il suo viso, non riuscirono a
spiccicare parola: ormai tutti si erano in fondo convinti che Vegeta si fosse
unito a Goku, e vederlo attaccare l’altro Sayan per salvare il figlio e Goten li
aveva lasciati senza parole.
Fu
Bra a rompere il silenzio, con un grido di pura gioia:- Lo sapevo!!! Papà non
poteva averci abbandonato!!!
Neanche lo stesso Vegeta avrebbe saputo dire cosa alla
fine lo avesse convinto a raggiungere il campo di battaglia; sapeva solo che
dopo che Kaiohshin il Sommo era scomparso era rimasto immobile per qualche
minuto, poi, senza quasi accorgersene, si era alzato in volo e si era diretto
verso il luogo dove sentiva due potenti aure scontrarsi.
Quando però aveva visto il figlio a terra, che stava per
essere ucciso senza pietà, tutti i suoi dubbi erano caduti, ed aveva preso la
decisione che in fondo aveva nel cuore fin dall’inizio; il suo orgoglio gli
aveva impedito di accettare di essere cambiato, di essere legato a quella Terra
che aveva imparato a chiamare casa, di amare la sua famiglia più della sua
stessa vita, ma alla fine la vista del figlio in pericolo aveva accantonato ogni
altro sentimento, e Vegeta si era lanciato nel
combattimento.
Non
che credesse di poter battere Kaaroth; benché ammetterlo gli facesse ancora male
al cuore, sapeva che il Sayan più giovane era molto più forte di lui; dopo che
quella sensazione di onnipotenza datagli dal tocco del Kaiohshin era scomparsa,
Vegeta non aveva avvertito alcun cambiamento nella propria potenza combattiva, e
perciò aveva deciso che, anche ammesso che la divinità non avesse solo cercato
di spronarlo, il suo rituale doveva essere fallito. Nonostante tutto era deciso
a battersi, fino alla fine; in fondo al cuore lui era sempre lui, e se qualcuno
fosse sopravvissuto alla furia di Kaaroth avrebbe dovuto ricordare per sempre
che Vegeta, il grande Principe dei Sayan, aveva combattuto fino alla
morte.
- E
così hai deciso di metterti contro di me.- disse Goku, avvicinandosi a lui,- Sei
veramente caduto in basso, principe. Rischi la tua vita per difendere i
terrestri e questi tre bastardi.- e indicò con un ampio gesto Trunks e Goten,
che si erano portati alle spalle di Vegeta in posizione di combattimento, decisi
ad aiutarlo, e Gohan, che giaceva a terra mezzo morto,
-
Perché, Vegeta? Perché lo fai?
Per
tutta risposta Vegeta si voltò verso i due ragazzi e disse, con voce dura:-
Andatevene. Mettetevi al riparo. Portatevi dietro anche lui.- ed indicò Gohan,-
Con Kaaroth ora me la vedo io.
Trunks non voleva starci:- No, papà! Lascia che ti
aiutiamo! Non puoi batterti da solo contro di lui!
-
Andate al riparo.- insistette Vegeta senza cambiare tono,- Questo è il mio
momento. Andate, svelti!
Trunks vide un lieve sorriso increspare il volto di suo
padre, e capì: voleva proteggerlo, a modo suo glielo stava facendo
capire.
Non
insistette ancora: assieme a Goten sollevò delicatamente Gohan per cercare di
non peggiorare le sue già gravi condizioni e si alzò in volo, dopo aver
sussurrato a suo padre:
-
Buona fortuna, papà.
Mentre suo figlio si allontanava dal campo di battaglia
Vegeta tornò di nuovo a guardare verso Goku, e gli disse:- Sono anni che aspetto
questo momento, Kaaroth. Ad essere sincero però non credevo più che prima o poi
ci saremmo arrivati, e soprattutto in una situazione come questa. Tu un tempo
avresti fatto qualche discorso da eroe consumato, ed avresti cercato un’ultima
volta di farmi ragionare; io ti dico solo due parole: fatti
sotto!
E,
strette le mani a pugno, lanciò un urlo e fu avvolto da una luce abbagliante;
quando questa scomparve i suoi capelli erano dorati e sparati al massimo verso
l’alto, e la sua aura era attraversata da scariche elettriche. Vegeta aveva
deciso di partire subito al massimo.
Goku ghignò:- Con molto piacere, principe!- e si lanciò
a tutta velocità contro l’altro Sayan.
Il
primo scontro fu impressionante: Vegeta parò il primo colpo di Goku con un
braccio, ma l’onda d’urto generata nel momento in cui le loro braccia fu tale da
generare un cratere sotto di loro ed alzare un gran polverone; quando questo si
dissolse i due avversari erano uno di fronte all’altro, con le mani intrecciate
in una terrificante prova di forza. Le loro aure dorate si mischiavano,
generando una tale quantità di energia da spaccare il terreno e sollevare in
aria pezzi di roccia di grosse dimensioni. Nonostante entrambi avessero i
muscoli tesi al massimo, nessuno dei due riusciva a piegare le braccia
dell’altro; alla fine fu Vegeta a rompere quel momento di stasi: facendo leva
sulle braccia dell’avversario, sollevò le gambe da terra e colpì Goku con un
doppio calcio al volto; l’latro Super Sayan perse l’equilibrio, ma prima ancora
di cadere mise una mano a terra e la usò come appoggio per colpire con un calcio
in girata Vegeta ad una gamba.
Un
istante dopo entrambi gli avversari erano in volo, e si stavano scambiando una
serie di colpi tanto veloci da non essere neppure visibili. Ognuno parava i
pugni ed i calci dell’avversario, e si vedeva parare i propri. Il combattimento
pareva essere giunto ad un punto morto, perché nonostante entrambi i combattenti
stessero lottando al massimo nessuno dei due riusciva a colpire l’altro. Questa
volta fu Goku a segnare un punto a proprio favore: scansò l’ennesimo pugno di
Vegeta e, con una mossa fulminea, si portò alle sue spalle e gli lo colpì alla
schiena con il gomito, lasciandolo senza fiato; poi caricò una sfera di energia
nella mano e la lanciò contro il Sayan più anziano, mandandolo a schiantarsi
contro una rupe, che gli crollò addosso.
Non
erano passati due secondi che dal polverone che si era sollevato partì una
raffica di sfere di energia, dirette contro Goku; questo riuscì a respingerle
con una serie di movimenti delle braccia, ma non poté fare nulla per evitare il
calcio al volto che Vegeta gli assestò approfittando della sua distrazione. Goku
fu scagliato al suolo, ma aveva appena toccato terra che con un colpo di reni si
era già messo in piedi ed aveva di nuovo spiccato il volo contro Vegeta; il
Principe dei Sayan fu colpito da una violentissima testata al ventre, seguita da
una raffica di pugni al volto e da un calcio a mezzo busto che lo scagliò verso
terra; non fece neanche in tempo a toccare il suolo; si fermò a mezz’aria, tese
il braccio destro con la mano sollevata rivolta verso Goku e, mentre nel palmo
si formava una sfera di energia azzurra, urlò:- Big Bang
Attack!
Un
devastante raggio di energia eruppe dalla sua mano e volò verso Goku, che
incrociò le braccia davanti a viso per respingerlo; la sfera di energia colpì le
braccia del Super Sayan, rimase immobile per alcuni istanti, poi Goku iniziò ad
indietreggiare, e alla fine, non riuscendo a trattenerla, si trovò scagliato
all’indietro, contro una montagna.
L’esplosione che seguì ridusse in briciole la roccia del
monte, che crollò su se stesso, ma il Sayan più giovane non fu sepolto:
sanguinante ma ancora vivo, levitava sopra i detriti sorridendo malvagiamente a
Vegeta:- Complimenti, principe. Devo ammettere che hai raggiunto una potenza
enorme. Peccato però che non basti. Ora è arrivato il momento di porre fine a
questa battaglia!
-
Come sta?- chiese Chichi, preoccupatissima, guardando il Genio che esaminava il
corpo esanime di Gohan.
-
Male.- rispose il vecchietto scuotendo la testa,- E’ molto debilitato, e ha
perso moltissimo sangue.
-
Dagli un fagiolo di Balzar, allora!- esclamò Goten, che si stava legando un
pezzo di stoffa strappato dalla sua stessa camicia su una ferita al braccio,-
Cosa aspetti?
-
Non posso.- rispose cupo il Genio.
-
Perché?- chieseVidel, in lacrime.
-
Perché li aveva lui.- rispose il vecchietto, e dopo aver armeggiato un attimo
con i pantaloni di Gohan mostrò agli altri quelli che sembravano i resti di un
sacchetto.
-
Allora usiamo questa.- disse Bulma, che si era allontanata verso la navetta, e
che stava tornando con in mano una piccola cassetta,- E’ una cassetta di pronto
soccorso. Non sarà un gran ché, ma basterà finché non lo potremo portare in
ospedale.
Mentre Chichi, Videl e Bulma medicavano e disinfettavano
alla meglio le ferite di Gohan gli altri tornarono a fissare il
combattimento.
-
Papà si sta comportando bene.- disse Trunks con un
sorriso.
-
Già, ma non basterà.- borbottò il Genio,- Anche se è stanco, Goku non è al
massimo della potenza. Per il momento sta solo divertendosi. Quando deciderà di
usare tutta la sua forza Vegeta sarà nei guai.
Come in risposta alle sue parole il terreno iniziò a
tremare, e Goku fu avvolto da una luce abbagliante; quando questa scomparve i
suoi capelli dorati erano lunghi fino alle caviglie.
-
Vediamo cosa sai fare contro la potenza del Super Sayan di terzo livello!- urlò
a Vegeta, per poi lanciarsi contro di lui.
- Stupido.-
disse Kaaroth, che aveva ritrovato il suo sorriso malvagio,- Non ha alcuna
possibilità; si pentirà di avermi tradito!
Goku non
rispose: tutta l’allegria che l’intervento di Vegeta gli aveva portato se n’era
andata quando aveva visto il suo corpo trasformarsi in Super Sayan di terzo
livello. Mentre vedeva il Principe dei Sayan venire massacrato, sapeva che
l’ultima speranza del mondo stava andando in pezzi assieme alle sue
ossa.
Per
quella che doveva essere la cinquantesima volta Vegeta si ritrovò sbattuto a
terra, e nonostante tutto si rialzò barcollando. Sapeva che le cose stavano
volgendo al peggio: il suo corpo era ricoperto di ferite, in bocca sentiva il
sapore del proprio sangue, e le forze lo stavano abbandonando; Kaaroth ormai lo
sovrastava in potenza e velocità, e non aveva più alcuna speranza. Erano almeno
venti minuti che lo stava facendo a pezzi, e quando si sarebbe stancato di quel
gioco lo avrebbe ucciso senza pietà. Eppure non poteva
arrendersi.
Per
l’ennesima volta richiamò le proprie ultime energie e si lanciò contro Goku,
cercando di colpirlo con una raffica di pugni che il Super Sayan di terzo
livello evitò facilmente; un attimo dopo Vegeta si ritrovò il ginocchio
dell’avversario in faccia, e cadde all’indietro; non ebbe neanche il tempo di
riprendere fiato che Goku gli fu sopra, piantandogli il gomito nello stomaco e
scagliandolo verso terra. Prima ancora che vi arrivasse gli era già sotto, e
Vegeta atterrò sul suo ginocchio di schiena, quasi spezzandosi la spina dorsale.
Per la terrificante violenza dell’impatto Vegeta sputò uno schizzo di sangue, ma
non ebbe il tempo di provare dolore: Goku lo alzò tenendolo per il collo e lo
colpì con un violentissimo pugno al viso, spedendolo ad una ventina di metri di
distanza.
Ancora una volta Vegeta sentì il sapore della terra
misto a quello del sangue, e ancora una volta, puntellandosi sui gomiti, si
rimise in piedi; rabbiosamente si voltò verso Goku e gli scagliò contro una
raffica di sfere di energia, che però il Sayan più giovane evitò agevolmente; un
attimo dopo il suo piede aveva già colpito il volto di Vegeta; questo riuscì a
mantenere l’equilibrio, ma un attimo dopo fu colpito da un devastante uppercut
al mento che lo spedì in aria; Goku gli fu subito sopra, e gli sparò una sfera
di energia contro il petto, scagliandolo al suolo con una violenza
terrificante.
E
ancora una volta Vegeta, sostenuto più dall’orgoglio che dalle proprie gambe, si
rimise in piedi. Raccolse le sue forze, portò il braccio destro alle sue spalle
e creò nella mano una sfera di energia scintillante gridando:- Attacco
Abbagliante Finale!
Un
raggio abbacinante di energia verde smeraldo eruppe dalla sua mano, che aveva
fulmineamente puntato in avanti, e colpì in peno Goku.
Accadde tutto in pochi secondi: il Super Sayan più
giovane infranse il colpo, che si deviò in due flussi laterali quando colpì il
suo corpo, e vi volò letteralmente all’interno, arrivando addosso a Vegeta; con
un calcio deviò il suo braccio, poi lo colpì con un manrovescio in giravolta
facendolo girare di schiena per la violenza del colpo, infine lo colpì alla nuca
con un calcio che avrebbe staccato di netto la testa ad un altro, mandandolo a
sbattere la faccia contro una roccia.
E
ancora una volta, attaccandosi alla roccia stessa, Vegeta si alzò. Si gettò
addosso a Goku e gli sferrò una serie di pugni e calci, che l’altro parò con
aria quasi annoiata; poi, con una mossa dettata dalla disperazione, volò
indietro e tentò un colpo che non usava più da anni; portò le mani al proprio
fianco, caricando fra le due una sfera di energia viola, poi
urlò:
-
Garrick Cannon!
Un
raggio di energia viola piombò su Goku, che però alzò entrambe le mani, lo
afferrò come un portiere può afferrare un pallone da calcio e lo respinse
lontano da se, mandandolo ad esplodere ad almeno un chilometro di
distanza.
Prima che Vegeta potesse reagire Goku gli era già
addosso, e lo aveva colpito con una violentissima ginocchiata al ventre; il
Principe dei Sayan sputò un altro schizzo di sangue; Goku alzò un gomito e lo
lasciò calare sulla sua testa, facendolo crollare al suolo semisvenuto; aveva
appena toccato terra che Goku lo aveva già rialzato tenendolo per il collo; lo
lanciò in aria e aspettò che ricadesse per colpirlo fra il collo e la spalla con
il taglio della mano destra, quasi spezzandogli l’osso del collo e mandandolo
nuovamente a terra a parecchi metri di distanza.
E
ancora una volta, con un’ostinazione ai limiti della follia, Vegeta si tirò
nuovamente in piedi, senza però la forza di tentare un altro attacco; la sua
mente era vuota; solo un pensiero vi rimbalzava: non arrenderti, continua a
combattere.
Goku lo aggredì subito con una serie di pugni fulminei;
Vegeta tentò di pararli, ma dopo essere stato colpito da dieci dei primi dodici
smise addirittura di vederli; alla fine l’altro Sayan lo colpì con un pugno allo
stomaco che per poco non lo trapassò, seguito da un calcio al volto in girata
che lo spedì nuovamente a terra, facendogli perdere i sensi per alcuni
secondi.
Fu
il dolore a svegliarlo: Goku stava calpestando il suo stomaco con una violenza
terrificante, facendogli sputare altro sangue; nonostante tutto riuscì comunque
a reagire: concentrò la propria aura, afferrò il piede di Goku mentre calava su
di lui e lo scagliò via, mandandolo ad atterrare a parecchi metri di distanza.
Mentre si alzava Vegeta sperò di avere almeno trenta secondi di respiro. Subito
dopo il pugno di Goku colpì il suo mento dal basso verso l’alto, scagliandolo in
aria, poi lo superò, colpendolo allo stomaco con entrambe le mani giunte e
scagliandolo verso il basso, lanciando poi una sfera di energia dietro di lui.
Vegeta toccò terra con violenza, restando senza fiato; un secondo dopo la sfera
lo colpì, esplodendo.
Quando il polverone si dissipò Vegeta era in condizioni
terribili: sanguinava da centinaia di ferite, il suo volto era ridotto ad una
maschera rossa per colpa di uno squarcio che aveva sulla fronte, ma nonostante
tutto era ancora trasformato in Super Sayan, e nonostante tutto riuscì ancora
incredibilmente a rialzarsi. La sua mente offuscata dalla sofferenza gli
ricordava soltanto di non cedere. Goku non gli dette neanche il tempo di pensare
di non aver mai provato tanto dolore: subito gli fu alle spalle e lo colpì con
il rovescio della mano alla nuca, mandandolo di nuovo a terra. Poi lo sollevò
prendendolo per quello che restava della sua tuta da combattimento e lo colpì
con una serie di pugni al ventre, che gli fecero nuovamente sputare sangue, poi
lo colpì con un pugno violentissimo al viso, mandandolo ancora a terra a
parecchi metri di distanza.
Quando Goku lo vide rialzarsi ancora non poté
trattenersi dall’esclamare:- Ma di cosa sei fatto? Non ho mai visto una tale
resistenza! Sai che è tutto inutile, che non potrai mai vincere, che alla fine
morirai, eppure ti rialzi, continui a batterti e a soffrire. Hai coraggio, te lo
concedo. Molto coraggio. In riconoscimento di questo tuo eroismo, principe, ti
concederò una morte veloce, senza farti soffrire ancora. Sappi che non provo
alcuna gioia nel fare questo. Addio, Principe Vegeta!
Vegeta seppe che era finita prima ancora che Kaaroth
portasse le mani al suo fianco; lo seppe dai suoi occhi, gli occhi di chi sta
per uccidere; lo seppe perché quello sguardo era stato per decenni il suo;
sapeva di non poter fare nulla, tranne pensare un ultimo addio per Bulma, Trunks
e Bra. Quanto avrebbe voluto vederla crescere! Erano questi i pensieri che
attraversavano la mente del Principe dei Sayan mentre Kaaroth recitava la
mortale formula:
-
On…da…E…ner…ge…ti…ca!!!
Vegeta non provò neanche a schivarla: non aveva più un
briciolo di energia nelle gambe; l’Onda Energetica lo colpì in pieno, portandolo
con se contro una montagna prima di esplodere; poi le rocce crollarono su se
stesse, ed infine la polvere ricadde su quella che doveva essere la tomba del
fiero Principe dei Sayan.
Ed
ecco postato anche il sedicesimo capitolo. Non vi dirò nulla, tranne una cosa,
tanto per tenervi sulle spine mentre lavoro al finale: neanche io ho deciso bene
come finirà questa storia! Ancora un grazie a tutti quelli che hanno risposto al
mio appello commentando i capitoli precedenti…e a presto!