Camminava per la strada, con il suo grande zaino a spalle. Si trovava a New York, da quello che sapeva era una buona cittá per cominciare. Erano le otto del mattino e molta gente camminava indaffarata per le strade trafficate. Alcuni uomini d’affari compravano hot dogs, mentre parlavano al telefono, diretti ai loro lavori. Tutti erano indaffarati e camminavano per la propria via, schivando gli altri passanti e camminando veloce. Dalla strada venivano suoni di clacson ed insulti.
Il giovane camminó verso una fontana. Ecco lí seduti, alcuni ragazzi, che non andavano di fretta, né stavano facendo alcun lavoro. Sedevano sul bordo della fontana circolare, parlottado e ridendo, mangiando delle patatine. Era martedí e sicuramente si erano
Si avvicinó a loro. Quando si fermó davanti a loro, lo squadrarono dal basso all’alto, interrotti. Lui era alto e magrolino, e portava uno zaino che sembrava pesare piú di lui.
-“Salve!”- Li salutó con un sorriso.
-“Hey turista, ti sei perso?”- Chiese uno, tra le risa degli altri.
Lui si lasció sfuggire una risata sommessa e rispose.
-“No a dire il vero volevo sapere che fate qui”-
I giovani si guardarono strano, sorpresi.
-“Beh..”- fece per rispondere uno, quando una signora passó lí vicino e continuando a camminare borbottó:
-“Giovani senza futuro, perdono il tempo qui inve....”- Poi fu troppo lontana per continuare a poter sentire.
I ragazzi gli mandarono dietro segni osceni in risposta.
-“Dicevo, che ci stiamo rilassando un po’, parliamo, mangiamo e stavamo pensando di andare a comporre un po’ di musica, piú tardi. Sai noi siamo una band!”- Continuó il ragazzo di prima.
-“Interessante, che musica fate?”- Chiese il tipo alto.
-“Beh avevamo incominciato con il pop, ma senza una cantante non ci uscivano bene le canzoni cosí ora facciamo rock classico. Non andiamo male, ma ancora non abbiamo fatto una buona canzone come per farla pubblicare.”-
Il giovane con lo zaino sorrise.
-“E sapete dirmi dove trovo il parco piú vicino?”-
-“Sicuro! Prendi questa strada grande, alla terza alla sinistra giri, é una viuzza piccola, e fai tipo duecento metri e lo vedi poco piú avanti. É anche bello grande.”-
-“Ok grazie, mi sembrate molto piú gentili voi di quella signora che é passata prima.”-
-“Sí, c’é sempre gente che rompe perché non ci comprende. Solo sono quei vecchi che hanno dimenticato com’é essere giovani”- Disse un’altro sputando in terra.
-“Sono sicuro che oggi comporrete una conzone di successo.”- Gli strizzó l’occhio.
-“Grazie fratello, lo speriamo anche noi”-
Li salutó con un gesto ampio  e mentre se ne andava uno dei ragazzi cominció a fischiettare un motivetto.
 
Prese la strada indicatagli. Era stretta e maleodoronate, un barbone giaceva tra alcuni cartoni.
Avrebbe lasciato questo per dopo, pensó. Mentre camminava, i suoi abiti cambiarono in un un maglioncino marroncino, un cappello da pittore, e il suo zaino in un cavalletto. La sua barba crebbe un poco e diventó piú basso. Aveva tutta l’aria di un giovane pittore ora.
Il barbone lo osservó stupefatto.
-“Ma chi sei?”- Chiese con voce roca.
-“Sono una persona a vostra immagine e somiglianza.”- Gli rispose sorridendo ed allontanandosi.
Il barbone guardó la bottiglia di wisky da poco che ancora conteneva un terzo del liquido e scosse la testa sospirando.


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É ancora in fase di lavorazione ma ditemi che ne pensate! A presto il prossimo capitolo!