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Autore: Kaori_97    21/05/2012    2 recensioni
Tutto sembra stranamente calmo quella mattina al Lightman Group, così Gillian e Cal decidono di farsi una passeggiata fino ad un bar, ma qualcosa gli impedirà di raggiungerlo.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                            UNA VACANZA IMPREVEDIBILE                       



 Cap.5 Il primo allarme


Senza che nemmeno loro capissero come fosse successo, si ritrovarono ubriachi, soprattutto Cal, invece lei era ancora abbastanza cosciente da capire che era meglio tornare in cabina. Arrivarono davanti le due stanze, Gillian stava per aprire la sua ma Cal sbattè rumorosamente la mano sulla porta impedendole di aprirla.
Gillian confusa per il gesto di lui e frastornata per la sbornia si appoggiò di spalle alla porta  portandosi la mano sulla testa e disse con tono di voce basso e trascinato:
-Hey… Cal che cosa...- Si fermò di colpo.
Cal le si stava avvicnando sempre di più,mise la mano libera sulla spalla di Gillian e le si avvicinò ancora, le loro labbra erano distanti meno di due centimetri, il cuore di Gillian batteva sempre più forte, sempre più forte, ma ad un tratto… La nave sussultò, e li fece separare, forse per un onda, o per un cambio di rotta, riportando così i due con la testa  sulle spalle. Cal levò la mano dalla porta della cabina facendo finta di niente e strofinandosi gli occhi, poi andò davanti la sua stanza e mentre infilava la carta magnetica per aprire la porta disse:
-Buona notte Gill…-
Gillian sforzandosi di riprendere fiato rispose:
-B- Buona notte…-
Cal entrò e chiuse la porta.
Gillian era ancora li, non riusciva ancora a capacitarsi di quello che stava per succedere poco fa , ma alla fine si fece forza e entro nella sua cabina.
Foster si distese sul letto, e ripensava a quell’istate cercando una spiegazione.
-Magari stava scivolando, per questo ha sbattuto con tanta forza la mano sulla porta, era per non cadere… E forse non era lucido abbastanza da reggersi in piedi, è per questo che la sua faccia era così vicino alla mia… E comunque domani non si ricorderà niente, è troppo ubriaco- Pensava tra se e se con un tono deluso. Senza smettere di pensare a lui si spogliò, si mise la vestaglia da notte e si infilò sotto le coperte, consapevole che quella notte non sarebbe riuscita  a chiudere occhio.

Dall’altra parte del muro intanto Cal camminava avanti e indietro, si sbatteva le mani in testa e si auto rimproverava:
-Che cosa ti è saltato in mente eh? Perché lo hai fatto? Ti rendi conto che la stavi per baciare? Cosa le dirai domani? Se ti va bene non si ricorderà nulla perché era ubriaca!-
Cal sperava che fosse così, altrimenti non sarebbe stato in grado di affrontare un discorso sensato con lei.
Poi cercando di tenere da parte tutti quei pensieri  si preparò per andare a dormire e si butto sul letto.

Per fortuna entrambi riuscirono a fare qualche ora di sonno.

~ Continuavano a baciarsi, si bacavano e si baciavano ancora, si separavano solo per respirare, poi si baciavano di nuovo.
Era come se stessero su un altro mondo, in quel momento Cal non aveva preoccupazioni, non aveva paura delle conseguenze di quello che stava facendo. Pensava solo a tenerla stretta a se per non farla scappare
~
Era tutto così strano, così surreale, sembrava un sogno. Un sogno? E’ possibile?

“TOC TOC”
-Cal! Svegliati- Una voce femminile…

“TOC TOC”
-Su alzati la sala per la colazione sta per chiudere! E la nave ha appena annunciato l’arrivo al Mar dei Caraibi!-
Cal aprì gli occhi, aveva la faccia di chi non stava capendo un accidente di quello che stava succedendo, e un espressione sconvolta, ma si alzò si diresse verso la porta e la aprì. Trovò Gillian lì in piedi.
-Ooh finalmente! Ci hai mes-s….- La voce di Gillian si interruppe.
-Che c’è? –Disse Cal ancora barcollante e con gli occhi socchiusi.
Gillian abbassò lo sguardo con un sorrisetto malizioso come per indicare qualcosa. Cal guardò in basso, e nel suo volto si dipinse un' espressione di imbarazzo. Per la fretta si era dimenticato di mettersi i pantaloni, e lei lo continuava a fissare.
-Scusami un secondo tesoro!- Disse Cal cercando di nascondere il suo imbarazzo.
Sbattè quasi la porta in faccia a Gillian, e in meno di 8 secondi si infilò i pantaloni e riaprì, lei era ancora lì stava quasi per scoppiare a ridere ma si trattenne.
-Eccomi qui tesoro! Andiamo.- Disse Cal incominciando a camminare verso la sala
-Arrivo!- Rispose seguendolo
Sia Gillian che Cal fecero finta di niente, probabilmente immaginavano che l’altro non ricordasse, ma non era affatto così. Onuno di loro ricordava perfettamente cosa fosse successo la sera prima.

Arrivati nella sala per la colazione si accorsero che Il servizio era Self service così si separarono per scegliere il cibo.
Gillian si aggirava per il tavolo delle bevande e mentre era intenta a prendere una tazza di latte macchiato un uomo non la vide, o almeno così sembrava, e le fece cadere dell’ acqua addosso.
-Oh mi scusi sono mortificato- Si scusò l’uomo.
-Non si preoccupi… E solo acqua.- Lo rassicurò Gillian
-Lasci almeno che l’ asciughi!- Insisté l’uomo
-No grazie, davvero non ce né bisogno!-
Quel tizio non la lasciò finire di rispondere che già stava strofinando un tovagliolo sulla spallina della camicetta. Cal non li aveva nemmeno visti, ma appena l’uomo la toccò ebbe come l’ impulso di girarsi e cerarla, e quello che vide non gli piaceva affatto. Il tipo agitato della sera prima stava flirtando con Gillian e lui si intromise subito:
-Hey tesoro, hai scelto?-
-Si, ah voglio presentarti Brad Whitford ci siamo appena conosciuti, anche lui è uno scienziato, gli ho appena raccontato di cosa ci occupiamo noi.-
-Ah si, molto piacere- Disse Cal andandosene e portandosi Gillian dietro.
-Hey ma che? Perché lo hai fatto?-
-Non mi fido di lui.-
-Ma se nemmeno lo consci! A me è sembrata una brava persona!- Ribbattè lei.
-Ieri, ieri sera, mentre ti aspettavo quel uomo si trovava al tavolo a fianco, e mostrava segni di e impazienza e agitazione e non solo quando me lo hai presentato si è sentito vulnerabile! -
-E allora, sappiamo entrambi l’effetto che fai sulle persone!-
- No qui non centro io, quel tizio nasconde qualcosa, e ha paura che io me ne accorga!-
-Oh insomma… Si è comportato molto gentilmente con me, non vedo il motivo delle tue preoccupazioni! Ora torno da lui a scusarmi per la scenate e tu resterai qui! Capito!?-
-Aah e va bene, va bene.- Disse Cal andandosi a sedere in un tavolo.

Nonostante tutto quello che le aveva detto, Gillian era felice che Cal si preoccupasse così tanto per lei, e poi quel Brad era solo una distrazione per non farla pensare a lui.
Gillian e Withford si sedettero in un tavolo non molto lontano da quello di Cal, che stette tutto il tempo a tenerli d’occhio e mandandogli occhiatacce non appena quel tale la toccasse. Non voleva ammetterlo, ma era dannatamente geloso! E non era la prima volta.
Finita la colazione Gillian tornò da Cal.
-Visto? Che ti avevo detto? E’ una brava persona!-
-Mh… Sarà come dici tu tesoro…- Rispose con tono dubbioso
 
Appena i due furono usciti dalla sala la nave fece un annuncio:
“ Attenzione, si prega ai gentili passeggeri di mantenere la calma, ripeto, mantenere la calma; una donna di 39 anni è sparita da ieri sera, ha i capelli castani e gli occhi scuri statue e corporatura media, il suo nome è Katy Grills, chiunque l’abbia vita è pregato di avvertire il personale”.
   
 
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