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Autore: Felix_    26/05/2012    4 recensioni
- 1° CAPITOLO RIVISTO E MODIFICATO -
“Però ragazze, la sapete la storia che si dice in giro sulla casa dei Price..” disse un po spaventata.
“Oh andiamo, è una vecchia storia che si dice in giro per tenere lontane le persone da quella casa, tutto qui” rispose Kate che non credeva ad una virgola di quella storia.
In giro si diceva che quella casa – più che casa era meglio definirla villa del 1700 – fosse infestata da una presenza e che i Price fossero stati uccisi da questa fantomatica cosa.
Prima della loro morte la gente li ritenne impazziti per via della vecchiaia, poiché andavano in giro per il paese a spaventare tutti, dicendo che nella loro casa viveva questo essere e che non riuscivano più a vivere in pace. Nessuno prestò attenzione a quello che andavano a dire in giro… quando un giorno la domestica trovò i loro cadaveri in casa. Molti pensano che siano stati stroncati da un infarto, ma gli idioti più totali pensano che sia stata la fantomatica presenza.
La signora e il signor Price furono seppelliti nel mausoleo di famiglia, che si trova nel giardino sul retro della villa.
Così la dimora cominciò il suo declino..
Genere: Drammatico, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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BOOGEYMAN
CAPITOLO CINQUE - CUORE


“Sarah, dimmi esattamente che hai visto dannazione, ogni dettaglio può essere importante!” urlò Mary  contro Sarah, mentre agitava le mani per aria.
Si eravamo sedute sugli scatoloni che stavano in soffitta, dato che non volevano lasciare quella stanza.
“Dannazione Mary, ti dico che non ho visto nulla! Un attimo prima era lì e un attimo dopo non c’era più! Il buco nel pavimento non c’era più. E’ come se questa casa fosse viva” disse Sarah, guardandosi intorno e rabbrividendo insieme a Cindy.
“Ma non può essere successo questo, non è razionale” disse Mary mentre si era alzata.
Iniziò a fare avanti e indietro per la stanza finché Sophie sbottò.
“Mary sta ferma una buona volta e siediti, mi stai facendo girare la testa” disse, prendendosi la testa tra le mani.
Mary sbuffò e si risedette sullo scatolone dov’era seduta un attimo prima e ci finì dentro.
Si rialzò subito e guardò lo scatolone che si era rotto sotto il peso della ragazza.
“Ma che ci fanno qui tutte queste bambole?” chiese mentre si inginocchiava e ne prendeva una in mano.
Ce ne saranno state una ventina in quello scatolone.
Bambole di ceramica, inquietanti bambole di ceramica.
Avevano una chioma riccioluta e bionda: sembravano reali i capelli talmente erano stati curati.
Gli occhi azzurri, quasi velati, davano una strana luce che faceva sembrare la bambola viva.
Ed infine un vestito di pizzo color panna che sfumava in un giallino e delle scarpette nere rovinate.
Mary si girò e vide le altre ragazze che aprivano gli scatoloni dove si erano sedute.
Tutte quante estraevano la stessa bambola, uguale.
Si guardarono con aria un po curiosa e rigettarono una ad una le bambole negli scatoloni, per poi richiuderli.
“Mi fanno venire i brividi” disse Rose allontanandosi furtivamente dalle scatole.
“Anche a me, ma ora dobbiamo concentrarci su Alex e Kate, okay ragazze?” disse Mary, ritrovando lo spirito giusto.
“Si, Mary ha ragione. Dobbiamo trovarle, loro farebbero lo stesso per noi” disse Cindy a cui stava scivolando sulla sua guancia una lacrima.
“Già, beh allora dividiamoci” disse Sophie, che asciugò teneramente la lacrima di Cindy, incoraggiandola con un semplice sorriso.
“No no no, succedono sempre cose che non devono succedere nei film quando uno dice ‘dividiamoci’, quindi no. Rimaniamo unite” disse Mary.
“Stai forse diventando fifona Mary?” disse Sarah che tentò di sdrammatizzare la situazione.
“Ah ah, seriamente: non voglio che accadano altre cose, restiamo unite. E’ meglio così, fidatevi” disse Mary concludendo.
“Ma ci impiegheremo una vita a trovarle! Dobbiamo dividerci” disse poi Sophie.
“Sophie no!” disse Mary contraddicendola.
“Mary smettila di comandare sempre tutti! Sappiamo ragionare da sole con i nostri cervelli, quindi non mi pare che dobbiamo prendere ordini da te. E poi se ci dividiamo abbiamo più speranze di trovarle in meno tempo” affermò Sophie.
Mary rimase sbigottita dalle cose dette da Sophie, ma in gran parte erano vere.
Anzi, senza gran parte, erano vere.
Aprii la bocca per replicare, dato che il suo orgoglio era stato ferito, ma non ne uscii nemmeno un suono.
Richiuse subito la bocca e con aria offesa rivolse un semplice “si” annuendo con la testa.
Sophie la guardò un secondo in più, quasi a scusarsi con lo sguardo per le parole che le aveva detto, ma non c’era tempo: dovevano trovare il più presto possibile Alex e Kate prima che..beh, prima che succedesse qualcosa a loro.
“Sophie, ma io ho paura a girare per questa casa da sola” disse Cindy, aggrappandosi al braccio di Sarah quasi come una sanguisuga.
“Formate delle coppie se volete, ma dobbiamo sbrigarci” disse Sophie.
“Aspettate un secondo, siamo dispari” affermò Rose, a cui non quadravano i conti.
“Tiriamo a sorte, chi esce andrà da solo okay?” disse Mary che aveva ripreso a parlare.
“No, fa niente. Vado io da sola, non ho problemi. Ma prendete con voi il cellulare..non..non si sa mai, ecco” sorrise alle sue amiche prima di dirigersi al piano inferiore per prendersi il cellulare e cominciare le ricerche delle sue due amiche disperse.
Sarah e Cindy, ancora avvinghiate come due polipi si erano calate per le scale e anche loro come Rose andarono a prendere i loro cellulari.
“Siamo rimaste noi due” disse Sophie, rompendo il silenzio che si era creato da qualche secondo.
“Si, ma non perdiamo tempo” affermò Mary senza nemmeno rivolgerle uno sguardo.
Presero come le altre i loro cellulari e si avviarono verso la cantina con due torce.


**


Un lieve lampo di luce intermittente proveniva dalla mia tasca sinistra dei pantaloni, ma non mi curai di prendere in mano il cellulare e controllare chi fosse: lo sapevo già.
Era l’ennesima chiamata senza risposta da parte mia, ma quel qualcuno probabilmente si divertiva ad insistere.
Sussultai sentendo un fruscio nell’aria: era Kate che si avvicinava a me.
Vidi la sua mano tremolante che si insinuava nella mia tasca per prendere il cellulare che ancora squillava, e rispose.
“Se questo è un gioco o uno scherzo, sappi che non sei divertente. Ci hai spaventate con i tuoi trucchetti, ora puoi anche liberarci non credi?” disse Kate quasi sussurrando.
Aspettammo una risposta, ma sembrava che l’interlocutore avesse perso l’uso della parola.
“Che cosa vuoi? Soldi per caso? Te li daremo, tutti quelli che vuoi, ma ora facci uscire da questa maledettissima casa” disse ora, con il tono di voce più sicuro e determinato.
Di nuovo, aspettammo.
Kate riattaccò, sbuffando e ridandomi il cellulare che rimisi nei pantaloni.
“Non capisco, perché non ha detto neanche una parola?” mentre Kate rifletteva sui suoi perché, con la mano ancora nella tasca tirai fuori un pezzo di carta sgualcito.
Lo guardai con gli occhi fuori dalle orbite.
“Non è possibile” dissi analizzandola esternamente mentre me la rigiravo tra le dita.
Interruppi Kate dai suoi pensieri, che poi si rivolse a me.
“E’ una lettera?” mi chiese curiosa, cercando di sbirciare.
“E’ quella lettera” risposi automaticamente.
“Cosa vuol dire quella – si interruppe subito, forse per un pensiero flash nella sua mente – ma l’avevi rimesso sotto la mattonella! Che diavolo sta succedendo?!” disse mettendosi le mani tra i capelli.
Non dissi nulla, ma aprii delicatamente il foglio.
Lo rilessi, stesse parole, niente mancava, solo..
Una frase che prima non c’era, era comparsa sul retro della lettera.
Il tipo di scrittura era lo stesso, ma sembrava accidentato.

“Cerca il cuore”

Che voleva dire quella frase?
Kate riuscì a leggerla e il suo cervello probabilmente stava già cercando una soluzione a quell’enigma.
“Magari dobbiamo cercare qualcosa che assomigli ad un cuore..non credi?” mi disse Kate, saltando in piedi.
“Aspetta” le dissi mentre con la poca luce del cellulare cercavo la pila spenta.
La trovai poco distante dalla mia gamba sinistra e provai ad accenderla: funzionava.
“Tieni” la passai a Kate che subito iniziò l’esplorazione della stanza.
Mi alzai e con la luce del cellulare cominciai a cercare anche io.
A piccoli passi, ispezionavamo ogni singolo angolo di quelle quattro pareti.
C’era una vecchia cassapanca rotta, una sedia senza una gamba, un armadio senza ante e, la libertà, forse.
Mi bloccai quando vidi una vecchia porta nera davanti a me.
“Kate, c’è una porta qua!” la richiamai e lei venne subito accanto a me.
“Oh cielo..apriamola!” disse, dopo averla contemplata per qualche secondo.
Mi fiondai con tutta la mia forza su quella porta che sembrava fatta d’acciaio.
“No, non si apre” dissi sbuffando.
“La frase diceva di cercare un cuore..noi abbiamo trovato una porta” disse Kate che sembrava non essersi persa d’animo.
“Controlla la cassapanca, io controllo l’armadio: dobbiamo trovare quel dannatissimo cuore” dissi più determinata che mai.
Kate annuì e cominciammo le nostre ricerche.
Controllai attentamente il legno marcio dell’armadio, qualche incisione magari..
Invece, notai un lievissimo rialzo del legno sul fondo e mentre aguzzavo lo sguardo, cercai di alzarlo con l’unghia del dito.
Lo spostai e quasi mi venne  un infarto.
Quel piccolo pezzo di legno nascondeva una cavità dove c’era una chiave, probabilmente della porta nera, e disegnato sul fondo, un cuore.
“L’ho trovato! Kate!” urlai di gioia afferrando la chiave.
Corse subito affianco a me e mi abbracciò forte.
Ricambiai quell’abbraccio, trovando una forza in più.
“E guarda cos’ho trovato anche” e le mostrai la chiave.
A quella vista le si illuminarono gli occhi e me la strappò dalle mani, correndo verso la porta.
Troppo ansiosa dal rimanere là dentro un minuto di più.
Inserì la chiave nella serratura e la fece scattare.

Eravamo col fiato sospeso, il cuore in tachicardia, il cervello che sembrava una macchina ingombrante e rumorosa..
E la porta si aprì, lasciandoci disgustate.








NOTA DELL'AUTRICE

Buoooooongiorno buogiornino a tutti quantini :D 
Che ve ne pare?! 
A me questo capitolo non convince per niente..

Scusatemi davvero davvero davvero davvero per il ritardo, mi perdonate vero? 
Beh, commentate presto! 
Baci, Felix_


 

   
 
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