LA PRIMA COSA
-è finita-
penso.....
-ora è tutto finito.... Quasi non ci credo....-
come allora..... come la prima volta che vidi il viso di Akito.....
quando la mia anima si rese conto di essere maledetta...... proprio come
all'inizio adesso che è la fine... sto piangendo....
Non solo io... tutti noi... chiusi in questa stanza... a villa Soma.... Stiamo
piangendo.... Senza capire perché... ma io lo sento.... E so che lo sentono
anche tutte le altre persone in questa stanza...
La maledizione.....
È stata spezzata....
Non c'è più... il legame.....
Guardo le persone che mi circondano... gli animali dello zodiaco. Shigure, Hatori, mio fratello...... Hiro e Kisa...
Haru e Rin.. Ritsu che non riesce a smettere di piangere... Momiji e Kagura..... Kyo non c'è.... È con Toru
adesso... come sempre... lontano da questo luogo.... Perché forse per lui...
questo posto è più claustrofobico di quanto lo sia
per me.... Ma è meglio così in fondo.... La maledizione si è sciolta... e se
c'è Toru con lui adesso... bhé
allora io sarei veramente di troppo in questo momento....
Tutti ridono..... piangono di gioia e non riescono a far altro che gridare e
dar sfogo a tutta la loro felicità....
Io no.....
Rimango zitto... esterrefatto da quello che provo....
Mi guardo le mani, le braccia, le gambe.... Quasi non le riconosco.. non
sembrano appartenere al mio corpo. Sono le membra di un corpo nuovo, un corpo
non mio.. un corpo leggero...
-ma che ci faccio chiuso in questa stanza?-
mi chiedo..
-perché sono qui dentro? Cosa mi trattiene dall'uscire da qui?-
non riesco a capire.... Anche se appartiene soltanto a
un istante fa... non riesco a ricordare la sensazione che mi costringeva a
rimanere qui..
di colpo una sensazione di libertà violenta mi attraversa... e allora esco di
qui.
corro fuori. Inizio a correre più veloce del vento. Neanche so dove sono gli
altri, o dove sia Akito. Non mi importa. non mi importa davvero!
Rallento solo quando oramai mi sono lasciato alle spalle la villa dei Soma.
E la guardo distante. È una casa qualunque ai miei occhi.
Ricomincio a correre veloce.
Le mie gambe del mio nuovo corpo sanno dove stiamo andando.
Non ho preso neanche un treno. Ho corso per ore, senza mai fermarmi, in
possesso di una forza sconosciuta a me.
E poi la vedo, casa sua.
Busso alla porta.
Ho il cuore che mi pulsa nella gola e lo stomaco ridotto a uno spillo.
Ma non sono mai stato così bene.
Apri la porta piano, e mi guardi... con quella tua solita aria assente, che si
apre leggermente ogni volta che mi vedi.
I tuoi capelli scuri e gli occhi neri leggermente velati dalle ciglia che tieni
sempre semi chiuse.... Sei tu. Sei tutta tu.
Dalla porta si scorge il caos che regna sempre sovrano a casa tua... entro dentro
praticamente a forza e ti guardo mentre preoccupata
dal mio atteggiamento insolito mi dici
"tutto bene presidente?"
e non resisto più. Il mio corpo trema alla sola idea di farlo
ma non resisto più.
Ti abbraccio.
Strettissima.
Con tutta la forza che mi rimane.
Affondo il viso nei tuoi capelli.
E ti sento irrigidire stupita. Ma non mi importa adesso.
È bellissimo.
Abbracciarti.... Non lo avevo mai fatto.
Non avevo mai potuto farlo in tutta la mia vita.
Tenerti stretta, sentire il profumo del tuo schampo.
Sentire il tuo corpo sottile tra le braccia e contro il petto...
Stupendo...
"Machi..." sussurro
"Machi" riesco solo a ripetere il tuo
nome...
"presidente... ma cosa..." dici. E mi sembra di vederti arrossire
"presidente" provi ancora...
e poi finalmente lo fai
"Yu... Yuki!" mi
chiami un po' più forte... col mio nome... quel nome che ora è soltanto mio....
Adesso che mi hai chiamato tu riconosco anche il mio nuovo corpo. Il mio corpo
finalmente libero.
Ho smesso di essere il guscio di uno spirito. Ora sono solo un uomo...
Mi stacco lentamente da te... poco.... Quanto basta a
guardarti in viso... non vorrei lasciarti andare lontano da me neanche per un
secondo.
Perché era solo te che volevo vedere adesso. Perché sono libero. E la prima
cosa che volevo fare da libero era abbracciare te.
Guardo il tuo visino quasi spaventato e rosso di imbarazzo e sorrido
"sei diverso oggi... Yuki.....
mi sembri così felice"
sussurri appena abbassando un po' gli occhi a contemplare uno dei bottoni della
mia camicia...
e io sento il cuore esplodere dalla gioia.
Nessuno mi ha mai capito come te... nessuno mi ha mai veramente visto per
l'uomo che ero e basta... quanto te...
"ti amo.... Machi"