Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: FairyCleo    28/05/2012    11 recensioni
Dal capitolo 1:"Erano trascorse tre settimane dall' ultima volta in cui aveva trascorso una giornata con la propria famiglia al completo. Erano trascorse tre settimane da quando aveva litigato per l' ennesima volta con Chichi.
Erano trascorse tre settimane da quando lei aveva preparato i bagagli, lasciando lui e Gohan soli in quella piccola, silenziosissima casa in cui non sarebbero mai più risuonati i passi leggeri della donna che Goku aveva sposato".
Dal capitolo 3: "Io non so se sei venuto a conoscenza degli avvenimenti che hanno segnato la mia famiglia nelle ultime settimane..."[...]"Vegeta, mio papà non ha preso bene la cosa... è stanco, spento, immotivato.[...]"So che il tuo più grande desiderio è quello di battere mio padre, è per questo che ti chiedo di aiutarlo. Allenati con lui Vegeta. Diventa il suo nuovo stimolo. E sono certo che diventerai anche tu un super sayan. Il super sayan più forte della storia".
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gohan, Goku, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Goku/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prime esperienze


Era ormai l’ alba quando Vegeta e Goku erano tornati a casa.
Dopo quell’ evento sperato da entrambi ma a dir poco inaspettato, erano rimasti su quell’ atollo sperduto per tutto il resto della notte, rilassandosi e godendo ogni singolo momento con la sola compagnia del mare e delle stelle.
Vegeta era stato tremendamente tranquillo, e anche decisamente romantico per i suoi standard, escludendo, ovviamente, un paio di cazzotti ben assestati sulla nuca di quel depravato che aveva tentato ripetutamente di togliergli i vestiti.

‘ Non osare ‘ – aveva continuato a ripetergli – ‘ E cerca di accontentarti, per una volta! ‘.

Aveva fatto di tutto per non farglielo notare, ma era impossibile per Goku non rendersi conto di quanta felicità avesse provato e continuasse a provare il giovane principe.
Vegeta era rilassato e disteso. Gli aveva permesso di accoccolarsi sul suo torace, e non si era lamentato neppure quando si era addormentato, per almeno un tre ore, lasciandogli una vistosa scia di bava sulla camicia bianca. Non si era lamentato e soprattutto non l’ aveva allontanato. Per tutto il tempo, aveva continuato a tenere le braccia attorno alla sua vita e alle sue spalle, come per sancirne la proprietà.
E non poteva avere più ragione: Goku si sentiva suo, e niente al mondo avrebbe potuto cambiare le cose.

Non avevano parlato molto. In quelle circostanze non c’ era bisogno di parole.
Ogni tanto avevano riso come solo due complici potevano fare, e Goku gli aveva rubato ancora qualche bacio, sempre più bello, sempre più intimo, e sempre più carico di desiderio.

Solo una cosa non era riuscito a fargli fare, una cosa a cui Goku teneva tanto, e che considerava estremamente romantica: vedere il tramonto insieme.
Aveva cercato di trattenerlo persuadendolo con i baci, con le carezze, ma non c’ era stato verso.

‘ Non farò mai queste cose da femminuccia! ‘ – gli aveva ringhiato contro, prima di librarsi in volo.

Ma anche quello era stato un gioco meraviglioso. Vegeta aveva rallentato la velocità di volo, lasciando che Goku gli si avvicinasse abbastanza per sfiorarlo, ma poi, proprio quando stava per afferrarlo, era corso via, veloce come un razzo, ridendo del broncio adorabile messo su da Goku.
E, in fondo, il giovane super saiyan si era reso conto perfettamente che il principe aveva deciso di accontentarlo, perché stava volando proprio verso quella meravigliosa palla infuocata che stava sorgendo dalle profondità oceaniche.

Avevano toccato suolo con il sorriso sulle labbra.
Goku emanava energia positiva da tutti i pori, un po’ come il principe dei saiyan che, però, stava cercando di non farlo notare.

Non gli sembrava possibile di aver fatto quello che aveva fatto.
E soprattutto, non gli sembrava possibile che gli fosse piaciuto tanto.
Si era lasciato baciare e coccolare da quel depravato, gli aveva permesso di fargli le fusa e per di più gli era pure piaciuto! Suo padre avrebbe dato di stomaco e poi lo avrebbe fatto prendere a frustate, altro che coccole smielate!
Ma era colpa sua se gli era piaciuto tanto quel contatto inaspettato?
Certo, tempo addietro, e soprattutto in condizioni normali – ovvero in condizioni in cui il cervello avrebbe pensato solo a guerra/sangue/sangue/guerra/uccidere Kaharot – lo avrebbe preso solo per uno scambio di saliva e di batteri, ma stavolta era stato... era stato… diverso.

Non sarebbe in grado di spiegare a qualcuno quello che si stava agitando nel suo petto, perché non aveva mai provato niente del genere prima di allora.
Di certo, analizzando la situazione, si era trattato di un crescendo di emozioni contrastanti.
Prima aveva provato ribrezzo nel ricevere quelle attenzioni; poi si era ingelosito quando aveva scoperto che il depravato aveva deciso di andare a cena con l’ oca giuliva; poi l’ aveva seguito, assistendo a quel bacio che gli aveva fatto rivoltare lo stomaco e pizzicare gli occhi come mai prima di allora; e poi, ultimo, ma non ultimo, c’ era stata l’ ira nel vedersi Goku volargli incontro, e la sorpresa, l’ inaspettata, meravigliosa sorpresa di sentire quel depravato su di lui, stretto come non mai, che lo ammaliava e lo rendeva schiavo di un qualcosa di cui lui non aveva mai neanche avvertito un lontano sentore.
Ma poteva essere davvero in quel modo? Poteva davvero aver iniziato a provare quello che chiamavano…

“Amore?”.

Vegeta era trasalito, arrossendo fino alla cima dei capelli nel sentire quella parola pronunciata dalle labbra di Kaharot. Possibile che avesse già deciso di passare a quel genere di smancerie?? D’accordo, si erano baciati, coccolati, ma QUELLO non era… troppo?
Porca miseria, lui era il principe dei saiyan, non una donnetta in calore che poteva lasciarsi chiamare ‘ amore ‘ o ‘ tesoro ‘ o ‘ zucchero ‘ o in qualche altro modo osceno per cui gli umani impazzivano durante la fase di corteggiamento!
Avrebbe dovuto fargli togliere dalla testa quell’ idea assurda, o lo avrebbe incenerito!
E poi si erano solo baciati, non si erano mica giurati amore eterno – semmai questa cosa potesse anche solo considerarsi plausibile con uno come Vegeta chiamato in causa!

Per questo, tremante di rabbia e di vergogna, si era girato verso la causa del suo tormento convinto al cento per cento di farlo fuori.

“Senti un po’, ma con chi credi di avere a che fare? Perché non la pianti di…” – ma si era bloccato all’ improvviso, rendendosi conto che Goku non si stava affatto riferendo a lui, ma a qualcun altro che li stava osservando dalla soglia con aria confusa.

“Papà… Vegeta… Siete tornati! Ero così preoccupato!”.
“Sì amore… Che ci fai in piedi a quest’ ora?”.

Già, che ci faceva Gohan in piedi a quell’ ora del mattino??
Vegeta si era sentito un perfetto idiota! Come aveva potuto pensare che il depravato avesse potuto chiamarlo ‘amore’? D’ accordo che era un depravato e un inetto, ma quello era un tantinello troppo anche per Kaharot, no?
Ma, forse, era lui ad essere impazzito del tutto.
Probabilmente gli era entrata della sabbia nel cervello, o l’ acqua di mare gli aveva dato alla testa!
Mamma mia come si era ridotto!

Perso nei suoi pensieri, non si era reso conto che il bambino, per quanto fosse assonnato, continuava a girare la testa da lui a Kaharot, cercando di capire il perché entrambi fossero bagnati e sporchi di sabbia.

“Ma… Papà… Che avete fatto?”.

Resosi conto della domanda posta da suo figlio, anche Goku era arrossito, e aveva cominciato ad arrovellarsi il cervello, cercando di trovare una scusa più che plausibile da fornire a piccolo e curioso saiyan.

“Emmm… Tesoro… Noi… Ecco… Eheheheh!” – il ricordo di quello che aveva fatto con Vegeta continuava a riaffiorare prepotente. Non si era mai sentito in quel modo prima di allora, come poteva dimenticarlo o anche solo lontanamente rinnegarlo?

Vedendo che il bambino continuava ad attendere impaziente, e constatando l’ inettitudine di Kaharot nel fornire delle spiegazioni che non avevano niente a che vedere con la realtà, Vegeta era intervenuto, urlando così forte da far volare i cardellini dai nidi costruiti sugli alberi a loro vicini.

“SIAMO ANDATI AD ALLENARCI IN RIVA AL MARE! TUTTO QUI! NON PENSARE A COSE A CUI NON DOVRESTI PENSARE!”.

Era diventato così rosso da far pensare a Gohan che presto si sarebbe liquefatto.
Goku era riuscito a stenti a trattenere le risate. Vegeta era così comico! Ma gli era grato. Non sarebbe stato in grado di uscire da quella situazione tutto solo. Non era bravo a dire le bugie, c’ era ben poco da fare.
L’ occhiata complice che gli aveva lanciato, però, aveva solo contribuito a farlo arrossire di più, rendendolo ancora più imbronciato di quanto già non fosse.

“Papà?” – Gohan non sembrava particolarmente convinto della spiegazione di Vegeta, e stava cercando conferme da suo padre.
Era così strano… La sera prima, quando l’ aveva lasciato in compagnia di Melanie dopo la reazione strana di Vegeta era triste, quasi disperato, mentre adesso gli sembrava pieno di vita, felice, quasi come se fosse rinato.
Anche il principe gli sembrava diverso… Era più disteso. Chissà che si erano detti! E chissà cos’ era successo! Perché certo, era un bambino, ma non era mica stupido! Era convinto che quei due non gli avessero detto tutto, ma andava bene così… Erano adulti, ed era giusto che gli adulti avessero i loro segreti.

“Avete fame?” – aveva chiesto, cambiando argomento per farli uscire dall’ imbarazzo.
E, alla parola fame, lo stomaco di suo padre aveva cominciato a brontolare.
“Bè… in effetti…”.
“E allora vieni papà… Sto preparando i french-toast!”.
“URCAAAA!! Corro! Tu non vieni…” – e, dopo essersi accertato che Gohan fosse abbastanza lontano, non era riuscito a trattenersi – “Non vieni, amore?”.

Vegeta aveva rischiato di morire di infarto.

*


Erano trascorsi tre giorni da quando Goku e Vegeta avevano smesso di andare a lavoro.
Erano trascorsi tre giorni da quando avevano vissuto quell’ avventura in spiaggia.
Ed erano trascorsi tre giorni da quando Goku aveva chiamato Vegeta ‘ amore ‘.

La reazione che aveva seguito quello slancio di affetto da parte di Goku era stata a dir poco disastrosa per quest’ ultimo. Vegeta lo aveva punito non permettendogli di avvicinarsi a lui neanche di un millimetro per diciotto lunghissime estenuanti ore trascorse dal povero super saiyan a supplicare perdono, fin quando il principe non aveva ceduto, asserendo – e dopo avergli assestato un gancio destro da manuale – che se ci avesse provato ancora lo avrebbe ucciso con le sue stesse mani.
La verità era che nessuno dei due sapeva bene come comportarsi, soprattutto sua maestà, e soprattutto in presenza di Gohan.
Ogni volta che i due provavano ad avvicinarsi, venivano assaliti dal timore che il bambino potesse arrivare da un momento all’ altro e sorprenderli in atteggiamenti inequivocabili, causandogli un trauma infantile che lo avrebbe segnato per il resto della sua vita.
Per di più, Vegeta non amava le smancerie, e ancora confuso dai sentimenti che si agitavano in lui, evitava in ogni modo di farsi sorprendere a fissare il suo più acerrimo nemico o a guardarsi attorno distrattamente, perso nei ricordi di un momento non troppo lontano ma che non avrebbe mai immaginato di vivere.

Inutile dire che la notte prima Goku aveva cercato di infilarsi nel letto di Vegeta – letto che era suo, ad essere precisi – e che era stato scacciato via con un potentissimo Ki-Blast che aveva mandato in frantumi mezza parete - di nuovo.
D’ accordo, si era lasciato baciare, ma non era il caso di esagerare, no?

Goku era confuso, ma allo stesso tempo tremendamente felice. Si era aspettato che Vegeta tornasse a fare lo scorbutico, e anzi, si sarebbe meravigliato del contrario, ma non riusciva a non desiderare di stargli ancora così vicino come quella sera, di viverlo ancora in maniera così vera e completa. In maniera così bella e profonda.
Proprio per questo, gli aveva chiesto di andare al cinema, quel pomeriggio, sperando che il principe accettasse il suo invito.

Ma il sopracciglio sollevato di Vegeta e l’ espressione dubbiosa non erano stati di buon auspicio.

“Cinema?” – aveva chiesto, ringhiando quasi – “Cosa sarebbe questo cinema?”.

Aveva rischiato che le sue braccia cadessero così a fondo nel terreno da provocare un cratere simile ad uno di quelli presenti sulla luna. Davvero sua maestà non aveva idea di cosa fosse un cinema??

“Emm… Ecco, Vegeta, il cinema è un luogo chiuso dove c’è un enorme schermo su cui viene proiettato un film appena uscito e che in tv vedremo solo fra qualche anno! È un po’ come una grande tv, appunto! Ma invece di stare da soli, si sta insieme ad altre persone! E poi, soprattutto, al cinema c’è un posto bellissimo che si chiama bar dove vendono tutte le cose più buone di questo mondo!! Patatine, dolcetti, barrette al cioccolato, pop corn, gelati, orsetti gommosi!”.
“Orsetti… gommosi?”.
“Sì!!! Non li hai mai mangiati?? Sono piccoli, colorati e dolcissimi!! E soprattutto, sono tanto gommosi! Mi ricordano un po’ te, sai??”.
“COSA?? COME OSI RAZZA DI DEPRAVATO? IO NON SONO… GOMMOSO!”.
“Eheheh! Ma no, che hai capito Geta?” – Goku aveva cominciato a grattarsi la nuca con il suo solito fare infantile – “Volevo dire che sono dolci e creano dipendenza, proprio come te!”.

Ora, non sapeva bene se fosse stato per via della botta in testa che il reietto aveva preso da bambino, non sapeva se fosse per colpa di un virus terrestre o per colpa di altro, ma non poteva davvero aver detto quello che aveva detto!

“Che cosa hai detto?” – aveva chiesto, cercando di placare il rossore sulle sue guance.
“Che crei dipendenza!”.
“Non mi riferivo a questo, razza di idiota!” – sì, certo, anche quello era grave e imperdonabile, ma stava parlando di ben altro.
Goku lo guardava, con un’aria mista fra il confuso e il colpevole.
“Come mi… Come mi hai chiamato?” – cielo, non poteva davvero averglielo chiesto.

Il giovane saiyan aveva sorriso, e poi gli aveva posato una mano sulla spalla, accarezzandola dolcemente con il pollice.

“Mi piace il tuo nome… Ma tutti possono chiamarti così… Tu sei l’ unico a chiamarmi Kaharot, e non che mi faccia impazzire, ma è una cosa che fai solo ed esclusivamente tu! Ecco perché, bè, volevo trovarti un soprannome, un soprannome che posso usare solo io! E visto che ‘amore’, ‘cucciolo’ eccetera non ti piacciono e non ti sia addicono, ho pensato che Geta fosse a dir poco perfetto!”.

Vegeta non aveva proferito parola, lasciando che Goku terminasse il suo lungo discorso.
Lo stava squadrando da capo a piedi, cercando di rielaborare ogni singola parola pronunciata dal super saiyan.
Dunque era per quello che gli aveva trovato quello strano soprannome! Geta… Oddende, non che lo facesse impazzire, ma era decisamente meglio di tutti quei nomi sdolcinati che si davano i terrestri.
Geta… doveva ammettere che a furia di ripeterlo non suonasse poi così male.
Geta… Cavolo, aveva cominciato a piacergli.

“Allora? Non ti piace? Se non ti piace giuro che ne troverò un altro, ma non ti arrabbiare, per favore!”.
“Taci!”.
E il ragazzo aveva immediatamente chiuso la bocca.
“Può… andare! Ma prova a farlo in pubblico e ti faccio lo scalpo, parola di saiyan!”.
Il sorriso di Goku avrebbe illuminato anche la stanza più buia.
“Benissimo Geta! Allora, andiamo a cinema?”.
“Senti un po’, di grazia, non è che mi porti a vedere uno di quei film melensi che piacciono alle donnine, vero?”.
“E’ qui che ti sbagli, mio caro! Niente film melensi!”.
“Ebbene?”.
“Lo vedrai Geta… Lo vedrai!”.

*


Il cinema era fortunatamente semi-deserto.
Goku aveva scelto un giorno e un orario in cui gli studenti erano ancora alle prese con i compiti e gli adulti erano ancora in ufficio. Gli unici ad essere presenti al cinema erano, oltre a loro, una coppietta di fidanzatini, una famigliola con due bambini di circa dieci e dodici anni, due tizi grassi con addosso una strana maglietta grigia con su stampata una A enorme, e una ragazza dai capelli castani che aveva rivolto ad entrambi un gran sorriso quando aveva incrociato i loro sguardi.

“Due biglietti per The Avengers!” – aveva esclamato Goku, rivolgendosi ad una cassiera dagli occhi verdi come i prati.
Vegeta aveva finto di non rendersi conto che la tipa avesse sbattuto più volte le lunghe ciglia da cerbiatta per quell’idiota con cui era uscito, concentrando tutta la sua attenzione su uno dei cartonati riproducenti un personaggio del film, un tizio in una strana armatura dorata con un elmo dotato di due lunghe corna ricurve.
La sue espressione inorridita la diceva lunga su quello che pensava realmente di quel tizio.

“Allora?? Andiamo??” – aveva detto Goku, tornando dal bar con le braccia stracariche di porcherie di ogni tipo.
“Senti un po’, ma si può sapere che razza di film mi hai portato a vedere?? Guarda un po’ questo tizio! Ha le corna!” – e aveva indicato il cartonato.
“URCAAAA!!! Il mega cartonato di Loki!!”.
“Il mega cartonato di chi???”.
“Eheheh! Entra dentro, dai! Il film inizierà tra dieci minuti! Prendiamo posto, e giuro che ti racconterò tutto di Loki, Thor, Captain America, Hulk, Occhio di Falco, la Vedova Nera e il mitico Iron Man!!”.

Un Vegeta sempre più confuso lo aveva seguito cercando di farsi una ragione della stupidità di quel ragazzo.

“Ah, Geta! Prenderesti anche per me gli occhialini? Ho le mani occupate!”.
“Gli occhialini?”.
“Ah sì, avevo scordato di dirtelo! Stiamo per vedere un film in 3d!”.

Continuava a non capire di che cavolo stesse parlando.

*


Dopo un breve ma intenso resoconto su ciò che quella massa di idioti dai nomi idioti aveva fatto e che aveva determinato l’inizio di quella nuova avventura – se così si poteva chiamare – Vegeta poteva ritenersi più che confuso. Goku aveva fatto del suo meglio, per carità, ma tutte quelle informazioni avevano solo fatto venire un gran mal di testa a sua maestà che, a quel punto, non vedeva l’ora che quella pagliacciata iniziasse, in modo da finire il più presto possibile.
Doveva ammettere, però, di essere almeno un po’ incuriosito: Goku non aveva fatto altro che parlare di Loki e di quanto, in un certo senso, gli ricordasse lui.

“E perché un tizio con le corna ti ricorderebbe me, scusa?”.
“Lo vedrai Geta… E capirai perché!”.

Dopo una serie di pubblicità snervanti, finalmente il film era iniziato, e subito era stato presentato il famoso Tesseract.

“E così quello sarebbe l’oggetto che tutti vogliono? Tsk, sembra una lampadina a forma di cubo!”.
“Dai… Fai il bravo!” – aveva detto Goku fra una manciata di pop-corn e un’ altra.
“E questo idiota mi somiglia??? No, ma dico, mi hai mai visto andare in giro con una veste simile??”.
“Sshh… Geta, per favore… Guarda il film!”.
“Tsk… Che idiozia!” – e aveva cominciato a mandare giù grosse quantità di patatine al formaggio.

Ma perché si era lasciato convincere ad andare in quel posto a vedere quel film idiota? Si sentiva a disagio, e osservato, anche se avevano scelto i posti in fondo alla sala e nessuno poteva vederli insieme.
Solo che quella, in fin dei conti, era la loro prima uscita, la SUA prima uscita in assoluto, e stare in un posto dove c’era altra gente non era il massimo per uno come lui.
Erano così vicini. Goku continuava ad urtare il suo braccio con il gomito, e più di una volta le loro mani si erano sfiorate nell’atto di pescare le patatine dallo stesso cartoccio.
Il buio lo aiutava a mascherare il rossore, così come i grandi occhialini, per fortuna.

Ma, per quanto i primi minuti del film non lo avessero entusiasmato, doveva ammettere che quell’ effetto tridimensionale gli piaceva un sacco. Sembrava di fare parte dell’azione! E nel vedere Loki uccidere e prendere possesso delle menti altrui, il suo livello di attenzione e di coinvolgimento era aumentato in maniera spropositata.
L’attimo in cui il portale aperto dal dio era imploso, poi, lo aveva letteralmente mandato in estasi.
La rivalutazione del film era stata a dir poco immediata.

Goku era al settimo cielo. Era sicuro che il film avrebbe coinvolto Vegeta, così come era convinto che gli sarebbero piaciuto tantissimo tutte le schifezze che aveva comprato e che erano sparite in meno di mezz’ora di film.
La cosa che lo aveva lasciato di stucco, però, era stato il cambiamento di posizione del principe, inizialmente favorevole al piano di distruzione di Loki e dei Chitauri, ma poi orientato decisamente verso la squadra di supereroi. Per quanto la cosa potesse sembrare straordinaria, anche Vegeta aveva dimostrato grande apprezzamento verso la figura di Iron Man.

“Questo Stark sa il fatto suo” – aveva asserito – “Ed è stato risolutivo! Mi piace! Anche senza l’armatura resta il pilastro su cui ruotano tutti!”.
Evidentemente, sua maestà si riconosceva in lui, ma Goku non aveva potuto evitare di fare un commento pungente nel vedere il modo in cui Hulk aveva agitato il semidio.

ORA BASTA!!! Voi siete inferiori a me! Sono un dio, creatura ottusa! Non subirò angherie da parte...” – e le aveva prese di santa ragione.

“Ecco, è proprio qui che mi ricorda te!”.
“Che vorresti insinuare???” – aveva ringhiato Vegeta, alterato più che mai.
“Che a volte sei un pochino spocchioso… sottovaluti il nemico… e le prendi!”.
“COME OSI???”.

L’infelice osservazione aveva rischiato di far saltare in aria il cinema, ma le braccia forti di Goku erano riuscite a placare il principe, ritrovatosi stretto in una morsa micidiale.

“Lasciami cretino!”.

“SHHHH!! Ma la volete piantare??” – aveva urlato qualche spettatore irritato.

Goku continuava a tenerlo premuto contro il proprio cuore, che martellava veloce come non mai.

“Ti prego, scusami Geta, non volevo farti arrabbiare! Scusa, scusa, scusa!” – era davvero mortificato.
“Tsk! Mollami!”.

E, per tutto il resto del film, gli aveva tenuto il broncio, sbuffando sonoramente.
Il giovane super saiyan avrebbe voluto mangiarsi le mani: come aveva fatto a rovinare tutto? Era davvero un idiota.

*


Vegeta aveva ricominciato a parlargli solo quando erano tornati a casa.
Anche se con gli occhi iniettati di sangue, gli si era avvicinato, ostentando una calma che non possedeva.

“Lo credi davvero?” – aveva chiesto, serio.
“Cosa?”.
“Quello che hai detto… Che io sia…SUPERFICIALE in battaglia!”.

Gli era costato tantissimo pronunciare quelle parole, ma aveva bisogno di avere una spiegazione.

Goku aveva sorriso, prendendo posto accanto a lui, sul divano.

“Sai, non avrei voluto che andasse così, oggi”.
Lo sguardo interrogativo di Vegeta diceva tutto.
“Sì, bè, non era un film romantico, ma ti ho portato lì perché eravamo al buio, e potevamo stare da soli. Avrei voluto fingere di stiracchiarmi e cingerti le spalle con il braccio, e magari rubarti qualche bacio, di tanto in tanto…”.
Ma come faceva a farlo arrossire ogni volta?
“Ma non è andata così… E questo perché sono un cretino”.
“Sì che lo sei! Ma non hai risposto alla mia domanda! Lo pensi davvero?”.
“Perché so che la mia risposta ti farà arrabbiare e non poco?”.
“ECCO, LO SAPEVO IO! Tu pensi che io sia un buono a nulla!”.
“Non ho mai detto questo, Vegeta! Sei un guerriero straordinario, il combattente che mi ha dato più filo da torcere di tutti, anche più di Freezer!”.

La serietà nel tono di voce di Goku lo aveva colto di sorpresa.

“Cavolo, ci sono voluti quattro guerrieri per tenerti a bada! Quando sei arrivato qui eri una specie macchina da guerra! E lo sei tuttora! Ma a volte perdi il controllo… E smetti di pensare come farebbe il nemico! Ricordi quando Ginew voleva entrare nel tuo corpo e stava lasciando che tu rovinassi il mio? Ecco, mi riferivo proprio quello. E sai, credo anche si sapere perché ti lasci guidare dalla rabbia, perdendo la tua freddezza!”.
“E cioè, saputello? Sentiamo!”.
“Per colpa mia”.
Touché.
“Ma che stai dicendo?”.
Goku gli aveva sorriso, mesto.
“Puoi negarlo quanto vuoi, ma io ti conosco troppo bene, Geta. È come se avessi visto nel tuo cuore, e anche se ora i tuoi sentimenti verso di me sono cambiati, resta il fatto che tu non tolleri di essere stato superato da un reietto di terza classe cresciuto sulla Terra, per citarti letteralmente”.

Ed ecco che il maledetto senso di colpa aveva ricominciato a fargli rivoltare le budella.

“Puoi forse biasimarmi, Kaharot? Io ero il guerriero più forte del pianeta, più forte di mio padre, il re, sin dalla tenera età di cinque anni. Credevo di essere il prescelto, ma poi sei arrivato tu, e tutto è andato a rotoli…
Perché tu sì ed io no? Solo questo non riesco a capire”.
Aveva serrato i pugni con forza, prima di lasciar cadere entrambe le mani in grembo, come per sottolineare la sua sconfitta.

“È proprio per questo che voglio aiutarti” – gli aveva detto Goku, lasciandolo di sasso.
“Cosa?”.
“Voglio aiutarti a diventare un super saiyan”.

Vegeta era rimasto davvero senza parole.

“E come vorresti fare, sentiamo?” – era scettico.
“Non lo so. Ma giuro che troverò il modo. Lo giuro sul bene che voglio a mio figlio, e su quello che voglio a…”.

Ma, proprio in quel momento, qualcuno aveva bussato alla porta.
Stranito, Goku si era precipitato ad aprire, domandandosi chi potesse essere il visitatore inaspettato.
Per un attimo gli era mancato il fiato, nel vedere davanti a sé proprio quella persona.

“Tu?? Ma che ci fai qui??”.
“Ciao Goku”.
Nel sentire quella voce, Vegeta aveva cominciato a tremare di rabbia.
“Che ci fai tu qui, serpe!”.
“Sta calmo, Vegeta, non sono qui per litigare!”.
“E allora cosa vuoi?”.
“Lasciatemi entrare, e ve lo spiegherò”.

Ed ecco che iniziava il vero dilemma: avrebbero dovuto ascoltare o no le parole di Melanie?

Continua…
_______________________________________________________________________________________________

Non credo di aver mai scritto un capitolo così lungo in tutta la mia vita! XD
Spero che la cosa non vi abbia tediato!!
E chiedo scusa se ho spoilerato sul film, ma mi ha ossessionata a livelli inimmaginabili!!
Lokiiiii!!!! <3<3<3
Basta, torno a fare la persona seria *?*
MA QUANTO SONO PUCCIIIII??? Non trovate?? Io ho adorato scrivere questo capitolo! <3
Spero tanto che vi sia piaciuto!
Chissà che vorrà Melanie, però!
Lo vedremo!
Vi ringrazio tanto per le recensioni!
SIETE UNICI!
VI AMO!
Baci grandi!
Cleo
ps: e sì, nel cinema c'ero anche io! Avete capito chi ero?? XD XD XD
xO xO

   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: FairyCleo