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Autore: Marts_95    01/06/2012    3 recensioni
Ecco la mia primissima fanfiction incentrata su Joseph e un nuovo personaggio (che poi sarei io xD) ecco una piccola trama: Marta è "costretta" a passare l'estate alla fattoria dei suoi zii, così, il primo giorno d'estate finita la scuola, prepara le valigie e si prepara per trascorrere quella che si prospetta essere un'estate noiosa e assolutamente monotona. Ma si sbaglia di grosso. Cosa succederà?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO VIII

-Uh! Che fatica! Ma come fai a farlo tutti i giorni?- si lamentò Joseph spostando l’ennesima balla di fieno.
-Mamma mia! Ti lamenti peggio di… di… boh non lo so peggio di cosa ma, mi stai rompendo l’anima è da mezz’ora che vai avanti non ti sopporto più!- lo ripresi io ridendo.
-Eh scusami se non ci sono abituato io!- ribatté lui.
-Oh poverino!- lo schernii io.
-Che fai sfotti?- mi chiese lui.
-Io? No ma figurati! Non mi permetterei mai!- lo presi ancora in giro io.
-Smettila!- mi rispose esasperato Joseph.
-Ok, ok va bene basta. Dai ti do una mano- gli dissi mollando la canna dell’acqua con la quale stavo pulendo l’ennesimo box.
-Ok, attenta però perché pesa- mi informò.
-Al mio tre, uno… due… tre- contai io per poi sollevare insieme a lui l’ultima balla di fieno.
-Ecco abbiamo finito!- disse felice Joseph.
-Bravi ragazzi avete già fatto tutto!- entrò mio zio più scuro di pelle di quello che ricordavo.
-Cavolo zio cos’è hai fatto una lampada?!- gli chiesi io scherzando.
-No tesoro, ho solo lavorato tutta la mattina sotto il sole- mi rispose lui con lo stesso tono.
-Senti Marta perché non porti Joseph a fare una passeggiata a cavallo?-.
-Sì dai! Mi piacerebbe molto, potremmo anche fare un pic-nic- mi propose Joseph.
-Sì… perché no?- gli risposi –Prima però devo farmi una doccia, di nuovo, puzzo peggio dei cavalli e forse anche tu dovresti farla, hai un odorino leggermente forte- conclusi per poi guardarlo con un sorrisetto falsissimo, quanto mi divertivo a prenderlo in giro. Lui mi diede un pizzicotto sul fianco e io di conseguenza saltai sul posto.
-Dai cammina!- mi disse sempre Joseph spingendomi verso la casa. Eravamo sul vialetto e ce la stavamo prendendo comoda. Ci tenevamo per mano e Joseph ad un certo punto mi disse:
-Mi sono divertito sai! Mi hai fatto sgobbare ma, mi sono divertito-
-Ahahah ma non è colpa mia! È mio zio che ti ha fatto “sgobbare” come dici tu- gli risposi.
 
Il pomeriggio arrivò molto velocemente, in quel momento stavo sellando Kola e Lupen, un cavallo bianco e nero piuttosto bravo per Joseph, quando mi arrivò un messaggio, presi il telefono e lessi:
“Dove sei? Ti sto cercando da mezz’ora, dobbiamo fare quella famosa passeggiata a cavallo J”.
Era Joseph, parli del diavolo… gli risposi subito:
“Io sono alla stalla con i cavalli già sellati, manchi solo tu e il cesto per il pic-nic serale ^^”.
Dopo neanche un minuto ricevetti la risposta:
“Ok ci penso io! Sono li tra 5 minuti, svaligio la cucina e sono da te!”.
Un sorriso spontaneo prese spazio sul mio viso. Dopo 5 minuti Joseph arrivò con in mano un cesto enorme.
-Oddio non scherzavi quando hai detto “svaligio”!- dissi sorridendogli.
-Eh beh cosa credevi? No in realtà mi ha aiutato tua zia e mi ha dato anche delle coperte- mi rispose per poi posarmi un dolce bacio sulla guancia.
-Ok adesso dobbiamo studiare come organizzarci coi cavalli- gli dissi.
Dopo 10 minuti eravamo riusciti a partire, erano le 15:00 circa e saremmo stati fuori fino a sera.
-Quindi… dove mi stai portando?- esordì Joseph dopo minuti di silenzio.
-È una sorpresa! Tra poco lo vedrai- gli risposi io.
Volevo portarlo in uno dei miei posti preferiti: c’è una roccia non molto alta che è raggiungibile senza problemi dal sentiero, questa dà su un torrente e una cascata imponente si fa spazio in quasi tutta l’area, i salici piangenti facevano da cornice a tutto il paesaggio creando un’atmosfera particolare.
-Wow! È veramente stupendo qui- disse Joseph non appena arrivammo.
-Già! È uno dei miei posti preferiti- gli risposi io.
Scendemmo dai cavalli e li legammo non troppo distanti. Sistemammo una coperta sulla roccia e ci sdraiammo sopra, parlammo un sacco del più e del meno. Era pomeriggio inoltrato ma, ancora troppo presto per mangiare, ad un certo punto Joseph si alzò in piedi di scatto.
-Che succede?- gli chiesi io preoccupata guardandomi intorno.
-Ho sentito un rumore- mi rispose lui avvicinandosi al bordo della roccia per guardare giù nel torrente. Io mi alzai a mia volta e lo raggiunsi, guardai giù anch’io ma, non riuscivo a vedere niente:
-Sei sicuro? Io non vedo…- non riuscii a finire la frase perché Joseph mi spinse in acqua. Quando riemersi gli urlai:
-Ti odio! Avevo ancora i vestiti addosso!-
-E dai che vuoi che sia!- mi urlò di rimando.
-Ma guarda questo!- bofonchiai tra me e me.
Lo vidi levarsi la maglia e si buttò anche lui, con i capelli bagnati era veramente uno spettacolo. Mi si avvicinò e con un braccio mi cinse la vita tirandomi a se, avvicinò la sua bocca alla mia, mi diede un bacio che mi fece girare la testa. Piano, piano divenne sempre più passionale e io mi avvinghiai a lui, allacciai le mie braccia intorno al suo collo e le mie gambe intorno alla sua vita. Joseph passò dalla mia bocca al mio collo e un sospiro di piacere uscì dalle mie labbra vicino al suo orecchio. Joseph, tenendomi in braccio, si avvicinò alla parete rocciosa dove fece aderire la mia schiena, i nostri corpi combaciavano perfettamente. Una mia mano finì fra i suoi capelli mentre con l’altra gli graffiai la schiena così da farlo gemere sulle mie labbra. Il rigonfiamento tra le sue gambe sfiorò una mia coscia e mi fece sorridere. Lui si irrigidì per l’imbarazzo ma, io gli sorrisi per rassicurarlo. Cercai di togliermi la canotta con l’aiuto di Joseph e la lanciai sulla riva, lui cominciò a baciarmi nell’incavo dei seni alternando i baci con colpetti di lingua. Con una mano mi strinse un seno mentre con l’altra mi sganciò il gancetto del reggiseno. Io immersi le mani in acqua e raggiunsi i suoi pantaloni slacciando il bottone e poi la zip, glieli abbassai e gli feci fare la stessa fine degli altri vestiti sulla riva. Mi rimpossessai delle sue labbra così carnose, così rosse e così assolutamente fantastiche. Dopo neanche pochi secondi lui fece fare la stessa fine ai miei shorts.
-Se non te la senti dimmelo adesso perché dopo non so se riuscirei a fermarmi- mi disse Joseph con la voce roca e gli occhi lucidi di lussuria.
-Me la sento!- gli risposi afferrando l’elastico dei sui boxer non riuscendo più a trattenere la voglia di lui. Joe sorrise per poi tornare a baciarmi, le nostre lingue giocavano e si rincorrevano e il suo sapore mi dava alla testa. Non resistevo più, lo volevo con tutta me stessa così gli tolsi i boxer e lui fece lo stesso con i miei slip, ora eravamo completamente nudi. Joseph mi spinse ancor di più contro la parete, i nostri bacini vennero a contatto e un brivido mi percorse la schiena, un leggero dolore mi colpì al basso ventre ma, neanche lo sentii perché si trasformò quasi subito in piacere. Con delle spinte regolari Joe entrò sempre di più in me, mi aggrappai alle sue spalle col timore che potesse scappare via. I nostri gemiti riempivano quel luogo meraviglioso che cominciai ad amare ancora di più; il respiro di Joseph sul mio collo mi bruciava la pelle come il fuoco. Per trattenere un gemito più forte degli altri gli morsicai una spalla e gli conficcai le unghie nella schiena.
-Dovrei essere io il vampiro qui- mi disse lui con quell’accento estremamente sexy.
-Stai zitto!- gli risposi ridendo mettendo una mano nei suoi capelli e morsicandogli, in seguito, il labbro inferiore. 
Joseph strinse con la mano destra il mio gluteo e con la sinistra la mia coscia, cominciò a spingere più forte e ad attirarmi sempre più vicino a lui. il piacere era troppo e i miei gemiti si trasformarono in urli. In poco tempo una bolla di piacere che nacque dalla mia pancia per poi raggiungere la mia bocca, io fui incapace di trattenerla così mi fece raggiungere l’apice, dopo poco lo raggiunse anche Joseph. Lui era ancora dentro di me e io cercavo di regolarizzare il respiro, Joe poggiò la fronte alla mia e guardandomi negl’occhi con il respiro ancora un po’ accelerato, mi disse:
-Sai, credo di essermi innamorato di te Marta!-     
    
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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