Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: Brenda_    01/06/2012    2 recensioni
ciao a tutti !!
questa è una ff che mi ha fulminata, basata sul seguito della one-shot di miamchan_ "the warm spring and the cold wind".
parla di un certo tulipano che ormai si è sposato con la sua migliore amica, che ama alla follia e hanno creato una vita (ma come parlo O.o) ... ok, credo ne succederanno di tutti i colori, perchè sono completamente sclerata XD
prevedo che non riuscirò a resistere e ci sarà anche una gouegaze ^^
 -Reina?-
-si, Fuu_chan, dimmi-
-cos’è l’amore?-
-lo devi sentire dentro di te,
per alcuni può essere ridere assieme, per altri osservare la luna,
 oppure tenersi per mano-
-e per te?-
-guardare entrambi nella stessa direzione-
 
tratto dal capitolo 11
 
 
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Axel/Shuuya, Jordan/Ryuuji, Xavier/Hiroto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Per le mutande di Merlino (?), questo capitolo è in ritardissimo.
Mi scuso enormemente, sperando vi piaccia
Ci vediamo sotto, se ci arrivate *ride sadica*
 
-Sveglia! Bryce!-
Mi stringo nelle coperte morbide, socchiudendo appena  gli occhi per proteggerli dalla luce che qualcuno sta facendo entrare nella stanza dopo aver aperto di scatto le tende davanti alla finestra che dà sul giardino.
Tiro un pugno sul naso dell’importunatore.
-Piantala, idiota. Kori mi ha dolcemente ridestata appena due ore fa, sono le sette, e sarei abbastanza stanca, se sua maestà me lo permette- ma la mia voce è impastata dal sonno, tanto che non assume un timbro gelido e irresistibilmente odioso, anzi, sembra che lo stia coccolando con le parole sbagliate.
-Come vuole la Padrona. Axel toglierà il disturbo- il suo tono non mi piace. Per niente.  È troppo dolce e sottomesso per credergli.
In effetti dopo poco, un cuscino si schianta sul mio viso, facendomi sobbalzare urlando.
Mi alzo in piedi sul materasso e con una mossa degna di un campione di pugilato mi slancio sul ragazzo che ride forte davanti ai miei occhi.
Cadiamo sul tappeto rosa ai piedi del letto, cercando entrambi di avere la meglio, lottando per un periodo di tempo che mi sembra infinito.
Gli tiro i capelli color panna, ma lui ha scoperto il mio punto debole e mi tortura facendo scivolare le dita lungo la mia spina dorsale, provocandomi risa e brividi convulsi.
Finalmente riesco a prendere il sopravvento invertendo le posizioni e trovandomi sotto di lui, per non permettergli di toccarmi la schiena, non rendendomi conto della posizione alquanto ambigua.
Cosa che a lui non sfugge, perché si blocca di colpo, immobilizzandomi i polsi in una presa ferrea, e inzia a fissarmi, gli occhi di cioccolato nascondono una muta domanda.
Chiudo le palpebre, scuotendo la testa e facendo pressione per alzarmi.
-Siamo seri!  Ci conosciamo appena. E si dà il caso che mia figlia stia dormendo a tre passi da noi.-  finalmente ho trovato me stessa, il tono è stato tagliente come una katana.
Si alza anche lui, sussurrando così piano che fatico a capire le parole che escono dalla sua bocca
-Credevo di avere un posto nel tuo cuore, mi sbagliavo-
-Tu non capisci. Come posso permettere alla gente di entrare nel mio cuore, affidandogliene un pezzo se non mi fido nemmeno di me stessa?-
-Ah si? Io non capisco, vero? Sono solo il deficiente che ti accoglie in casa sua,  ti dà da mangiare, accudisce tua figlia, ti parla, ti ascolta, si sforza di sopportare i tuoi cambi d’umore degni di una malata mentale, ma mai tuo amico, non ne sono degno-
Urla quasi, mi chiedo per quanto tempo si sia tenuto dentro quelle parole.
-No! tu non capisci. Non sai un cazzo di me, non ti sei mai interessato di cosa mi sia successo, di cosa mi abbia fatto la mia migliore amica, di come mi abbiano abbandonata tutte le persone più care, quando ero nella merda.  Non capisci, perché sei cresciuto coccolato e amato da una famiglia che ti vuole bene, hai inziato a giocare a calcio per tuo diletto, non perché se non l’avessi fatto ti avrebbero sbattuto in strada, non ti sei mai spinto al di là delle tue forze, fino a rischiare di morire, per accontentare un deficiente che ti voleva come una macchina. Non hai mai visto la tua vita distrutta. Io ti sono grata per quello che stai facendo per me, ma siamo troppo diversi-
Le lacrime di rabbia premono forte per uscire. Mi mordo l’interno delle guance per non iniziare a singhiozzare.
 
Contro ogni mia aspettativa ribatte urlando   -Sei tu a non sapere niente di me.
Mia sorella è morta quando aveva appena dieci anni, di leucemia, dopo aver lottato per due, e dopo essere stata presa in ostaggio da quelli della tua amata scuola.
Mia madre è morta in un incidente aereo quando ero un bambino, lasciandomi solo il pianoforte che ti piace tanto.
 Mio padre è partito per una “vacanza” che dura ormai da cinque anni, dopo avermi pressato da quando ne avevo tre perché diventassi il figlio forte e robusto che aveva sempre voluto e non un “gracile, stupido ed effemminato ragazzino che suona il pianoforte” sottoponendomi a dosi industriali di vitamine per la crescita e facendomi passare giorni interi ad allenarmi come una bestia e facendomi sputare sangue, mentre mi giurava che se fosse stato per conto suo  sarei finito dritto in orfanotrofio da neonato.
 Ho una paura fottuta di ladri e assassini, tanto che sospetto sempre anche dei miei vicini di casa, che conosco da quando eravamo piccoli.
 Amici? Non so neanche cosa sia averne. Ho avuto buoni compagni di squadra, bravi allenatori, persone simpatiche che mi hanno accompagnato per un periodo limitato della mia vita, dopodichè mi hanno voltato le spalle.
Ma non posso capirti, ovviamente. Ciò che hai passato è di certo molto più duro di tutti i miei piccoli capricci da ragazzino viziato.- 
 
La sua voce si incrina, mentre lui raccoglie le ginocchia al petto e deglutisce fortissimo, sforzandosi di non piangere.
 
Mi si rompe il cuore.   – io.. non lo sapevo. Veramente.-
Reprimo il disprezzo che provo nell’abbracciare le persone e, rigida come un pezzo di legno, gli circondo le spalle con le braccia.
Dicono che le persone con cui piangi siano quelle di cui non ti scorderai mai.
Spero si sbaglino.
 
 
 _______________________________________________________________________________________________________________
 
 
 
Mi chiudo la porta alle spalle, sbattendola tanto forte che temo che si rompa.
-andatevene tutti a farvi fottere.- dovrei avercelo stampato in fronte, da tante volte l’ho pensato.
Con i pensieri avvolti da una rabbia e un disprezzo omicidi mi avvio alla casa di Endou e Aki.
Loro non sono come il pistacchietto, capiranno.
Capiranno che sono solo uno stupido ragazzino che non sa niente della vita e che gioca con cose più grandi anni luce di lui.
Mi conforteranno, dicendomi che va tutto bene.
Suono al campanello, sperando di trovarli svegli, sono le otto del mattino, e un Mark alquanto assonnato viene ad aprirmi.
-Ciao Haruya! Spero vada tutto bene! Finalmente tu e Bryce avete fatto pace?-
Dimenticavo quanto possa essere stupido quest’esemplare di portiere.
-No, sinceramente non so neppure dove sia adesso- rispondo mesto.
-Ma stai scherzando? È ospite di Axel, e voi due dovete parlare, chiarirvi!-
Aki spunta dalle scale in vestaglia da notte, tirandogli un pugno nella stomaco, sorridendomi, sperando nel fatto che io non abbia capito.
Ma non sono scemo, e non sono sordo.
Spingo indietro le lacrime che stanno bruciando i miei occhi, capendo di averla persa per sempre.
Qualcosa dentro di me si spezza, permettendomi di afferrare il concetto che mi è sfuggito fino ad ora.
La amavo, e lei mi amava.
L’ho ferita, l’ho tradita, l’ho infangata e lasciata; e adesso che me ne rendo conto, è troppo tardi per fare marcia indietro. Ha trovato qualcuno migliore di me, che se la terrà stretta.
Però voglio sapere, voglio capire cosa è successo, e se posso rimediare alle cazzate che ho fatto.
Poi, magari, fratturerò il naso del mio rivale, semplicemente perché esiste.
Saluto velocemente Aki e quello che rimane di Evans e mi avvio verso l’ultima villetta in fondo alla via.
È buffo sapere che Fuusuke è così vicina, e avere la certezza che non la potrò toccare mai più.
Amaramente cammino verso la verità.
 
 
 
*questo non è l’angolino dell’autrice*
N.b. stavo scherzando. Questo E’ l’angolino dell’autrice.
Ci tengo a precisare che questo capitolo mi è piombato tra capo e collo, e mi scuso per le varie cappellate eventualmente sfuggite alla mia tremilesima  rilettura del brano, perché sono un vegetale in questo momento, e anche se volessi non riuscirei a  collegare il cervello alle dita.
Cooomunque.
Se avete qualsiasi cosa da farmi notare, anche il più piccolo errore, scrivetemi, sarò ben felice di accettare i vostri consigli, perché DEVO migliorare il mio modo di scrivere.
That’s all, folk!
Vi saluto,
Marts
 
 
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Brenda_