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Autore: La_Morg    02/06/2012    1 recensioni
Non volevo rendermi conto di come stavano le cose. Non volevo rendermi conto che tutto ciò che ho sempre pensato essere falso in realtà era la verità. La pura Verità.
E non volevo rendermi conto che quell'incubo era reale. Non volevo. Ma dovevo.
Genere: Dark, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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The nightmare that became reality.


Non volevo rendermi conto di come stavano le cose. Non volevo rendermi conto che tutto ciò che ho sempre pensato essere falso, in realtà era la verità. La pura Verità.
E non volevo rendermi conto che quell'incubo era reale. Non volevo. Ma dovevo.


CAP 6: La donna dagli occhi di ghiaccio.

Non è la neve che causa l'inverno, ma l'inverno che causa la neve. - Paracelso

Continuai a guardare i dipinti appesi in quella camera da letto: ormai ero più che certa che l'uomo anziano del quadro che si trovava vicino alla porta era senza ombra di dubbio mio nonno. Ma la cosa strana che mi balzò all'occhio era...l'abbigliamento che indossava, che di certo non apparteneva a quest'epoca. Magari era un uomo che adorava le cose antiche e a giudicare dalla residenza in cui viveva, era una persona che non amava molto le innovazioni, come mi aveva raccontato mio padre. Mi voltai e guardai invece il quadro in cui era ritratto un uomo adulto, alquanto affascinante, con i capelli lunghi e rossicci. Rimasi a fissarlo per qualche tempo (beh, in fondo ero una ragazza e mi piacevano gli uomini con gli occhi azzurri!!) e provai un senso di nostalgia...mi sembrava quasi di conoscerlo, anche se non l'avevo mai visto prima d'ora. Infine osservai il dipinto posto all'angolo opposto della stanza e vidi lo stesso uomo, ma più giovane e con un aspetto molto elegante. Finita l'osservazione dei quadri (l'arte era davvero la mia passione e avrei voluto esaminare nei minimi particolari quelle opere dipinte da chissà chi), afferrai la maniglia della porta per uscire, ma qualcosa, o meglio, qualcuno mi fermò.

Riprovai più e più volte a chiamare Fiona, ma non riuscii a contattarla: il suo cellulare era irraggiungibile e a casa non c'era. Avevo così la conferma che mi aveva mentito, e ci rimasi molto male. Ormai ero più che sicura che Aureolus Belli c'entrava con questa faccenda e volevo indagare a fondo. Chiamai dunque mio padre per avere ulteriori informazioni.
"Pronto? Padre, sono Karena. Devo dirti una cosa...Fiona deve aver scoperto qualcosa da quel maledetto del suo avo, e sento che sta per cadere in una trappola..." dissi a mio padre appena rispose al telefono.
"Questa non ci voleva. Allora passeremo alla fase successiva del nostro piano: vai a Castello Belli, l'ultima abitazione di Aureolus Belli annotata sui nostri registri, e cerca di trovare Fiona al più presto. Lei non deve assolutamente scoprire chi è quell'uomo e soprattutto cosa vuole fare di lei! Ti lascio le indicazioni per e-mail, mi raccomando...sta attenta." replicò mio padre, che come me era deciso a proteggere l'incolumità di Fiona.
"D'accordo, e non preoccuparti. Me la caverò come sempre." gli puntualizzai. Ormai ero uno dei membri più forti dell'Ordine, e conosceva dunque perfettamente le mie abilità.
"Va bene, ma tieni d'occhio anche quel maledetto di Riccardo..." appena nominò quel nome, provai immediatamente un forte senso di rabbia. Sentii il sangue gelarmi nelle vene. Dopo aver salutato mio padre, riattaccai...ma pensavo ancora a lui. Riccardo. Un giorno l'avrei rivisto....e quando quel giorno sarebbe arrivato, mi sarei potuta finalmente vendicare.
Mathilde, avrai ciò che meriti: la morte di colui che ha rovinato la tua vita.

Mi voltai e vidi...una donna. Ma sembrava così perfetta da sembrare effettivamente una donna...e il suo modo di guardarmi...era freddo. Hewie iniziò a ringhiare, quasi come per dirmi di non fidarmi di lei. Stava continuando a stringermi il polso, forse per impedirmi di uscire dalla porta, ma riuscii a liberarmi dalla sua stretta presa quando mi accorsi che in mano teneva...un attizzatoio!!! Mi ricordai all'improvviso del sogno, e che in esso c'era una donna, che mi inseguiva tenendo in mano un pezzo di vetro...anche se i miei ricordi erano annebbiati mi resi conto che la donna nel sogno e la donna che in quel momento era davanti a me erano la stessa persona! Ancora non riuscivo a crederci, ma d'istinto incominciai piano piano ad allontanarmi da lei. Quando arrivai finalmente alla porta che conduceva all'esterno, la aprii rapidamente e scappai assieme a Hewie, senza richiudere la porta (avevo troppa fretta di fuggire da quello sguardo di ghiaccio...) e senza voltarmi indietro.

La principessa alla fine era tornata al suo castello. La ragazza che il mio padrone considerava preziosa. Sì, davvero preziosa. Anch'io volevo essere preziosa come lei...e per esserlo avrei dovuto fare solamente una cosa...avere il suo Azoth. L'essenza pura della donna. Sì, doveva essere mia.
"Daniella, per il momento torna alle tue faccende, ma cerca di trattenere Fiona nel castello."
Sì, mio padrone...avrei trattenuto la principessa...a modo mio. Andai quindi in cucina per preparare la cena, appoggiando l'attizzatoio vicino alla stufa.

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????
Età: 57 anni
Segni particolari: è un uomo che solitamente indossa un cappuccio oppure un cappello e impermeabile per nascondere il suo volto.
Occupazione: ignota

L'uomo col cappello e impermeabile che Fiona incontra nel suo viaggio verso Castello Belli. Sembra che sappia chi sia Fiona...
  
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