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Autore: Hermes    04/06/2012    2 recensioni
Questa non è la classica storia sui Nightwish in se e per sè...a dire il vero non ho idea da dove diavolo sia uscita e non so come ho fatto a trovare il coraggio di postarla...
"Perdona la Bestia che adora...” mormorò ancora “Perdona Me.”
Il bacio che seguì fu aspettato, implorato, desiderato…tutto meno che amaro.
Dimenticammo il resto…il mattino non ci svegliò...
L’unica certezza che mi rimase fu quella della sua presenza, del movimento del suo corpo contro il mio.
Non c’era riposo…ma sognai…
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti, Tuomas Holopainen
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dreams of Reality'
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28 Giugno 2016, ore 0 e 40
Finlandia, Kitee, Lago Pyhäjärvi, Casa sull’isola

Le dita di Tuomas non la smettevano di strofinare la superficie sfaccettata dell’anello di fidanzamento, Anette se ne stava beatamente accomodata col capo appoggiato alla sua spalla.
Erano passati solo un paio di giorni ma la notizia della loro, si fa per dire, riconciliazione si era sparsa in ogni dove…almeno fra la comune cerchia d’amici.
“Pensavo…” mormorò lei “…che ne dici se iscrivo Joseph a Kitee per il prossimo anno scolastico?”
“Mmmmh…”
“Potremmo traslocare qui…”
“Mmmmh…”
“Insomma Tuomas! Mi ascolti?!” esclamò lei, seccata, voltandosi per guardarlo. Il tastierista aveva affondato il volto nella sua chioma con espressione serena, un sorriso buffo gli arrivava fino alle orecchie e la fece ridere “Cosa stai facendo?!”
“Sogno…” borbottò lui.
“Perfetto!” sbuffò Anette, incrociando le braccia al petto, ostacolata da quelle di Tuomas.
“Sei sicura di voler traslocare?” le domandò serio e completamente sveglio.
“Sì…a meno che tu non abbia scheletri nell’armadio!” replicò lei con un sorriso diabolico.
“Le mie innumerevoli amanti rientrano nella categoria degli scheletri?”
“Soprattutto loro.” precisò maniacale Anette, ma il suo sorriso tradiva quello che ormai era diventato un gioco senza particolari effetti indesiderati…dove le amanti stavano per le sue Korg.

15 Luglio 2016, ore 12 e 20
Finlandia, Helsinki, Studio Finnvox

Tuomas e Marco chiusero la porta della sala di registrazione, parlottando soddisfatti.
“Allora Tuomasuccio…cosa state combinando tu ed Anettina di bello, soli soletti?! Un altro piccolo Holopainen in vista?” domandò il biondo.
“Non so di cosa parli.” rispose il tastierista, guardando male l’amico.
“Mamma mia…è più divertente una mummia!!! Ti devi sbottonare un po’ ragazzo mio!” si lamentò Marco “A che punto siete col trasloco?”
“Oggi pomeriggio dovremmo finire di inscatolare tutto il necessario.”
“Sei felice come una Pasqua, Tuom, non puoi negarlo!”
Il tastierista annuì, senza parlare.
“Sai…ho un pensiero che mi ronza nella testa…”
“È pericoloso quando pensi Marco…” lo prese in giro Tuomas, guardandolo dall’alto in basso, offrendogli una sigaretta.
“Simpaticone!!!” il vichingo accettò la bionda, accendendola “Comunque è da un po’ che mi sto annoiando…sai il tour con i Tarot è finito da un pezzo. Non che mi dia fastidio sfruttare il tempo libero per stare dietro ad Antto e Miro però...”
Tuomas capiva dove voleva arrivare Marco...capiva e basta.
Si salutarono, promettendosi di rivedersi il mattino dopo per concludere le registrazioni ed il tastierista si diresse a piedi verso l’appartamento di Anette, cercando di non dare nell’occhio.
Ci mise un quarto d’ora abbondante e quando suonò il campanello nessuno rispose.
Cercò il mazzo di chiavi che lei gli aveva dato ed entrò, facendo le scale a due scalini per volta.
Quando aprì la porta dell’appartamento rimase investito da un’ondata sonora sopra la soglia del dolore!
Strinse i denti ed entrò nel salone, spegnendo lo stereo che continuava a rigurgitare i Metallica a volume indicibile. La testa bagnata di Anette fece capolino dal bagno.
“Bentornato! Ti ho lasciato da mangiare in cucina…”
“Grazie.”
In corridoio era assiepata una colonna di scatoloni, fece slalom ed entrò nella stanza, girando la manopola del microonde e recuperando una birra dal frigo.
Mentre attendeva, l’occhio gli cadde sulla pila di buste che Anette aveva recuperato dalla buca delle lettere quando erano arrivati. A quanto pareva aveva iniziato ad aprirle; fra bollette e pubblicità vide un logo che conosceva vagamente e sbirciò dentro, curioso.
Non poteva crederci.
Sfilò i fogli ripiegati e lesse, sempre più inquieto, appoggiandosi al bancone della cucina. Il mittente era François ed a nome del Teatro Nazionale le chiedeva di tornare a lavorare nella compagnia. La data rimandava a metà giugno ma sul foglio non c’erano scadenze.
“Hey…guarda che la tua pasta brucia…” gli fece notare Anette, vicinissima, non si era accorto del suo arrivo.
“Uh…” posò i fogli, lanciandogli un’ultima occhiata che lei intercettò.
“Strano, vero?” disse con un sorriso, prendendo il piatto con un guantone e posandoglielo sul tavolo.
“Accetterai?” domandò Tuomas.
“Non lo so…”
La guardò mentre si mordeva il labbro, indecisa.
Se avesse detto di sì, sarebbe dovuta rimanere a Helsinki e questo significava vivere divisi. Al contrario, sarebbero rimasti a Kitee…tutti assieme.
“An…” si sforzò di far uscire quella frase “Sei libera di scegliere…possiamo sempre trovare una soluzione.”
“Grazie…”

15 Luglio 2016, ore 20 e 56
Finlandia, Helsinki, Appartamento di Anette

Anette era appoggiata al muro nel corridoio dell’ingresso mentre chiacchierava con François del più e del meno.
Tuomas si era offerto di lavare i piatti una mezz’ora prima e lei ne aveva approfittato.
“Sì, sono tornata solo per qualche giorno…” gli stava dicendo vaga.
“Tu mi nascondi qualcosa, cara!” accusò l’amico con un tono divertito “Ha per caso a che fare con il tuo marituzzo adorato?!”
“Ehm…”
“LO SAPEVO!” dai rumori che faceva probabilmente stava saltando di brutto su un materasso “Allora?! Voglio sapere TUTTO! Anche la taglia e la marca dei suoi boxer preferiti, devo premiarlo!”
Se gli occhi sbarrati avessero potuto forare le pareti, a quel punto avrebbero avuto un colonnato al posto di un’appartamento…
François!
“Va bene, va bene! Non voglio saperla la marca, ma il resto sì!!!”
“Non mi pare sia il caso…”
“An! Guarda che io ho contribuito, eh!”
“Sì, hai contribuito a soffocarmelo…”
“Non è colpa mia se è cieco come una talpa gelosa!”
Anette alzò gli occhi al cielo e si voltò, prendendosi un colpo.
Tuomas era lì al suo fianco con un’espressione intensa che sventolava le mani per farle asciugare, e poteva starne certa…dal tono altissimo che François aveva usato fino a quel momento, aveva sentito tutta la conversazione.
“Ehm…François, io ti saluto eh!” cercò di salvarlo Anette.
Tuomas fu più veloce perché la squadrò e gli fece segno con un dito di passargli il telefono, Anette lo guardò pietosa ma il sorrisetto del tastierista raccontava tutta un’altra storia.
Addio François…
“Ciao, sono Tuomas…”
L’uomo dall’altra parte del filo si era zittito di colpo ed Anette sarebbe voluta sprofondare dall’imbarazzo anche per l’amico.
Passò un minuto poi il marito disse con una pacatezza minacciosa.
“Oh beh...cercherò di essere il più conciso ed esauriente possibile allora. Sono una bomba a letto, se è quello che volevi disperatamente sapere. Solo che An ovviamente ci tiene ad avere l'esclusiva!”
Okay…dopo questa uscita stava risalendo l’abisso vertiginosamente per picchiarlo a sangue!
“Tranquillo…vedrò di recuperare il tempo perduto nel migliore dei modi!” ghignava lui!
I due si salutarono ed appena il cordless toccò la base, Anette gli si parò davanti peggio di una furia, tuonando
Hoooolooooopaaaaaiiiineeeeeeen!
“Così sembri una maestrina acida, An.” ebbe il coraggio di commentare l’uomo, mossa sbagliata!
“Forse te la meriteresti una punizione…” replicò lei, affilata come un rasoio “Che ne dici di una settimana di domicilio nella vasca da bagno senza cuscino?”
Il suo sorriso s’incrinò e corse subito ai ripari “Ed io che volevo farti contenta, stasera…”
Dopo attenti attimi di meditazione la sua preda abboccò all’amo.
“Sarebbe a dire?” disse Anette guardinga.
“Stavo proprio pensando che ci starebbe un bel gelato con questo caldo…”
“…” lei aveva alzato le sopracciglia.
“…così mi chiedevo, potremmo andare fino al fondo della via dietro l’angolo…”
“…” la bocca d’Anette aveva iniziato a piegarsi in un tic nervoso.
“…ho sentito che fanno una stracciatella alla menta favolosa, e hanno anche ben sei tipi di cioccolata diversi!” ormai Tuomas doveva trattenersi per non scoppiare a ridere…se Anette si fosse vista!
Infine la poveretta – sconfitta in casa – sorrise e lo colpì sul petto con un debole pugno.
“Tu sarai la mia morte, Holopainen…” borbottò.
“Vai a prepararti donna golosa…”
Anette sparì nella loro camera ed il tastierista sorrise malignamente, guardando il telefono col quale aveva messo a tacere una volta per tutte il baffo-pazzo.
Vendetta, tremenda vendetta...

16 Luglio 2016, ore 21 e 30
Finlandia, Helsinki, Casa Hietala

Manki li aveva invitati a cena quella sera.
Dopo il pasto era arrivato anche Emppu, in città per un side project.
I tre ragazzi avevano scherzato e parlato per una mezz’oretta mentre Manki ed Anette mettevano a letto i gemelli.
Tuomas aveva visto come gli occhi di lei si illuminavano quando era assieme ai gemelli di Marco…e si sentiva strano lui stesso quando gli capitava di fare la parte dello zio.
Anette tornò in sala, Marco le fece segno di sedersi e si schiarì la gola rumorosamente. Tuomas lo guardò scettico.
“Ho fatto una chiacchierata con Jukka oggi pomeriggio…” iniziò il bassista, guardingo.
Abbiamo, vorrai dire.” corresse il chitarrista, agitandosi su un lato del divano.
“C’è forse qualcosa che non va con Joseph?” chiese Anette, preoccupata.
“No, tutto bene, tranquilla.” la rassicurò Marco “Però…ecco…Jukka si annoia.”
Il tastierista alzò gli occhi al cielo…ecco dove volevano andare a parare!
Anette alzò un sopracciglio, chiaramente confusa “Che significa?”
“Beh…parlando ci siamo resi conto che anche io ed Emppu ci stiamo annoiando…” continuò Marco, tergiversando.
“Arriva al sodo!” lo spronò Tuomas.
Cichiedevamosenonpotessimoprovareasuonaredinuovotuttiassieme!” esclamarono velocemente i due, così veloce che era difficile capire più di una parola.
“Temo che dovrai ripetere, Marco.” chiese paziente il tastierista “Magari mettendo delle pause, questa volta!”
“Hai capito benissimo, Tuom!” replicò Emppu.
Rimasero in silenzio per qualche momento. Anette fu la prima a romperlo, teneva gli occhi bassi.
“Potremmo provare…così per divertirci.” mormorò infine.
“Non credo che sia una buona idea…” tagliò corto Tuomas, posando un braccio sulle sue spalle “Siamo fuori esercizio da anni ormai e ci stancheremo presto del vecchio repertorio…”
“Ma…” Anette cercò di obbiettare e Tuomas la fermò sul nascere, evitando di far sapere che aveva materiale in abbondanza per un nuovo disco.
“Non credo che riusciresti a cantare di nuovo di punto in bianco, An…e non voglio forzarti.” concluse il tastierista. Ci fu un minuto di religioso silenzio poi Marco scrollò le spalle con un sospiro.
“Beh…almeno ci abbiamo provato…” disse Emppu deluso.
“Già…” gli fece eco Marco.
L’argomento sembrava ormai sotterrato ma…

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*Hermes annusa l'aria*
Sbaglio o c'è aria di novità?
In effetti sì...=)
Il prossimo capitolo segnerà l'arrivo di DPP!
Un po' mi mancava scrivere della vita di gruppo! *Hermes prende in mano il bloc notes, sottolineando le parti che deve 'reinventarsi' grazie alla morte del precedente HD*

Mille grazie a CrystalRose (tieni la padella a portata, potrebbe servirti!) e petitecherie per aver recensito lo scorso capitolo!!! *Snif* I vostri commenti sono me-ra-vi-glio-si! QoQ
Uhm...alla prossima?
*Hermes si ficca in testa il capello, inforca gli occhiali da sole e scappa nei boschi in cerca di fresco*
Ciao a tutti!
Hermes

  
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