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Autore: _Carrotscupcake_    05/06/2012    8 recensioni
Louis Tomlinson è un ragazzo allegro, vitale, simpatico e carino.
La sua vita potrebbe sembrare assolutamente perfetta. Lui è un cantante, la sua brillante carriera con One Direction è solo all'inizio, lavora con i suoi migliori amici, è l'idolo e il ragazzo ideale di così tante fans, ha una bellissima ragazza e vive con il suo migliore amico Harry Styles...
Si, vive con il suo migliore amico Harry Styles...
E' forse questo che blocca il disco di tutta quella perfezione??
Bhè, per adesso diciamo che certamente rende la vita di Louis unica, poi si vedrà...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Sveglia, sveglia, sveglia! >>
La voce di Harry mi fa sobbalzare, ma subito penso di essere dentro ad uno di quei sogni che mi hanno tormentato tutta questa notte, la voce di Harry non è mai così squillante al mattino, ed Harry non si sveglia quasi mai prima di me.
Dopo qualche minuto di insistenza mi devo rassegnare di essere proprio nella realtà, quindi apro con lentezza gli occhi e me lo trovo di fronte, già perfettamente vestito.
<< Oh mio Dio, ho fatto tardi! >> Mi alzo a sedere repentinamente, ma Harry mi sorride rassicurante, ma come fa a sorridere, come fa ad avere quel sorriso così bello e brillante, mentre io sono solo inutile e preso dal panico?
<< No, sono io che ho fatto presto. >>
<< Come mai ti sei svegliato prima di me? >> Tremo un po’ dal freddo, ma non torno sotto le lenzuola come avrei fatto in un’altra circostanza, né cerco il calore del corpo di Harry, invitante e vicinissimo dal mio, devo svegliarmi, e darmi una mossa.
<< Ero nervoso, e poi tu non sei stato fermo un minuto. >>
<< Ero nervoso anche io, anzi sono nervoso. >>
<< Penso che andrà tutto bene. >> Harry mi lancia uno sguardo, incrocio i suoi occhi, il suo sguardo è così intenso da essere difficile da sostenere, l’amore traspare da un semplice sguardo in maniera così diretta che mi coglie sorpresa. Non avrei mai pensato che qualcuno mi potesse amare incondizionatamente, semplicemente per come sono, e senza una ragione razionale, ma soprattutto non avrei mai pensato che qualcuno potesse amarmi in una maniera così forte e travolgente come leggo negli occhi di Harry. Nei suoi occhi posso vedere quelli di una madre quando vede il suo bambino per la prima, e avendolo finalmente tra le braccia, pur non conoscendo niente di lui o di come sarà, sente di amarlo e lo trova bellissimo; nei suoi occhi c’è il sorriso di un fratello che, mentre prende in giro il suo piccolo fratellino sa che sarà pronto a difenderlo sempre con il suo stesso corpo; o quello di un amico che dal momento in cui ti conosce ti sta scegliendo, senza neanche rendersene conto, come compagno di avventure, di risate, di problemi, come compagno di vita. E infine il suo sguardo è quello di un amante, che è pronto ad andare contro tutto il mondo, solo per rimanere accanto alla persona che ama e desidera, per tutta la vita. Per un secondo, solo un instante, tutto il mio terrore sparisce, anzi tutti i miei pensieri spariscono, troppo occupati a studiare il suo sguardo così profondo, poi, senza preavviso, mi avvicino e lo stringo in un abbraccio.
Lui non dice niente, ma mi stringe forte, intrecciando delicatamente le mani tra i miei capelli, i suoi vestiti sono caldi e riscaldano la mia pelle gelata, infilo la testa nell’incavo del suo collo, respirando il suo profumo, lì mi sento nascosto, protetto da lui, come se nessun dolore potesse raggiungermi, lascio scorrer alcune lacrime silenziose, non sono esattamente lacrime di dolore, bhé di certo non posso dire che siano lacrime di gioia, ma non sono lacrime di dolore, si tratta di un miscuglio insensato di sentimenti che mi hanno travolto fino a non poterli più trattenere.
Dopo un po’ Harry mi separa da se, per rivolgermi ancora quello sguardo che mi aveva procurato quella strana reazione poco prima, mi asciuga le mani con il pollice, chiudo gli occhi al contatto con la sua pelle, ma poi li apro immediatamente per non perdermi un secondo di lui.
<< Anzi, sono sicuro che andrà tutto bene. >>
<< Ti amo. >> il mio è un sussurro appena percepibile, ma so bene che lui l’ha sentito, e se pure non l’avesse sentito, l’avrebbe letto nei miei occhi, annuisce e non c’è bisogno di dire “Anche io” per capire che è a quello che sta pensando.
Dopo essere rimasti per qualche secondo così, scuoto la testa, tirando su con il naso << Meglio che mi vesta. >>
Ancora una volta Harry si limita ad annuire, guardo i vestiti sistemati perfettamente ai piedi del letto, che abbiamo scelto assieme qualche giorno fa.
<< Sta notte pensavo… Il mio pantalone è dello stesso colore della tua maglietta, non credi che sia un po’ esagerato? Sembreremo una di quelle coppie… >>
<< Sei tu che sei esagerato, vestiti! >>
<< Ok, scusa… >> anche senza alzare lo sguardo, posso sapere che Harry mi sta sorridendo, continuo a vestirmi.
<< Oh no! >>
<< Cosa c’è ancora? >>
<< I calzini non sono uguali! >>
<< Avanti Louis, nessuno ti toglierà le scarpe per controllarti i calzini, ti prego infila quelli e basta. >>
<< E, Harry? >>
<< Si…? >>
<< Non credi che avremmo dovuto prepararci qualcosa da dire? >>
<< Si, ci ho pensato io, adesso ti prendo il foglio dove l’ho scritto e poi lo mettiamo su un leggio così possiamo fare il nostro discorso. >>
<< Non prendermi in giro! >>
<< Scusa, scusa. Ma seriamente Louis, non siamo mica ad un Oscar! >>
<< Magari… >>
<< Diremo quello che ci viene in mente. >>
<< Si, perfetto: ciao mamma, ciao papà, sono gay, gradite del tè? >>
<< Bhè, il tè sistema sempre tutto, si sa. >>
<< Non scherzare. >>
<< Tu che dici a me di non scherzare. Chi sei? Che ne hai fatto del mio ragazzo? >>
<< Cosa hai detto? >> Certe volte quando sono con Harry non riesco proprio ad evitare di essere risucchiato in un mondo tutto nostro, senza curarmi delle preoccupazioni esterne, questo momento è uno di quelli, e non posso fare a meno di sorridergli.
<< Io?? Niente >>
<< Mi hai appena chiamato il tuo ragazzo. >>
<< Nahh, hai capito male. >>
<< Sbaglio o ho incastrato Harry Styles? >>
<< Non so di cosa stai parlando. >>
<< Sono il tuo ragazzo, sono il tuo ragazzo. >>
<< Ce l’hai un minimo di dignità? >>
<< Non sono io che mi sono fatto incastrare! >>
<< Ti odio. >>
<< Ah, tanto lo so che non è vero. >>
<< Finisci di prepararti, che tra poco arriva Darren. >>
<< Chi? >>
<< Darren! >>
<< Scherzi, vero? >>
<< No! Tu mi hai detto di procurarmi qualcuno che potesse preparare un pranzo che sembrasse fatto in casa, bhè Darren è l’unica persona che conosco capace di cucinare. >>
<< Danielle è bravissima. >>
<< Si, e poi spiegaglielo tu a Danielle come mai ci serve un pranzo perfetto. >>
<< Non ci potrebbe essere giorno peggiore di questo! >>
<< Avanti, non fare così. >>
<< Hai solo trovato una scusa per rivedere Darren. >>
<< Non lo guarderò neanche di striscio. >>
<< Come potrai non guardarlo? E’ così perfetto, ed ha occhi solo per te! >>
<< Non devi essere geloso. >>
<< Dammi una sola buona ragione. >>
<< L’hai detto tu, no? Mi hai incastrato. >>
Mentre mi dice queste parole suona il campanello, e lui non mi dà neanche il tempo di prenderlo in giro, e scappa via ad aprire, mi infilo repentinamente la scarpa per andargli dietro, ovviamente non mi premuro di allacciarla. Scendo le scale quasi correndo, mentre sento Darren e Harry che si salutano, a giudicare dai passi si stanno avvicinando, nemmeno so perché corro così tanto, ma proprio non riesco a sopportare che quei due stiano troppo tempo da soli. Li posso vedere, hanno appena voltato il corridoio, affretto ancora il passo, troppo, appoggio il piede sul laccio slacciato e intrappolo l’altro piede, arrotolandomi su me stesso e trovandomi lungo disteso ai piedi le delle scale, dopo aver battuto la testa, con gli occhi che mi lacrimano dal dolore.
<< Ehm, ciao Lionel. >> Darren e il suo papillon sono arrivati proprio di fronte a me, in tutta la loro perfezione, mentre io sono qui, ridicolo e sofferente.
<< Mi chiamo Louis. >> riesco solo a sospirare, toccandomi la fronte per il dolore, sanguina.
<< Oh cavolo Lou, tutto bene? >> Harry arriva da dietro a Darren e corre verso di me, cercando in tutti i modi di alzarmi da terra, mi stringe un braccio contro i fianchi e io mi faccio forza per alzarmi, ignorando la forte fitta alla caviglia.
<< Oh, sei messo male. >> Darren mi rivolge uno sguardo, non so se mi sto facendo condizionare dalla vergogna di essere un imbranato totale, ma mi sembra quasi che stia ridendo di me.
<< Darren, abbiamo abbastanza fretta, ti prego puoi iniziare a cucinare, mentre i mi occupo di lui? Verrò ad aiutarti appena posso. >>
Darren ci rivolge uno sguardo misto tra il deluso e l’arrabbiato, ma immediatamente ricompone il suo sorriso di plastica.
<< Ma figurati, fate pure con comodo. Me la cavo da solo in cucina. >>
Harry mi trascina sul divano, bhè, in un modo o in un altro sono riuscito a separarlo da Darren. Mi metto a sedere soddisfatto, ignorando il sangue che mi scende dalla fronte.
<< Diventi incapace quando sei geloso. >> Harry ridacchia.
<< Non mi sono fatto poi così male. >>
<< Vado a prendere qualcosa per medicarti. >>
<< E da quando in casa abbiamo qualcosa per medicare le persone? >>
<< Da quando Liam si è lamentato della “mancanza di sicurezza” della nostra casa con mia madre, facendomi sorbire una grande ramanzina, e giustificandosi dicendo che era preoccupato per noi. >>
<< Forse aveva ragione. >>
<< Ma noi questo non lo ammetteremo mai. >>
<< Mai. >>
Guardo Harry andare via, e lo aspetto con pazienza, non ci mette molto a tornare, carico di qualcosa che potrebbe essere garza e acqua ossigenata, o qualcosa del genere.
<< Sei sicuro di saperlo fare? >>
<< No, per niente, improvviserò. >>
<< Sei molto sexy quando ti prendi cura di me. >>
<< Sei molto cretino quando… Sei molto cretino sempre. >>
<< Resisti alla mia seduzione? >>
<< Certe volte sei anche più cretino di quanto possa immaginare, avanti alza la testa. >>
Harry si è messo davanti a me, stringendo goffamente la garza tra le mani, inizio a preoccuparmi seriamente per la mia fronte, ma non riesco ad essere preoccupato ancora per molto perché ben presto mi perdo nel guardarlo, è bellissimo, come al solito. I suoi occhi sono così concentrati che quasi si direbbe che sa esattamente quello che sta facendo, ma ovviamente so che non è così, le sue labbra sono increspate e tese e lasciano intravedere i denti banchi.
<< Ah. >> Esclamo all’improvviso, sentendo una fitta, non mi ero accorto che aveva già cominciato a tentare la medicazione sulla mia fronte, prima di sentire il dolore.
<< Scusa, non volevo farti male. >> Harry si morde un labbro, rivolgendomi uno sguardo mortificato. << Cercherò di stare più attento. >>
<< Sinceramente, mi sembra di stare in uno di quei film romantici, mielosi e scontati in cui un coraggioso lui si è appena ferito gravemente per salvare la vita ad una gentile damigella, che sta facendo di tutto per dargli le sue dolci cure. >>
<< E io sarei la dolce damigella. >>
Annuisco, cercando di immaginarmelo come una dolce damigella, trattenendo a stento le risate.
<< Ah, è come andrebbe avanti questo film. >> Mi chiede.
<< Bhè, lei per un momento smetterebbe di prendersi cura di lui , rendendosi conto di amarlo. >>
<< E poi…? >> Harry ha sollevato per un secondo la garza dalla mia ferita, ed è rimasto ad invadermi con il suo sguardo.
<< Poi lui alzerebbe lo sguardo, e la guarderebbe negli occhi, e sentirebbe un improvviso e inspiegabile desiderio di baciarla, allora si avvicinerebbero lentamente, molto lentamente per creare la tensione, e infine… >>
Non ho tempo di finire la frase che sento le labbra morbide e calde di Harry sulle mie. Nonostante questa settimana siamo stati chiusi in questa casa senza mai uscire, senza mai ricevere visita, eravamo stati talmente impegnati a cercare in tutti i modi di rendere questo giorno perfetto, che di giorno non avevamo avuto un secondo per essere l’uno dell’altro. E quando arrivava finalmente il momento di metterci a letto, le notti sembravano correre troppo in fretta e scorrere via, per dare spazio ad un altro infinito giorno. Per questo motivo sia io che Harry bramavamo da un po’ un contatto, uno spazio di tempo ritagliato solo per noi, e entrambi ci dimentichiamo subito della presenza di Darren della casa, appena ci troviamo finalmente vicini.
Lui mi posa lei mani sul collo, ignoro la sensazione di solletico e lo prendo per i passanti del jeans, per avvicinarlo a me, e lui si lascia andare completamente a me, spingendomi fortemente contro la morbida spalliera del divano con il suo corpo, senza separare per nemmeno un secondo, nemmeno di un millimetro, la sua bocca dalla mia, intreccio le mie mani tra i suoi ricci.
<< Devo dire che tu e il tuo migliore amico siete davvero molto vicini. >>
Quella voce sembra fin troppo selvaggia, fin troppo arrabbiata per provenire proprio dalla bocca perfettamente educata di Darren, ma so bene che è stato proprio lui a parlare. Mi separo immediatamente da Harry, spingendolo via con più violenza di quanto avessi voluto, ma ovviamente è troppo tardi.
<< Io… Noi… Non… Non stavamo… >>
<< So riconoscere un bacio, e non sono ancora cieco, fino a prova contraria. >>
Lo sguardo di Darren è dritto su di me, posso leggerlo negli occhi, mi sta giudicando, sta cercando di capirmi senza sapere niente di me, i suoi occhi sono così taglienti da farmi male, non posso far altro che abbassare lo sguardo, come un vigliacco.
<< Darren, per favore… >>
<< Non devi preoccuparti Harry, non ne parlerò con nessuno. >> ancora una volta riesco a sentire il disprezzo nella sua voce, come se stesse criticando le nostre bugie, o i nostri segreti, ma lui non sa niente della storia. << Ero venuto ad avvisare che il pranzo è nel forno, deve solo cuocere. Ho anche apparecchiato, quindi tolgo il disturbo. >>
<< Ma Darren… >>
<< Mi ha fatto piacere essere di aiuto. >>
Detto questo sparisce dalla stanza senza nemmeno salutare, il rumore della porta che sbatte ci avvisa che è andato via. Io e Harry rimaniamo in silenzio per un po’, senza sapere cosa fare, con il sangue rigelato, e lo sguardo di Darren impresso nella mente.
<< Non… Non l’ha presa bene. >> Harry è il primo a rompere il silenzio.
<< Ho paura che non terrà la bocca chiusa per molto. >>
<< Un altro motivo per dire la verità, no? >>
<< Già… >>
<< Ma?? >>
<< Ma… >>
<< Sapevo che c’era un ma! >>
<< Ma preferirei morire che vedere di nuovo qualcuno guardarmi così, con quel silenzio che sottintende mille giudizi, e rimanere fermo in attesa di un verdetto. >>
<< Sapevamo che non sarebbe stata facile. >>
<< Ma ancora non sappiano quanto sarà difficile. >>
<< Ce la faremo. >>
<< Dobbiamo farcela. >>
<< Già… E adesso? >>
<< Adesso aspettiamo. >>
<< Aspettiamo. >>

                                                                                                                                   

                                                                                                                              _Carrotscupcake_

   
 
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