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Autore: _Fuck the system    07/06/2012    2 recensioni
Si voltò verso di me e mi guardò per qualche istante.
Fui come incatenata dal suo sguardo. Non potevo staccarmi, non potevo distogliermi. Quegli occhi verdastri mi tenevano attaccata a loro, incatenata.
Vidi ogni cosa dentro quegli occhi. Dolore, rabbia, malinconia. Erano talmente intense quelle emozioni, intrappolate nel suo sguardo, che si potevano vedere, sentire.
-Be'...ciao, Allie. Ci si vede.- furono le sue parole.
Poi uscì e mi lasciò lì, imbambolata.
Non avevo mai visto nessuno come lui. Nessuno con quello sguardo.

Allie Coleman è una giovane diciassettenne delle strade di Rodeo. La sua vita è una sofferenza continua per il passato e per il suo sentirsi completamente trascurata dai propri genitori. Ma un giorno, come il destino aveva premediato, incontra un ragazzetto dalle iridi verdastre che, pian piano, cambierà la sua vita.
La fine è malinconica e secondo le migliaia di idee immagazzinate nella mia mente contorta ci potrebbe essere, in futuro, anche un seguito di questa storia.
Ad ogni modo, buona lettura!
Genere: Commedia, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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AVVERTENZA: 
Okay, come prima cosa ringrazio @Harleen Quinzel per avermi convinto con la sua recensione a continuare la storia, e ringrazio anche @Mike72 per aver recensito positivamente (:   
Come seconda cosa, premetto che questo capitolo è più corto del primo e forse un po' meno pieno di avvenimenti. (a proposito, mi scuso per l'ENORME ritardo, ma...okay, non ci sono scuse ç_ç Lascio perdere che è meglio, LOL) Ad ogni modo, so che attendente un'entrata più completa di Mike e Trè rispetto a quella del capitolo precedente e di questo, ma vi prometto che arriverà e Allie conoscerà meglio quei due e ci stringerà amicizia.
Bene, ora finisco che vi sto annoiando!
Buona lettura!
_Fuck the system





La sera precedente Billie Joe mi aveva invitato a fare un giro con gli Sweet Children. Erano venuti anche Sid, Raley e il resto dei Disturbed. Avevo appreso che Mike era fidanzato con la sorellastra di Cole, Brittney, e che Sid conosceva Al da un bel pezzo. Certo che era proprio piccola Berkeley, eh.
Avevo parlato tantissimo con Billie Joe, tanto che ogni tanto Sid mi guardava sottecchi, preso dalla gelosia. Allora spostavo lo sguardo da lui e guardavo l'orizzonte, rispondendo vaga alle risposte di Billie Joe per poi rincominciare a parlare animatamente con lui.
Avevo appreso tante cose su Billie Joe. Suo padre era morto quando lui aveva dieci anni, e gli aveva lasciato un meraviglioso ricordo. Blue, la sua chitarra. Era una cosa meravigliosa.
In seguito avevo scoperto che era un gran fumatore di canne, e che riforniva canne oltre che alla scuola anche a tutto il circolo di gente punk di Rodeo.
Certo, era un tipo strano, ma d'altronde che importanza aveva. Era profondo, sì, uno di quelli nei quali puoi scavare fino a fondo e scoprire tutte le stranezze e i difetti che in fondo ti fanno sorridere e sono ciò che ti attira di più.
Ma dovevo abbandonare quel pensiero. Dannazione, ero fidanzata. Non potevo perdermi negli occhi di un ragazzetto appena conosciuto al Gilman. Non dopo tutto quello che avevo passato con Sid.
Questo pensavo mentre frugavo distrattamente tra gli abiti, lanciando per aria tutto quello che mi capitava alla ricerca di qualcosa da mettere quel giorno.
Già, mi ero promessa di lasciar perdere Billie Joe, la notte precedente, mentre ero tornata a casa mezza sbronza con l'aiuto di Sid, eppure questa mattina stavo cercando gli abiti giusti da mettere quel giorno.
Sembravo una patetica adolescente in preda agli ormoni, dannazione.
Sbuffai e sferrai un calcio al cassetto, che si chiuse con un botto. Afferrai i primi vestiti che mi capitavano a tiro e li infilai nervosamente, ritrovandomi vestita con dei jeans strappati e una maglia dei Sex Pistols.
Infilai senza minima cura gli anfibi e raggiunsi il bagno, bestemmiando poco dopo. Era chiuso, e Frances era barricata lì dentro da circa un'ora.
Sbuffai, e tirai fuori tutta la dolcezza che avevo in me dopo essermi svegliata una mattina dopo una sbronza della notte precedente.
-Porca puttana, Frances! Esci da quel cazzo di bagno! Devo truccarmi, dio p...- strillai, ma non riuscii a finire l'ultima bestemmia perchè Frances aprì la porta di scatto, facendomi in tal modo balzare indietro.
Feci per strillarle contro quando vidi il suo aspetto: si era tagliata i capelli, da cui in fondo pendeva un piccolo rasta, era truccata pesantemente e mi guardava con sguardo truce.
-Abbiamo capito che la mattina dopo una sbronza hai la luna storta, ma potresti anche non urlare come un invasata. E finiscila di bestemmiare. Piuttosto muovi il culo e truccati, che stai per perdere lo scuolabus.- disse, pacata, e si diresse verso la sua camera da letto.
Borbottai un 'fanculo' strascicato e mi chiusi la porta alle spalle, entrando nel bagno.

-Woody!- strillai -Woody, fermati, cazzo!-
Lo scuolabus inchiodò bruscamente. Lo raggiunsi correndo e salii, prendendo fiato.
-Scusa, Woody...- mi scusai, tra un fiato e l'altro.
-Sbronza?- chiese lui, sorridendo come fiero di me.
Annuii e lui ridacchiò.
-Dai, siediti.-
Le prime due ore passarono rapidamente, anche perchè le passai a riempire le pareti del bagno di scritte e simboli anarchici -il bagno dei ragazzi, per di più-. Giunse l'ora della mensa ed io rimasi barricata in bagno, tirando come sempre fuori le solite canne e accendendomene una.
Tirai una lunga boccata, mentre fissavo soddisfatta e accucciata sul water le scritte che avevo fatto sul muro con aggiunta di disegni.
Chiusi gli occhi e assaporai il gusto del mio spinello, quando sentii la porta del bagno aprirsi.
Udii dei passi doppi avvicinarsi al bagno accanto al mio mentre mormoravano con voce esaltata.
Be', già che c'ero...
Mi alzai in piedi sul water e sbirciai. Inizialmente non vidi molto, ma quando riuscii a vedere meglio...me ne pentii amaramente poco dopo.
Raley stava spogliando con gusto Stacy. Chi era Stacy? Be', si poteva dire che era la troia delle troie della storia della Pinole Valley High School.
E stava scopando con Raley. Raley, il mio migliore amico, una persona profonda e...diversa.
Quella parola rimbombava nella mia mente. Credevo fosse diverso.
Già, diverso e fidanzato.
Mi abbassai, ammutolendomi, e mi accucciai di nuovo sul water con la canna stretta tra i denti, mentre trattenevo la delusione e la rabbia verso di lui.
Avrei voluto sfondare il muro che ci separava, staccare Raley da lei e prenderlo a schiaffi per aver tradito Amy.
Ma rimasi lì, immobile, mentre ribollivo di rabbia e sentivo la delusione assalirmi.
-Sai, è la prima votla che vieni da me...hai qualche richiesta, Richard?- sentii chiedere con voce eccitata Stacy. Dannazione, non sapeva neanche come si chiamava, quella troia.
-Raley- la corresse lui -E non ho nessuna richiesta. Fai tu.-
Rimasi sorpresa dalla voce di Raley. Era monocorde, vuota, senza sentimenti o intensità, piatta. Era come se fosse...un robot, ecco. Era la prima cosa che mi veniva in mente.
Rimasi ancora lì a denti stretti, accucciata.
Quando finirono sentii che si rivestivano.
-E' stato bello, vero?-
-S...sì, bello. Quant'è?-  
Non sentii la risposta, udii solo un mormorio e poi di nuovo la voce di Raley.
-Oh...grazie.-
Poi la porta del bagno si aprì e li sentii uscire. Ovvero, sentii uscire Stacy sui suoi fottuti tacchetti da papera. Raley rimase lì fuori: lo intuii dopo averlo sentito sospirare.
Mi feci coraggio e aprii la porta.
Alla mia vista, Raley rimase impietrito. Sentii il suo respiro che si interruppe. Fece per aprire bocca, ma lo precedetti.
-Credevo...credevo fossi diverso. E' tutta la vita che ci conosciamo. Io ti conosco. O almeno credevo di conoscerti.- confessai, con voce strozzata -Credevo non fossi un bastardo traditore.-
-Allie...ti prego, fammi spiegare...- mormorò lui.
-Ma una persona così...vedere la persona che ti è stata accanto per una vita intera scopare con una qualunque troia, senza amore, trasformandosi in uno dei tanti...tradendo la sua fidanzata...fa male.-
-Fammi spieg...-
-Non voglio spiegazioni, lo vuoi capire? Hai tradito Amy! Non ci sono spiegazioni per una cosa del genere!- gridai.
-MI VUOI ASCOLTARE?- gridò in risposta lui.
Rimasi con le braccia incrociate sul petto.
-Allora dai. Spiega.-
Lui deglutì.
-Amy mi ha lasciato. Mi ha lasciato per un altro.- disse, tutto d'un fiato -Tu sai cosa si prova, no? Lo sai bene. Disperazione, solitudine. Delusione. Io non ce la facevo a sopportarla. Io dovevo sfogarla.-
Rimasi in silenzio, immobile.
-Io...io spero che tu ora mi capisca.- concluse.
-Non...non lo so. Voglio stare sola.- mormorai.
Sospirai e uscii dal bagno, abbandonandolo ai suoi pensieri.

Sid mi accarezzò dolcemente il capo.
-Mi dispiace...- mormorò -So che per te è una grande delusione-
Annuii, accucciandomi ancora di più su me stessa.
-Vederlo con quella puttana è stato...terrificante. Ha fatto malissimo.- risposi -Eppure Amy l'ha lasciato...non so davvero se perdonarlo o no.-
-Be', non so...dovresti rifletterci su...- rispose Sid -Intanto prova a riposare, sembri distrutta...-
Mi schioccò un bacio sulla nuca.
-Ma io non voglio riposare- ribattei.
-Prova a mangiare qualcosa, allora...sembra che siano tre anni che non tocchi cibo...-
-Non ho fame.-
Sid sospirò.
La porta improvvisamente si aprì ,e da essa fece la sua entrata Frances. Alla vista di Sid, arrossì. Ormai era palese: aveva un debole per Sid. Per questo la odiavo ancora di più. Ogni volta che Sid veniva lì a casa nostra non faceva altro che fare la gattina morta con lui, pur sapendo che urtava i miei nervi.
-Oh, ciao Sid! Non ti avevo visto entrare...- esclamò.
-E' entrato con me.- dissi, bruscamente -Cosa vuoi?-
-La mia collana con le borchie...dov'è?- chiese.
-Nel cassetto- risposi, indicando il cassetto semiaperto e pieno zeppo di roba del mio comodino.
Con una lentezza stratosferica, si avvicinò al cassetto e iniziò a frugare, lanciando gli abiti nella mia direzione e in quella di Sid.
-Frances, porca puttana! Finiscila! Prendi quel cazzo di bracciale e togliti dalle palle!- le strillai contro.
Lei mi fece segno di calmarmi e tirò fuori quel dannato bracciale.
-Eccolo. Calmati. E comunque prendo anche questo- indicò un reggiseno nero -E' una quarta e penso proprio che sia mio, dato che tu non...-
Afferrai l'anfibio per terra e glielo scagliai in faccia. Lei gemette.
-Fuori. Dalle. Palle.- ringhiai.
Lei uscì a passo svelto, mentre Sid ridacchiava di sottofondo.
-Fottuta sorella minore.- mormorai.
Sid si alzò dal letto.
-Be', io vado...Cole prima mi ha chiamato dicendomi che si è rotto un amplificatore. Devo andare là da lui. Ci vediamo dopo, okay?-
Annuii. Lui si avvicinò a me e mi baciò, accarezzandomi la schiena.
Poi si alzò e uscì dalla stanza.
-Ciao Frances- lo sentii dire poco dopo.
Sentii la rabbia assalirmi.
-Frances, la vuoi finire di spiarmi?- gridai.
Sentii dei passi rapidi che si allontanavano e, con un colpo di rabbia, sbattei la porta di camera mia.

Stavo ascoltando Holidays in the sun, dei Sex Pistols, quando Frances aprì la porta di camera mia.
Sfilai le cuffiette, imprecando.
-Che vuoi adesso?- chiesi, nervosamente.
-C'è un tipo con i capelli lunghi e un cappellino che chiede di Sid.- disse lei.
-Billie Joe.- pensai, e sorrisi tra me e me.
Come previsto, quando giunsi alla porta lo vidi. Aveva un occhio nero e il labbro gonfio, ma non ci feci caso più di tanto.
-Ehi...-
-C'è Sid?- chiese.
Scossi il capo.
-No...è uscito da poco, perchè?-
-Dovevo dargli questi- rispose, mostrando qualche spinello che spuntava dalla tasca.
-Be', puoi sempre darli a me.-
-Mai affidare degli spinelli a una tipa con i capelli color carota che non li sa nemmeno rollare.-
-Io li so rollare.- ribattei.
Billie ridacchiò.
-Mi fai entrare, tipa che non sa rollare le canne?-
Sbuffai.
-Entra, tipo con il cappellino che crede di saperle rollare.-
Lo feci entrare e alla sua vista Frances rimase impietrita e ammirata.
Oh, no, vaffanculo, no! Non anche lui, porca puttana!
-C...ciao!- esclamò.
Billie alzò poco la mano senza degnarla di uno sguardo, mentre scrutava l'ingresso della casa.
Mi sentii soddisfatta.
-E' una casa di merda, lo so. Non c'è bisogno che me lo dici.- feci, iniziando a salire le scale.
Lui mi seguì.
-Se la tua è una casa di merda la mia cos'è, una baracca per barboni...-
Risi.
-Stavo per dirti di ignorare mia sorella, ma l'hai già fatto.-
Lui strabuzzò gli occhi.
-Chi?- chiese.
-Mia sorella. La tipa di prima.-
Rimase un secondo immobile, poi si illuminò.
-Ah, la tipa esaltata...-
Ridacchiai.
-Sì, una cosa del genere.-
Lo feci entrare in camera mia e sedere sul letto, sedendomi accanto a lui. Sembrava perfettamente a suo agio, come se tutti i giorni irrompesse in casa degli altri e ormai conoscesse a memoria tutte le case di Berkeley. O forse era solo una mia impressione.
-Be', vuoi una birra?- chiesi, spezzando il silenzio e frugando tra alcuni vestiti per terra, tra i quali giaceva una bottiglia di birra per metà già bevuta.
-Preferisco una canna, grazie.-
-Ma allora ce le hai già.-
-Immagino che anche tu le abbia.-
-Chi te lo dice?-
-Quella canna che esce da quella massa di vestiti.-
Indicò una canna per metà usata che spuntava da un corpetto nero. Dannazione. Sbuffai e frugai nel terzo cassetto del comodino, nella quale erano nascoste una miriade di spinelli.
Gliene tesi uno, ne presi uno anche per me e me lo accesi, passandogli poco dopo l'accendino.
-Allora avevo ragione, le rolli proprio male.- fece lui, ridacchiando.
-Non è vero!- ribattei, ma lui continuava ad insistere.
Allora gli afferrai la canna dalla bocca e me la ficcai tra le labbra.
-Dato che non ti piacciono, me le fumo tutte io.-
Lui riafferrò la sua canna e se la rimise in bocca.
-Non scartavetrare il cazzo, carota. Fuma.- disse, e poco dopo scoppiammo a ridere istericamente.

Dopo aver passato il pomeriggio a ridere, ubriacarci e fumare canne, tra gli sguardi di Frances che passava davanti a camera mia e i suoi commenti, arrivò la sera e mamma e papà non erano ancora tornati da lavoro. Ero stesa per terra accanto a Billie Joe mentre fissavamo il soffitto, che ora aveva strane forme ondulate e deformate, quando Frances irruppe in camera mia.
-Io vado a dormire da Julia. Mamma e papà stasera stanno da John e Alicia, se vuoi compagnia stanotte chiedi a Sid oppure rimani da sola.-
Mi alzai da per terra e me ne pentii poco dopo, perchè delle macchiette verdi imbrattraono il mio campo visivo.
-Okay. Ciao.- salutai Frances.
-Ciao. Non scoparti il nuovo arrivato.- salutò, e uscì.
Borbottai un 'vaffanculo' indistinto.
-Cosa ha detto?- chiese Billie Joe, che si era alzato da terra e aveva uno sguardo stordito.
Mi affrettai a correggere mia sorella.
-Ha detto...emh...non trattare male il nuovo arrivato!- balbettai.
Billie ridacchiò.
-Sicura?-
Annuii forse troppo velocemente. Lui non rispose, ma vedevo bene che continuava a ridacchiare sotto i baffi. Sentii qualcosa suonare: era il telefono di casa. Mi affrettai a rispondere, precipitandomi su di esso.
-Pronto?-
-Allie, sono Sid...-
-Ehi...non è che mi puoi fare compagnia stanotte?- chiesi, approfittando della sua chiamata.
-No, ti avevo chiamato proprio per dirti che stasera dormo da Cole- fece lui.
-Ah- risposi -Okay, fa niente. Buona notte. Ti amo.-
-Ti amo anch'io.-
Chiusi il telefono e mi sedetti sul letto. Da lì vedevo la luna: si era quasi fatto buio e la notte iniziava ad avanzare a passo svelto.
-Be', a quanto pare questa notte rimarrò da sola.- sentenziai.
Billie si alzò del tutto e si sedette accanto a me.
-Se vuoi rimango con te, carota.-
Lo guardai in silenzio per qualche istante, poi scoppiai a ridere.
-Tu? Ma dai!- esclamai.
Lui strinse le spalle.
-Tu deciditi. Intanto io voglio una birra.-
-E' nel frigo.-
Lui annuì e uscì, chiudendosi la porta alle spalle. Dovevo ammetterlo, tremavo all'idea di dover dormire con Armstrong. Probabilmente ci saremmo sbronzati e da lì tutto sarebbe andato storto...o ci saremmo fatti qualche canna, e avremmo finito per scopare. Mi era già successo una volta con Jimmy, e non volevo che si ripetesse. Soprattutto per Sid. Eppure mi sarebbe piaciuto avere compagnia quella notte...in fondo, avrei solo dovuto resistere alla tentazione. Non era difficile.
Sospirai. Forse ce l'avrei fatta, in fondo. Mi alzai dal letto e decisi di raggiungere Billie Joe di sotto.
Okay, puoi farmi compagnia stanotte.
Ma niente sesso.




  
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