Non ero mai stato un ragazzo così strano come lo ero ultimamente.
Qualche annetto fa, ero più concentrato sulle tattiche di lotta che sul mondo che mi circondava.
Pensavo solo a vincere la Lega e a diventare Campione di Sinnoh, più avanti, battendo Camilla.
Il sogno di ogni allenatore.
Purtroppo, per me, questo sogno cominciò a perdere importanza.
Soprattutto al Torneo Doppio di Cuoripoli, dove avevo fatto coppia con lei, Lucinda.
Lei fu come un fulmine a ciel sereno.
Me ne innamorai a prima vista.
Purtroppo, si vedeva che era una ragazza particolare e che, di certo, non legava con ragazzi come me.
Non commentiamo le voci che avevo sentito in giro: si diceva che, facendo discorsi da “adulti” a una ragazza, si faceva colpo.
Io pensai che, se le facevo complimenti con parole molto eleganti e belle, l’avrei conquistata di sicuro.
Cominciai lo stesso giorno che la conobbi.
Lucinda, però, sembrava contrariata alle mie azioni e soprattutto ai miei complimenti sul suo corpo.
Andai avanti per un po’, fino a quando lei non mi disse, chiaro come l’acqua, che le sembravo un…pervertito.
Io?
Pervertito?
Un ragazzo di undici anni poteva essere un pervertito?
Ci rimasi un po’ male per quella considerazione di Lucinda, tanto da voler quasi rinunciare al suo amore.
Ma io ero molto determinato ad averla.
L’avrei avuta tra le mie braccia, con le buone o con le cattive.
Passò del tempo e andai alla Lega di Sinnoh, dove Ash sconfisse tutti i miei Pokèmon, che avevano dato il meglio di loro.
In quel momento, mi sentii un Wumple.
Pensavo che, sconfiggendo Ash, avrei ottenuto, per sempre, l’ammirazione di Lucinda nei miei confronti.
Pensavo che, facendo complimenti a lei, avrei ottenuto il suo amore.
Pensavo che non mi avrebbe notato se non facevo “il pervertito”.
Avevo paura di non essere notato da lei.
La desideravo tra le mie braccia e, pensare che qualcun altro potesse averla, mi mandava in bestia.
Dopo quella sconfitta, me ne andai, amareggiato, dalla Lega.
Sapevo perfettamente che Lucinda non mi avrebbe mai guardato e non avrebbe mai corrisposto il mio sentimento; ma la mia determinazione rimaneva ancora: a Kanto avrei dato il meglio di me e avrei vinto la Lega.
E Lucinda mi avrebbe, finalmente, notato.
 

Spazio Autrice:
 
Sono stanca.
Ho scritto questa raccolta il 20/05/12, quattro ore per scriverla e correggerla.
Non mi è stato facile entrare nella persona di Conway, essendo un ragazzo un po’ complicato da capire. (Meno di Paul, intendiamoci).
Credo che lui appaia a noi come un pervertito solo perché vuole attirare l’attenzione di Lucinda.
Spero che abbiate apprezzato la raccolta e che…non mi mandiate a quel paese.
Grazie a tutti!
 
Gwen Kurosawa