Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: AnnabelleTheGhost    08/06/2012    0 recensioni
Katherine non si è mai innamorata dei fratelli Salvatore.
E' decisa a portare a termine i suoi piani. 
Uno Stefan oppresso dalla volontà del padre, come una marionetta.
Un Damon dongiovanni, certo di poter fare breccia nel cuore di tutte le donne, in particolare di una...
Breve What if? di sei capitoli basato sulla Mystic Falls del 1864.
 
 
"Una, due, trecento, quattro miliardi… Quante erano le stelle nel cielo? Quante erano le stelle negli occhi di Katherine? Poteva starci un universo intero!
Nessuna bellezza poteva comparare la sua. Nessuna stella poteva vantarsi di essere più splendente di lei.
Lei era il Paradiso. Lei era una colomba che saliva nel cielo per formare l’arcobaleno. Lei era poesia. Lei era…
«Stefan, tutto bene?»"
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Katherine Pierce, Stefan Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Give me an hope
Capitolo Sesto  


L’ago, sebbene gli avesse sfiorato la pelle facendogli uscire una goccia di sangue, sembrò non sortirgli alcun effetto. Era così abbattuto, furioso e sconfitto che non notava niente intorno a sé.
Era una tempesta di emozioni contrastanti e cercava, inutilmente, di contrastare i sentimenti negativi con alcuni positivi. In fondo tra poche ore si sarebbe sposato e doveva cercare di avere solo pensieri positivi.
Se pensava alla sua futura moglie, si focalizzava sui pregi; se rifletteva sull’abbandono di villa Veritas, si consolava perché non sarebbe stato più sotto il controllo del padre o dei sbeffeggiamenti di suo fratello.
L’espressione sul suo volto era indecifrabile; così la sarta, non capendo se sarebbe stata immediatamente licenziata o meno, proseguì il lavoro senza fiatare, sperando che non gliel’avrebbero rimproverato.
La città era in fermento. Lo era stata per tutta la notte, quando i corrieri erano arrivati nelle case e ville di Mystic Falls con una carta profumata e una scrittura svolazzante, che annunciava il lieto evento del giorno dopo. Poi era stato un viavai di carrozze, di messaggi, di chiamate ai migliori sarti. C’era stato un gran fermento.
A detta di tutti sembrava una pazzia, ma l’entusiasmo era generale e nessuno aveva il tempo di formulare pensieri pessimisti.
L’unica persona di malumore, ovvero quella che si sperava che fosse più contenta, era Stefan ma erano tutti troppo concentrati sul vestito da indossare per accorgersi dell’umore dello sposo.
L’abito di Stefan era davvero stupendo ed era costato ore insonne a diverse sarte. Una giacca bianco panna che terminava a coda di rondine e un lungo pantalone a tubo dello stesso colore della giacca. A metà del busto, tre bottoni dorati chiudevano la giacca; si poteva però intravedere che sotto, lo sposo aveva una camicia bianca piena di merletti.
«Sei un incanto, fratellino!» esclamò Damon col suo tono di voce un po’ canzonatorio, entrando nella stanza illuminata.
Anche Damon era uno spettacolo. Il suo vestito era come quello di Stefan, a differenza del colore, che era nero. L’unica cosa bianca era la camicia identica a quella di suo fratello, ma coperta al bavero da un papillon nero.
«Cosa ci fai qui? Non dovresti prepararti ad essere il mio testimone di nozze?» chiese seccato, dato che non gli entusiasmava l’idea di averlo come testimone.
«Il nostro paparino ha deciso che sarà George Fell, il nipote di Honoria, a tenerti le fedi».
Ecco. Di nuovo suo padre aveva agito di testa sua, senza interpellarlo. Nuovamente la scelta, come era stato per la sposa, era dovuta ad alleanze e chiedere a un Fell di fare da testimone voleva dire farselo amico…
Tutto sommato, George era stato un amico d’infanzia di Stefan. Almeno avevano scelto lui, piuttosto che qualche altra persona sgradevole.
Damon diede un’occhiata ad un orologio a pendolo nella stanza. «Tra un’ora e mezza devi farti trovare in chiesa, chiaro? È la sposa quella che deve arrivare in ritardo e farsi attendere…»
Stefan sbuffò. «Okay, ci vediamo lì».
«Chi ti ha detto che verrò anch’io in anticipo?» chiese Damon con un sogghigno, ed uscì dalla stanza.
 
Katherine si rimirava allo specchio e teneva tra le mani un vestito zaffiro e un altro bordeaux.
Era terribilmente indecisa. Era meglio il blu, che le stava d’incanto e le dava quell’aria angelica, o forse il rosso, un po’ più osé?
Non era neanche sicura che avrebbe assistito al matrimonio. Sarebbe stato meglio defilarsi quando tutti erano troppo impegnati ad ammirare i due sposi. E mentre era in fuga, si sarebbe nutrita. Stava morendo di fame. L’ultima volta che si era nutrita era stato il giorno prima e quell’uomo non l’aveva saziata del tutto.
Spinta dalla fame pressante che le ricordava quel colore, indossò il vestito rosso sangue. Le stava davvero d’incanto. Be’, tutto le stava d’incanto.
«È permesso?» domandò una voce da fuori, che diede un colpetto alla porta. Katherine si voltò, sobbalzando alla vista di Damon che entrava nella stanza senza aver sentito una risposta.
«Non avevo detto di sì» disse la ragazza.
«Non potevo aspettare» replicò il giovane. Le diede una seconda occhiata e ammirò quel vestito rosso passione che indossava; sembrava un abito che non era da lei.
«Vestito meraviglioso» si complimentò.
«Grazie» disse lentamente. La fame era pressante e si accorse solo in quel momento che le era difficile stare a contatto con una persona. Non aveva tempo per i giochetti di Damon. Era meglio andarsene il prima possibile così che nessun altro essere umano l’avrebbe tentata.
«Oggi siete ancora più bella» mormorò Damon e le accarezzò la morbida guancia. Il suo tocco era davvero caldo e Katherine riusciva a sentire il sangue che scorreva in quel dito. Se l’avesse toccata un’altra volta, sarebbe stato difficile resistere da dare un morsetto.
«Chi l’avrebbe detto che sarebbe stato Stefan il primo a sposarsi?»
«Già. Ma non vi ci vedo con la fede al dito!» disse Katherine, con un po’ di malizia. Ora che stava concentrando le forze nel placare la sete, non riusciva anche a fingersi uno zuccherino innocuo. D’altronde lui era Damon e non c’era da preoccuparsene. Anche perché se ne sarebbe andata presto e non sarebbero sorti problemi.
La ragazza si voltò verso lo specchio e si mise le mani nei capelli, alzandoli per vedere come le stavano.
«Vi preferisco con i capelli sciolti. Indomiti e ribelli» sussurrò Damon, avvicinandosi a lei. Le posò una mano sul fianco sinistro.
Nello specchio ora comparivano entrambi. Katherine vestita con quel rosso sgargiante e Damon, vestito di nero. I due colori erano forti e insieme erano un mix perfetto. Sembravano un quadro.
«Damon, mi devo preparare» mentì Katherine, in modo che lui se ne andasse. Lasciò andare i capelli e la cascata di riccioli le cadde sulle spalle.
«Su, scommetto che riuscirete a trovare un minutino per me» mormorò, seducente, al suo orecchio.
Lei non rispose e si concentrò sull’immagine riflessa.
«Su» sussurrò e con la mano destra, quella che non le cingeva il fianco, le accarezzò un ricciolo.
Katherine chiuse gli occhi e prese un profondo respiro.
Damon le sfiorò nuovamente la guancia.
 
Si guardò intorno nella enorme chiesa. Le panche erano disposte una dietro l’altra e ovunque vi erano ciclamini, rose e ogni sorta di fiore. Le pareti erano decorate da nastri bianchi, che scendevano dalle travi formando una morbida onda.
Era circondato da bianco da tutte le parti e si sentiva come se avesse esagerato con la panna.
Cercò di sopprimere quel senso di nausea.
Suo padre stava parlando con il parroco in un angolo. Sarebbe stato da lui chiedergli di cambiare il testo, forse con un “finché un vampiro non ci ucciderà”. Sorrise al pensiero di una idea così sciocca.
I genitori di Susan gli corsero incontro.
«Benvenuto nella famiglia» disse il padre, stringendogli la mano.
«Dovresti dirglielo dopo il matrimonio, Harold» lo rimbrottò la moglie.
Lui sembrò non averla sentita. «Siamo davvero lieti di avere un Salvatore come genero!» continuò, stringendogli ancora la mano.
«Il piacere è mio» rispose Stefan, cortese. Il signor Michigan lasciò finalmente la mano ormai indolenzita dello sposo e, affermando che dovevano andare dalla figlia, uscirono.
Forse se non riuscirò a muovere la mano, non potrò reggere le fedi e salterà il matrimonio, pensò Stefan speranzoso, ma si accorse che già la mano non gli faceva più male.
Sospirò.
Le panche cominciavano ad occuparsi pian piano ed ogni persona che entrava porgeva un saluto cordiale a Stefan, si congratulava, cominciava a discutere sulle nozze con lo sposo o con suo padre…
Stefan non vedeva l’ora che tutto finisse, così finalmente avrebbe smesso di sperare in qualcosa di meglio.
La chiesa era ormai quasi piena e si stava avvicinando l’ora fatidica.
George Fell si trovava vicino all’altare col suo smoking nero, attendendo pazientemente di poter svolgere il compito da testimone. Dall’altra parte stava una ragazzina dai lunghi capelli rossi, in viso molto simile a Sue.
Cominciava a levarsi un brusio, mentre le ultime persone entravano.
«Che fine ha fatto Damon?» chiese una voce alle spalle di Stefan. Si voltò, per vedere il viso di suo padre. Tirato anche in quel giorno.
«Non lo so…»
Giuseppe uscì dalla chiesa, diretto verso i signori Michigan, per spiegare loro di attendere ancora un po’ l’arrivo del suo figlio primogenito.
Passò una buona mezz’ora e la gente cominciava a farsi impaziente. Erano tutti lì, anche i più ritardatari. Dalla farmacista a Jonathan Gilbert, dal banchiere a Honoria Fell. Solo due persone mancavano all’appello, notò Stefan. E una di queste gli era particolarmente a cuore…
Be’, forse era un bene che non ci fosse, così che non avrebbe dovuto incrociare il suo sguardo ammaliante.
Giuseppe attraversò la navata per raggiungere Stefan. Era davvero fuori di sé. «Tuo fratello si diverte a farsi attendere! Neanche fosse lui lo sposo!»
«Calmatevi!» mormorò Stefan, volendo aggiungere "siamo in chiesa!".
«No. Inizieremo senza di lui!» sbottò e si diresse alle panche riservate ai genitori degli sposi per avvisare i Michigan.
Ecco. Era arrivato il momento! Stefan si diresse all’altare, pronto a sentire le note della marcia nuziale che avrebbero deciso l’inizio di tutto.
Giuseppe prese posto e in quel momento partì la musica. Le porte spalancate che mostravano il sole che tramontava inondarono di luce la chiesa e la figura che stava entrando.
Il suo ampio vestito bianco aveva riflessi rossastri e arancioni. La sposa, così illuminata, sembrava un angelo tanto atteso che avanzava. Stringeva tra le dita minute un bouquet di gelsomini. Il velo copriva i corti capelli, raccolti in uno chignon, ed anche il viso. Gli occhi sembravano neri con dei riflessi grigi e spiccavano maestosi sotto il velo trasparente.
Il poco trucco che aveva la faceva sembrare più grande; una piccola donna.
Forse Stefan l’aveva giudicata male. Forse doveva solo essere valorizzata un po’. Forse poteva essere la sposa perfetta.
La ragazza avanzò lentamente sulle note della marcia e solo in quel momento lo sposo si accorse che Susan era accompagnata a braccetto dal padre. Lui era stato completamente oscurato dalla bellezza di lei.
Finalmente arrivò all’altare e i due si scambiarono uno sguardo. In quel momento Stefan non doveva fingere.
I presenti, in piedi, si sedettero. Il prete cominciò il matrimonio. Non era stata apportata alcuna modifica e il testo era fedele all’originale.
Arrivò finalmente il momento delle promesse solenni ed entrambi le dissero senza esitazioni. Stefan mise l’anello all’anulare di Susan e i due si baciarono, congiungendosi per sempre.
 
«Vi starete perdendo il matrimonio di vostro fratello!» tentò di dissuaderlo Katherine.
«Non mi importa, se potrò passare del tempo con voi!»
«È vostro fratello!»
«Potrebbe benissimo non esserlo, per quanto ne so» mormorò avvicinando le labbra al collo di lei. La baciò delicatamente, coprendo ogni centimetro del collo con i suoi baci.
«Non dovremmo essere qui!» ritentò Katherine.
«Staremo dovunque vorrete…»
Il capo di Damon era così vicino a quello di lei, dal naso di lei, che Katherine non poté che inspirare tutto l’odore allettante di quell’umano. Lui non voleva allontanarsi e lei doveva respirare quell’odore che le urlava di attaccare e finalmente nutrirsi.
Damon sollevò la testa e sobbalzò un po’ vedendola in volto.
Katherine non era più riuscita a resistere. Ormai il suo volto era quello di un mostro e i canini le si erano allungati.
«Sapevo che nascondevate un segreto» disse lui, per niente a disagio.
«Non sembra che abbiate paura!»
«Con voi non ne avrò mai!» ribatté lui, deciso.
«Dovreste invece!» sibilò lei e, non resistendo più, portò la bocca sul suo collo e affondò i denti. Damon non sembrava per niente spaventato e, con forza, spinse Katherine sul letto, mentre si toglieva la giacca, la camicia e il farfallino e si gettava anche lui.
«Siete proprio senza paura…» sibilò lei tra le zanne.
Lui rispose con un sogghigno.
Cinse Katherine con le sue braccia muscolose. Lei cinse lui mentre la ricopriva di baci. Katherine portò la bocca al braccio che la stringeva e continuò a bere.
Si girarono nel letto, mentre lei mordeva più volte e lui traeva piacere in ogni suo gesto. Pensava di essere in un sogno, in uno dei suoi sogni migliori. Aveva fatto bene a non andare a quel noioso matrimonio. Ora era lì, mentre Katherine si concedeva a lui.
Anche se, ignaro, era tutto il contrario…
Damon sembrava ormai un colabrodo. Era pieno di morsi ovunque ma voleva assaporarsi ogni secondo di quel magico momento! Infine Katherine gli sorrise, mostrando i suoi denti sporchi di sangue.
Damon le rispose con un sorriso ebete, credendo di essere ormai in paradiso. La vampira portò i denti alla sua gola, per l’ultimo e aspettato morso finale. Succhiò avidamente ogni goccia e finalmente placò la sete.
Gettò la giacca nera su Damon, per coprirlo. Mise la pietra di luna nel vestito ed uscì.
Ormai tutti erano al matrimonio di Stefan. Nessuno le sarebbe stato d’intralcio.
Uscì dalla casa che l’aveva ospitata così tanto a lungo e percorse le vie di Mystic Falls con rapidità, aiutata dalle ombre della notte che arrivava.
Si fermò però davanti a un immenso edificio e guardò attraverso le porte. Erano tutti lì, che guardavano con un sorriso i due sposi che si scambiavano le promesse.
Qualcuno si girò e la guardò negli occhi. Addio Pearl, le disse con lo sguardo. La farmacista annuì, per ricambiare il saluto, e si voltò nuovamente verso gli sposi.
Diede uno sguardo a Stefan, che prometteva a Susan che l’avrebbe assistita in salute e in malattia.
Oh Stefan, i genitori spesso hanno ragione e agiscono per te.
Io non li ho mai seguiti e mi sono ritrovata incinta, poi vampira e inseguita dai più antichi vampiri esistenti al mondo.
A volte bisogna mettee da parte i sentimenti, che condizionano troppo il nostro volere e il nostro pensiero. Tuo fratello si è lasciato portare dalle emozioni ed ora non si sveglierà mai più.
Stefan, tu vivrai una vita felice, con una moglie e tanti figli che ti scorrazzano per casa. Arriverai fino alla vecchiaia, con un ricordo sbiadito di una ragazza che ti aveva fatto girare la testa in gioventù ma ora i tuoi occhi saranno solo pieni di lei, della tua sposa.
Goditi questi anni e non fare gli errori miei e di tuo fratello.
Addio!
Stefan baciò Susan e si levò un coro d’applausi. Poi, lentamente, girò la testa verso Katherine. E la vide. Per un’ultima volta.
Forse aveva capito tutto, vedendola in viso, col sangue alla bocca. Aveva capito cosa aveva fatto. Dov’era ora suo fratello… O forse no.
Katherine si voltò e se ne andò via.
Per sempre.


 

 

Nota dell'autrice: ecco finita questa fan-fiction! Era stato detto fin dall'inizio che era una storia differente da Vampire Diaries, una scelta diversa da parte di Katherine. Il finale non è lieto, o almeno solo in parte. L'esuberanza di Damon l'ha ucciso e la debolezza di Stefan l'ha salvato. Non ha trovato l'amore della sua vita, non ha lottato contro il male e contro il proprio fratello... Si accontenterà di una vita semplice e si renderà conto che per trovare la felicità non bisogna guardare troppo lontano.
Spero che la fan-fiction vi sia piaciuta.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: AnnabelleTheGhost