Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses
Segui la storia  |       
Autore: butterbeer95    10/06/2012    1 recensioni
Loro sono Clare Brownstone ed Elizabeth Waldorf, due ragazze diciassettenni di New York.
Loro sono i Guns n' Roses, cinque ragazzi scapestrati di Los Angeles, all'apice del successo come rock band.
Un concerto (o forse il destino?) li farà incontrare, conoscere, e..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Forbidden&Forgotten'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Clarissa Brownstone era immobile, in camera da letto, le valigie disfatte davanti agli occhi, in attesa di essere richiuse. Era stata lasciata da una persona che pensava non l’avrebbe mai abbandonata.
Qualcuno bussava alla porta. Per mezzo secondo, Clare pensò che potesse trattarsi di Axl, ma quando aprii e si trovò davanti Duff, capì che quella era una speranza irrealizzabile.
“Clare? Che succede? Tu e Axl avete litigato?”
“Mi ha lasciato, ecco..Io..sto andando a casa..mia. A New York.”
“Ma come? Perché? Sembravate così felici! Non puoi tornare a casa! E Beth?”
“Oh, Beth sa cavarsela. E poi lei ha Slash.”
“Posso sapere perché vi siete lasciati?”
Clare ebbe un attimo di esitazione. Doveva dirglielo? Magari Axl non avrebbe voluto…Fu proprio quello il motivo che la spinse a dire tutta la verità a Duff. La sua vita non dipendeva da quella del cantante.
“Sono incinta. E Axl mi ha mollato perché non sa assumersi le proprie responsabilità. Ma forse è meglio così, una vita di coppia con lui alla lunga non avrebbe potuto funzionare. Quindi ti saluto, Michael. Non penso ci rivedremo ancora..”
Duff colmò la distanza che li separava e strinse Clare fino a farle mancare il fiato. Quello spilungone ossigenato le sarebbe mancato da morire.
“Vuoi che gli parli? Non so, farlo ragionare, magari..Non puoi farcela da sola!”
“Duff, sai quante donne hanno cresciuto un bambino da sole? Tantissime. E poi ti sembra che si possa far ragionare un tipo come Will? No. Torno a New York, dai miei, che non sanno nulla della gravidanza. Non so neppure come reagiranno, probabilmente mi butteranno sotto a un ponte. Dai, ora spostati, vado a salutare gli altri.”

*

William Rose era steso sul letto, cercando ancora di realizzare la situazione. Clare era incinta, Clare non era più la sua ragazza, Clare se ne stava andando. L’aveva sentita parlare con Duff nell’altra stanza. Sarebbe tornata  a New York, dall’altra parte degli Stati Uniti.
Probabilmente non l’avrebbe più rivista. Stava facendo un’enorme cazzata a lasciarla? No. Non poteva farsi coinvolgere da una ragazza. Le avrebbe rovinato la carriera, l’immagine..
Izzy Stradlin entrò in camera velocemente, sbattendo la porta dietro di sé.
“Che cazzo hai fatto?” abbaiò Jeff.
“Ho fatto quel che andava fatto!”
“Ma perché?”
“Perché è INCINTA, MALEDIZIONE!”
Izzy strabuzzò gli occhi.
“Come incinta?”
“Nel senso che aspetta un bambino, ha una pagnotta nel forno, è arrivata la cicogna, va bene?”
“E secondo te l’alternativa migliore era lasciarla, giusto? Will, se ne sta andando! Vai di là e affrontate questa cosa insieme!”
Axl si sedette sul letto, le mani fra i capelli spettinati.
“Non so cosa devo fare, Jeff. Non lo so!”
Delle lacrime iniziarono a sgorgare dagli occhi di Axl, che si sentiva come un bambino sperduto in quel momento.
Izzy si avvicinò all’amico, posandogli una mano sulla spalla. Non l’aveva mai visto così. La vita del cantante era stata piena di disgrazie, ma quasi nessuna di quelle l’aveva disorientato a tal punto.
“Puoi solo fare ciò che ti dice il cuore, Will.”
“Non potresti dirmelo tu?”
Izzy sorrise debolmente.
“Non questa volta, no.”
Il chitarrista, l’amico, lasciò la stanza. Lasciò Axl in balia dei suoi pensieri e delle sue preoccupazioni.
Per quanto gli dispiacesse, non se la sentiva. Non riusciva assolutamente a pensare a se stesso come a un padre. Lui non era nato per quello. Non sapeva controllare neppure il suo conto in banca senza il supporto di una persona responsabile, come avrebbe potuto badare a un figlio?
E se ciò comportava perdere l’amore della sua vita, lo avrebbe fatto. Sì, forse era un codardo. Un codardo orgoglioso, che si stava comportando nel modo più egoistico possibile. Ma lui era così.
Nei mesi trascorsi con Clarissa era cambiato, ma in fondo era rimasto lo stesso bastardo che era prima di conoscerla.
In quel momento voleva avere Slash al suo fianco. Quel ragazzo non aveva lo stesso effetto calmante di Jeff, ma per qualche strana ragione sapeva sempre cosa dire. Spesso non diceva nulla, ed era proprio questo che faceva bene ad Axl. Nessuno dei due parlava, da bravi duri che non erano. Ma il cantante sapeva che Slash ci sarebbe stato sempre per lui, per sempre.  



Spazio di butterbeer95:
Allegria portami via, no? L'ultima riga è troppo triste secondo me ç___ç Dite che Axl è troppo egoista? Vabbè, mettetevi nei suoi panni! (?)
alla prossima <3

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses / Vai alla pagina dell'autore: butterbeer95